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mercoledì, 30 Aprile 2025
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IRETI aderisce a Open Power Grids, l’associazione per la decarbonizzazione delle reti

IRETI aderisce a Open Power Grids, l’associazione  per la decarbonizzazione delle retiIRETI (Gruppo IREN) ha aderito a Open Power Grids, la neo Associazione nata per promuovere la decarbonizzazione delle reti elettriche.

Open Power Grids riunisce operatori di distribuzione elettrica, produttori e fornitori di componenti, istituti di ricerca e altri stakeholder per condividere e sviluppare specifiche funzionali sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente nel settore delle reti elettriche in una logica di co-design e con l’obiettivo comune di accelerare la transizione energetica.

“La crisi energetica degli ultimi anni ha fatto emergere la necessità di un sistema sicuro”, commenta Fabio Giuseppini, CEO di IRETI “e ciò verrà garantito solo se verranno adottate reti resilienti e digitalizzate. Avere una risposta efficace contro i blackout e riuscire a implementare nuovi modelli decentralizzati come le comunità energetiche sono le priorità del nostro settore. IRETI vorrà contribuire a valorizzare questo asset strategico per la decarbonizzazione del nostro Paese e la costituzione di Open Power Grids contribuisce ad accelerare questo percorso in maniera concreta”.

Obiettivo dell’associazione è promuovere lo sviluppo e l’adozione di materiali e componenti a minori emissioni di CO2, riducendo l’utilizzo di materie prime, contribuendo a limitare le perdite di rete nonché favorendo l’adozione di materiali ecosostenibili, circolari e a basse emissioni.

IRETI (Gruppo IREN) si affianca agli altri distributori italiani: Areti (Gruppo ACEA), Inrete (Gruppo Hera), Deval (CVA Group) Edyna (Alperia Group), SET Distribuzione (Gruppo Dolomiti Energia), Unareti (Gruppo A2A), nonché il CESI – leader mondiale nei servizi di test e certificazione, ingegneria e consulenza tecnologica per il settore elettrico – e i gruppi industriali e tecnologici Thyssenkrupp e Tratos.

 

Sassuolo-Inter: al Mapei Stadium per l’Ospedale di Sassuolo

Sassuolo-Inter: al Mapei Stadium per l’Ospedale di SassuoloIn occasione della partita amichevole Sassuolo-Inter che si giocherà giovedì 29 dicembre alle ore 17.00 al Mapei Stadium, si terrà una bellissima iniziativa in favore dell’Ospedale di Sassuolo: per ogni biglietto venduto verrà donato un euro alla raccolta fondi attivata dal Sassuolo Calcio con l’Ospedale per l’acquisto di un dispositivo per l’isteroscopia, procedura finalizzata a diagnosticare e trattare diverse condizioni patologiche femminili.

I biglietti sono acquistabili online nella sezione Biglietteria e presso i botteghini del Mapei Stadium il giorno della gara.

Invece Presso lo Store Sassuolo in Piazza Garibaldi saranno acquistabili i biglietti esclusivamente della categoria Promo (per ogni acquisto, di qualsiasi importo, effettuato presso lo Store si potranno acquistare fino ad un massimo di n. 4 biglietti alla tariffa Promo).

Per le info sulla partita cliccare qui.

Tour de France: l’Emilia-Romagna al centro della Grande Partenza 2024

Tour de France: l’Emilia-Romagna al centro della Grande Partenza 2024Grand Départ Florence Émilie-Romagne 2024. È ufficiale: per la prima volta in oltre un secolo di storia il Tour de France nel 2024 prenderà il via dall’Italia.

Uno straordinario evento, non solo sportivo, che vedrà dunque protagoniste – dal 29 giugno al 1^ luglio 2024 – Firenze e l’Emilia-Romagna, e con loro il Piemonte, attraverso territori in cui il ciclismo vanta grandissime tradizioni e radici popolari, che hanno dato a questo sport, e al Tour stesso, campionissimi come Gino Bartali, Marco Pantani, Fausto Coppi, per ricordarne solo alcuni.

A cento anni esatti dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, il primo italiano a conquistare il podio del Tour nel 1924, la più importante competizione ciclistica e fra i primi tre eventi sportivi al mondo, sceglie dunque l’Italia.

La Grande partenza Firenze Emilia-Romagna, insieme alle tappe italiane del Tour de France 2024, sono state presentate oggi a Bologna dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dopo la conferenza stampa di ieri a Firenze.

