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mercoledì, 30 Aprile 2025
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Siccità: il presidente della Regione ha firmato il decreto con cui approva il Piano delle azioni urgenti

Siccità: il presidente della Regione ha firmato il decreto con cui approva il Piano delle azioni urgenti
Siccità Po – foto di Paolo Panni

Dalle spese (1,8 milioni di euro) per le autobotti ai lavori (250mila euro), nel bolognese, sulla Canaletta del Canale Emiliano-Romagnolo per ridurre la pressione dei prelievi sul fiume Po.

Dall’ottimizzazione delle sorgenti a Bobbio (300mila euro), nel piacentino, ai lavori (280mila euro) per mantenere e approfondire il canale di adduzione agli impianti idrovori sul Po di Boretto (Re).

E ancora, i tre importanti cantieri in arrivo sulla centrale di Serravalle, a Riva del Po, nel ferrarese, per un totale di quasi 2 milioni e 400 mila euro.

Sono 80 gli interventi, tra opere urgenti sull’idropotabile e misure di assistenza alla popolazione, e progetti (alcuni già in atto, altri in partenza) per impianti di pompaggio, installazione di elettropompe, dragaggi e molto altro ancora, realizzabili con i primi 10,9 milioni di euro assegnati dal Governo all’Emilia-Romagna, in seguito al riconoscimento dello Stato di emergenza nazionale per la siccità.

Via libera, dunque, al decreto – a firma del presidente della Regione, in qualità di commissario per lo Stato d’emergenza nazionale – che approva il Piano degli interventi urgenti per contrastare la siccità in Emilia-Romagna. Le risorse nazionali consentiranno, come hanno chiarito il presidente e l’assessore regionale all’Ambiente, di realizzare una serie di priorità per far fronte agli effetti di questa calamità, che sta interessando l’intero territorio.

Lo Stato d’emergenza nazionale: le tappe, la stima dei fabbisogni

Il 29 giugno scorso, il presidente della Regione, dopo la dichiarazione dello Stato d’emergenza regionale, ha trasmesso al Governo e al Dipartimento nazionale della Protezione civile la richiesta dello Stato di emergenza nazionale, chiedendo in particolare risorse per interventi, anche a carattere non strutturale e di coordinamento sovra-regionale, con particolare riguardo alla criticità di deficit idrico del fiume Po.

Sono stati chiesti naturalmente aiuti anche per interventi strutturali, compatibili con le competenze del sistema nazionale della protezione civile per una fase di brevissimo e medio termine. La prima stima dei fabbisogni è stata di oltre 36 milioni di euro.

Sul totale della cifra, 11 milioni riguardano l’idropotabile, con le opere più urgenti e le misure di assistenza alla popolazione; altri 2 milioni e 700mila euro circa servono per l’irriguo e, per oltre 1 milione, fanno riferimento a progettualità già in atto o in partenza: impianti di pompaggio, installazione di elettropompe e dragaggi della sezione di presa degli impianti, per fare qualche esempio. Di questi 13,7 milioni, il Governo ne ha riconosciuti e assegnati 10,9.

Il Piano degli interventi urgenti

Lo scorso 4 luglio il Governo ha dichiarato lo Stato di emergenza nazionale per l’Emilia-Romagna, che si protrarrà fino al 31 dicembre 2022.

Nei giorni seguenti si è svolto quindi un importante lavoro di coordinamento tra Regione, Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Atersir, gestori del servizio idrico integrato, Consorzi di bonifica e Anbi per la redazione del Piano degli interventi urgenti.

Lo schema predisposto, trasmesso a Roma e approvato dal presidente, prevede 1,9 milioni di euro di interventi per l’interconnessione di acquedotti, 1,8 milioni di euro di spese per autobotti, 1,6 milioni euro di interventi su fiumi e canali, 1 milione di euro per interventi di riorganizzazione delle prese di captazione superficiali, con particolare riguardo alle prese da Po; ancora, 1 milione e 250mila euro di interventi per il potenziamento della captazione da sorgenti, 2 milioni e 600mila euro per la sistemazione di captazioni da pozzi, 60mila euro di interventi su serbatori di accumulo.

3.530 nuovi casi Covid oggi (4/8) in Emilia Romagna, oltre 5mila guariti e quasi 1.800 malati in meno

3.530 nuovi casi Covid oggi (4/8) in Emilia Romagna, oltre 5mila guariti e quasi 1.800 malati in menoDall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.772.388 casi di positività, 3.530 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.940 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 6.889 molecolari e 9.051 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 22,1%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.726.295 dosi; sul totale sono 3.796.275 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.944.459.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 51 (-3 rispetto a ieri, -5,6%), l’età media è di 64,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.578 (-58 rispetto a ieri, -3,5%), età media 75,6 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (invariato rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 5 a Reggio Emilia (-1); 5 a Modena (-2); 13 a Bologna (invariato); 3 a Imola (-1); 5 a Ferrara (invariato); 1 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 7 a Rimini (+1).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 49,6 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 632 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 365.326) seguita da Modena (502 su 270.647); poi Reggio Emilia (368 su 199.798), Rimini (353 su 167.140), Ravenna (322 su 166.838) e Parma (316 su 148.870); quindi Ferrara (294 su 125.920), Cesena (272 su 99.595), Piacenza (194 su 90.683) e Forlì (178 su 82.133); infine il Circondario Imolese, con 99 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 55.438.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 51.576 (-1.795). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 49.947 (-1.734), il 96,8% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 5.315 in più e raggiungono quota 1.703.241.

Purtroppo, si registrano 10 decessi:

  • 2 in provincia di Piacenza (una donna di 72 e un uomo di 95 anni)
  • 1 in provincia di Parma (una donna di 95 anni)
  • 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 92 anni)
  • 1 in provincia di Bologna (una donna di 90 anni)
  • 2 in provincia di Ferrara (una donna di 57 e un uomo di 82 anni)
  • 1 in provincia di Ravenna (una donna di 80 anni)
  • 2 in provincia di Rimini (una donna di 86 anni e un uomo di 82)

Non si registrano decessi in provincia di Modena, Forlì-Cesena e nel Circondario imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 17.571.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati 15 casi, positivi al test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Rigassificatore al largo di Ravenna, insediata la Conferenza dei servizi

Rigassificatore al largo di Ravenna, insediata la Conferenza dei servizi
Stefano Bonaccini (Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. Autore Pietro Ballardini)

Rispettare i tempi dati, molto più stretti rispetto al consueto. Per procedere rapidamente lungo il percorso che porti alla realizzazione del rigassificatore di Ravenna, opera cruciale e strategica per il Paese, fondamentale per centrare l’obiettivo dell’autosufficienza energetica e contrastare l’aumento dei prezzi del gas, a beneficio di famiglie e imprese. Garantendo le massime condizioni di sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Questa mattina, alla presenza del Commissario per l’infrastruttura e presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si è insediata la Conferenza dei servizi, che riunisce gli oltre quaranta enti coinvolti nel processo autorizzativo del progetto FSRU (Floating Storage & Regassification Unit) presentato da Snam al Commissario per l’installazione di un rigassificatore galleggiante al largo di Ravenna e del suo collegamento con la rete distributiva nazionale.

La procedura autorizzativa dovrà concludersi entro 120 giorni, una velocità inedita e con tempi record: l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’impianto dovrà infatti essere rilasciata dal Commissario in quattro mesi, durante i quali i diversi soggetti sono chiamati a esprimersi, ognuno per la propria competenza, sulla fattibilità dell’opera.

