Con una delibera la Giunta maranellese ha approvato di recente un progetto esecutivo che porterà all’efficientamento energetico della scuola materna ‘Jacopo da Gorzano’, nella parte di edificio che tre anni fa, in occasione dell’ampliamento, non era stato interessata. Le migliorie sulla struttura incideranno sui consumi, portando ad un risparmio che supererà il 60%, e il costo complessivo dei lavori si aggirerà sui 200mila euro: di questi, la metà sono stati intercettati dai fondi provenienti dal PNRR.
Più nel dettaglio, l’intervento prevede la sostituzione degli infissi, la coibentazione di tutti i punti di dispersione termica e la riqualificazione dell’involucro esterno dell’edificio. I lavori saranno affidati nelle prossime settimane tramite gara e il cronoprogramma complessivo verrà messo a punto per garantirne la fine entro settembre 2023, senza mai interrompere le attività della scuola d’infanzia. Alcuni lavori – nello specifico quelli che possono essere effettuati senza causare disagi o incidere sulla regolarità delle lezioni – saranno previsti già durante l’anno scolastico appena iniziato, ma gran parte del cantiere si svilupperà infine durante la pausa estiva.
La stessa scuola materna ‘Jacopo da Gorzano’ nel 2019 era già stata oggetto di un’importante riqualificazione, che l’aveva resa più sicura da un punto di vista antisismico e che aveva creato spazi idonei ad aggiungere una sezione, la terza. Il tutto attraverso la realizzazione di un portico nell’area esterna, di un nuovo locale per il riposino pomeridiano e di un’ulteriore sala adibita ad attività di laboratorio, gioco libero e feste. I lavori avevano inoltre riguardato il rinnovo dei pavimenti, dei bagni e l’aggiornamento degli impianti di climatizzazione.
Ha scelto Formigine per le sue vacanze il Ministro irlandese Malcolm Noonan, ex sindaco di Kilkenny e fautore delle relazioni di scambio e del gemellaggio che legano le due comunità dal 2011.
Durante il soggiorno insieme alla famiglia, Noonan ha incontrato il sindaco Maria Costi per un momento di benvenuto a Formigine e visiterà il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, conosciuto in Italia e nel mondo come eccellenza per la valorizzazione dell’esperienza delle scuole e dei nidi d’infanzia.
Il viaggio sarà inoltre l’occasione per visitare il Castello di Formigine e l’acetaia comunale, il Museo Ferrari di Maranello e la città di Bologna.
I progetti rivolti ai giovani delle due città gemellate continuano e lo scorso 31 agosto è partita per Kilkenny Alice Prinzis, la quinta giovane formiginese che ha colto l’opportunità di svolgere un periodo di volontariato presso il KCAT Arts Centre con un progetto finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Corpo Europeo di Solidarietà.
Si attende a Formigine anche l’attuale sindaco di Kilkenny, in occasione dell’evento Irlanda in festa, che si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre nella cornice del Settembre formiginese e a cura di Feed’n’Food.
Nel tardo pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Fiorano Modenese sono intervenuti presso un esercizio commerciale dove era stato segnalato un tentativo di furto. La pattuglia intervenuta ha constatato che un 19enne, poco prima, aveva prelevato dagli scaffali alcuni accessori per utensili e un paio di scarpe, per poi tentare di oltrepassare le casse senza pagare. Il personale addetto alla sicurezza, appena accortosi della condotta del giovane ha immediatamente chiamato il 112. Il ragazzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per tentato furto aggravato.
Venerdì 9 settembre sulla strada provinciale 467 Pedemontana, nel tratto a quattro corsie compreso tra il Ponte di Villalunga e Sassuolo, saranno eseguiti degli interventi di manutenzione che comprendono il ripristino stradale di alcuni tratti, la sistemazione della segnaletica e la manutenzione delle banchine.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, per tutta la giornata sarà il transito sarà ridotto, con la chiusura alternata delle corsie di marcia e sorpasso, fino alla fine dell’intervento previsto nel tardo pomeriggio.
Gli interventi fanno parte del piano di manutenzione delle strade provinciali che prevede un investimento complessivo di oltre quattro milioni e mezzo di euro sull’intera rete viaria.
La Provincia, dallo scorso anno, ha trasferito ad Anas 127 chilometri di strade provinciali prendendo in carico un tratto di statale 12 dell’Abetone di circa 25 chilometri, con una riduzione complessiva dei chilometri in gestione che passa da 1.026 a 928 chilometri.
All’inizio dell’anno siamo intervenuti, in splendida solitudine, per denunciare la dimensione insostenibile degli aumenti delle bollette di luce e gas pur con le misure di contenimento effettuate nei mesi precedenti dal governo. Nel prossimo autunno, ma ancor di più nel prossimo inverno, si prefigura una situazione drammatica per famiglie, lavoratori, imprese e sistema dei servizi dovuta agli aumenti spropositati dei costi energetici che porteranno a costi sociali inaccettabili.
