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venerdì, 25 Aprile 2025
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A1 Milano-Napoli, raccordo Casalecchio e Tangenziale: chiusure per disinnesco ordigni bellici

A1 Milano-Napoli, raccordo Casalecchio e Tangenziale: chiusure per disinnesco ordigni belliciPer consentire agli artificieri del Genio Ferrovieri dell’Esercito di svolgere in sicurezza, al di fuori del sedime autostradale, attività di disinnesco di ordigni bellici rinvenuti nel Comune di Casalecchio di Reno, come condiviso con gli enti competenti, saranno adottati alcuni provvedimenti sulla A1 Milano-Napoli, sul Raccordo di Casalecchio e sulla Tangenziale di Bologna, dalle 8:00 alle 15:00 di domenica 2 ottobre e comunque fino al termine delle operazioni.

Sulla A1 Milano-Napoli sarà chiuso il tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, in entrambe le direzioni.
Pertanto:
-chi proviene da Milano ed è diretto verso Firenze, verrà obbligatoriamente deviato sul Raccordo di Casalecchio.
Dopo la deviazione obbligatoria sul Raccordo di Casalecchio, chi è diretto verso Firenze, dovrà uscire alla stazione di Bologna Casalecchio, per poi uscire allo svincolo 1 della Tangenziale, proseguire sull’Asse Attrezzato e sulla SS64 Porrettana, per rientrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;

-chi proviene da Firenze ed è diretto verso Milano, Padova e in direzione di Ancona, dovrà uscire obbligatoriamente alla stazione di Sasso Marconi.
In alternativa, si consiglia:
a chi è diretto verso Milano, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna, il Ramo Verde ed entrare sulla A14 Bologna-Taranto alla stazione di Bologna Borgo Panigale, da dove si potrà raggiungere la A1 Milano-Napoli e procedere in direzione di Milano;
a chi è diretto verso Padova, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A13 Bologna-Padova, alla stazione di Bologna Arcoveggio;
a chi è diretto verso Ancona, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Sasso Marconi, percorrere la SS64 Porrettana, l’Asse Attrezzato, la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A14 Bologna-Taranto, alla stazione di Bologna San Lazzaro;

-sarà chiusa l’entrata della stazione di Sasso Marconi in direzione di Bologna e chiusa completamente, in entrata e in uscita, la stazione di Sasso Marconi nord.
In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione di Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova, o le stazioni di Bologna San Lazzaro o Bologna Borgo Panigale sulla A14 Bologna-Taranto;

-saranno chiuse le aree di servizio “Cantagallo ovest” e “Cantagallo est”, situate nel tratto compreso tra l’allacciamento con il Raccordo di Casalecchio e Sasso Marconi, verso Firenze e in direzione di Milano.
Si fa presente che i parcheggi dell’area di servizio “Cantagallo est”, in direzione di Milano, saranno evacuati già a partire dalle 5.00 di domenica 2 ottobre.

Sul Raccordo di Casalecchio, per chi percorre la A14 Bologna-Taranto e proviene da Ancona, sarà chiuso lo svincolo di immissione sulla A1 Milano-Napoli, in direzione di Firenze.
In alternativa, si consiglia:
a chi proviene da Ancona ed è diretto verso Firenze: uscire alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale di Bologna, uscire allo svincolo 1 “Nuova Bazzanese”, percorrere l’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettata e sul Raccordo di Sasso Marconi R43, per poi entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi;
a chi proviene da Padova ed è diretto verso Firenze: uscire alla stazione di Bologna Arcoveggio, percorrere la Tangenziale di Bologna, uscire allo svincolo 1 “Nuova Bazzanese”, percorrere l’Asse Attrezzato, proseguire sulla SS64 Porrettata e sul Raccordo di Sasso Marconi R43, per poi entrare sulla A1 alla stazione di Sasso Marconi.
Resta inteso che chi proviene da Ancona o da Padova ed è diretto verso Milano, potrà proseguire sulla A14 Bologna Taranto, seguendo le indicazioni per Milano;

-sarà chiusa la stazione di Bologna Casalecchio in entrata verso Firenze, Milano, Ancona e Padova.
Ciò comporterà, sulla Tangenziale di Bologna, l’uscita obbligatoria allo svincolo 1 “Nuova Bazzanese” e, sull’Asse Attrezzato, la chiusura dei due rami di svincolo che conducono all’entrata della stazione di Bologna Casalecchio.
In alternativa si potrà percorrere la SS64 Porrettana.

Per le lunghe percorrenze, da Milano verso Firenze/Roma/Napoli, all”altezza del km 105+000 della A1 Milano-Napoli, si consiglia di proseguire sulla A15 Autocisa e sulla A12 Livorno-Sestri Levante di competenza S.A.L.T., immettersi poi sulla A11 Firenze-Pisa nord, fino all’allacciamento con la A1 Milano-Napoli in direzione di Firenze/Roma/Napoli.
Percorso inverso, per chi da Roma/Firenze deve raggiungere Milano o comunque il nord Italia.
Per chi, invece, dal versante adriatico deve raggiungere Roma-Napoli, si consiglia di percorrere la E45 da Cesena nord in direzione di Roma.

Al fine di agevolare gli utenti, la Direzione di Tronco di Bologna ha previsto un potenziamento del servizio di assistenza all’utenza in prossimità delle uscite obbligatorie.

L’export rallenta la corsa in regione ma non si ferma

L’export rallenta la corsa in regione ma non si fermaNonostante un sensibile rallentamento, le esportazioni emiliano-romagnole sono continuate a crescere nel secondo trimestre del 2022: sono state infatti pari a 21.686 milioni di euro, corrispondenti al 13,4 per cento dell’export nazionale. Hanno fatto segnare quindi un incremento del 15,8 per cento in confronto allo stesso periodo del 2021 e sono state superiori del 30,2 per cento rispetto all’identico trimestre del 2019, ultimo anno prima della pandemia da Covid 19.

Questo è quanto rileva l’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna nell’analisi dei dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane.

Alla ripresa dei valori delle esportazioni rilevate a prezzi correnti ha contribuito in buona parte anche il forte aumento delle quotazioni delle materie prime e dei semilavorati importati che si sono riflessi, ma non nella stessa misura, sui prezzi alla produzione dei prodotti esportati.

L’andamento regionale è risultato migliore di quello riferito al complesso delle vendite all’estero nazionali, che hanno registrato una ripresa tendenziale leggermente più contenuta (+22,9 per cento) e un aumento inferiore (+24,6 per cento) rispetto al primo trimestre del 2019.

Tra aprile e giugno 2022, l’Emilia-Romagna si è confermata come la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,2 per cento) che però ha una dimensione demografica doppia, e seguita dal Veneto (13,3 per cento), quindi dal Piemonte (9,2 per cento) e dalla Toscana (8,3 per cento).

In un’ottica di più lungo periodo, da luglio 2021 a giugno 2022, il valore delle esportazioni regionali ha fatto segnare un incremento del 15,5 per cento sui dodici mesi precedenti, un dato leggermente inferiore a quello del complesso dell’export nazionale (+18,1 per cento).

 

I settori

La tendenza positiva ha avuto effetti differenziati sui settori economici. Le esportazioni dell’agricoltura, silvicoltura e pesca sono aumentate del +10,0 per cento, una variazione relativamente contenuta, tenuto conto dell’aumento dei prezzi. Al contrario, le vendite estere dell’industria alimentare e delle bevande, hanno avuto una crescita sostenuta (+20,5 per cento), certamente imputabile all’incremento dei prezzi. Le industrie della moda hanno fatto registrare un forte aumento tendenziale (+19,6 per cento) con una decisa accelerazione, ma la pandemia ha lasciato una cicatrice profonda sui settori del tessile, abbigliamento, cuoio e calzature.