Intanto il Commissario ha già chiesto a Snam lo studio di impatto economico e sociale e la società si è impegnata a consegnare a breve un’analisi dettagliata degli investimenti.

La tempistica del progetto presentata da Snam prevede poi l’avvio dei lavori entro il primo quadrimestre del 2023 con l’obiettivo dell’entrata in esercizio della FSRU entro il terzo trimestre 2024.

“Dobbiamo fare bene e velocemente- ha affermato Bonaccini nell’aprire la prima riunione della Conferenza dei servizi, convocata in videoconferenza e in modalità sincrona proprio per accelerare al massimo i tempi del confronto-, perché parliamo di un investimento strategico per il Paese. Un’opera cruciale di interesse nazionale che vogliamo portare a termine entro i tempi previsti, come ho assicurato solo pochi giorni fa al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Ravenna”. Per questo, Bonaccini ha voluto essere presente all’insediamento della Conferenza dei Servizi: “Vuole essere un segno tangibile dell’assoluta disponibilità della struttura commissariale verso tutti gli enti coinvolti in questo processo- ha proseguito-: noi ci siamo, ma chiediamo anche a voi la massima collaborazione, perché le esigenze indifferibili del Paese ci chiedono di fare in pochissimi mesi quello che generalmente richiede anni. I tempi saranno rapidissimi e dovremo chiudere la valutazione del progetto entro il 28 ottobre, in modo da rispettare le scadenze previste dal Decreto del Governo. Come Regione, siamo pronti a fare ciò che servirà, partendo dalla forte condivisione registrata tra i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima e nel territorio ravennate, distretto dell’energia di grande eccellenza. Vogliamo lavorare nella massima trasparenza e condivisione, tenendo insieme efficienza, sicurezza, sostenibilità, tutela del paesaggio e del patrimonio naturalistico. Un impegno per il Paese che tutti siamo chiamati a onorare”.

“Allo stesso tempo, però, la gestione dell’emergenza deve essere accompagnata da una forte accelerazione della transizione ecologica: bisogna investire nelle fonti rinnovabili, recuperando il tempo perduto per i troppi no del passato. Abbiamo infatti chiesto al Governo di procedere altrettanto velocemente nella realizzazione del più grande parco dell’eolico e del fotovoltaico sempre al largo di Ravenna: il progetto è pronto- chiude Bonaccini- e anche in questo caso servono fatti concreti”.

 

Chi fa parte della Conferenza dei servizi

Numerosi i soggetti che compongono l’organismo che dovrà pronunciarsi sul progetto Snam del rigassificatore a Ravenna. Fra questi, la Presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico, della Difesa e delle Infrastrutture e mobilità sostenibili; Ispra e Istituto superiore di sanità; il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l’Università di Bologna, l’Enea.

Ovviamente la Regione, con le strutture della Presidenza e le Direzioni generali Cura del territorio e dell’ambiente (che ha la responsabilità del procedimento); Conoscenza, ricerca, lavoro, imprese; Agricoltura, caccia e pesca. Quindi Arpae; Comune, Provincia e Prefettura di Ravenna; la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio; Vigili del Fuoco; Capitaneria di Porto; Autorità portuale; Consorzio di Bonifica; Romagna Acque; Azienda sanitaria locale; Enti parco.

Ancora: Aeronautica, Marina, Esercito, Carabinieri, Agenzia delle dogane. Compresi i gestori delle principali infrastrutture nazionali come Rete ferroviaria italiana, Autostrade per l’Italia e Anas, Eni, Tim, Hera, Enea.

Sulla A1 regolarmente aperta stanotte la stazione di Sasso Marconi. Domani chiusa quella di Modena nord

Sulla A1 regolarmente aperta stanotte la stazione di Sasso Marconi. Domani chiusa quella di Modena nordSulla A1 Milano-Napoli, è stata annullata l’ultima notte di chiusura in programma della stazione di Sasso Marconi, che era prevista dalle 22:00 di questa sera, giovedì 4, alle 6:00 di venerdì 5 agosto.

Sempre sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di questa sera, giovedì 4, alle 6:00 di venerdì 5 agosto, sarà chiusa la stazione di Modena nord, in entrata in entrambe le direzioni, verso Milano e Bologna.
In alternativa si consiglia di entrare alla stazione di Modena sud, sulla stessa A1, o di Campogalliano, sulla A22 Autostrada del Brennero.

Giovani, via al bando Youz Officina

Giovani, via al bando Youz Officina
Credito immagine: Roberto Brancolini

Contrastare fenomeni di disagio giovanile sostenendo percorsi di crescita, partecipazione e inclusione sociale; favorire iniziative che diano supporto psico-fisico ai giovani grazie a laboratori artistici e musicali e all’accesso, gratuito e libero, alle attività sportive e formative sul territorio, valorizzando e sviluppando la rete dei centri e degli spazi di aggregazione giovanile.

E’ l’obiettivo di Youz Officina, il bando promosso dalla Regione che nasce dalle richieste dei giovani partecipanti a Youz 2021, il primo Forum Giovani ideato e realizzato in Emilia-Romagna e promosso dall’amministrazione regionale. Per raggiungerlo sono a disposizione 644 mila euro, assegnati alla Regione dal Ministero delle Politiche giovanili: risorse che, attraverso Youz Officina, saranno appunto utilizzate per offrire un sostegno finanziario ad iniziative dei giovani e rivolte ai giovani, incoraggiando in questo modo sia  i singoli che le realtà associative ad essere protagonisti del proprio futuro, anche avvalendosi di sinergie progettuali, tematiche e territoriali fra diverse realtà giovanili e altri soggetti qualificati del territorio.

Il bando, che mette a disposizione contributi fino a 25mila euro per ogni progetto, è rivolto a giovani dai 14 ai 35 anni e riguardare attività culturali, sociali e sportive; attività formative e educative; ambiente, economia circolare, transizione ecologica e digitale; lavoro e autoimprenditorialità; prevenzione e contrasto alle discriminazioni, agli stereotipi di genere e al bullismo; promozione del benessere psicologico e relazionale.

Come sottolinea la vicepresidente della Regione con delega alle Politiche giovanili si tratta di un’ulteriore spinta che la Regione vuole dare al protagonismo giovanile, finanziando progetti pensati dai giovani per i giovani, che li aiutino a rispondere alle sfide sociali della loro generazione e al tempo stesso a cogliere nuove opportunità di formazione, socialità e crescita. Il percorso Youz dunque, anche grazie a questo importante pacchetto di risorse nazionali, va avanti e si rafforza, affiancandosi alle altre iniziative di sostegno, a partire dal bando triennale 2022-2024 con cui la Regione sostiene, con 3 milioni e 600mila euro in tre anni, 113  progetti dedicati a ragazze e ragazzi promossi dagli Enti locali.

Possono presentare domanda le Associazioni giovanili con un direttivo per la maggioranza under 35 e con sede in Emilia-Romagna, Gruppi informali composti da almeno 7 giovani under 35 per la maggior parte residenti o domiciliati in Emilia-Romagna, Gruppi informali insieme ad associazioni con sede in Emilia-Romagna. La presentazione deve essere effettuata dalle ore 13 del 20 settembre alle ore 13 del 3 novembre 2022. Tra i criteri di valutazione l’efficacia del progetto e il suo impatto sul territorio, la creatività e il grado di innovatività, la sostenibilità a medio e lungo termine.

I progetti finanziati contribuiranno alla valorizzazione e allo sviluppo della rete di associazioni e gruppi informali collegati ai luoghi/punti/spazi di aggregazione giovanile del territorio e potranno essere realizzati con il coinvolgimento di soggetti sostenitori, pubblici o privati, con sede anche al di fuori della Regione Emilia-Romagna. Il loro sostegno al progetto potrà realizzarsi mediante apporti finanziari, risorse umane, strumentali o di altra natura.