Con lui il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e Christian Prudhomme, direttore del Tour De France. Oltre a stelle del ciclismo come Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Moreno Argentin, Roberto Conti, Gianpaolo Mondini, Giuseppe Saronni e Vittorio Adorni. Presente Davide Cassani, presidente di Apt servizi, l’agenzia di promozione turistica della Regione Emilia-Romagna, insieme a Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione e coordinatore delle politiche in materia di sport.

A portare un saluto della città, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.

Diventa dunque realtà un progetto che in questi anni ha visto impegnati la Regione Emilia-Romagna e la Città di Firenze, poi affiancate da Torino e dalla Regione Piemonte. Con il supporto del Governo, per quello che si presenta come un appuntamento storico: per i territori interessati, certo, ma in primo luogo per l’Italia.

“È un sogno che si avvera, un fatto storico e di grandissima portata per le nostre comunità e il Paese- afferma il presidente Bonaccini-. Quando tre anni fa pensammo di portare il Tour in Italia, ricordo la prima volta che ne parlai insieme a Cassani e Prudhomme, ci sembrava impossibile e pochi forse ci credevano. Ma abbiamo lavorato con determinazione e i fatti oggi ci danno ragione. Fondamentale è stata la capacità di lavorare insieme delle Istituzioni, e ringrazio il sindaco Nardella, da subito prezioso compagno di viaggio, il Governo e il presidente Cirio, così come tutti i sindaci delle città sede di tappa e quelli dei comuni attraversati. E un grazie particolare va a Christian Prudhomme per aver creduto nel nostro progetto. Questa è davvero una straordinaria occasione per tutta l’Italia e lo sport italiano”.

“Quanto alla nostra regione- prosegue- dopo la Grande Partenza del Giro d’Italia 2019 da Bologna, i Mondiali di ciclismo a Imola nel 2020 e i tanti eventi internazionali in ogni disciplina, dalla Formula uno alla MotoGp, fino alla Coppa Davis, l’Emilia-Romagna taglia un altro traguardo di prestigio, forse il maggiore. Un premio a una terra di tantissimi appassionati e sportivi. Da oggi inizia un nuovo impegno, nostro e dei Comuni coinvolti, per organizzare al meglio questa straordinaria manifestazione, una festa di sport e di popolo che porterà qui tifosi e visitatori da ogni Paese”.

Un appuntamento che per la Sport Valley emiliano-romagnola rappresenta dunque una nuova opportunità di promozione internazionale – grazie alla copertura televisiva in 200 Paesi in tutto il mondo –, oltre che l’ennesima, prestigiosa conferma quale territorio ad altissima vocazione sportiva.

Quasi 2 milioni di spettatori, 120 milioni di euro l’indotto

Secondo uno studio commissionato dalla Regione, per le prime tre tappe del Tour si possono prevedere circa 1,8 milioni di spettatori presenti in Italia, di cui oltre 730 mila in Emilia-Romagna. E circa 130mila presenze negli alberghi, la metà in Emilia-Romagna. Importanti le ricadute economiche, con un indotto diretto di 59 milioni di euro, di cui 29 milioni in Emilia-Romagna, più l’indotto e i benefici indiretti a livello nazionale per ulteriori 47 milioni, con altri 13 milioni sulle aziende della filiera del ciclismo.

“Grazie ad un grande lavoro di squadra siamo riusciti a centrare un obiettivo storico- sottolinea il sindaco Nardella- il nostro è un progetto serio grazie al quale il confronto con gli organizzatori del Tour e il direttore Christian Prudhomme ha avuto un esito positivo. Siamo felici ed orgogliosi di ospitare uno tra i più importanti avvenimenti sportivi in assoluto: il Tour c’era oltre un secolo fa e ci sarà ancora tra un secolo. È la gara a tappe più seguita e antica nel panorama ciclistico, terzo evento sportivo, per numero di spettatori e telespettatori, al mondo alle spalle solo di Olimpiadi estive e Mondiali di calcio. Un grande evento, dunque, che rappresenta una straordinaria opportunità per il territorio e il Paese”.

“Sono molto orgoglioso di ufficializzare il primo Grand Départ del Tour de France in Italia- dichiara Christian Prudhomme, direttore del Tour de France-. Nel 2024, a cento anni dalla prima vittoria transalpina nella Grande Boucle, la Regione Emilia-Romagna sarà al centro del sontuoso e impegnativo percorso tra Firenze e il Piemonte. È un appuntamento eccezionale per il gruppo del Tour de France in questa terra storica del ciclismo”.