La situazione già estremamente pesante per le famiglie in difficoltà, diventerà drammaticamente insostenibile per tutti. È con grande preoccupazione e allarme che chiediamo alle istituzioni, a partire dalla Regione ed dagli Enti locali, interventi urgenti per assumere decisioni volte ad affrontare questa complicatissima situazione. Interventi e misure che già oggi sono in essere, anche per effetto di confronti avvenuti nei mesi scorsi come: dilazione del distacco delle utenze, in caso di morosità, rateizzazione del pagamento delle bollette/sconti legati al reddito del nucleo, dovranno essere ulteriormente rafforzati ed estesi. Alle multiutilities inoltre chiediamo politiche commerciali responsabili non mirate all’incremento dell’utile e quindi al contenimento delle tariffe; impiego degli utili, dei dividendi o degli extra profitti non tassati per interventi rivolti alle fasce più deboli di utenti; interventi sulle tariffe del teleriscaldamento; disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili da quelli delle fonti fossili. Soprattutto chiediamo che gli Enti locali, in qualità di soci e azionisti, esercitino appieno il loro ruolo pubblico per difendere e sostenere famiglie, lavoratori, imprese e servizi alla persona, utilizzando gli utili e i dividenti per integrare e irrobustire le misure decise a livello nazionale. Inoltre, riteniamo utile aprire una riflessione ed un confronto affinché gli enti locali soci di multiutilities creino, con la parte eventualmente eccedente la media dei dividendi degli ultimi anni, un fondo sociale da destinare prioritariamente al contrasto della povertà energetica. Consapevoli del contesto socio-politico internazionale e delle sue conseguenze, occorrono comunque decisioni e azioni urgenti e non procrastinabili, soprattutto improntate ad una (ad oggi inedita) responsabilità sociale di tutti, per contrastare ciò che da molti analisti è considerata una fase che potrà portare ad un collasso di interi sistemi produttivi, compromettere l’erogazione dei servizi, esasperare il disagio sociale e le condizioni di povertà.
Cielo prevalentemente nuvoloso con piogge e rovesci sul settore centro-occidentale al mattino; nel pomeriggio piogge sparse e residui rovesci sul settore centro-orientale. Temperature minime comprese tra i 18 gradi delle aree di pianura e i 20 gradi della fascia costiera; massime in diminuzione comprese tra 24 e 28 gradi. Venti inizialmente deboli sud-occidentali; nel pomeriggio rotazione dei venti sulla pianura dai quadranti settentrionali. Mare poco mosso, in serata localmente mosso al largo.
Prosegue il ciclo di incontri “Tasogare” dedicato al Giappone, a cura di Floriano Terrano. Sabato 10 settembre alle ore 17 alla Biblioteca Mabic un appuntamento dal titolo “Wabi-sabi. Imperfezione e vuoto: l’architettura moderna giapponese”. L’architettura giapponese moderna, in particolare dal dopoguerra in poi, ha conosciuto un notevole sviluppo e una profonda originalità. Spirito e caratteristiche della tradizione sono unite ad esigenze ed idee moderne, dando così vita ad uno stile nuovo ed unico.
Tra tutti gli architetti nipponici, Tange Kenzo può essere considerato il vero padre della nascita di una espressione artistica inconfondibile che unisce architettura classica giapponese a moderne forme e materiali occidentali. Prova del successo dell’architettura contemporanea giapponese è che, a partire dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso, numerosi progetti al di fuori del Giappone, anche in Italia, sono stati affidati proprio ad architetti nipponici; tra questi proprio la Biblioteca Mabic, progettata da Arata Isozaki insieme ad Andrea Maffei.
La Scuderia Ferrari si appresta a scendere in pista con una veste speciale nel weekend del Gran Premio d’Italia in programma domenica all’Autodromo Nazionale di Monza. La livrea della vettura, così come le tute e i caschi dei piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz, saranno all’insegna del giallo per celebrare le origini della casa automobilistica attraverso uno dei colori fondamentali della Ferrari.
Fin dalla nascita della Scuderia nel 1929 – e poi con la fondazione della casa automobilistica 75 anni fa – la Ferrari ha infatti proprio nel giallo, scelto da Enzo Ferrari tra i due colori dello stemma di Modena (il giallo e il blu) uno degli elementi distintivi del proprio marchio, al pari del Cavallino Rampante e della banda tricolore che si trova in alto. Un look assolutamente speciale a sottolineare una ricorrenza unica: i 100 anni dell’Autodromo Nazionale di Monza.
Livrea inedita.
La livrea della F1-75 presenterà dunque diversi tocchi di giallo con inserti neri. I cambiamenti, previsti solo per questa gara, saranno visibili sull’ala anteriore, all’altezza dell’halo, sul cofano motore e sull’ala posteriore, dove sarà presente anche il logo con la celebre effe lunga in giallo su nero. Lo stesso varrà per la divisa dei piloti: il giallo è infatti da sempre parte del DNA della Casa di Maranello a fianco del rosso, il colore Ferrari per antonomasia. La storia racconta che ai primi del Novecento il rosso fu imposto alle vetture italiane dall’allora Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti e così, quando Enzo Ferrari fondò la Scuderia, con la quale schierava vetture di marca Alfa Romeo, fu costretto ad adeguarsi. Il giallo è però la seconda anima della Casa di Maranello ed è stato da subito scelto come parte dell’emblema che lo stesso fondatore ideò dopo aver ricevuto il logo del Cavallino Rampante dalla famiglia dell’aviatore ed eroe di guerra Francesco Baracca. Scriveva il Fondatore “Il Cavallino era ed è rimasto nero. Io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”. Lo scudetto esordì sulle Alfa Romeo del team alla 24 Ore di Spa-Francorchamps del 1932 e portò fortuna visto che arrivò la vittoria con Antonio Brivio ed Eugenio Siena. Da quel momento non è mai sparito dalle vetture schierate da Enzo Ferrari.
Hospitality e Monza.