L’industria del legno e del mobile ha ottenuto un aumento dell’export significativo (+14,5 per cento), ma ancora meglio è andata per le industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche (+19,2 per cento), la crescita più rapida della media regionale.

Le vendite estere dell’industria della lavorazione di minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro, hanno conseguito un risultato di riguardo (+18,3 per cento), nonostante le difficoltà poste dall’aumento del costo del gas impiegato nella produzione e negli ultimi 12 mesi hanno mostrato un ottimo recupero anche rispetto al 2019 (+26,7 per cento).

Anche l’industria della metallurgia e dei prodotti in metallo, il settore della sub fornitura regionale, ha conseguito un ulteriore ottimo risultato sui mercati esteri, nonostante un rallentamento dell’elevata dinamica precedente, e le sue esportazioni sono aumentate di oltre un quinto (+20,4 per cento), trainate dalla metallurgia (+22,2 per cento).

Nel trimestre l’incremento delle vendite all’estero delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura è risultato ancora una volta tra i più contenuti rilevati per i settori in esame (+7,9 per cento) e ha avuto un sensibile rallentamento rispetto ai primi tre mesi dell’anno, frenato dalla stasi delle esportazioni di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi rimaste sostanzialmente invariate (+0,7 per cento).

Anche la dinamica trimestrale delle vendite estere del fondamentale settore dei macchinari e apparecchiature ha avuto un rallentamento, tanto da essere inferiore alla media regionale (9,3 per cento).

La crescita del settore dei mezzi di trasporto ha accelerato notevolmente (+28,9 per cento) trainato dall’aumento delle vendite estere di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+29,7 per cento).

Infine, l’export delle altre industrie manifatturiere ha fatto segnare un leggero ripiegamento tendenziale (-1,9 per cento), determinato dall’arretramento dell’export di prodotti dell’industria del tabacco sceso dell’11,0 per cento.

 

Le destinazioni

L’andamento delle esportazioni regionali sui diversi mercati di destinazione ha risentito come sempre della differente composizione dell’export in ogni specifico mercato, della diversa dinamica della domanda in ogni singolo Paese e di alcune opportunità, oltre che degli effetti del conflitto in Ucraina e delle conseguenti sanzioni adottate nei confronti della Russia.

L’Europa è il mercato fondamentale per l’export regionale (66,2 per cento) e ne detta la tendenza,

Nel trimestre le vendite sui mercati europei hanno avuto un ulteriore notevole incremento (+18,1 per cento), frenato solo marginalmente dalla flessione del flusso verso la Russia, tanto che negli ultimi dodici mesi le esportazioni hanno superato del 18,0 per cento il livello del 2019.

Il risultato è stato determinato, in particolare, dall’andamento delle esportazioni verso la sola Unione europea a 27 che hanno avuto una ripresa più sostenuta nel trimestre (+20,0 per cento) e negli ultimi dodici mesi le vendite hanno superato quelle del 2019 del 24,1 per cento.

Anche sui soli mercati dell’area dell’euro, che hanno assorbito il 42,6 per cento del totale dell’export, la tendenza positiva è stata analoga, sia nel breve (+18,1 per cento), che nel lungo periodo, e il valore delle vendite estere negli ultimi dodici mesi ha oltrepassato il livello del 2019 del 21,7 per cento. Nell’area dell’euro, nei due mercati più importanti, l’andamento positivo è risultato di nuovo più contenuto in Germania (+11,6 per cento), mentre si è confermato più sostenuto in Francia (+15,6 per cento). Il brillante andamento sul mercato spagnolo ha segnato un’ulteriore accelerazione (+31,2 per cento) della dinamica delle vendite. Inoltre, è risultato particolarmente dinamico il mercato greco (+28,7 per cento).

Al di fuori dell’area dell’euro, al vero boom del trimestre precedente ha fatto seguito un deciso consolidamento della rapida la crescita delle vendite sul mercato polacco (+22,3 per cento).

Al di fuori dei mercati dell’Unione europea, si segnala una ripresa dell’export verso il Regno Unito (17,8 per cento), e la forte crescita verso il mercato svizzero (+25,4 per cento), che da sola compensa pienamente il crollo di ampiezza analoga delle vendite destinate alla Russia (-25,0 per cento), determinato dalle sanzioni.

È proseguita anche la crescita delle esportazioni regionali indirizzate in Turchia (+19,1 per cento), senza evidenziare l’eccezionale accelerazione che ha condotto l’export nazionale verso il mercato turco ad un incremento del 52,3 per cento.

Al di fuori dei mercati europei, la crescita delle vendite sui mercati americani ha avuto un ritmo più sostenibile (+22,2 per cento) dopo l’eccezionale primo trimestre. In particolare, ha continuato a tirare con decisione il mercato statunitense (+22,1 per cento), dopo il boom dell’export farmaceutico dei primi tre mesi dell’anno. Ma l’andamento è risultato nuovamente buono anche per le vendite nell’America centro meridionale (+24,7 per cento), ove spiccano l’accelerazione della crescita delle esportazioni verso il Messico (+42,5 per cento) e l’andamento contenuto di quelle orientate al mercato brasiliano (+6,6 per cento).

Sul complesso dei mercati asiatici le esportazioni nel trimestre sono passate da una crescita contenuta a un lieve passo indietro (-0,3 per cento), ma in maniera tutt’altro che omogenea. Le vendite sui mercati del Medio Oriente hanno avuto un andamento decisamente dinamico e in accelerazione (+25,8 per cento). Ugualmente è risultata in accelerazione la tendenza positiva nell’Asia centrale, con un aumento del 30,3 per cento, frenato dal rallentamento delle esportazioni verso l’India (+24,5 per cento).

Ben diverso l’andamento dell’export regionale sul complesso dei mercati dell’Asia orientale che ha decisamente invertito la tendenza passando da un precedente contenuto aumento a una flessione a due cifre (-10,9 per cento). Questo ha risentito dei blocchi dell’attività in Cina attuati per prevenire il diffondersi di focolai di Covid, tanto che le esportazioni destinate verso la Cina, Hong Kong e Macao hanno invertito la tendenza e si sono ridotte dell’8,2 per cento. Ma sono cadute sensibilmente le vendite verso il Giappone (-22,6 per cento), con una variazione in parte determinata dalla riduzione dell’export dell’industria del tabacco regionale destinato al mercato giapponese, ma sulla quale deve avere avuto un peso soprattutto la perdita di valore dello Yen.

Ancora, è ripresa la crescita delle esportazioni regionali sul complesso dei mercati dell’Africa (+11,6 per cento), con un’inversione di tendenza in positivo nell’Africa settentrionale (+9,7 per cento), mentre si conferma il discreto aumento dell’export verso le destinazioni dell’Africa centro meridionale (+14,4 per cento).

Infine, si è avuta una notevole accelerazione della crescita dell’export emiliano-romagnolo verso l’Oceania (+30,7 per cento), che procedeva in precedenza a un ritmo contenuto.

I dati confermano come i nostri prodotti godano sempre di grande fiducia a livello internazionale e come sia straordinaria la capacità competitiva del nostro sistema produttivo sui mercati esteri. – dice il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi Uno scenario su cui gravano oggi pesantemente gli effetti della guerra in Ucraina e dall’aumento del costo di energia e materie prime”.