Un omaggio all’Italia e ai grandi campioni del ciclismo italiano

Da Piazzale Michelangelo, cuore di Firenze e del Rinascimento italiano a Torino, prima capitale del Paese, attraverso l’Emilia-Romagna e una strada, la via Emilia voluta dal Console Marco Emilio Lepido, che la attraversa e la unisce tutta da Rimini a Piacenza. Passando per Bologna, sede dell’Università più antica del mondo, e oggi uno dei centri mondiali dell’innovazione e della ricerca, reduce dalla recente inaugurazione di Leonardo uno dei quattro supercomputer più potenti al mondo, cuore della Data Valley dell’Emilia-Romagna.

Oltre 600 chilometri di percorso per tre tappe: Firenze-Rimini; Cesenatico-Bologna; Piacenza-Torino. Un omaggio a un Paese in cui ciclismo è uno sport tra i più amati. E ad alcuni campioni che in queste terre sono nati.  Come Marco Pantani, miglior giovane del Tour nel 1994 e 1995, e vincitore nel 1998, con il trionfo sul Galibier, nello stesso anno in cui aveva conquistato anche il Giro d’Italia. Un’impresa epica che è stata ricordata durante la conferenza stampa con un video. A Pantani è dedicata la tappa Cesenatico-Bologna, che prende le mosse proprio dalla località sulla costa romagnola in cui il Pirata è vissuto e che ancora oggi ne custodisce orgogliosamente il ricordo.  E che arriverà al Colle di San Luca, già teatro della Grande Partenza del Giro d’Italia del 2019, dopo aver ripercorso parte del circuito dei Mondiali di Imola del 2020, tratti suggestivi che incantarono i telespettatori di ogni Paese.

E con Pantani, Gino Bartali, vincitore di due Tour de France nel 1938 e nel 1948, e Gastone Nencini sul podio nel 1960.  Ai due campionissimi toscani è stata dedicata la tappa Firenze-Rimini, con il passaggio davanti al museo Bartali a Ponte a Ema, la località che ha dato i natali al grande scalatore.

Per concludere col tributo a Fausto Coppi, il campionissimo sul podio del Tour nel 1949 e nel 1952, e che sarà celebrato nella tappa Piacenza-Torino. Da qui – per l’esattezza da Pinerolo – i ciclisti del Tour ripartiranno per dirigersi in territorio francese.

Sette campioni per 10 vittorie. La storia del Tour parla anche italiano. Tra i ciclisti italiani che hanno legato il loro nome al Tour de France vi sono anche Ottavio Bottecchia, nel 1924 e nel 1925, Felice Gimondi nel 1965 e Vincenzo Nibali nel 2014.

Le tappe emiliano-romagnole del Tour

Le tappe emiliano-romagnole del Tour sono state percorse dai giovani atleti di #inEmilia-Romagna Cycling team, la squadra di ciclismo under23 promossa da Apt Servizi. Un modo per testare le caratteristiche di percorsi che vedono, per quanto riguarda i 200 km della Cesenatico-Bologna, un tratto pianeggiante lungo la Costa romagnola per poi lasciare il campo alle prime salite, in particolare quella di Cima Gallisterna nell’Imolese, per concludersi con le difficoltà dell’anello del Colle di San Luca con una pendenza del 10,6%.

Si snodano interamente nel cuore della Pianura Padana i 225 km della Piacenza-Torino, un tracciato pianeggiante che prende in prestito alcune strade dalla Milano-Sanremo, ideale per mettere alla prova soprattutto i velocisti.

Prevalentemente appenninica invece la prima tappa Firenze-Rimini: 205 km con un dislivello di quasi 4mila metri e una serie di ripide salite fino al passaggio nella Repubblica di San Marino, per poi dirigersi verso il mare di Rimini.

Un anno di crescita per l’economia dell’Emilia-Romagna, nonostante le difficoltà globali

Un anno di crescita per l’economia dell’Emilia-Romagna, nonostante le difficoltà globaliCrisi energetica, aumento dei prezzi e ridotta reperibilità delle materie prime ma soprattutto bassa crescita e alta inflazione. Nonostante tutto l’Emilia-Romagna riesce a confermare le performance: nel 2022 il Pil emiliano-romagnolo segnerà un incremento del 4,1 per cento, confermandosi ai vertici della graduatoria delle regioni italiane.
Inflazione e costo dell’energia saranno i principali ostacoli alla crescita per il 2023, anno in cui lo scenario pare profilarsi in sensibile rallentamento, caratterizzato da una modesta espansione (+0,6 per cento) ma comunque superiore a quella nazionale (+0,4 per cento) che allinea l’Emilia-Romagna ‘all’area Euro’, allontanando i venti di recessione che sembravano prossimi a investire l’Italia.