Tocchi di giallo saranno visibili anche nel paddock: sul motorhome dell’hospitality e sulle pareti del box, dove sarà possibile scorrere la storia del colore e con essa quella dell’azienda. Per celebrare i 100 anni della storia dell’Autodromo di Monza, la Scuderia ha pensato a contenuti dedicati sui propri canali social come tributo alla pista sulla quale ha vinto la sua prima corsa nel 1933, quando ancora schierava le Alfa Romeo, e ha poi raccolto oltre quaranta affermazioni, l’ultima con Charles Leclerc nel 2019.
La collezione celebrativa.
In occasione del Gran Premio di Monza, Ferrari lancerà anche la capsule collection speciale Giallo Modena dedicata al suo 75° anniversario, una ricorrenza unica e unificante che la Casa di Maranello ha voluto rimarcare fin dall’inizio dell’anno attraverso l’esclusivo logo celebrativo raffigurato sulle vetture F1. I prodotti della special edition Giallo Modena saranno disponibili in esclusiva nelle boutique Ferrari e sull’e-store ferrari.com.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.830.728 casi di positività, 1.596 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.741 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 5.285 molecolari e 5.456 test antigenici rapidi.
Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell’14,9%.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.824.425 dosi; sul totale sono 3.798.824 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.955.093.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 29 (-1 rispetto a ieri, –3,3%), l’età media è di 69,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 772 (-20 rispetto a ieri, -2,5%), età media 75,2 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato rispetto a ieri); 4 a Modena (-1); 11 a Bologna (invariato); 3 a Imola (+1); 5 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato). Nessun ricovero a Piacenza, Reggio Emilia (come ieri) e Rimini (-1).
Contagi
L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 50,1 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 252 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 374.709) seguita da Reggio Emilia (212 su 206.974), Parma (201 su 154.527), Modena (187 su 278.927) e Ferrara (173 su 131.247); quindi Ravenna (166 su 172.986), Rimini (136 su 172.342) e Cesena (89 su 103.074); poi Forlì (87 su 84.840), Piacenza (76 su 94.191); infine il Circondario Imolese, con 17 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 56.911.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 16.337 (-55). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 15.536 (-34), il 95,1% del totale dei casi attivi.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 1.644 in più e raggiungono quota 1.796.459.
Purtroppo, si registrano 7 decessi:
1 a Piacenza (una donna di 88 anni)
1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 91 anni)
1 in provincia di Modena (una donna di 93 anni)
1 in provincia di Bologna (un uomo di 90 anni)
1 a Ferrara (un uomo di 87 anni)
1 in provincia di Ravenna (una donna di 92 anni)
1 in provincia di Rimini (una donna di 100 anni).
Non si registrano decessi nelle province di Parma, Forlì-Cesena e nel Circondario Imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 17.932.
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi è stato eliminato un caso, positivo a test antigenico ma non confermato da tampone molecolare.
Ottimo risultato per il bolognese Axel Cremonini, atleta tesserato per lo Sporting Club Sassuolo. Lo scorso fine settimana, l’atleta sassolese d’adozione ha conquistato, sulla terra rossa del Tato Tennis Team di Roma, il Titolo Nazionale di doppio nei Campionati Italiani Under 11 e si è classificato fra i primi quattro d’Italia nel singolare, perdendo in semifinale, ironia della sorte, proprio dal suo compagno di doppio, Alessandro Fronza.
Durante tutte le giornate di gara del tabellone di doppio, la coppia Campione d’Italia ha avuto soltanto una incertezza nel turno dei quarti, per i restanti incontri nulla hanno potuto gli avversari di turno.
Nonostante la giovane età, 11 anni appena compiuti, la sua classifica personale è già di tutto rispetto. Cremonini, infatti, con il ranking di 3.4 è fra i 29 atleti di pari classifica presenti in Italia. Anche il suo personale tabellino dell’attività 2022, fino ad oggi, è di tutto rispetto, 16 tornei giocati, 69 incontri disputati e solamente 16 persi.
Grande soddisfazione è stata espressa da tutto lo staff di maestri dello Sporting, in particolare da Simone Cerfogli che ha seguito Axel Cremonini in questa avventura romana.
Pio Lunel (Confida), Stefano Dalmonte (Pres. Banco Alimentare Emilia-Romagna), Marco Bertaccini (Confida), Gianluca Benini (Direttore Banco Alimentare Emilia-Romagna)
Oggi, presso la sede del Banco Alimentare di Imola, prende il via a livello regionale l’accordo nazionale firmato nei mesi scorsi da CONFIDA– Associazione Italiana Distribuzione Automatica e Fondazione Banco Alimentare. La collaborazione prevede la raccolta e la donazione delle eccedenze alimentari del settore della distribuzione automatica da parte di Banco Alimentare ad enti convenzionati che offrono aiuto a famiglie e persone in difficoltà. L’Emilia-Romagna rappresenta una ulteriore tappa del lungo percorso che si snoda lungo la penisola, e che ha come obbiettivo quello di dire addio allo spreco alimentare nel settore del vending.
Erano presenti all’incontro, il Presidente delle Imprese di Gestione di Confida Pio Lunel e il Delegato Confida dell’Emilia-Romagna Marco Bertaccini insieme a Stefano Dalmonte, presidente di Banco Alimentare Emilia-Romagna e Gianluca Benini, Direttore Banco Alimentare Emilia Romagna.
Il settore della distribuzione automatica è il comparto in cui l’Italia è leader a livello internazionale. Con oltre 820 mila distributori automatici installati, il nostro Paese precede la Francia che ne ha 626 mila e la Germania con 611 mila. Il primato dell’Italia riguarda inoltre anche la produzione delle vending machine, un prodotto della tecnologia italiana apprezzato e venduto in tutto il mondo.