 

“Una mela per la vita”, Apo Conerpo a fianco di AISM per sostenere la ricerca sulla Sclerosi Multipla

“Una mela per la vita”, Apo Conerpo a fianco di AISM per sostenere la ricerca sulla Sclerosi MultiplaSabato 1 ottobre, domenica 2 e martedì 4 in migliaia di piazze d’Italia torna “Una mela per la vita” l’iniziativa di AISM – Associazione italiana sclerosi multipla a sostegno della ricerca scientifica e per il potenziamento dei servizi destinati alle persone con SM e patologie correlate. Per dare il proprio contributo i cittadini potranno fare una donazione e ricevere uno dei 300.000 sacchetti di gustose mele che, per il ventesimo anno, sono state fornite ad AISM da Apo Conerpo, principale organizzazione ortofrutticola europea, attraverso le proprie cooperative socie Agrintesa di Faenza e Patfrut di Ferrara.

“Siamo onorati e orgogliosi di dare il nostro contributo alla ricerca contro questa terribile malattia che colpisce soprattutto i giovani fra i 20 e i 40 anni – commenta Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo -: da vent’anni affianchiamo l’AISM in una manifestazione che riteniamo fondamentale sia sul fronte della raccolta fondi che su quello dell’informazione su una patologia di cui troppo spesso non si parla a sufficienza”.

Nelle scorse settimane gli stabilimenti di Bagnacavallo (RA) della cooperativa Agrintesa e di Monestirolo (FE) della cooperativa Patfrut (entrambe socie di Apo Conerpo) hanno lavorato alacremente per gestire tutto il prodotto destinato all’iniziativa: “Sono stati confezionati circa 300.000 sacchetti da 1,8 kg di mele Granny Smith, Golden e Nored che i volontari di AISM distribuiranno nelle piazze di tutto il Paese – prosegue Vernocchi -. Per le nostre cooperative questa iniziativa rappresenta un impegno importante dal punto di vista organizzativo e richiede molte energie con ritorno economico simbolico. Ma l’adesione, da vent’anni a questa parte, è entusiastica: nel tempo abbiamo imparato a conoscere meglio le problematiche di chi affronta la Sclerosi Multipla, le sfide quotidiane ma anche il coraggio e le dignità di fronte alla malattia e per questo siamo felici di dare un contributo importante”.

L’impegno sociale di Apo Conerpo e delle cooperative socie non è certo una novità: “Oltre al sostegno ad AISM – prosegue Vernocchi – ogni anno destiniamo parte della nostra produzione a canali di sostegno alla fascia debole della popolazione e lottiamo contro lo spreco alimentare a tutti i livelli: basti pensare che l’ammontare complessivo dei ritiri da mercato di Apo Conerpo, ogni anno, è pari mediamente a 4.000 tonnellate di ortofrutta che vengono destinate alla beneficenza”.

Appuntamento, quindi, sabato 1 ottobre, domenica 2 e martedì 4 nelle piazze di tutta Italia con le “Mele per la vita” di AISM e Apo Conerpo: forse una mela al giorno non basterà a “togliere il medico di torno” ma, senza dubbio, aiuterà la ricerca a dare nuova speranza alle tante persone affette sclerosi multipla.

Confermati dalla Giunta regionale i vertici delle Aziende del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna

Confermati dalla Giunta regionale i vertici delle Aziende del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna
Raffaele Donini (Copyright:
Regione Emilia Romagna – Autore: Pierantoni Francesco)

La Giunta regionale ha approvato le delibere di verifica dei risultati aziendali e di conferma di otto direttori generali e di due commissari, che continueranno dunque a guidare le Ausl e le Aziende Ospedaliero-Universitarie del territorio regionale. Provvedimenti che riguardano, come prevede la legge, unicamente i professionisti con incarichi assegnati nel 2020, decorsi quindi 24 mesi dalla loro nomina.

Confermato commissario straordinario dell’Ausl e direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi; all’Azienda Usl di Reggio Emilia Cristina Marchesi; all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena Claudio Vagnini; all’Ausl di Bologna Paolo Bordon, a quella di Imola Andrea Rossi e all’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli Anselmo Campagna; all’Azienda Usl di Ferrara Monica Calamai, confermata anche commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria; infine, Tiziano Carradori all’Ausl Romagna.

“Competenza, merito ed esperienza sono i criteri che hanno portato alla conferma di questi incarichi- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Chi ha guidato le Aziende sanitarie e ospedaliere negli ultimi due anni ha dovuto affrontare un periodo di complessità mai vissuta prima, in cui il nostro sistema sanitario è stato messo a dura prova ma ha dimostrato tutta la sua solidità. E insieme a loro ringraziamo ancora una volta tutte le donne e gli uomini che ci permettono un servizio sanitario come quello che può vantare l’Emilia-Romagna”.

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 30 settembre 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 30 settembre 2022Al mattino cielo in prevalenza nuvoloso con precipitazioni anche a carattere di rovescio temporalesco sul settore occidentale della regione con progressiva estensione dei fenomeni al restante territorio regionale. Dal tardo pomeriggio-sera graduale esaurimento dei fenomeni.

Temperature minime comprese tra 15 e 16 gradi. Massime comprese tra 17 e 21 gradi. Venti deboli, in prevalenza dai quadranti meridionali con temporanei rinforzi sulle aree di crinale. Mare nella prima parte della giornata localmente mosso sul settore costiero settentrionale con moto ondoso in temporanea attenuazione, poco mosso sul restante settore costiero. Dal pomeriggio da poco mosso a localmente mosso sottocosta, mosso al largo.

Porcelanosa, premiata per i suoi investimenti in tecnologia ai TecnAwards 2022

Porcelanosa, premiata per i suoi investimenti in tecnologia ai TecnAwards 2022

PORCELANOSA Grupo ha ricevuto ieri il premio TecnAwards 2022, nell’ambito della categoria “Best New Ceramic Production Plant”, che riconosce gli investimenti tecnologici effettuati dall’azienda negli ultimi anni e che le hanno permesso di distinguersi in termini di crescita del business e di innovazione di prodotto e di processo.

Il riconoscimento assegnato alla multinazionale spagnola si riferisce al nuovo stabilimento di XTONE, che si estende su una superficie di 34.000 m2 e che ha introdotto la tecnologia nelle diverse fasi del processo produttivo. Il software consente la ricezione automatizzata delle materie prime. Nella sezione di stampa sono state installate due macchine presenti sul mercato uniche nel loro genere, e altamente avanzate per la produzione di grandi formati.

Nelle linee di smaltatura, la decorazione, gli effetti e l’applicazione delle graniglie sono stati unificati in un’unica macchina, mantenendo la qualità-risoluzione e il dinamismo esistenti. Per l’area di cottura è stato installato un forno di 250 metri, che migliora il livello di taglio e lavorazione. Nell’area di post-produzione è stata implementata  installata, la prima macchina presente in Spagna,  di rettifica automatica al 100% con tecnologia a secco.

Nel resto dei centri di produzione, PORCELANOSA Grupo ha continuato a investire in tecnologia, come ad esempio nell’impianto di atomizzazione dei colori, dove è stata installata un’area specifica di purificazione e filtraggio, che consente la gestione e il recupero del 100% del materiale, incorporando le attrezzature più innovative per il trattamento dei pigmenti e delle paste ceramiche. Allo stesso modo, i 15.000 m2 del centro logistico principale integrano lo stoccaggio, la preparazione e la spedizione degli ordini al 100% automatizzati.

“La tecnologia è sempre stata un valore fondamentale nella filosofia e nella cultura di PORCELANOSA Grupo. Fin dai nostri inizi, cinquant’anni fa, l’installazione di macchinari all’avanguardia ci ha permesso di digitalizzare e innovare i nostri processi produttivi e di posizionarci come azienda di riferimento nel settore ceramico”, afferma Silvestre Segarra, CEO della multinazionale spagnola.