Ulteriori informazioni sono disponibili www.giovazoom.emr.it e sugli account Instagram e Facebook e sul sito del progetto YOUZ! – www.youz.emr.it.

Esodo 2022: Autostrade per l’Italia e Polizia Stradale ancora insieme per diffondere la cultura della guida sicura

Esodo 2022: Autostrade per l’Italia e Polizia Stradale ancora insieme per diffondere la cultura della guida sicuraAutostrade per l’Italia e Polizia di Stato ancora insieme per sensibilizzare i viaggiatori sui rischi che si corrono quando si è poco prudenti alla guida.

A partire da venerdì 5 agosto, e durante tutti i weekend del mese, i poliziotti della Stradale, il personale di ASPI e i volontari ANPAS interagiranno con i viaggiatori in sosta presso alcune delle principali Aree di Servizio per fornire una serie di servizi di caring. Dall’assistenza sanitaria in collaborazione con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) che metterà a disposizione una ambulanza con volontari a bordo per eventuali richieste di intervento, a informazioni sulle condizioni di viabilità in tempo reale.

Non mancheranno anche giochi e intrattenimenti per i più piccoli e momenti di educazione stradale sui comportamenti da tenere alla guida, come ad esempio: l’utilizzo delle cinture di sicurezza, l’osservanza dei limiti di velocità o della distanza di sicurezza. I viaggiatori potranno anche provare a percorrere un itinerario indossando degli appositi visori, che simulano la condizione di chi si pone alla guida dopo aver assunto droghe o alcolici.

L’iniziativa, che accompagnerà gli utenti in transito durante le vacanze estive, è frutto della consolidata collaborazione tra Autostrade per l’Italia e la Polizia di Stato, come pure la campagna di sensibilizzazione che vede la preziosa partecipazione della campionessa paralimpica, Ambra Sabatini.

Il tour della carovana sulla sicurezza alla guida prevede complessivamente 4 tappe, individuate in corrispondenza dei punti maggiormente trafficati della rete, sia nei fine settimana dell’esodo – (Secchia Ovest in A1 sud, Modena il 5 e il 6 agosto, e Prenestina Ovest in A1 sud, Magliano Sabina il 12 e 13 agosto) – che del controesodo (Casilina Est in A1 nord, Pontecorvo il 20 e 21 agosto, e Conero Est in A14 nord, Ancona il 27 e il 28 agosto), sempre con orario dalle 10:00 alle 18:00.

 

Le chiusure degli uffici comunali nel mese di agosto

Le chiusure degli uffici comunali nel mese di agostoCome ogni anno, con l’inizio del mese di agosto, anche gli uffici del Comune di Sassuolo iniziano turni ad orario ridotto che porteranno alla chiusura di tutti i sabati del mese.

Fatti salvi i Servizi di Vigilanza Urbana che sarà in funzione normalmente e le Funzioni di Stato Civile, attive per le funzioni non derogabili, sabato 6,13, 20 e 27 agosto i restanti uffici del Comune di Sassuolo saranno chiusi al pubblico.

Stars&Stripes sabato impegnato nel parmense

Stars&Stripes sabato impegnato nel parmenseDopo la vittoria di domenica scorsa è ancora vigilia di Campionato per la Scuderia Piede Pesante di Sassuolo in testa alla classifica del campionato Power Pulling Italia.

Il trattore Stars & Stripes sarà impegnato sabato 6 agosto nel parmense, a Trecasali, con la tappa della Fiera Agricola di Trecasali nella nuova location di via Paganini.

Sarà possibile accedere a partire dalle ore 17, il biglietto d’ingresso avrà un costo di 10€, gratuito per i ragazzi sotto i 16 anni.

Tutela della testuggine palustre europea alla Riserva di Nirano

Tutela della testuggine palustre europea alla Riserva di NiranoNella Riserva naturale delle Salse di Nirano è in via di conclusione un primo progetto per la tutela della testuggine palustre europea, (Emys orbicularis), specie protetta e a rischio d’estinzione. L’intervento, gestito dall’ente Parchi Emilia Centrale, ha riguardato l’acquisto, da parte del Comune di Fiorano Modenese, di due laghetti, nella zona di Pra Rosso, più una piccola frazione di terreno di poche decine di metri quadri, che presentano condizioni di elevata qualità ambientale, idonee alla presenza di Emys orbicularis. La proprietà pubblica di queste aree, importanti per la conservazione della biodiversità locale, evita anche il frazionamento di habitat prioritari nella zona integrale della Riserva.

Il progetto prevedeva poi interventi mirati di eradicamento delle tartarughe di origine americana Trachemys Scripta, che avevano colonizzato la zona, determinando un grave rischio per l’ecosistema e per la sopravvivenza della testuggine autoctona. Queste attività, fatte in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Scienze della vita, avvantaggeranno anche la conservazione di svariate specie acquatiche in declino, sia d’invertebrati, sia di vertebrati, le cui popolazioni sono ormai scomparse in larga parte della pianura.

La tartaruga americana si è diffusa in tutta Italia a seguito degli abbandoni sconsiderati da parte di chi l’aveva comprata come animale d’affezione. Rappresenta un grave rischio per la specie indigena Emys orbicularis, fino a 10 anni ben diffusa su tutto il territorio nazionale, non solo per l’accaparramento del cibo, ma anche per l’occupazione dei luoghi dove potersi termoregolare e di quelli utili alla deposizione delle uova.

Dal 2016 tutte le specie del genere Trachemys sono state inserite nell’Elenco europeo delle specie aliene invasive (IAS) di rilevanza unionale e ne è vietata la vendita e la liberazione in natura. Il decreto legislativo. n. 230/2017 ha previsto l’obbligo di eradicazione, di controllo numerico o di contenimento di quelle già presenti sul territorio nazionale.

Gli stagni di Prà Rosso sono punti favorevoli per osservare le testuggini in condizioni naturali e sono vicini al sentiero n. 7 della Riserva, uno dei più fruiti. Per garantire la sicurezza, durante le attività didattiche, turistiche o di studio, l’intervento prevedeva anche la realizzazione di una staccionata, una pulizia di tutta la zona dalla vegetazione spontanea e l’installazione di un cartello segnaletico-informativo.

Il costo complessivo del progetto è stato di 72.758,91 euro, sostenuto per metà dal Comune di Fiorano Modenese e per l’altra parte coperto dal contributo regionale,

Conclusa la riduzione specie ‘aliena’ alla Riserva naturale delle Salse di Nirano, grazie ai fondi europei Life ‘Urca pro Emys’, ottenuti dall’Ente Parchi Emilia Centrale, sarà possibile proseguire l’intervento di miglioramento dell’habitat per favorire il nuovo insediamento della testuggine palustre europea. A tal fine sono già state installate, con il progetto precedente, piccole isole di vegetazione legnosa nell’acqua (basking) utili a facilitare la termoregolazione delle tartarughe.

Life ‘Urca pro Emys’ è un piano corposo che riguarda diverse aree protette tra Italia e Slovenia, coordinato dal WWF Italia, in partnership, tra gli altri, con le Università di Firenze, di Modena e Reggio Emilia e di Pisa, Acquario di Genova, Parco del Ticino lombardo. La quota del contributo per l’ Ente Parchi ammonta a poco più di 367mila euro. Il nuovo progetto vedrà l’avvio in ottobre, per terminare alla fine di settembre 2027.