L’Emilia-Romagna conta un totale di 199 imprese del settore, così suddivise nelle varie province: 47 a Bologna, 42 a Modena, 21 a Forlì – Cesena, 18 a Ravenna,16 a Ferrara, 15 rispettivamente a Parma e a Rimini, 13 a Reggio Emilia e 12 a Piacenza.
“Dopo la pausa estiva riprende dall’Emilia-Romagna il tour tra le sedi regionali di CONFIDA e del Banco Alimentare – commenta Pio Lunel, Presidente delle Imprese di Gestione di CONFIDA – che diventa così la quinta regione italiana a sottoscrivere in maniera ufficiale l’accordo nazionale firmato dall’Associazione e dalla Fondazione durante Venditalia, a maggio, portando avanti questo importante percorso di responsabilità sociale”.
Per la gestione del progetto i Banchi Alimentari regionali saranno infatti collegati con le 11 Delegazioni Territoriali di CONFIDA a cui partecipano tutte le società di gestione della distribuzione automatica iscritte all’associazione.
“Ringrazio CONFIDA – dichiara Stefano Dalmonte, Presidente di Banco Alimentare Emilia-Romagna – per l’opportunità che ci offre di realizzare, nell’ambito della distribuzione automatica, un aspetto fondamentale della nostra mission: salvare il cibo buono dallo spreco. Nella nostra regione, sono 750 le organizzazioni solidaristiche convenzionate cui distribuiamo i prodotti che recuperiamo. La collaborazione con CONFIDA è un contributo importante a questo nostro lavoro, volto a portare un aiuto concreto a tante famiglie in difficoltà”.
CONFIDA
Costituita il 13 luglio del 1979, CONFIDA è, a livello nazionale, l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande. Aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia e, nell’ambito UE, è partner di EVA (European Vending & Coffee Service Association).
La riqualificazione di spazi e luoghi attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di chi li vive è una scelta strategica dell’Amministrazione formiginese. Succederà presto, ad esempio, con l’affidamento della gestione della casetta presente all’interno dell’Oasi di Colombarone agli Scout, ed è successo in passato con la palazzina della Bertola.
Il percorso di rinascita, però, è solo a metà: il parco è ancora spoglio e necessita alcune migliorie. È per questo che il Comune di Formigine, insieme alle associazioni che più vivono quel luogo, Le Palafitte 2.0 e Flik Flak Asd, ha deciso di aderire alla campagna di raccolta fondi “Abbiamo un cuore in Comune” promossa da Emil Banca, attraverso la piattaforma Idea Ginger.
La campagna si prefigge di raccogliere 5.000 euro per l’acquisto di un nuovo gioco da collocare nel parco, dove al momento è presente solo un’altalena e qualche gioco a molla. Tutti possono donare per diventare attori di questo progetto e costruire insieme il futuro dell’area. Il tipo di raccolta è “O tutto o niente!”: se la somma necessaria non dovesse essere raggiunta, il denaro verrà riconsegnato ai donatori.
Il progetto, denominato “Shine on Bertola: our re-generation”, verrà presentato ufficialmente alla cittadinanza domenica 11 settembre alle 18.30 in occasione del Beer Bertola, la festa in programma nell’area di via Vedriani.
Per scoprire maggiori informazioni sul progetto e donare, è possibile visitare il sito ideaginger.it.
UniCredit rilancia il proprio impegno a supporto delle imprese del settore cinematografico ed audiovisivo italiano con il progetto ‘One4Cinema’.
Le nuove soluzioni presentate da UniCredit prevedono il sostegno agli investimenti delle aziende del comparto, con finanziamenti dedicati e linee di credito specifiche, al fine di sostenere le nuove produzioni in Italia e stimolare l’innovazione tecnologica e l’apertura o ristrutturazione di sale cinematografiche nel Paese.
L’iniziativa è stata presentata oggi all’ Hotel Excelsior di Venezia nell’ambito della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dove è emerso che l’industria cinematografica è un’eccellenza del Made in Italy, in grado di coniugare la capacità di raccontare l’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese con buoni fondamentali economici: le circa 3 mila aziende dell’industria creativa italiana generano infatti un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro, con ottimi risultati in termini di rendimento (EBITDA medio tra i 20% per le piccole imprese e il 30-40% per quelle di maggiori dimensioni). Nella difficile congiuntura attuale il business cinematografico e audiovisivo mondiale ha evidenziato un forte carattere anticiclico, continuando a registrare una crescita costante dei ricavi grazie allo sviluppo del mercato dello streaming che genera oggi 2/3 del valore dell’industria globale dell’intrattenimento.
Dichiara Annalisa Areni responsabile UniCredit Client Strategies: “Come UniCredit crediamo nel grande potenziale di sviluppo e innovazione dell’industria audiovisiva Made in Italy. Le opportunità per questo settore sono molte: penso per esempio al digitale, già oggi principale canale di fruizione e di monetizzazione dei contenuti audiovisivi con il 77% del giro d’affari del mercato globale. UniCredit vuole essere un partner strategico per le aziende del comparto e promuovere la crescita dell’industria culturale e creativa italiana, fornendo consulenza e soluzioni vantaggiose per aiutare le imprese della filiera ad affrontare un mercato in via di ridefinizione”.
Il programma One4Cinema di UniCredit è un piano predisposto per supportare tutti i segmenti della filiera audiovisiva (dalla produzione alle industrie tecniche, dalla distribuzione alle sale) che prevede, oltre al sostegno agli investimenti con finanziamenti dedicati, anche una serie di azioni strutturate che hanno portato alla creazione di un proprio Expertise Center dedicato al settore audiovisivo, con sede a Roma, capace di fornire una gamma di soluzioni finanziarie e servizi di consulenza, specializzati e innovativi.