Acqua, boschi, energie rinnovabili e paesaggio: finanziati due progetti di Green Communities

Acqua, boschi, energie rinnovabili e paesaggio: finanziati due progetti di Green CommunitiesC’è l’acqua, ci sono i boschi, ci sono le energie rinnovabili, c’è il paesaggio al centro dei due progetti che l’Emilia-Romagna si è aggiudicata a seguito dell’esito del bando “Green Communities”, avviato nel giugno scorso dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Vincitori dei progetti i territori dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno, a cui andranno complessivamente oltre 7 milioni di euro (rispettivamente 4.292.882 di euro alla prima e 2.774.535 di euro alla seconda), provenienti dalle risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR) e finalizzati a realizzare azioni di sviluppo energetico e ambientale per uno sfruttamento equilibrato delle risorse di cui dispongono.

“Un importante risultato per l’Emilia-Romagna- sottolinea l’assessora regionale alla Montagna, Barbara Lori- cui sono riconosciute due nuove Green communities. Si tratta di progettualità molto rilevanti che si traducono in concrete opportunità di crescita per i territori più periferici come quelli montani con una particolare attenzione per i temi ambientali, energetici e della corretta gestione forestale”.

Il bando

Scopo del bando è finanziare un certo numero di Green Communities – comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate, che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono tra cui in primo luogo acqua, boschi e paesaggio- sulla base di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

Sono 9 gli ambiti finanziati dal bando, tra cui la gestione delle foreste, la produzione di energie da fonti rinnovabili, l’economia circolare e la gestione dell’acqua. Si tratta di tematiche importantissime per favorire la transizione ecologica e l’autonomia energetica.

In base alla graduatoria, sono 35 le Green Communities ammesse al finanziamento, che si uniscono alle tre aree montane italiane, già finanziate, che ospiteranno i primi tre progetti pilota di comunità verde e iniziative per sostenere lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna. Tra questi: “La montagna del Latte” nell’area interna Appennino Reggiano in Emilia-Romagna, che ha ottenuto risorse per 2 milioni di euro.

Le Green Communities finanziate in Emilia-Romagna ricadono nel perimetro montano e fanno parte delle aree interne Appennino Bolognese e Appennino Piacentino-Parmense che potranno essere valorizzate e integrate con le altre progettualità delle Strategie Territoriali per le Aree Montane e Interne – STAMI.

‘Mettiamo radici per il futuro’, il 1° ottobre riparte la distribuzione degli alberi nei vivai

‘Mettiamo radici per il futuro’, il 1° ottobre riparte la distribuzione degli alberi nei vivaiLe ventidue aziende vivaistiche accreditate per la distribuzione sono pronte: dal 1° ottobre prossimo, torneranno a consegnare gratuitamente a cittadini, associazioni ed enti pubblici che ne facciano richiesta le piante di “Mettiamo radici per il futuro”, la campagna messa a punto dalla Regione per fare dell’Emilia-Romagna il corridoio verde d’Italia.

Inizia così la terza fase della distribuzione che ha raggiunto oramai quota un milione e 274mila: al primo posto delle piante più diffuse ci sono l’alloro, il Laurus nobilis sempreverde e dal buon profumo. Seguono il carpino bianco, specie “rustica” che si adatta a vari ambienti, il cespuglioso ligustro selvatico, dai delicati fiori bianchi, il nocciolo e il carpino nero.

Da oggi è online la prima puntata di “Cartoline dal futuro”, un podcast di quattro appuntamenti con Stefano Mancuso e Tessa Gelisio che indaga, immagina e racconta un futuro per una Emilia-Romagna più verde grazie alle buone pratiche ecologiche innescate dal progetto “Mettiamo radici per il futuro”. È possibile ascoltare la prima puntata, “Rinverdiamo il presente” sulle piattaforme Spreaker (spreaker.com/show/cartolinedalfuturo) e Spotify (open.spotify.com/show/3ND5mY1PFFHQd0ESOwVTei).

“Continuiamo nel nostro cammino, consapevoli che la sfida per arricchire il nostro Pianeta è ancora lunga- commenta Irene Priolo, assessore regionale all’Ambiente-. Gli alberi sono alleati preziosi per il benessere nostro e dell’ambiente ed è per questo che continuiamo una campagna strategica che affianca alla distribuzione diretta tramite vivai convenzionati presenti in tutta la regione, anche finanziamenti per progetti di forestazione nei comuni e nelle aziende. A questo si aggiungono più di un milione di nuovi alberi che saranno messi a dimora sul territorio regionale lungo le rive del Grande Fiume, grazie ad un progetto per la Rinaturazione del Po, inserito nel Pnrr e finanziato con 357 milioni”.

Dall’inizio della campagna (1° ottobre 2020) fino al 15 aprile 2022 sono stati distribuiti gratuitamente 1.215.332 alberi, a questi ne vanno aggiunti altri 58.391 dei bandi forestazione dedicati ai comuni. È inoltre in fase di chiusura l’avviso dedicato alla forestazione in aree di proprietà di aziende.

In tutta la regione, dunque, gli enti locali, le scuole, le associazioni e i singoli cittadini potranno nuovamente tornare a ritirare gratuitamente le piante disponibili nei 22 vivai accreditati. Molto ampia è la tipologia di alberi, tra cui è possibile scegliere: per la maggior parte si tratta di specie autoctone, cioè adatte alle caratteristiche ecologiche del luogo dove saranno piantumate, che sia in pianura, collina o montagna. Non mancano comunque esemplari e arbusti alloctoni, cioè originari di altri ambienti.

Le informazioni per aderire all’iniziativa, su come e dove ritirare le piantine, quante e quali specie mettere a dimora, perché e come prendersene cura si possono trovare alla seguente pagina web.

Relazioni internazionali, il presidente Bonaccini riceve Ximo Puig, presidente della Comunità Valenciana

Relazioni internazionali, il presidente Bonaccini riceve Ximo Puig, presidente della Comunità ValencianaUn impegno comune per garantire una piena ed efficace transizione energetica. Ma senza penalizzare il settore ceramico, attualmente escluso dalle compensazioni previste dal sistema di quote europeo ETS (Emissions Trading System).

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha ricevuto oggi a Bologna Ximo Puig, presidente della Comunità Valenciana. Un’occasione per fare il punto sulle opportunità di collaborazione in alcuni comparti di comune interesse.

A partire da quello della produzione di piastrelle, un comparto nel quale i due territori sono leader in Europa. In particolare, quello emiliano-romagnolo concentra il 90% della produzione nazionale, con numerose imprese che hanno già avviato la riconversione dei processi produttivi per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Un percentuale sovrapponibile a quella della Comunità Valenciana.

Un settore particolarmente vocato all’export, attualmente sui mercati internazionali esposto a gravi asimmetrie competitive, proprio perché escluso dalle misure compensative previste dal sistema ETS,  il meccanismo di scambio delle quote di emissioni previsto dall’Unione europea a favore dei settori che più hanno a che fare con la concorrenza territoriale e il rischio di delocalizzazione. Una situazione aggravata dai costi crescenti legati all’aumento dei prezzi del gas e dell’energia elettrica.

Da qui la decisione scaturita oggi dai due presidenti di chiedere un incontro con il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, e di arrivare in tempi brevi al rinnovo del Protocollo di intesa che esiste tra i due territori per rilanciare la collaborazione tra Emilia-Romagna e Comunità Valenciana proprio su questi temi.