Sistema di Istruzione e Formazione professionale regionale, approvati i percorsi possibili per l’anno scolastico 2022-23

Sistema di Istruzione e Formazione professionale regionale, approvati i percorsi possibili per l’anno scolastico 2022-23
Copyright e autore foto: Brancolini Roberto

La Regione ha approvato l’offerta dei percorsi di Istruzione e Formazione professionale che saranno realizzati dagli enti di formazione accreditati nell’anno scolastico 2022/23, e che i ragazzi possono scegliere di intraprendere dopo la scuola dell’obbligo per acquisire una qualifica professionale regionale ed entrare nel mondo del lavoro. Previste dalla Regione anche azioni di supporto per garantire la piena partecipazione degli allievi con disabilità, sostenere modelli formativi per prevedono il convitto, garantire a ogni studente la personalizzazione del proprio percorso e accompagnarli verso il successo formativo senza lasciare indietro nessun ragazzo.

Con un investimento di 72 milioni di euro (tra risorse del Fondo sociale europeo plus, fondi nazionali e del Pnrr) sono stati finanziati 187 percorsi biennali, e 187 percorsi di terzo anno per consentire a chi ha già svolto il biennio di completare il percorso e conseguire una qualifica professionale.

Sono 25 le qualifiche regionali, riconosciute nel repertorio nazionale, tra cui per esempio quelle di operatore meccanico, della ristorazione, di impianti elettrici, termo-idraulici, meccatronico dell’autoriparazione, dell’acconciatura e cure estetiche,  operatore grafico e stampa.

Sono stati inoltre approvati 44 percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di IV anno rivolti ai giovani che al termine dell’anno scolastico 2021/2022 hanno conseguito una qualifica professionale, e che ora intendono proseguire per acquisire il diploma. Col diploma professionale di quarto anno è consentito l’accesso ai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore della Rete Politecnica.

Complessivamente saranno 7.329 i ragazzi e ragazze che in Emilia-Romagna potranno frequentare questi corsi.

La programmazione dei corsi è finalizzata a permettere ai giovani di acquisire una qualifica e un diploma professionale, sottolinea l’assessore regionale al Lavoro e Formazione, a sviluppare competenze in coerenza con le opportunità occupazionali del territorio e con le professionalità richieste dalle imprese, con specifico riferimento ai processi di transizione ecologica e digitale.

L’impianto progettuale dell’offerta dei percorsi per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale prevede una durata dello stage compresa tra il 30% e il 50% per ciascuna annualità. Inoltre, l’offerta formativa prevede la possibilità di acquisire la qualifica e il diploma professionale in apprendistato.

I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione professionale dovranno avviarsi il 15 settembre 2022, nel rispetto del calendario scolastico 2022/23.

Per accompagnare gli allievi che frequenteranno i percorsi, la Giunta regionale ha previsto, con un ulteriore stanziamento di 5,6 milioni di euro, specifiche misure per garantire la piena partecipazione degli allievi con disabilità, per sostenere un servizio residenziale dei ragazzi che frequentano i percorsi per la qualifica di Operatore della ristorazione, che prevedono tale modello formativo, e per supportare i giovani che necessitano di azioni di riallineamento delle competenze nei percorsi IV anno.

Per promuovere il successo formativo e la personalizzazione dei percorsi realizzati dagli Enti di Formazione professionale e dagli Istituti professionali del sistema di IeFP, la Giunta regionale ha inoltre approvato uno stanziamento ulteriore di 8,7 milioni di euro.

Una particolare attenzione è riservata agli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo, che possono fruire di un progetto personalizzato finalizzato all’acquisizione della qualifica professionale.

La mappa completa dell’offerta programmata per l’anno scolastico 2022/23 nelle scuole e negli enti di formazione del sistema di Istruzione e formazione professionale dell’Emilia-Romagna è consultabile qui.

L’offerta formativa del  Sistema IeFP per l’acquisizione della qualifica  e  del diploma professionale è costituita anche dall’offerta programmata per l’anno scolastico 2022/23 negli Istituti professionali, consultabile in questa pagina.

Spettacolo dal vivo, dalla Regione 9,5 milioni di euro per 157 progetti in tutto il territorio

Spettacolo dal vivo, dalla Regione 9,5 milioni di euro per 157 progetti in tutto il territorioDal teatro alla musica, dalla danza al circo. Con un occhio di riguardo alla multidisciplinarietà, alle nuove tendenze e all’uso delle tecnologie digitali. Sono 157 i progetti di spettacolo dal vivo selezionati, tra i 199 presentati in seguito alla pubblicazione del bando relativo alla Legge regionale 13 del 2022. A loro sostegno la Regione, quest’anno, ha stanziato più di 9 milioni di euro: nell’ultima seduta di Giunta, è arrivato il via libera alla graduatoria e all’assegnazione delle risorse.

Dopo oltre due anni di pandemia, un sostegno importante per il sistema emiliano-romagnolo dello spettacolo dal vivo che si conferma non solo vitale, ma tra i più articolati e dinamici a livello nazionale collocandosi al secondo posto in Italia per numero di spettacoli in assoluto e al terzo posto, dopo i poli della Lombardia e del Lazio, per numero di spettatori.

Risorse in aumento

Il rilancio dello spettacolo dal vivo passa soprattutto da un aumento di risorse ma anche da un maggiore spazio nella programmazione della scena contemporanea, dalla danza ai progetti multidisciplinari e a quelli musicali che riguardano le nuove tendenze, commenta l’assessore regionale alla Cultura e al Paesaggio, e proprio per questo la Regione quest’anno ha stanziato 9 milioni e 421 mila, 590 mila euro in più rispetto al 2019, per sostenere 157 progetti in tutta l’Emilia-Romagna. Sono stati scelti progetti per la qualità e l’innovazione, e per la capacità di sviluppare collaborazioni e costruire reti a livello regionale, nazionale e internazionale, spiega l’assessore: una “nuova” attenzione è andata allo sviluppo e all’applicazione della dimensione digitale dello spettacolo e all’uso di tecnologie digitali per l’ampliamento del pubblico.

I contributi per lo spettacolo dal vivo verranno confermati per il triennio, con un sostegno complessivo al settore nel periodo 2022-2024 di oltre 28 milioni di euro.

Le risorse complessivamente destinate al settore dello spettacolo dal vivo sono in realtà di più se si considerano anche quelle che la Regione ha destinato a operatori del settore musicale nell’ambito della Legge regionale sulla musica (la 2 del 2018 “Norme in materia di sviluppo del settore musicale”). Prima in Italia nel suo genere, la legge è dedicata interamente al settore musicale, inteso come possibilità di crescita economica, futuro lavorativo e sociale dei giovani. Solo per il 2022 sono state stanziate risorse pari a 2 milioni e 270mila euro.

A tutte queste risorse si aggiunge un contributo statale di circa 300 mila euro per il Centro di residenza e 5 progetti di Residenze per artisti nei territori, la cui selezione è in corso, grazie all’accordo di cofinanziamento con il Ministero della Cultura.

Più beneficiari

L’incremento dei finanziamenti ha consentito, da un lato, la conferma o lo sviluppo in diversi casi di progetti già consolidati, dall’altro l’ingresso di 26 nuovi soggetti selezionati per la caratterizzazione delle idee proposte, la qualità artistica, l’originalità, le capacità organizzative. Dei nuovi progetti, uno appartiene al circo contemporaneo e all’arte di strada, 2 al teatro per i ragazzi e di figura. C’è poi una compagnia di teatro musicale e operette; seguono 3 nuove compagnia di prosa, 2 festival e rassegne di teatro, 2 soggetti che si occupano di produzione musicale, 4 nuovi festival rock e pop, 3 festival di musica classica, 4 festival multidisciplinari e, infine, 4 nuove compagnie di danza.