“Lo sviluppo delle nostre industrie poggia sull’ intraprendenza dei leader della filiera cine audiovisiva e digitale, su un solido e costante sistema di regolazione e sostegno, e sulla certezza che può derivare da un crescente impegno delle maggiori realtà bancarie: Unicredit sta dimostrando di comprendere questa fase trasformativa, e di voler puntare sulla crescita della filiera.”, dichiara Francesco Rutelli, Presidente ANICA.
Con One4Cinema UniCredit intende ampliare il proprio sostegno al comparto che ha già portato la Banca a finanziare il settore negli ultimi 2 anni con oltre 200 milioni di euro di finanziamenti (medio-lungo termine, linee a breve, etc) al netto del Tax Credit. Inoltre, UniCredit ha aiutato le imprese ad attivare nuovi canali di funding, accompagnandoli in operazioni sul mercato dei capitali, quali i Basket Bond di filiera (Basket Bond Cultura di Iervolino and Lady Bacardi Entertainment S.p.A., Lucky Red, Leone Film Group, Minerva Pictures Group) e promuovendo iniziative volte alla formazione dei profili più richiesti dal mercato audiovisivo, incoraggiando anche percorsi di educazione finanziaria (partnership con ANICA Academy).
Quasi un miliardo di euro per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, settore fondamentale per l’economia regionale e il Made in Italy, grazie a eccellenze e prodotti unici al mondo.
Ammontano infatti a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni).
Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.
La Giunta regionale ha definito progetti e priorità di utilizzo dei fondi, approvando la delibera sul Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027. Tre le macro-aree di intervento: competitività, reddito delle imprese e la buona occupazione, cui andranno 286 milioni di euro (31,33% del totale); sostenibilità ambientale dei processi produttivi e delle colture, 404 milioni, pari al 44,25% delle risorse, e quindi la quota maggiore; sviluppo equilibrato dei territori, a partire dalle aree montane e interne, con 149 milioni di euro (16,32%). Sono poi previste azioni sull’innovazione digitale in agricoltura a tutte le aree di intervento, per le quali sono disponibili 51 milioni (5,58%).
Il provvedimento è atteso ora in Assemblea legislativa: prima l’iter in Commissione quindi l’approdo in Aula per l’esame definitivo. Sarà poi trasmesso al ministero delle Politiche agricole e successivamente inviato alla Commissione europea per l’approvazione finale, possibile già entro l’anno.
Con questo atto la Giunta chiude la programmazione relativa ai fondi europei per il nuovo settennato, dopo aver già ottenuto il via libera da Bruxelles ai Programmi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo) Plus.
I contenuti del nuovo Piano 2023-27 sono stati illustrati alla stampa oggi in Regione, a Bologna, dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.
“Con la nuova programmazione- spiega il presidente Bonaccini-, puntiamo ad accompagnare l’agricoltura regionale verso una maggiore sostenibilità e innovazione digitale e tecnologica, a tutela della qualità che la contraddistingue, ma anche a dare un sostegno concreto al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle, e con gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia negli ultimi due anni coi quali fare i conti tutti i giorni. E siccome bisogna agire con rapidità, spingeremo sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi: faremo bandi più snelli e con meno oneri burocratici per le imprese”.
Nell’elaborare la propria strategia, la Regione ha tenuto conto del Piano Nazionale di Riforma e Resilienza (Pnrr), che, in un’ottica di sostenibilità globale, destina risorse straordinarie ai settori agricolo, agroalimentare e dello sviluppo del territorio (oltre 10 miliardi di euro a livello nazionale).
“L’impegno per il periodo 2023-27 che la Regione si trova ad affrontare è sostenere il sistema agricolo, agroindustriale regionale e i territori rurali nel perseguimento degli innovativi e ambiziosi obiettivi definiti della nuova Politica agricola comunitari- sottolinea l’assessore Mammi– in una congiuntura internazionale di grande difficoltà. Rispetto agli obiettivi comunitari che prevedono almeno il 35% su interventi per agroambiente e clima, l’Emilia-Romagna ha raggiunto il 44%, mentre sopra le soglie europee sono anche le risorse destinate ai partenariati pubblico-privati che operano prevalentemente in aree interne e montane, dove, fra risorse dirette e indirette, si concentrerà il 40% in più dei fondi: una chiara scelta politica, di tutela e promozione dei territori più fragili”.
Gli obiettivi del nuovo Piano Cosa devono aspettarsi imprese e mondo agricolo emiliano-romagnolo dai nuovi obiettivi del Piano di sviluppo rurale? Il documento prevede tre aree principali di intervento: competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo equilibrato dei territori. Più una trasversale che riguarda la sfida digitale in agricoltura e l’innovazionenelle aree rurali che interessa tutti i capitoli del Programma.
Il primo obiettivo di competitività potrà contare su risorse complessive per oltre 286 milioni di euro, il 31,33 % del totale, di cui 176 milioni per investimenti che attiveranno interventi privati per altri 216 milioni di euro.
Il secondo, che riguarda la sostenibilità ambientale, ha una dotazione di oltre 404 milioni di euro, pari al 44,25% delle risorse totali, di cui 326 milioni per interventi a superficie o a capo e oltre 77,7 milioni per investimenti di natura ambientale che attivano oltre 26 milioni di investimenti privati.
Per il terzo cardine del piano, lo sviluppo equilibrato dei territori, le risorse ammontano a oltre 149 milioni di euro pari al 16,32% delle risorse totali.