“L’attuale situazione internazionale aumenta ulteriormente le difficoltà di un comparto in cui la nostra regione è leader in Europa e nel mondo, simbolo di innovazione e competitività e che garantisce lavoro a migliaia di persone- sottolinea Bonaccini-. Oggi insieme al presidente Puig abbiamo ribadito la comune volontà di lavorare al fianco delle nostre imprese per individuare soluzioni che tengano insieme lavoro e ambiente, trovando un equilibrio tra le esigenze di piena sostenibilità, salvaguardia dell’occupazione e tenuta di un settore all’avanguardia. Siamo la Regione che ha sottoscritto il Patto per il Lavoro e il Clima, un impegno condiviso con tutto il sistema regionale, che è e deve restare la nostra stella polare anche in questa circostanza”.

Il presidente Puig ha sottolineato “l’importanza della collaborazione tra Comunità Valenciana e Regione Emilia-Romagna e il fronte comune per sollecitare alla Commissione europea nuovi aiuti a un settore strategico per entrambi i territori.” Puig ha definito la situazione  che l’industria ceramica sta vivendo “insostenibile” ed è pertanto “necessario un sostegno da parte dell’Europa e dei rispettivi Governi per dare garanzie sia al settore che ai posti di lavoro”.

Già negli scorsi mesi Bonaccini e Puig avevano scritto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per sottoporle il problema dell’inserimento del comparto ceramico nel sistema ETS. Così come il presidente Bonaccini aveva posto il tema nel corso delle ultime missioni istituzionali a Bruxelles.

La Provincia autonoma di Valencia e la Regione Emilia-Romagna hanno in corso dal 1992 un protocollo di intesa che in questi anni ha permesso di sviluppare progetti bilaterali in particolare nei settori della scuola, della formazione e dei servizi sociali, delle politiche sociali e giovanili.

Inoltre, ART-ER collabora con l’Agenzia di sviluppo della Comunità Valenciana IVACE nell’ambito di progetti sull’innovazione, la sostenibilità e la cooperazione internazionale con particolare riferimento all’America Latina.

Programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027, via libera dell’Assemblea legislativa

Programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027, via libera dell’Assemblea legislativaVia libera da parte dell’Assemblea legislativa alla Programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027 che prevede quasi un miliardo di euro per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna.

Dopo l’approvazione dell’Aula, il Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027 sarà trasmesso al ministero delle Politiche agricole e poi inviato alla Commissione europea per l’approvazione finale, possibile già entro l’anno.

Complessivamente ammontano a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni). Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.

Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.

“Prosegue l’impegno a favore di un settore fondamentale per l’economia regionale e il Made in Italy, grazie a eccellenze e prodotti unici al mondo. Con la nuova programmazione – ha spiegato intervenendo in aula l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – si punta ad accompagnare l’agricoltura regionale verso una maggiore sostenibilità e innovazione digitale e tecnologica, a tutela della qualità che la contraddistingue, ma anche a dare un sostegno concreto al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle, e con gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia negli ultimi due anni coi quali fare i conti tutti i giorni”.

Progetti e priorità
Tre le macro-aree di intervento: competitività, reddito delle imprese e la buona occupazione, cui andranno 286 milioni di euro (31,33% del totale); sostenibilità ambientale dei processi produttivi e delle colture, 404 milioni, pari al 44,25% delle risorse, e quindi la quota maggiore; sviluppo equilibrato dei territori, a partire dalle aree montane e interne, con 149 milioni di euro (16,32%). Sono poi previste azioni sull’innovazione digitale in agricoltura a tutte le aree di intervento, per le quali sono disponibili 51 milioni (5,58%).
Nell’elaborare la propria strategia, la Regione ha tenuto conto del Piano Nazionale di Riforma e Resilienza (Pnrr), che, in un’ottica di sostenibilità globale, destina risorse straordinarie ai settori agricolo, agroalimentare e dello sviluppo del territorio (oltre 10 miliardi di euro a livello nazionale).
L’impegno per il periodo 2023-27 che la Regione si trova ad affrontare è sostenere il sistema agricolo, agroindustriale regionale e i territori rurali nel perseguimento degli innovativi e ambiziosi obiettivi definiti della nuova Politica agricola comunitari in una congiuntura internazionale di grande difficoltà. Rispetto agli obiettivi comunitari che prevedono almeno il 35% su interventi per agroambiente e clima, l’Emilia-Romagna ha raggiunto il 44%, mentre sopra le soglie europee sono anche le risorse destinate ai partenariati pubblico-privati che operano prevalentemente in aree interne e montane, attraverso l’approccio Leader col GAL (Gruppi di Azione Locale).

Gli obiettivi del nuovo Piano
Cosa devono aspettarsi imprese e mondo agricolo emiliano-romagnolo dai nuovi obiettivi del Piano di sviluppo rurale? Il documento prevede tre aree principali di intervento: competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo equilibrato dei territori. Più una trasversale che riguarda la sfida digitale in agricoltura e l’innovazione nelle aree rurali che interessa tutti i capitoli del Programma.
Il primo obiettivo di competitività potrà contare su risorse complessive per oltre 286 milioni di euro, il 31,33 % del totale, di cui 176 milioni per investimenti che attiveranno interventi privati per altri 216 milioni di euro.
Il secondo, che riguarda la sostenibilità ambientale, ha una dotazione di oltre 404 milioni di euro, pari al 44,25% delle risorse totali, di cui 326 milioni per interventi a superficie o a capo e oltre 77,7 milioni per investimenti di natura ambientale che attivano oltre 26 milioni di investimenti privati.
Per il terzo cardine del piano, lo sviluppo equilibrato dei territori, le risorse ammontano a oltre 149 milioni di euro pari al 16,32% delle risorse totali.
Le azioni per sostenere innovazione e sfida digitale in agricoltura e nelle aree rurali sono trasversali a tutte le aree di intervento. Vanno sotto l’etichetta di Akis (Agricultural knowledge and innovation system) e hanno un budget complessivo di circa 51 milioni di euro, pari al 5,58% delle risorse totali.

 

Chiusure programmate su A14, allacciamento SS16 -D14, Tangenziale Bologna e Ramo Verde

Chiusure programmate su A14, allacciamento SS16 -D14, Tangenziale Bologna e Ramo VerdeSulla A14 Bologna-Taranto, per consentire attività di ispezione delle opere d’arte, nelle due notti di mercoledì 28 e giovedì 29 settembre, con orario 22:00-6:00, sarà chiuso lo svincolo di immissione sulla A13 Bologna-Padova, per chi proviene da Ancona ed è diretto verso Padova. In alternativa si consiglia uscire alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale di Bologna ed entrare sulla A13 alla stazione di Bologna Arcoveggio.

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Sul Ramo di allacciamento SS16 adriatica/Diramazione per Ravenna e sulla D14 Diramazione per Ravenna, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, nelle tre notti di mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30 settembre, con orario 22:00-6:00, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

-sarà chiuso, per chi percorre la SS16 e proviene da Ferrara, il ramo di immissione sulla Diramazione per Ravenna, verso la SS309;
-sarà chiuso il ramo che dalla Diramazione per Ravenna, con provenienza A14 Bologna-Taranto, immette sulla SS16 adriatica verso Rimini.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo di Fornace Zarattini.

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Per consentire la centocinquesima edizione del Giro dell’Emilia di ciclismo maschile e la nona edizione del Giro dell’Emilia di ciclismo femminile, sulla Tangenziale di Bologna e sul Ramo Verde della Tangenziale (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna) sarà necessario adottare alcuni provvedimenti di chiusura, dalle 13:00 alle 16:00 di sabato 1 ottobre e comunque, fino al termine delle gare:

-sulla Tangenziale di Bologna:
sarà chiuso lo svincolo 2 “Borgo Panigale”, in uscita per chi proviene da Casalecchio/A1 Milano-Napoli;
sarà chiuso lo svincolo 3 “Ramo Verde”, in uscita per chi proviene sia da Casalecchio/A1 Milano-Napoli sia da San Lazzaro/A14 Bologna-Taranto;

-sul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna:
sarà chiuso lo svincolo che dall’uscita della stazione di Bologna Borgo Panigale immette sulla SS9 Via Emilia, verso Bologna Centro;
sarà chiuso lo svincolo che dalla SS9 Via Emilia, con provenienza Bologna Centro, immette sul Ramo Verde, verso l’entrata della stazione di Bologna Borgo Panigale;

-sarà chiuso lo svincolo di San Giovanni in Persiceto, in entrata e in uscita, da e verso la stazione di Bologna Borgo Panigale. Si precisa che non sarà raggiugibile l’uscita dello stesso svincolo di San Giovanni in Persiceto, per chi proviene dalla Tangenziale.