Rispetto al triennio 2019-2021, si registra un aumento nel numero complessivo degli assegnatari di contributo (16 soggetti in più).

I finanziamenti per i diversi ambiti

I 9 milioni e 421 mila euro vengono assegnati dalla Regione a progetti relativi a festival, rassegne, coproduzioni liriche, produzione e distribuzione di spettacoli che spaziano dal teatro per i ragazzi al teatro antico, dalla danza contemporanea alle arti performative, dalla musica rock a quella classica e sinfonica.

In particolare, 3 milioni e 430 mila euro sono destinati a 62 attività di teatro, 549 mila euro a 16 progetti di danza, 1 milione 916 e 500 mila euro a 43 iniziative musicali, 139 mila euro a 5 progetti di circo contemporaneo e arte di strada, 1 milione e 837 mila euro per 24 attività multidisciplinari.

In questo “pacchetto” di risorse sono compresi anche i finanziamenti per i 7 progetti di coordinamento a valenza regionale – o di area vasta – per un totale di 1 milione e 650 mila euro, che riguardano tutti i settori dello spettacolo e le attività relative alla promozione e distribuzione dello spettacolo dal vivo.

Infine, a questi finanziamenti si aggiunge per il 2022 il contributo, già concesso, di 3 milioni di euro alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna, in quanto ente di prioritario interesse nazionale nel settore musicale.

La delibera con l’elenco di tutti i progetti finanziati è consultabile a questo link.

CNA Sassuolo, Lapo Secciani lascia la carica di presidente

CNA Sassuolo, Lapo Secciani lascia la carica di presidenteDopo 5 anni alla guida dei giovani imprenditori di CNA Modena, 3 da presidente della sede di Sassuolo ed altrettanti alla guida del Comitato per l’imprenditoria giovanile della Camera di Commercio, Lapo Secciani lascia la sua attività di dirigente associativo.

“Ringraziamo Secciani – è il commento di Claudio Medici, presidente provinciale di CNA Modena – per il lavoro fatto in questi anni, sia per la nostra Associazione sia per l’intero tessuto imprenditoriale modenese. In questi anni i giovani imprenditori associati sono aumentati e questo anche grazie a lui. La sua passione e competenza sono state un grande contributo nella ricostruzione del rapporto con le imprenditrici e gli imprenditori del territorio. Tante iniziative di CNA sono nate da sue proposte: penso ai Business Awards, a Cna Siamo Noi, al Caffè dei Giovani. Altrettanto preziosa è stata l’attività di relazioni istituzionali e con le imprese svolta sul territorio, con ricadute positive sul piano economico e sociale di quest’ultimo. A Lapo – conclude Medici, auguro personalmente tutto il successo e il bene possibili. Avrà sempre il sostegno di CNA”.

“Gli impegni imprenditoriali, la crescita importante della mia impresa, un nuovo progetto in via di definizione – dichiara Lapo Secciani – mi impediscono di continuare a dare il meglio per l’Associazione. Dopo 17 anni, vissuti tra le CNA di Firenze e Modena si conclude così il mio impegno in questo ambito. Ho sempre interpretato il ruolo di dirigente dell’associazione con grande spirito di responsabilità dando tutto me stesso, oggi, però, è venuto il momento di concentrarmi sullo sviluppo delle mie aziende e dei progetti legati ad esse e di dedicare ogni mia energia alle persone che hanno creduto e stanno credendo in me, come imprenditore e come persona. Non cessa però il mio impegno civile: grazie anche a Fondazione LS continueremo a realizzare importanti progetti per la comunità sassolese. Così come spero in futuro di poter collaborare ancora con le straordinarie donne e uomini che lavorano e vivono la CNA”.

A settembre sarà convocata l’assemblea territoriale per l’elezione del nuovo presidente di sede.

Sassuolo, CNA: Lapo Secciani lascia la carica di presidente

CNA Sassuolo, Lapo Secciani lascia la carica di presidenteDopo 5 anni alla guida dei giovani imprenditori di CNA Modena, 3 da presidente della sede di Sassuolo ed altrettanti alla guida del Comitato per l’imprenditoria giovanile della Camera di Commercio, Lapo Secciani lascia la sua attività di dirigente associativo.

“Ringraziamo Secciani – è il commento di Claudio Medici, presidente provinciale di CNA Modena – per il lavoro fatto in questi anni, sia per la nostra Associazione sia per l’intero tessuto imprenditoriale modenese. In questi anni i giovani imprenditori associati sono aumentati e questo anche grazie a lui. La sua passione e competenza sono state un grande contributo nella ricostruzione del rapporto con le imprenditrici e gli imprenditori del territorio. Tante iniziative di CNA sono nate da sue proposte: penso ai Business Awards, a Cna Siamo Noi, al Caffè dei Giovani. Altrettanto preziosa è stata l’attività di relazioni istituzionali e con le imprese svolta sul territorio, con ricadute positive sul piano economico e sociale di quest’ultimo. A Lapo – conclude Medici, auguro personalmente tutto il successo e il bene possibili. Avrà sempre il sostegno di CNA”.

“Gli impegni imprenditoriali, la crescita importante della mia impresa, un nuovo progetto in via di definizione – dichiara Lapo Secciani – mi impediscono di continuare a dare il meglio per l’Associazione. Dopo 17 anni, vissuti tra le CNA di Firenze e Modena si conclude così il mio impegno in questo ambito. Ho sempre interpretato il ruolo di dirigente dell’associazione con grande spirito di responsabilità dando tutto me stesso, oggi, però, è venuto il momento di concentrarmi sullo sviluppo delle mie aziende e dei progetti legati ad esse e di dedicare ogni mia energia alle persone che hanno creduto e stanno credendo in me, come imprenditore e come persona. Non cessa però il mio impegno civile: grazie anche a Fondazione LS continueremo a realizzare importanti progetti per la comunità sassolese. Così come spero in futuro di poter collaborare ancora con le straordinarie donne e uomini che lavorano e vivono la CNA”.

A settembre sarà convocata l’assemblea territoriale per l’elezione del nuovo presidente di sede.

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 5 agosto 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 5 agosto 2022Persistono condizioni di caldo torrido con prevalenza di cielo sereno su tutto il territorio. Possibile sviluppo di nubi cumuliformi lungo il crinale appenninico emiliano nel pomeriggio, con isolati temporali. Temperature minime comprese fra 22 e 24 gradi; massime fra 32 gradi della costa e 38 gradi delle zone di pianura e fascia pedecollinare. Venti deboli a regime di brezza. Mare poco mosso.

(Arpae)

L’Accordo tra Comune di Modena e RFI assicura continuità agli approvvigionamenti del distretto ceramico

L’Accordo tra Comune di Modena e RFI assicura continuità agli approvvigionamenti del distretto ceramicoL’Accordo tra Comune di Modena e RFI raggiunto oggi e finalizzato a rendere fruibile temporaneamente ai treni delle argille provenienti dalla Germania lo scalo merci della Città è una risposta concreta e di responsabilità istituzionale nell’attuale fase di emergenza che riveste una grande rilevanza per il distretto ceramico.

Infatti, alla nota emergenza sugli approvvigionamenti di materie prime per il settore conseguenza dei drammatici eventi in Ucraina, si è aggiunta la necessità di realizzare indifferibili investimenti che rendono in questo periodo indisponibile lo scalo di Dinazzano. Tali investimenti permetteranno in prospettiva un significativo miglioramento della logistica ferroviaria per un settore che già trasporta su rotaia il 24% del totale delle sue merci, ovvero il doppio della media nazionale.