Le azioni per sostenere innovazione e sfida digitale in agricoltura e nelle aree rurali sono trasversali a tutte le aree di intervento. Vanno sotto l’etichetta di Akis (Agricultural knowledge and innovation system) e hanno un budget complessivo di circa 51 milioni di euro, pari al 5,58% delle risorse totali.
Giovedì 8 settembre sulla nuova Pedemontana, nel tratto compreso tra Pozza di Maranello e Via Montanara, saranno eseguiti degli interventi di manutenzione che comprendono il ripristino stradale di alcuni tratti, la sistemazione della segnaletica e la manutenzione delle banchine.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, per tutta la giornata sarà istituito un senso unico alternato all’altezza del cantiere mobile.
Gli interventi fanno parte del piano di manutenzione delle strade provinciali che prevede un investimento complessivo di oltre quattro milioni e mezzo di euro sull’intera rete viaria.
La Provincia, dallo scorso anno, ha trasferito ad Anas 127 chilometri di strade provinciali prendendo in carico un tratto di statale 12 dell’Abetone di circa 25 chilometri, con una riduzione complessiva dei chilometri in gestione che passa da 1.026 a 928 chilometri.
La ditta incaricata ha appena comunicato che, a causa di un guasto ad un macchinario, non potrà avviare i lavori nella giornata di domani. Comunicheremo l’avvio appena risolto il problema.
Inizieranno domani, giovedì 8 settembre, i lavori di rifacimento del manto stradale in via dell’Artigianato. Le operazioni di fresatura e riasfaltatura comporteranno il senso unico alternato su via dell’Artigianato nelle giornate di domani e venerdì 9 settembre, oltre a lunedì 12.
Oggi, in occasione dell’Assemblea Pubblica di Confindustria Emilia, il Presidente Valter Caiumi ha parlato davanti a una platea di circa duemila rappresentanti delle imprese del territorio, delineando alcuni orientamenti su cui le aziende sono fortemente chiamate a intervenire, portando anche all’attenzione del pubblico temi di stringente attualità.
La prima parte della relazione di Caiumi si è focalizzata sul macro tema “pianeta” per condividere importanti considerazioni strettamente collegate alla sostenibilità – nelle sue diverse priorità (persone e modelli economici).
“La sostenibilità ha già introdotto nuove regole di mercato e di cittadinanza, ben più forti di qualsiasi regolamento normativo, che riguarda tutta la società. Si tratta di un’evoluzione che va alimentata correggendo eventuali pratiche inadeguate grazie alla consapevolezza dell’oggi, ma senza demolire il lavoro fatto sino ad ora. Per noi manifatturieri, vuol dire creare prodotti sostenibili e recuperabili realizzandoli in modo sostenibile. Come possiamo farlo? Con attenzione a persone e modelli economici”.
Le persone
Caiumi ha sottolineato come sia fondamentale tornare a porre l’accento sulla centralità della comunità del lavoro e del capitale umano, per una continuità del lavoro nel lungo periodo. Ha evidenziato l’importanza della trasformazione che le imprese devono operare, per una nuova concezione di ciò che oggi chiamiamo lavoro, che interpreti il percorso di carriera su tre concetti chiave – la ricerca, la formazione, il fare – che dovranno essere sempre più connessi per valorizzare nell’impresa le future generazioni.
“L’asset del capitale umano e la sua costante formazione sono elementi imprescindibili di una società economica all’avanguardia in grado di rispondere attivamente a tutti gli stimoli e sollecitazioni. Questo deve diventare un tema costante delle agende dei collaboratori e dei budget delle imprese, a prescindere dalla dimensione. I migliori studenti e le migliori studentesse di oggi e manager di domani dovranno essere costantemente in formazione, in un contesto che ha bisogno di risposte sempre nuove e rapide”.
In questo quadro si inserisce l’annuncio sull’evoluzione del progetto Study in Action – la piattaforma di e-learning a disposizione delle aziende associate a Confindustria Emilia Area Centro che può ospitare sino a 70mila utenti e offre corsi di formazione gratuiti ai dipendenti delle aziende. Oltre a un costante ampliamento dell’offerta formativa, Study in Action si arricchirà della possibilità per le imprese di creare percorsi a premialità per incentivare lo sforzo collettivo verso l’autoapprendimento e l’accrescimento del patrimonio di competenze.
I modelli economici
Il presidente Caiumi ha sollevato il tema del potenziamento delle leve per continuare ad accelerare il business delle aziende del territorio. Nei prossimi mesi, con i principali operatori del settore, sarà avviato un punto di contatto aperto a tutti per valorizzare le comunicazioni sulle opportunità di acquisto delle piccole e medie imprese, tradizionalmente escluse dall’attenzione della finanza.
“Le piccole e piccolissime imprese custodiscono parti di conoscenza manifatturiera vitali per l’intera filiera e negli anni hanno contribuito a tanti passi di ricerca collaborativa, spesso inconsapevole allo stesso territorio che ne ha beneficiato. Efficientare le filiere può voler dire anche unirsi lungo la filiera stessa”.
Inoltre, di fronte ad un contesto geopolitico particolarmente critico che sta rendendo sempre più complesso il problema dell’aumento della domanda di materie prime e la conseguente scarsità delle risorse disponibili, Caiumi ha ricordato che la transizione verso un modello economico circolare rappresenta, per le imprese e le proprie filiere, un obbligo per continuare ad alimentare la crescita e lo sviluppo, in alternativa all’attuale modello lineare. E ha lanciato l’iniziativa Albo Circular, una piattaforma pensata a supporto di tutte le imprese che offrono o cercano soluzioni “circolari” per il proprio business (come, per esempio, fornitori di servizio di riciclo, acquirenti di scarti di lavorazione, fornitori di materie prime secondarie).