In alternativa alle suddette chiusure, si potrà utilizzare lo svincolo 4 “Triumvirato” o lo svincolo 1 “Nuova Bazzanese”.

 

Domenica 2 ottobre rassegna bandistica di Sassuolo

Domenica 2 ottobre rassegna bandistica di SassuoloDomenica 2 ottobre in piazza Garibaldi, 39a Rassegna bandistica “Città di Sassuolo” con il Corpo Bandistico Q.Manzini di Montese e Castel d’Aiano e La Beneficenza di Sassuolo. Inizio ore 16:00. In caso di maltempo la manifestazione si terrà presso la palestra dell’oratorio don Bosco (via Giovanni XXIII).

Domenica 2 ottobre rassegna bandistica Città di Sassuolo

Domenica 2 ottobre rassegna bandistica di SassuoloDomenica 2 ottobre in piazza Garibaldi, 39a Rassegna bandistica “Città di Sassuolo” con il Corpo Bandistico Q.Manzini di Montese e Castel d’Aiano e La Beneficenza di Sassuolo. Inizio ore 16:00. In caso di maltempo la manifestazione si terrà presso la palestra dell’oratorio don Bosco (via Giovanni XXIII).

Salario minimo, Bargi: “Emendamento lega per ancorarlo a caro-vita”

Salario minimo, Bargi: “Emendamento lega per ancorarlo a caro-vita”Parlare di salario minimo in un contesto di politica internazionale particolarmente delicato, ed in un momento storico nel quale l’inflazione reale cresce a doppia cifra e la presidente della Bce, Christine Lagarde, avverte che il rincaro del costo della vita rimarrà strutturale per i prossimi anni, ha poco senso. Pertanto come Lega abbiamo proposto un emendamento, alla Risoluzione dei 5Stelle sul salario minimo, che intende ancorare il salario all’inflazione”.

Lo ha detto il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, intervenendo nell’assise dell’Assemblea legislativa. “La situazione italiana è particolarmente complicata: negli ultimi 30 anni siamo stati l’unico Paese di quelli dell’Area Euro nel quale il potere d’acquisto dei lavoratori è diminuito del 3%. Nel nostro Paese si è affermata la contrattazione nazionale collettiva, che evidenzia e tiene conto delle peculiarità dei singoli comparti produttivi, tanto che fissa un salario minimo uguale per tutti i lavori risulterebbe stridente rispetto allo status quo. In aggiunta, oggi si parla di un salario minimo che dovrebbe ruotare attorno ai 9 euro all’ora: siamo sicuri che i contratti disciplinati dalla contrattazione collettiva non includano già quel valore come parametro minimo e di conseguenza, gli effetti di un salario minimo sarebbero apprezzati più dalla parte imprenditoriale che da quella dei lavoratori? Inoltre, la spina dorsale del sistema-Italia è composto per oltre il 98% da piccole e micro imprese, che fanno anche e soprattutto della flessibilità il loro punto di forza. Da qui le perplessità circa la definizione di un salario minimo orario uguale per tutti i lavoratori. A nostro modo di vedere, infatti, sarebbe ben più utile e funzionale un sistema di ancoraggio dei salari all’inflazione, ovviamente all’interno di un quadro di riforma complessiva dell’intero sistema economico-produttivo del Paese” conclude Bargi.

Covid, cresce il numero dei nuovi casi positivi: oggi (28/9) sono 3.129.

Covid, cresce il numero dei nuovi casi positivi: oggi (28/9) sono 3.129.Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.859.482 casi di positività, 3.129 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.026 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 5.393 molecolari e 6.633 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 26,01%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.862.654 dosi; sul totale sono 3.799.460 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,5%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.959.427.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 19 (+2 rispetto a ieri, pari al +11,8%), l’età media è di 66,7 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 593 (-12 rispetto a ieri, -2%), età media 73,8 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 2 a Parma (invariato); 2 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (invariato); 5 a Bologna (+1); 1 a Imola (invariato); 1 a Ferrara (invariato); 2 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (+1); 1 a Rimini (invariato).

Contagi

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 47,3 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 491 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 379.519), seguita da Reggio Emilia (399 su 210.298), Modena (389 su 282.759) e Parma (379 su 157.638), poi Ravenna (296 su 176.009), Rimini (284 su 175.134) e Ferrara (281 su 133.375); quindi Cesena (193 su 104.806), Piacenza (188 su 95.915) e Forli (165 su 86.443); infine il Circondario Imolese (64 su57.586).

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 19.698 (+2.051). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 19.086 (+2.061), il 96,9% del totale dei casi attivi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 1.077 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.821.758.

Purtroppo, si registra un decesso: un uomo di 75 anni in provincia di Reggio Emilia.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 18.026.

Consiglio comunale del 29 settembre al castello di Formigine

Consiglio comunale del 29 settembre al castello di FormigineSi riunirà domani, giovedì 29 settembre alle 20.30 presso le sale del castello il Consiglio comunale di Formigine per la ripresa dopo la pausa estiva.

I lavori si apriranno con due interpellanze su temi di edilizia scolastica e viabilità, entrambe legate al territorio della frazione di Corlo. Seguirà nella parte amministrativa, la proposta di approvazione al consiglio di sei delibere: si inizia con la convenzione con la Provincia di Modena per il servizio del difensore civico, a cui seguiranno cinque atti legati al bilancio e alla programmazione finanziaria del Comune e della Formigine Patrimonio. Ad inizio lavori il consiglio saluterà il dottor Gianni Ravaldi, dirigente scolastico in forza al primo circolo del territorio: Ravaldi va in pensione dopo 12 anni di servizio presso le scuole formiginesi in cui ha contribuito a un periodo di sviluppo culminato con la realizzazione e apertura delle nuove scuole Carducci, fiore all’occhiello del territorio formiginese. L’amministrazione ha quindi deciso di tributargli un momento di saluto pubblico all’interno del civico consesso per ringraziarlo del servizio svolto alla comunità locale. Come sempre, i lavori saranno trasmessi in diretta grazie al sistema audio-video in alta definizione di recente installazione sul canale YouTube del Comune di Formigine alla sezione “Live”.

 

Dai turisti valutazioni positive sull’Emilia-Romagna

Dai turisti valutazioni positive sull’Emilia-RomagnaAnalizzare le necessità attuali e le opportunità future per lo sviluppo turistico del territorio. E’ l’obiettivo di uno studio di Unioncamere Emilia-Romagna e ISNART, nell’ambito di un progetto coordinato da Unioncamere italiana e in coordinamento con la Regione.

Nel convegno on line che si è svolto oggi, sono state ripercorse le caratteristiche salienti del turismo regionale e esplorate le maggiori linee di tendenza.

I risultati dell’indagine sui turisti che hanno visitato la regione, presentata da Unioncamere Emilia-Romagna, si possono riassumere attorno ad alcuni punti.