“La possibilità che viene dal fondamentale Accordo tra Comune di Modena e RFI di dare continuità in questo periodo agli approvvigionamenti delle argille dalla Germania consente anche l’applicazione del “Memorandum of Understanding” che la nostra Associazione ha recentemente sottoscritto con la corrispettiva Associazione tedesca dei produttori di materie prime (BKRI) per l’aumento dei volumi importati in questo difficile anno come risposta alle pressanti esigenze delle nostre ceramiche” sottolinea Mario Roncaglia, presidente della Commissione trasporti di Confindustria Ceramica.

 

Emergenza Ucraina, le argille allo scalo di Modena

Emergenza Ucraina, le argille allo scalo di ModenaLe pesanti ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina richiedono misure straordinarie e Modena non si tira indietro. A partire dalle prossime ore, in via eccezionale e nel rispetto tassativo massimo di 60 giorni, lo scalo merci ferroviario della città consentirà i traffici di argille provenienti su ferro e dirette su gomma al distretto ceramico. Terminata la fase emergenziale, si aprirà un percorso di rigenerazione dell’area che nell’arco di tre anni vedrà la progressiva dismissione dello scalo ferroviario con la riorganizzazione degli accessi per ridurre l’impatto sulla città e la graduale cessione di aree al Comune fino ad arrivare alla dismissione completa dello scalo e alla realizzazione del nuovo hub intermodale con la nuova stazione delle autocorriere, oltre a servizi e strutture di riconnessione con la città.

Lo stabilisce il Protocollo per la “Valorizzazione e riqualificazione delle aree dello scalo merci e delle aree esterne della stazione di Modena e l’espansione del polo logistico di Marzaglia” tra Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), Comune di Modena e FS Sistemi Urbani (Fssu), approvato dalla Giunta comunale nella mattinata di mercoledì 3 agosto.
L’attività straordinaria che si svolgerà nello scalo ferroviario in fase di emergenza nelle prossime settimane è conseguenza del conflitto in Ucraina che ha costretto le ceramiche del distretto a potenziare i rifornimenti in arrivo dalla Germania attraverso un accordo tra Confindustria ceramica e l’associazione tedesca dei produttori di materie prime. L’utilizzo dello scalo modenese è dovuto alla chiusura dello scalo di Dinazzano per i lavori di elettrificazione della tratta.
I tecnici del Comune sono già al lavoro per definire percorsi, modifiche agli accessi allo scalo ed eventuali opere stradali con l’obiettivo di arrecare il minor disagio possibile alla cittadinanza e alla viabilità della zona.
L’intesa con Rfi e Fssu, oltre a sancire l’utilizzo temporaneo dello scalo, segna appunto l’avvio del percorso di riqualificazione con un procedimento che in 12 mesi dovrà portare ad assegnare diverse aree all’amministrazione comunale. L’obiettivo finale è portare la stazione delle autocorriere al posto dello scalo merci contribuendo a farne il luogo principale dell’intercambio modale e a potenziare le connessioni con il centro storico e il quadrante Nord oltre la ferrovia. Lo stesso quadrante su cui insistono gli interventi del Programma Periferie, già inseriti in un accordo con Rfi per quanto riguarda il prolungamento del sottopasso ferroviario e del ciclopedonale e la riqualificazione dell’area.
Il Protocollo d’intesa sullo scalo merci, che stabilisce anche i tempi per la realizzazione da parte di Fssu del master plan condiviso col Comune, per l’analisi ambientale e per la concessione in comodato gratuito delle aree, è dunque frutto di una convergenza tra i tre soggetti concordi nel ritenere che “la completa e definitiva dismissione dello scalo merci costituisce un’opportunità per migliorare la qualità urbana, potenziare le modalità di trasporto alternative e la riconnessione del tessuto cittadino”. Una visione rispondente al Pug che inserisce le aree dello scalo merci tra quelle ad elevata specializzazione per le quali prevedere programmi di rigenerazione urbana, oltre che in sinergia con il Pums che sostiene il potenziamento della mobilità su ferro e intende rafforzare il ruolo di Hub intermodale della Stazione ferroviaria di Modena.
L’accordo avvia inoltre un tavolo tecnico per definire modalità e tempi di trasformazione delle aree dismesse e per studiare e progettare le prospettive di sviluppo ed espansione dell’area logistica di Marzaglia anche in funzione del crescente interesse ad allacciarsi all’infrastruttura Ferroviaria Nazionale nei pressi del Terminal che insiste sulla linea Bologna-Piacenza, nel corridoio Ten-T Scandinavo Mediterraneo, oggetto di un piano di investimenti di Rfi per il potenziamento tecnologico e l’adeguamento funzionale.

Peste suina: dalla Regione via libera al piano di interventi urgenti contro l’infezione, non manifestatasi in Emilia-Romagna

Peste suina: dalla Regione via libera al piano di interventi urgenti contro l’infezione, non manifestatasi in Emilia-RomagnaUn forte impegno a ridurre la presenza di cinghiali partendo dalle zone più critiche, per evitare che la malattia, nel caso in cui dovesse manifestarsi in Emilia-Romagna nei selvatici, si trasmetta ai suini domestici. E’ uno degli obiettivi del Piano di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nei cinghiali, approvato dalla Giunta regionale.

Il Piano è stato adottato su proposta dell’assessore alle Politiche per la Salute, dell’assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca e dell’assessora alla Montagna. Al momento l’Emilia-Romagna è fuori dalla zona infetta, ma la Giunta ha dato il via libera al documento che definisce preventivamente una serie di obiettivi specifici e priorità.

La malattia, che colpisce suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all’uomo, se non fermata potrebbe rappresentare un grave danno economico per le aziende emiliano-romagnole che operano nel settore della zootecnia, filiera suina. Scopo del piano è, quindi, definire la strategia regionale per il contenimento del rischio di introduzione della peste suina africana.

La strategia del Piano

Tra gli obiettivi, rafforzare la sorveglianza nei selvatici e nei domestici per la rapida identificazione di eventuali casi di malattia, mettere a punto e applicare modalità operative e procedure per lo smaltimento delle carcasse nei selvatici in condizioni di routine e di sospetto peste suina africana. E ancora, rafforzare la biosicurezza negli allevamenti di suini domestici per la protezione dalle popolazioni di selvatici, con particolare attenzione alle aree identificate come critiche dall’analisi del rischio. Quindi incrementare la formazione, l’informazione e l’aggiornamento per veterinari, allevatori, cacciatori e altre categorie per il miglioramento della sorveglianza e per sostenere l’adozione di comportamenti corretti. Il Piano prevede anche la realizzazione di una campagna di comunicazione rivolta a tutti i cittadini per incentivare le segnalazioni di carcasse di cinghiale, che devono essere prontamente esaminate, e diffondere comportamenti corretti per impedire l’introduzione dell’infezione in Emilia-Romagna.

Secondo il documento messo a punto dalla Regione, non è considerato attuabile né tantomeno utile nel contrasto alla peste suina prevedere un’azione di riduzione generalizzata della popolazione di cinghiali selvatici su vasta scala, obiettivo peraltro già indicato da anni negli strumenti di pianificazione regionale. E’ opportuno, invece, identificare aree ben definite a maggior rischio, nelle quali effettuare azioni di contenimento della specie. Ma soprattutto, si ritiene di fondamentale importanza l’abbattimento sistematico di questi animali nei pressi degli allevamenti di suini domestici, con particolare riferimento a quelli all’aperto senza tuttavia escludere nessun’altra tipologia di allevamento.