È quanto si ricava dal Rapporto sull’economia regionale realizzato in collaborazione tra Regione e Unioncamere, presentato oggi a Bologna.

L’occupazione media regionale, secondo i dati Istat, nei primi nove mesi del 2022 è in crescita dello 0,5% rispetto alla media dello stesso periodo del 2021 (+9 mila lavoratori), ma risulta essere ancora inferiore al 2019 (-31,2 mila occupati, -1,5%).

Le persone in cerca di occupazione sono in calo di mille unità (-0,9%) rispetto al medesimo periodo dello scorso anno e anche rispetto al 2019 (5,7 mila persone in meno, pari a -5,0%).
Per quanto riguarda gli occupati, la dinamica positiva ha interessato in modo particolare la classe 15-64 anni, in crescita di 21 mila unità rispetto alla media dello scorso anno, mentre considerando anche gli over 64 anni, la crescita si attesta attorno a 9 mila unità in più. Il tasso di occupazione medio (15-64 anni) nei tre trimestri 2022 è pari al 69,4%, in crescita di circa un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora al di sotto del dato 2019 (70,4%).

Relativamente alla disoccupazione, il tasso regionale (15-74 anni) è pari al 5,2%, dato sostanzialmente in linea con la media dello scorso anno e leggermente inferiore al dato 2019 (5,4%, sempre come media dei primi tre trimestri dell’anno).

“Vogliamo continuare a investire per rafforzare un argine solido a difesa dell’intero sistema emiliano-romagnolo, in un momento di difficoltà comuni a tutti per le conseguenze della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, oltre che dei due anni di pandemia– sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. Con le risorse europee, i fondi del Pnrr e risorse proprie della Regione intendiamo investire nel lavoro e sostenere le imprese che innovano e creano buona occupazione, perché crediamo nella grande forza e capacità di reazione nel nostro ecosistema economico, anche a fronte di previsioni che stimano una crescita contenuta per il prossimo anno. L’Emilia-Romagna compete nel mondo con la qualità e l’eccellenza delle sue produzioni e in questa direzione deve continuare a puntare per restare ai vertici nella transizione digitale e sostenibile.”

“L’Emilia-Romagna è tra le regioni italiane con il più alto tasso di crescita, e quindi tra le prime anche in Europa, visto che quest’anno il nostro Paese è cresciuto di più rispetto all’area Euro – commenta Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna-. In valori assoluti nel 2022 la produttività è risultata la quarta a livello nazionale. Sono tanti i numeri che potrebbero essere citati per testimoniare il percorso avviato da tempo dall’Emilia-Romagna volto ad accrescere la produttività, per spostare il baricentro economico della regione verso attività a maggior valore aggiunto e, assieme, per introdurre fattori di innovazione, di nuove competenze, di sostenibilità e di internazionalizzazione all’interno di settori considerati più tradizionali e maturi. I prossimi anni saranno caratterizzati da grandi cambiamenti del contesto competitivo che premierà le imprese capaci di innovare, di stare sui mercati esteri, di valorizzare le competenze. Se sapremo puntare su questi aspetti sicuramente il futuro non ci coglierà impreparati”.

I dati dei settori
È il comparto delle costruzioni, che ha beneficiato del traino degli incentivi, il principale protagonista di questa fase congiunturale. Nel 2022 il valore aggiunto del comparto ha registrato un balzo in avanti del 14,4 per cento. La forte ripresa dell’edilizia determinerà una crescita anche nel 2023, tuttavia di entità ben più modesta rispetto al passato (+1,8 per cento).

L’industria manifatturiera nel corso dell’anno ha progressivamente ridotto la carica propulsiva che aveva consentito già nel 2021 di recuperare quanto perso a causa della pandemia. La crescita del valore aggiunto industriale nel 2022 si collocherà attorno all’1,1 per cento, grazie all’incremento del valore delle esportazioni che ha fatto fronte all’aumento dei costi. Per il 2023 il timore è quello di una variazione di segno negativo (-0,7 per cento).