La valutazione degli elementi dell’offerta turistica

In una scala da 1 a 10 i turisti che hanno visitato l’Emilia-Romagna assegnano un 8,8 all’offerta enogastronomica, un 8,7 per la ristorazione – a pari merito con l’ospitalità della popolazione locale. 8,6 il voto medio per le strutture di alloggio. In generale, il voto complessivo dei turisti per l’esperienza nella nostra regione è un soddisfacente 8,5 sia per i visitatori italiani, sia per i turisti stranieri.

La filiera turistica in regione

Al secondo semestre 2022 conta un totale di 47.900 imprese attive: il 10,7% del dato complessivo delle imprese nella regione. La filiera è composta dal 63% di imprese di ristorazione, dal 14,9% dedicate alle attività ricreative e culturali, l’11% forniscono alloggio, mentre il 7,1% si occupa dei trasporti e il 2,5% sono agenzie di viaggi.

Rispetto al contesto nazionale, l’Emilia-Romagna ospita il 7,6% delle imprese legate al turismo attive in Italia e l’8,9% degli addetti. Ne risulta una dimensione media delle imprese della regione superiore a quella nazionale. L’incidenza massima delle imprese dell’alloggio si trova in provincia di Rimini dove, in linea con la specializzazione turistica del territorio, 3 imprese su 10 offrono soluzioni di alloggio.

Il turista in Emilia-Romagna: non solo vacanze al mare

L’indagine mette in luce anche le motivazioni prevalenti di visita della nostra regione.

La nostra regione parte da una forte immagine di meta balneare, motivazione di visita per oltre il 60% dei turisti) costruita lungo i decenni. A questa consolidata se ne affianca una nutrita schiera di altre che ineriscono i c.d. “nuovi turismi” (cultura, sport, shopping, enogastronomia, natura, eccetera). Queste motivazioni trovano seguito nelle attività che vengono svolte dai turisti una volta arrivati in regione: sole e mare, visita dei centri storici, esplorazione del territorio, shopping, spettacoli, sport, degustazioni, visite a musei e mostre e ad eventi tradizionali e folkloristici.

Come si sceglie la meta

Per quel che riguarda la fonte informativa utilizzata per decidere la meta, il 56% degli intervistati decide sulla base di esperienze personali, mentre Internet influenza il 32,8% dei turisti e il classico passaparola di amici e conoscenti è determinante per il 28% dei viaggiatori.

Il turista delle diverse generazioni

L’analisi ha permesso di mettere in luce che la nostra regione si presta a fruizioni diverse da parte delle diverse generazioni di turisti che trovano nel territorio attrattive in linea con le loro esigenze. Si va dalla generazione Z (fino a 27 anni d’età) che è molto interessata alle attrattive della città come alle località appenniniche, ai senior (con oltre 72 anni ed oltre) più attenti alla qualità della ricettività, ma altrettanto interessati alle località appenniniche. Senza dimenticare le generazioni intermedie (Y, da 28 a 41 e X, da 42 a 57) che, essendo spesso accompagnate dai figli, sono più attente ai servizi per la famiglia e alle comodità in generale. Tra queste generazioni e i senior si collocano i baby boomer (da 58 a 72) interessati a tutti i prodotti turistici regionali e che condividono, inaspettatamente, l’interesse per l’enogastronomia con la generazione Z dei più giovani.

Il nuovo sistema informativo per il turismo

ISNART, in collaborazione con gli altri soggetti del Sistema camerale, ha costituito un sistema informativo turistico costituito da due piattaforme che permettono di elaborare e correlare dati e informazioni sul comparto a diverse scale territoriali. Dall’interrogazione di questo sistema sono emerse i dati presentati oggi da Unioncamere Emilia-Romagna via webinar. Questo nuovo sistema è in fase di progressiva introduzione nelle Camere di commercio e consentirà agli uffici una più agevole fruizione dei dati che permetterà, a sua volta, il rafforzamento della capacità di analisi del sistema in tema di turismo.

Queste analisi sono state integrate con quelle dell’Osservatorio sul turismo dell’Emilia-Romagna.

Ricapitalizzazione di BolognaFiere, con 2,5 milioni la Regione aumenta la propria partecipazione azionaria dentro l’Expo felsineo

Ricapitalizzazione di BolognaFiere, con 2,5 milioni la Regione aumenta la propria partecipazione azionaria dentro l’Expo felsineoCon 2,5 milioni la Regione aumenta la propria partecipazione al capitale dell’Expo felsineo. Con l’aumento di capitale viale Aldo Moro punta, sostenendo gli investimenti previsti, al rafforzamento del sistema fieristico, in particolare in questa fase post pandemica, nella quale il rilancio delle attività rappresenta un volano per il sistema delle imprese, per le filiere del territorio e per la tenuta dell’occupazione.

Oggi il via libera dell’Assemblea legislativa alla legge, proposta dalla Giunta regionale, che aumenta la propria partecipazione azionaria nella misura di 2,5 milioni di euro in un progetto complessivo di aumento di capitale dell’expo bolognese da circa 110 milioni. Un sostegno all’aumento di capitale proposto dalla società realizzato attraverso la sottoscrizione della quota offerta in opzione e, per la parte residua della dotazione, attraverso la sottoscrizione delle quote dell’eventuale inoptato.

La ricapitalizzazione di BolognaFiere Spa – società mista pubblico-privata, con il 52,2% delle quote azionarie in mano a soci pubblici e 47,8% ai privati – non cambia sostanzialmente l’assetto delle quote: la Regione, terzo azionista pubblico con è preceduta da Comune di Bologna e Camera di Commercio di Bologna.

“Il Piano di BolognaFiere- ha spiegato in aula l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- è stato discusso dalla Regione con tutti i soci. Intendiamo agevolare il raggiungimento degli obiettivi per il rilancio del polo fieristico attraverso il finanziamento del piano industriale che punta a rilanciare una rete internazionale già molto forte. In questa operazione mettiamo insieme tutta la filiera dell’indotto e diamo continuità a progetti di sviluppo per sostenere anche le persone che ci lavorano”.

Il Piano industriale di BolognaFiere
Il Piano industriale 2022-2026 presentato della società prevede diversi obiettivi, fra cui la valorizzazione delle potenzialità della città di Bologna; investimenti per 46 milioni di euro nel periodo 2021-2026, principalmente focalizzati su manutenzione e riqualificazione del quartiere fieristico; l’estensione dell’attuale spazio per aumentare l’attività espositiva. Il management della società ha predisposto una serie di misure per garantire la sostenibilità economica del Piano. Dal punto di vista finanziario, fra le possibili iniziative sono previsti: aumento del capitale fino a un massimo di 20 milioni di euro; aumento del capitale in natura, per un importo che potrebbe arrivare a 60 milioni di euro; dismissione di beni non strategici, per almeno 12 milioni. Nel Piano industriale è prevista anche l’acquisizione dell’immobile della Camera di commercio per ampliare gli spazi a disposizione.

 

Trent’anni di Puliamo il Mondo per un clima di pace: gli appuntamenti in Emilia-Romagna

Trent’anni di Puliamo il Mondo per un clima di pace: gli appuntamenti in Emilia-RomagnaTrent’anni di impegno collettivo in nome dell’ambiente e della cittadinanza attiva. Al centro la tutela e valorizzazione del territorio, città più pulite e vivibili, il senso di comunità unito al rispetto e all’accoglienza. È questa l’essenza di Puliamo il Mondo, la storica campagna di volontariato di Legambiente, edizione italiana di Clean up the World, che da 30 anni chiama all’azione, a fine settembre, cittadini di tutte le età per ripulire insieme dai rifiuti abbandonati aree verdi, strade e piazze, angoli della città, ma anche sponde di fiumi e spiagge. Quest’anno l’appuntamento in tutta la Penisola sarà per il 30 settembre e l’1-2 ottobre.