Lo sforzo di prelievo di cinghiali in Emilia-Romagna, considerato il calo drastico dei cacciatori, ha raggiunto lo scorso anno i suoi massimi livelli con l’abbattimento di oltre 30.500 esemplari. Gli strumenti regionali consentono tutte le azioni previste dalla legge, alcune delle quali (“selezione” e “controllo”) attuabili durante l’intero anno solare.

Il solo abbattimento non può essere sufficiente a proteggere gli allevamenti suinicoli, infatti gli allevamenti familiari, tra gli allevamenti a maggior rischio di introduzione di malattia, con l’ordinanza del Presidente della Giunta emanata a maggio, sono stati depopolati. Per gli allevamenti all’aperto è prevista l’installazione di una tripla rete di recinzione già dal 2008, per gli allevamenti di suini al chiuso la Regione sta per approvare un bando per concedere aiuti per l’installazione di recinzioni.

La filiera suinicola regionale: i numeri

In Italia, secondo i dati Assica del 2019, l’Emilia-Romagna è la seconda regione per macellazione dei suini con il 34%, dopo la Lombardia con il 39%.

La filiera suinicola regionale conta circa 1.200 allevamenti, 1,2 milioni di capi e una produzione lorda vendibile stimata in 307 milioni di euro, nella quale sono ricomprese le varie Dop regionali: i prosciutti di Parma e Modena e numerosi salumi. In particolare, i prodotti a base di carne Dop e Igp hanno un valore alla produzione pari a 1,93 miliardi di euro e un valore al consumo pari a 4,98 miliardi di euro. L’export vale 601 milioni di euro. Il 53% del fatturato nazionale relativo ai prodotti a base carne Dop e Igp è attribuibile all’Emilia-Romagna.

 

Come segnalare cinghiali morti o resti

Per fare prevenzione sulla diffusione della PSA, la Regione Emilia-Romagna ha avviato da tempo un servizio telefonico per segnalare eventuali cinghiali morti o resti. La campagna è rivolta ai cittadini, in particolare escursionisti, cacciatori, fungaioli e tartufai. Nel caso in cui ci si imbatta in un cinghiale morto (o nei suoi resti), l’invito è di telefonare allo 051 6092124, dopo aver memorizzato la propria posizione geografica, e di scattare una foto, da poter inviare successivamente ai servizi.

Si raccomanda inoltre di evitare comportamenti scorretti che possono portare all’introduzione della malattia nelle popolazioni di cinghiali selvatici e negli allevamenti domestici, attraverso i residui di cibo e la contaminazione di scarpe e indumenti.

Il materiale cartaceo della campagna informativa è disponibile nelle sedi dei servizi veterinari dei Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Ausl, nelle sezioni provinciali dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna e nei centri visita di parchi e aree protette.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito regionale https://www.alimenti-salute.it/salute-animali/psa-peste-suina-africana.

A ottobre in tutte le Aziende dell’Emilia-Romagna i bandi per stabilizzare i precari: coinvolti migliaia di lavoratori e lavoratrici

A ottobre in tutte le Aziende dell’Emilia-Romagna i bandi per stabilizzare i precari: coinvolti migliaia di lavoratori e lavoratrici
Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Banzi Liviana

Prosegue e si rafforza il piano della Regione per stabilizzare il personale sanitario e sociosanitario, sia del comparto che della dirigenza: a inizio ottobre in tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna usciranno i bandi, uniformi a livello regionale, che interesseranno potenzialmente migliaia di lavoratori e lavoratrici.

Dopo l’intesa raggiunta lo scorso aprile, il confronto tra Regione e sindacati Confederali (Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl) è andato avanti, con un ulteriore incontro ieri, alla presenza dell’assessore alle Politiche per la salute e del Direttore generale.

I bandi riguarderanno, come prevedono le indicazioni nazionali, il personale sanitario e sociosanitario che sia stato assunto a tempo determinato con almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un Ente del Servizio sanitario nazionale, e che abbia prestato tale servizio per almeno sei mesi nel periodo della pandemia, quindi tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.  Non necessariamente, dunque, il servizio deve essere stato prestato in Emilia-Romagna, motivo per cui il numero esatto di persone coinvolte potrà essere stabilito solo ad apertura dei bandi; potenzialmente, si tratta comunque di migliaia di professionisti.

“Siamo impegnati da anni, e ancor più da inizio pandemia, a stabilizzare, assumere e assicurare il turnover del personale sanitario- sottolinea l’assessore Raffaele Donini- e per noi parlano i fatti e i numeri: considerando le assunzioni a tempo determinato e indeterminato, a partire dall’emergenza Covid la sanità regionale può contare su quasi 6.000 persone in più tra medici, infermieri, oss, amministrativi, dirigenti sanitari e altri operatori. Già adesso abbiamo una percentuale del personale a tempo determinato del 5%, tra le più basse in Italia, considerando che il contratto collettivo nazionale prevede come tetto massimo il 20%. Con questo nuovo impegno la abbasseremo ulteriormente, permettendo a chi ha lavorato nel servizio sanitario nazionale, a maggior ragione durante un periodo così complesso, di avere un futuro stabile e certo, senza disperdere il prezioso patrimonio di esperienza acquisita a servizio dei cittadini e della sanità pubblica”.

In Emilia-Romagna da inizio pandemia a oggi sono stati assunti a tempo indeterminato oltre 17.300 lavoratori, di cui quasi 2.400 medici e poco meno di 7.200 infermieri, con una percentuale di turnover per il personale a tempo indeterminato che ha raggiunto il 148%. Nel 2022 le assunzioni a tempo indeterminato sono già 2.300, con un turnover che raggiunge il 104%.

4.191 nuovi casi Covid oggi in regione, quasi 4mila guariti. In lieve aumento i ricoveri nelle terapie intensive

4.191 nuovi casi Covid oggi in regione, quasi 4mila guariti. In lieve aumento i ricoveri nelle terapie intensiveI casi di positività registrati oggi (3/8) in regionesono 4.191 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.891 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 7.952 molecolari e 13.939 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 19,1%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.720.107 dosi; sul totale sono 3.796.216 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.943.840.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 54 (+3 rispetto a ieri, +5,9%), l’età media è di 64,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.636 (-33 rispetto a ieri, -2%), età media 75,5 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (+1 rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 6 a Reggio Emilia (invariato); 7 a Modena (invariato); 13 a Bologna (invariato); 4 a Imola (invariato); 5 a Ferrara (+2); 1 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 6 a Rimini (invariato).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 49,6 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 673 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 364.699) seguita da Reggio Emilia (534 su 199.430) e Modena (520 su 270.147); poi Ferrara (494 su 125.629), Parma (479 su 148.557), Ravenna (362 su 166.516) e Rimini (355 su 166.788); quindi Piacenza (271 su 90.489), Cesena (221 su 99.324), Forlì (174 su 81.955) e, infine, il Circondario Imolese con 108 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 55.339.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 53.373 (+214). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 51.683 (+244), il 96,8% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 3.960 in più e raggiungono quota 1.697.939.