Il terziario, che vale quasi due terzi dell’economia regionale, ha mostrato una buona capacità di tenuta: nel 2022 tornerà su livelli prossimi a quelli pre-pandemia, forte di una crescita attorno al 4,6 per cento. Anche i servizi nel corso del 2023 risentiranno del rallentamento complessivo: il valore aggiunto dovrebbe registrare un incremento dell’1,1 per cento.

Il commercio ha evidenziato risultati positivi soprattutto per gli esercizi alimentari e la grande distribuzione

Bene anche il turismo, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre-pandemia. Sulla prima parte del 2022 ha pesato in modo non trascurabile l’epidemia da Covid, ma l’annata turistica va comunque valutata positivamente. L’industria turistica regionale chiude i primi nove mesi del 2022 con una stima di 54,5 milioni di presenze, in aumento di oltre il 22 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, ma riportando valori ancora inferiori dello 0,8 per cento rispetto al 2019. Gli arrivi turistici stimati sono quasi 11,5 milioni con un +35 per cento rispetto al 2021 e un -3,7 per cento rispetto al 2019.

L’agricoltura sembra essere il settore che ha sofferto maggiormente nel corso dell’anno. La guerra in Ucraina e la siccità hanno contribuito alla ripresa inflazionistica. Sono aumentate le quotazioni dei prodotti delle coltivazioni e della zootecnia, ma il miglioramento dei prezzi di vendita non si è trasmesso direttamente sulla reddittività in quanto l’inflazione ha gonfiato anche i costi dei fattori produttivi.

Bilanci comunali 2023: proposte e richieste delle associazioni economiche alle amministrazioni locali

Bilanci comunali 2023: proposte e richieste delle associazioni economiche alle amministrazioni localiLe associazioni di categoria chiedono alle amministrazioni locali di adottare misure straordinarie di urgenza di propria competenza in grado di calmierare gli effetti devastanti dell’aumento dei prezzi dell’energia e i rischi derivanti dalla situazione geopolitica internazionale. Diversi e qualificanti i temi portati all’attenzione delle amministrazioni locali.

Sui costi energetici e l’aumento dei costi delle materie prime la richiesta è di adottare misure più incisive a sostegno delle imprese, mentre su tassazione locale e burocrazia Lapam, Confcommercio, Cna e Confesercenti chiedono in particolare la riduzione della pressione fiscale attraverso una razionalizzazione della spesa corrente, un’efficiente rivisitazione dell’organizzazione amministrativa dei Comuni e un recupero dell’evasione dei tributi locali/imposte/tariffe/ticket/contravvenzioni. A questo proposito rileviamo infatti che i comuni segnalanti evasioni sono passati in quattro anni da 37 (l’83%) a 13 (il 27%). In altre parole, ridurre la tassazione locale si può. E’ indispensabile sostenere con maggior forza i negozi di vicinato e centri storici che vivono momenti complicati come non mai; va poi posta grande attenzione ai fondi del PNRR da utilizzare al meglio anche per le imprese: le associazioni chiedono di utilizzare parte di questi fondi per rilanciare i centro storici; un contributo per le infrastrutture e le opere pubbliche; innovazione tecnologica per quanto riguarda il sistema pubblico e privato e il rilancio e sviluppo del turismo locale, in costante crescita.

Tema sempre molto caldo quello delle infrastrutture e viabilità con particolare attenzione ai progetti della Cispadana, Complanarina e Pedemontana, queste infrastrutture se realizzare in tempi celeri potranno comportare un vero e proprio rilancio di quei territori che sempre più saranno collegati alla città di Modena con maggior facilità. Ma la necessità di nuove infrastrutture non deve far dimenticare l’importanza della manutenzione stradale. Tra gli altri temi, la ferma lotta all’abusivismo, l’agevolare il ricorso delle Pmi alle fonti rinnovabili, un intervento mirato da parte delle amministrazioni locali per appalti pubblici a misura di micro, piccole e medie imprese, anche qui approfittando delle risorse del PNRR e, non certamente da ultimo, lo sviluppo del turismo e marketing territoriale con un grande piano di rilancio attraverso un vero e proprio ‘Progetto Turismo di Modena’.

Una serie di tematiche, proposte e richieste che, per le associazioni di categoria, sono essenziali per sostenere l’economia delle imprese. Infatti, come ricordano le associazioni, le imprese del territorio stanno vivendo momenti critici, legati soprattutto alle preoccupazioni legate ai costi e alla disponibilità di energia e all’inflazione, che ormai viaggia su in picco del 12,8% (dal 9,4 di settembre). L’effetto immediato di questa stangata è una riduzione del potere di acquisto e dei risparmi delle famiglie che coniugata alla crescente incertezza rischia di frenare ancora di più i consumi. A fronte di queste problematiche, le associazioni chiedono un impegno straordinario da parte delle amministrazioni locali a sostegno delle piccole e medie imprese.