Innovazione: space economy e metaverso
Nella seconda parte della sua relazione, il presidente Caiumi ha voluto portare all’attenzione della platea due innovative dimensioni industriali a cui guardare. Parlando infatti delle prospettive per le imprese, per essere sempre competitive e per esplorare nuovi ambiti di sviluppo, Caiumi ha parlato di space economy e metaverso – due frontiere tecnologiche su cui le imprese sono chiamate a confrontarsi per cogliere nuove sfide e opportunità di business.
“Il salto che il metaverso offre è paragonabile ad una rivoluzione industriale del mondo digitale: creatori e sviluppatori stanno volgendo la loro attenzione alla produzione di enormi volumi di nuovi contenuti accessibili e unici, da destinare a community ben precise di persone, ampliando notevolmente il raggio di azione per raggiungere un pubblico sempre più ampio. Per questo riteniamo che sia importante guardare alle sfide di business che il metaverso oggi pone alle imprese, e mettiamo in agenda sin d’ora la promessa di rilasciare un punto di supporto e orientamento per le imprese nei prossimi sei mesi”.
“BEL TEMPO SI SPERA. Clima pazzo o cambiamento climatico?” Se ne parla venerdì 9 settembre – ore 21:00 – presso la Sala Loggia di Piazza Repubblica 5 a Formigine, in una iniziativa organizzata dal circolo Legambiente “Chico Mendes” in collaborazione con il Comune, in occasione del 51° Settembre Formiginese.
Siamo reduci da un’estate per molti aspetti “estrema”. Casualità o effetto del cambiamento climatico? Uno scienziato, esperto nazionale di fenomeni atmosferici, ci spiegherà le dinamiche fisiche di questi eventi, che dovremo attenderci in forma accresciuta anche in futuro. Si tratta del Prof. VINCENZO LEVIZZANI, fisico dell’atmosfera e dirigente di ricerca presso ISAC-CNR.
A noi, dunque, il compito di riflettere e prendere le decisioni che l ‘”emergenza climatica” richiede.
La ripresa del commercio prosegue, seppure a un ritmo più contenuto. Questo è quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna
Nel secondo trimestre 2022 le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa sono aumentate nuovamente rispetto allo stesso periodo del 2021 (+2,7 per cento), seppure con una dinamica più rallentata rispetto ai primi tre mesi dell’anno in corso.
Il recupero è stato ampio e consistente, anche se non ha ancora colmato del tutto le perdite subite rispetto all’analogo trimestre del 2019 (-0,9 per cento rispetto a quella data).
La tendenza positiva emerge dai giudizi delle imprese. La quota di aziende con vendite in aumento rispetto allo stesso trimestre del 2021 è risalita di quasi sette punti e si è portata al 46,7 per cento, mentre il numero di quelle che hanno registrato un livello inferiore si è ridotto in misura più ampia (8,6 punti) riportandosi al 28,1 per cento. Il saldo tra le quote delle imprese che hanno rilevato un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite è quindi migliorato fino a raggiungere +18,5 punti.
Le tipologiedel dettaglio
La fase di ripresa in corso ha interessato tutte le tipologie, ma con risultati non omogenei. La pandemia e la ripresa inflazionistica stanno accentuando i processi di cambiamento che da anni caratterizzano il settore del commercio e i comportamenti dei consumatori, con effetti che emergono evidenti dalla considerazione di un periodo più lungo di soli 12 mesi.
Le vendite dello specializzato alimentare sono aumentate dell’1,3 per cento rispetto allo stesso trimestre 2021, appesantite dalla dinamica inflazionistica.
Al contrario, il dettaglio specializzato non alimentare ha beneficiato di un ulteriore incremento delle vendite (+3,5 per cento), connesso a un parziale recupero dei consumi dilazionati. Tra le tipologie del dettaglio non alimentare, le vendite di abbigliamento e accessori sono leggermente aumentate rispetto allo stesso trimestre del 2021 (+2,5 per cento). Prodotti per la casa ed elettrodomestici hanno avuto una crescita più sostenuta (+5,2 per cento). Infine, la ripresa delle vendite di altri prodotti non alimentari è stata più contenuta (+3,4 per cento).
Dopo due trimestri in rosso, Iper, super e grandi magazzini hanno invertito la tendenza e fatto segnare una leggera ripresa tendenziale delle vendite (+1,7 per cento).
Va sottolineato il fatto che, grazie anche alla capacità di gestire le aperture e di effettuare consegne a domicilio durante la pandemia e ai cambiamenti di comportamento dei consumatori, le vendite correnti sono risultate decisamente superiori a quelle dello stesso periodo del 2019 (+11,4 per cento).
La dimensione delle imprese
La disaggregazione dei dati economici testimonia l’esistenza di una marcata correlazione positiva dell’andamento delle vendite con la dimensione aziendale.
Tra aprile e giugno 2022, le vendite della piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti) sono aumentate del 2,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Anche le imprese di media dimensione (da 6 a 19 addetti) hanno ottenuto un incremento (+3,2 per cento). Per le imprese di maggiore dimensione (con almeno 20 addetti) la crescita è stata più ridotta (+2,8 per cento), ma il recupero è pieno rispetto allo stesso periodo del 2019 (+7,2 per cento).
Il registro delle imprese
A fine giugno 2022 le imprese attive nel commercio al dettaglio sono risultate 42.548 e rispetto a un anno fa è ricominciato il calo (-0,9 per cento, -403 unità). L’andamento è sensibilmente migliore di quello a livello nazionale che ha visto la base imprenditoriale del settore subire una nuova riduzione (-1,7 per cento) sensibile e più rapida delle precedenti.