Motto di questa edizione sarà “Trent’anni di Puliamo il Mondo per un clima di pace” per sottolineare l’importanza delle comunità fautrici di una società che promuove la pace e il rispetto della diversità, rifiutando la guerra, ogni forma di pregiudizio, violenza, odio e discriminazione.

In questa trentesima edizione, Legambiente tornerà anche a denunciare il problema dei rifiuti abbandonati che non risparmia neanche i parchi urbani. A parlar chiaro i dati della nuova indagine park litter 2022: sono 31.961 rifiuti raccolti e catalogati da 697 volontari di volontari di Legambiente nei 66 transetti eseguiti in 56 parchi urbani di 28 città, circa 5 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. A farla da padrone i mozziconi di sigarette che rappresentano il 42,2% dei rifiuti raccolti (13.483 su 31.961 totali), seguiti da tappi di bottiglia o di barattoli e linguette lattine (3.005 pezzi trovati pari al 9,4% del totale), pezzi non identificabili di carta (2.575, l’8,1%), pezzi non identificabili di plastica (1.838, il 5,8%), bottiglia di vetro e pezzi di bottiglie (1.710, il 5,4%), e sacchetti di patatine e dolciumi e caramelle (1.009, il 3,2%). Per quanto riguarda i DPI (dispositivo di protezione individuale), le mascherine sono state ritrovate in 25 dei 56 parchi monitorati (44,6% dei parchi) mentre i guanti in 7 dei 56 parchi (12,5% dei parchi). La maggior parte dei rifiuti rinvenuti, oltre alla categoria dei rifiuti da fumo, sono riconducibili a quella dei prodotti “usa e getta” e quelle degli “imballaggi” che rappresentano rispettivamente il 21% (6.622 pezzi) e il 26% del totale (con 8.189 pezzi).

 

UniCredit e SACE supportano i piani di sviluppo di Ceramica del Conca SpA con un finanziamento da 20 milioni di euro

UniCredit e SACE supportano i piani di sviluppo di Ceramica del Conca SpA con un finanziamento da 20 milioni di euroUniCredit ha erogato un finanziamento di 20 milioni di euro in favore di Ceramica del Conca Spa, azienda riminese leader nel settore della ceramica, assistito da Garanzia SACE.

L’operazione è destinata a supportare il piano di investimenti produttivi dell’azienda nello stabilimento di Savignano sul Panaro, finalizzato ad aumentare la capacità produttiva con tecnologia all’avanguardia che ridurrà l’impatto ambientale. Il nuovo impianto amplierà la già importante fascia di mercato nei formati e spessori ceramici più tradizionali fortemente richiesti e permetterà la produzione di grandi lastre ceramiche con potenziale sviluppo futuro di nuovi mercati.

Inoltre, l’installazione di nuove e migliori tecnologie consentirà a Ceramica del Conca di crescere in termini di produttività, sostenibilità ed efficienza a beneficio anche delle risorse umane impiegate su questa linea produttiva all’avanguardia.

Dichiara Luca Costi, Amministratore Delegato di Ceramica del Conca: “Con questo investimento rafforziamo il nostro impegno per il rispetto dell’ambiente attraverso tecnologie all’avanguardia che ci proiettano verso l’utilizzo dell’idrogeno che sarà la nuova frontiera tecnologica, inoltre potremo competere in nuovi mercati grazie a prodotti con maggior valore aggiunto e di grandissime dimensioni. Innovazione del prodotto, rispetto dell’ambiente, digitalizzazione e alta efficienza sono i punti essenziali che ci hanno spinto a compiere questo importante investimento”.

Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: “Con questa operazione confermiamo il nostro concreto impegno come banca e partner del territorio. Sosteniamo infatti i piani di sviluppo di un’eccellenza imprenditoriale della regione, attenta all’innovazione e capace di sfruttare le leve dell’internazionalizzazione. Ceramica del Conca SpA, inoltre, è impegnata a declinare con successo un piano di crescita volto a migliorare la sostenibilità del proprio business, fattore sempre più strategico per lo sviluppo delle imprese ed elemento chiave del nostro modello di business. UniCredit, nei fatti, si impegna ad essere parte attiva per facilitare questo cambiamento, affiancando le aziende italiane nel percorso di transizione verso un nuovo processo produttivo. Una priorità funzionale allo sviluppo della crescita sostenibile che il nostro Gruppo è determinato a supportare”.

Afferma Marco Mercurio, Responsabile Mid Corporate Centro Nord di SACE: “Siamo lieti di essere al fianco di Ceramica del Conca, una realtà che da sempre combina tradizione e innovazione. Attraverso questa operazione, noi di SACE supportiamo i progetti di crescita dell’azienda riminese, che ha scelto di investire nell’incremento ed efficientamento dei propri processi produttivi. Sostenere la competitività delle imprese italiane è, infatti, un pilastro della missione di SACE, contribuendo a rafforzare la competitività del nostro Sistema Paese”.

Gli ITS dell’Emilia-Romagna formano competenze professionali molto richieste dalle imprese

Gli ITS dell’Emilia-Romagna formano competenze professionali molto richieste dalle impresesa sassiLe imprese dell’Emilia-Romagna hanno un crescente bisogno di giovani tecnici specializzati. Ogni giorno sentiamo appelli di imprenditori che non trovano personale in aree aziendali fondamentali.

Tra fine ottobre e inizio novembre partiranno in regione 43 corsi biennali ITS, che forniscono ai giovani competenze tecniche e tecnologiche molto richieste dalle imprese.

«Gli ITS sono un’opportunità importante per i giovani emiliano-romagnoli – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi – perché sono realizzati in stretta collaborazione con le imprese, offrono ottime possibilità di trovare una occupazione qualificata e una successiva crescita professionale.  Siamo in una fase economica complessa in cui la sfida sui mercati si giocherà sempre di più sulla conoscenza e sul valore aggiunto dei prodotti: per questo è importante che i giovani siano formati con contenuti innovativi di sapere e di tecnologia».

La formazione degli ITS è molto varia: comprende lezioni in aula ma soprattutto laboratori pratici e stage in azienda. I corsi durano 2 anni per un totale di 2000 ore, di cui il 40 per cento si svolge all’interno delle imprese. Gli studenti hanno l’opportunità di fare un’esperienza formativa all’interno di imprese anche con sede all’estero. Tra i docenti c’è una presenza di almeno la metà di esperti provenienti dal mondo del lavoro.

In Emilia-Romagna oltre l’80 per cento dei partecipanti agli ITS trova un lavoro qualificato in azienda, e alcuni corsi raggiungono il 90 per cento.

Le iscrizioni scadono il 14 ottobre 2022. I corsi, promossi da 7 Fondazioni ITS riunite nell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia-Romagna, sono gratuiti e co-finanziati dalla Regione con il Fondo Sociale Europeo e fondi nazionali.

 

In sintesi, gli ITS in Emilia-Romagna formano tecnici superiori in questi settori:

  • Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging con 15 corsi
  • ICT e industrie creative con 10 corsi
  • Agroalimentare con 4 corsi
  • Territorio, energia, costruzioni con 5 corsi
  • Turismo e benessere con 3 corsi
  • Logistica e mobilità con 3 corsi
  • Nuove tecnologie della vita con 3 corsi.

La Rete Politecnica promossa dalla Regione Emilia-Romagna mette a disposizione complessivamente oltre 100 opportunità formative per giovani e adulti: oltre ai corsi ITS, nei prossimi mesi partiranno 71 corsi di istruzione e formazione tecnica superiore e 41 corsi brevi di formazione superiore.

Tutte le informazioni sul sito https://itsemiliaromagna.it/

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