Purtroppo, si registrano 17 decessi:

  • 2 in provincia di Piacenza (una donna di 82 e un uomo di 97 anni)
  • 2 in provincia di Parma (entrambi uomini di 95 e 96 anni)
  • 1 in provincia di Modena (un uomo di 89 anni)
  • 5 in provincia di Bologna (tutti uomini, dei quali uno di 79, uno di 83, due di 88 e uno di 96 anni)
  • 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 78 anni)
  • 2 in provincia di Ferrara (entrambe donne di 81 e 90 anni)
  • 3 in provincia di Ravenna (una donna di 89 e due uomini di 64 e 81 anni)
  • 1 in provincia di Rimini (una donna di 82 anni)

Non si registrano decessi in provincia di Reggio Emilia e Forlì-Cesena.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 17.561.

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi sono stati eliminati 4 casi, positivi al test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Oltre 5,6 milioni dalla Regione per le imprese del turismo e del commercio colpite dalla pandemia

Oltre 5,6 milioni dalla Regione per le imprese del turismo e del commercio colpite dalla pandemiaNon si fermano i ristori della Regione Emilia-Romagna per sostenere le imprese del turismo e del commercio che più hanno sofferto negli ultimi due anni le conseguenze del Covid-19.

Sono oltre 5,6 i milioni di euro deliberati dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta per le discoteche e le sale da ballo, gli spettacoli viaggianti, i parchi tematici, gli agenti e i rappresentanti di commercio del settore food e moda.

Per ogni impresa ammessa a contributo sono previsti ristori a fondo perduto fino a 3mila euro.

Le risorse verranno distribuite grazie a un nuovo accordo con Unioncamere, il quarto da inizio pandemia.

Entro la fine di settembre l’unione camerale varerà i bandi per assegnare i nuovi fondi destinati alle imprese che esercitano la propria attività con sede legale o unità locale in Emilia-Romagna e regolarmente iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio.

Le misure in dettaglio

Per quanto riguarda le discoteche e sale da ballo la Regione interviene per la terza volta a sostegno del settore con un nuovo pacchetto da 1 milione di euro.

In caso di risorse residue dopo la prima assegnazione del bando, il contributo regionale potrà essere elevato fino a un massimo di 140 mila euro, proporzionalmente alla perdita di fatturato, per le imprese che avranno dichiarato una perdita di fatturato superiore al 30% nel 2020 rispetto al 2019.

Agli agenti e rappresentanti di commercio del settore food o moda sono destinati oltre 2,8 milioni di euro (2.813.105,83).

Anche qui, in caso di risorse residue, per le imprese che avranno dichiarato una perdita di fatturato superiore al 30% nel 2021 rispetto al 2019, potrà essere assegnato un contributo proporzionale alla perdita di fatturato fino a un massimo di 140 mila euro.

Per quanto riguarda lo spettacolo viaggiante, secondo intervento regionale a sostegno del settore, sono a disposizione 300mila euro.

Come per le misure precedenti è prevista l’assegnazione di eventuali risorse residue fino a un massimo di 140 mila euro, proporzionalmente alla perdita di fatturato, per le imprese che avranno dichiarato una perdita di fatturato superiore al 30% nel 2020 rispetto al 2019.

Infine, per i parchi tematici e geologici, gli aquari e i giardini zoologici, secondo intervento regionale a sostegno del settore, sono previsti oltre 1,4 milioni di euro di ristori (1.453.324,46).

Anche per queste imprese, in caso di risorse residue dopo la prima assegnazione del bando, il contributo regionale potrà essere elevato fino a un massimo di 140 mila euro, proporzionalmente alla perdita di fatturato, per perdite superiori al 30% nel 2020 rispetto al 2019.

Farmacie comunali: nuovo contratto nazionale per dipendenti delle 31 strutture modenesi

Farmacie comunali: nuovo contratto nazionale per dipendenti delle 31 strutture modenesiNuovo contratto nazionale per gli addetti delle circa 1.700 farmacie speciali, quelle cioè che hanno ancora una partecipazione delle amministrazioni pubbliche. Sono interessati i dipendenti delle 31 farmacie comunali modenesi, tra cui Fcm (farmacie comunali di Modena) e Fcs (farmacie di Sassuolo), attualmente gestite dal gruppo Admenta, che detiene tra gli altri il marchio Lloyds.

«Il rinnovo del contratto è un atto dovuto a una categoria di lavoratrici e lavoratori che hanno offerto un contributo enorme nei lunghi mesi della pandemia – afferma Alessandro Martignetti, segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale – Il contratto, in vigore fino al 31 dicembre 2024, arriva a più di sette anni dalla scadenza, dopo una lunga fase negoziale connotata da stop e iniziative di mobilitazione, tra cui lo sciopero provinciale svoltosi a Modena il 26 aprile».

Sul trattamento economico l’intesa definisce un aumento di 113 euro a regime per il 1° livello medio, da riparametrare per gli altri, erogati in tre tranches: 80 euro nel mese di luglio 2022, 18 euro nel mese di luglio 2023 e 15 euro nel mese di luglio 2024.

A titolo di una tantum, con il titolo di indennità forfettaria di rinnovo contrattuale, sarà riconosciuto un importo di 500 euro sempre al 1° livello medio, da riparametrare per gli altri, erogato in due tranches nel mese di luglio 2022 e nel mese di gennaio 2023.

Vengono aggiornate anche le indennità riconosciute ai quadri aziendali.

Sul mercato del lavoro le parti, nel rinviare alle previsioni delle norme di legge in materia di contratti di lavoro, hanno concordato formule di flessibilità contrattata finalizzate a gestire i picchi di lavoro nelle località a prevalente vocazione turistica, attraverso il ricorso ai contratti a tempo determinato riconducibili alla stagionalità; la materia è demandata alla contrattazione di secondo livello.

Sul sistema di classificazione del personale, alla luce delle significative riforme in ordine alle attività che possono essere esercitate nell’ambito della farmacia dei servizi, le parti hanno condiviso la necessità di implementare e valorizzare le nuove attività svolte dal farmacista collaboratore e l’esigenza di introdurre ulteriori figure professionali nell’ambito del sistema di inquadramento; sarà costituita una commissione paritetica con il compito di monitorare l’evoluzione normativa e le conseguenti applicazioni della Farmacia dei Servizi e indicare proposte di implementazione e/o adeguamento della classificazione del personale dipendente.

«L’intesa – aggiunge Martignetti – conferma la validità della contrattazione di secondo livello, disciplinando ambiti di intervento e tematiche demandate, con la titolarità affidata alle rsa/rsu congiuntamente alle organizzazioni sindacali territoriali.

Sul welfare l’intesa prevede, con decorrenza dal 1° luglio 2022, un incremento dello 0,5% del contributo a carico del datore di lavoro portandolo all’1,5% in caso di adesione del dipendente al fondo di previdenza complementare Previambiente.

L’intesa interviene poi sul mutamento di mansioni e di livello, sul servizio prestato in regime di reperibilità e sull’estensione a sei mesi del periodo di congedo retribuito per le vittime di violenza di genere con il diritto all’esonero dal lavoro notturno per i successivi sei mesi. Questa norma, che amplia una previsione di legge, è di grande importanza sociale in una categoria a forte presenza femminile – sottolinea il sindacalista Cisl –

Per quanto riguarda le valutazioni sul merito dell’accordo, gli aumenti economici concordati sbloccano una situazione ferma da troppi anni dando sollievo ai salari penalizzati dall’aumento dell’inflazione.

L’articolato normativo sul secondo livello di contrattazione potenzia il valore della contrattazione aziendale, rafforzando così il ruolo delle rappresentanze sindacali e delle organizzazioni sindacali territoriali nella ricerca di soluzioni condivise e partecipate, anche per affrontare le materie dell’organizzazione del lavoro sulla base dei profondi mutamenti normativi in atto», conclude il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale Alessandro Martignetti.

 

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