La forma giuridica
L’andamento rilevato in ambito regionale continua a essere frutto della composizione tra due tendenze.
La prima, positiva, è costituita da un incremento delle società di capitale (+5,3 per cento, +267 unità). La seconda, negativa e più rilevante, è data dalla diminuzione delle ditte individuali (-439 unità, -1,5 per cento), e soprattutto, delle società di persone (-2,5 per cento, -215 unità), a cui si aggiunge la flessione delle cooperative e dei consorzi (-7,8 per cento).
Facilitare il percorso per la somministrazione delle terapie enzimatiche sostitutive a molte delle persone affette da malattie metaboliche ereditarie rare che, in alcuni casi, potranno evitare di recarsi negli ospedali centri di riferimento per ricevere i trattamenti.
È quanto prevede un provvedimento della Regione Emilia-Romagna che autorizza, a partire dal prossimo 15 settembre, quattro diversi percorsi per la somministrazione di questi farmaci, sulla base di una decisione presa dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
L’obiettivo è riorganizzare l’accesso al percorso di cura con orari più elastici e strutture più vicine, mantenendo la sicurezza delle prestazioni. Si punta quindi a migliorare la qualità della vita dei pazienti, che già soffrono il disagio di essere affetti da una patologia cronica.
Le dimensioni del fenomeno e i 4 diversi percorsi di somministrazione
Le persone che soffrono di malattie metaboliche ereditarie rare certificate presso il registro malattie rare dell’Emilia-Romagna sono circa duecento; di queste, secondo i dati di un questionario effettuato nei centri di riferimento nel 2020, oltre cinquanta sono eligibili a ricevere il trattamento al di fuori delle strutture di riferimento.
Sono quattro le modalità di accesso possibili, a partire dal 15 settembre prossimo. La scelta verrà definita in maniera personalizzata, in base alle condizioni cliniche e sociosanitarie dei pazienti.
La prima opzione è l’ospedale sede del centro di riferimento; la seconda è l’ospedale di riferimento territoriale; la terza sono gli ospedali di comunità, case di comunità e poliambulatori vicini al luogo di vita del paziente; in fine, il domicilio del paziente.
Come usufruire delle nuove opportunità
Per accedere alla somministrazione infusionale all’esterno dei centri clinici di riferimento è necessario che la scheda tecnica del farmaco preveda questa possibilità, che il medico del centro di riferimento faccia una valutazione favorevole tenendo in considerazione i parametri clinici, psicologici e socio-demografici del malato e che il paziente, o il suo tutore legale, diano il consenso informato.
A decidere a quale specifico percorso la persona potrà accedere, sarà l’Unità di valutazione multidimensionale (U.v.m.), che viene attivata dalla Centrale operativa territoriale (C.o.t.) o dai distretti socio-sanitari, ed è costituita dal medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, infermiere, assistente sociale, dal paziente o da un suo familiare o caregiver ed eventuali altri soggetti in base ai bisogni del paziente.
Oltre a stabilire il setting di assistenza, l’Unità di valutazione definisce il Piano assistenziale individuale (P.a.i.) e le sue modalità operative, lo condivide con il paziente o il legale rappresentante, nomina il case manager o il caregiver nel P.a.i. e comunica l’esito al Coordinamento regionale malattie rare.
In cosa consiste la terapia
La terapia enzimatica sostitutiva è spesso l’unica possibile per chi soffre di queste patologie e consiste nell’infusione di enzimi per via endovenosa: un trattamento salvavita complesso che richiede spesso la presenza di personale medico esperto e apparecchiature specifiche.
Pertanto, in Emilia-Romagna è stata finora somministrata solo all’interno di ospedali centro di rifermento per queste patologie. I trattamenti, ai quali i pazienti devono sottoporsi per tutta la vita, possono durare anche alcune ore e vanno ripetuti ogni 7 o 14 giorni. Questo obbliga i pazienti a continui accessi agli ospedali centri di riferimento che si traducono in giorni di assenza dal lavoro o da scuola, in particolare per chi vive lontano dai centri di riferimento.
Il caro prezzi taglia del 3,2% gli acquisti alimentari degli italiani che sono però costretti a spendere il 3,6% % in più a causa del caro prezzi determinato dalla crisi energetica e delle materie prime. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti nei primi sette mesi del 2022 su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a luglio che su base annua fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate, in controtendenza rispetto ai beni non alimentari.
L’impatto dell’inflazione è evidente dal fatto che in controtendenza – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi sette mesi un balzo del + 9,6% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio. Il risultato dei discount – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità.
Più di un italiano su due (51%) infatti taglia la spesa nel carrello a causa dell’aumento record dei prezzi trascinato dai rincari energetici e dagli effetti della guerra in Ucraina che riduce il potere d’acquisto dei cittadini, secondo i risultati dell’indagine condotta sul sito www.coldiretti.it dalla quale si evidenzia che un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre un 31% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa.
Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.
Ma a rischio alimentare ci sono soprattutto gli oltre 2,6 milioni di persone che in Italia – evidenzia Coldiretti – sono costrette a chiedere aiuto per mangiare con i pacchi dono o nelle mense di carità e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari.
Una situazione destinata ad esplodere in autunno colpendo una filiera agroalimentare vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio, secondo l’analisi della Coldiretti. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
“Bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea con le loro lavorazioni per olio, vino, ortaggi e frutta per conserve, succhi e derivati”.