“Di fronte a questo quadro congiunturale e di scenario negativo – spiegano le associazioni ci attendiamo dalle amministrazioni locali un intervento straordinario a sostegno delle micro e piccole imprese con un confronto costruttivo con le parti sociali, che superi gli sterili confini della forma per individuare e condividere soluzioni efficaci ed efficienti così da poter sostenere con ogni azione il mondo economico in questo clima di estrema precarietà. È in quest’ottica che riteniamo opportuno sottoporre alla politica ed agli amministratori locali alcuni temi strategici e determinanti che cerchino di superare una crisi economica e sociale, senza precedenti. Interventi straordinari, anche poco consueti, per affrontare una situazione assolutamente straordinaria”.

Divieto di vendita e somministrazione in centro di bevande in contenitori di vetro o lattine

Divieto di vendita e somministrazione in centro di bevande in contenitori di vetro o lattineDalle 16 di sabato 24 dicembre e fino alle 4 di domenica 25 dicembre, in centro storico è vietato vendere per asporto bevande in contenitori di vetro o lattine; un divieto che varrà anche dalle ore 16 di sabato 31 dicembre alle ore 4 di domenica 1 gennaio 2023. Lo stabilisce l’ordinanza n°171 del 21 dicembre a firma del Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani.

“In occasione dei festeggiamenti del Santo Natale 2022 e della fine ed inizio anno 2022-2023 previsti nel periodo dal 24/12/2022 al 08/01/2023 – si legge nell’ordinanza – in tutto il territorio comunale ed in particolare nelle zone del centro storico si potrebbero verificare situazioni di affollamento e di promiscuità tra persone di diversa età, per fenomeni spontanei di aggregazione finalizzati alla socializzazione e al festeggiamento della ricorrenza; nel periodo dei festeggiamenti, in particolare nel Centro Storico cittadino, è prevedibile un afflusso costante e senza soluzione di continuità di un pubblico eterogeneo; è necessario apprestare ogni possibile strumento di prevenzione e controllo al fine di assicurare alla cittadinanza una fruizione pacifica e tranquilla degli spazi pubblici anche in situazioni di particolare sovraffollamento e sovreccitazione, contrastando il verificarsi di eventi che possano alimentare episodi di inciviltà e vandalismo recando disagio alla vivibilità della città e al godimento della stessa; considerato che per motivi di ordine e sicurezza pubblica, a tutela della pubblica incolumità degli intervenuti e per prevenire possibili episodi di vandalismo e di violenza, l’utilizzo di contenitori in vetro o lattine può rivelarsi fonte di pericolo in particolare nella zona del Centro Storico cittadino come individuato dal perimetro circoscritto da Piazza Garibaldi, Via Clelia/Piazza Martiri Partigiani,Via Fenuzzi/Via Roma, Via Pretorio/Viale XX Settembre, Via Mazzini/Via Farosi, Via Menotti/Piazzale Teggia, Via C. Battisti/Piazza Martiri, Viale Della Pace e Via Aravecchia, dove la concentrazione di pubblico si prevede rilevante”

 

Per questi motivi viene disposto:

“Dalle ore 16.00 del 24 Dicembre 2022 alle 04.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 16.00 del 31 Dicembre 2022 alle ore 04.00 del giorno successivo, il divieto di vendita per asporto e di somministrazione (con l’esclusione della somministrazione al tavolo effettuata congiuntamente al pasto), di bevande di qualunque genere contenute in contenitori di vetro o lattine (prevedendo in sostituzione la vendita e/o la somministrazione in contenitori di altro materiale ammesso dalla vigente normativa igienico/sanitaria) agli esercenti di pubblici esercizi, esercizi commerciali, attività di commercio su area pubblica, attività artigianali del settore alimentare, circoli e altri punti di ristoro situati in tutto il Centro Storico cittadino come individuato dal perimetro circoscritto da Piazza Garibaldi, Via Clelia/Piazza Martiri Partigiani, Via Fenuzzi/Via Roma, Via Pretorio/Viale XX Settembre, Via Mazzini/Via Farosi, Via Menotti/Piazzale Teggia, Via C. Battisti/Piazza Martiri Partigiani, Viale della Pace, Via Aravecchia”.

Volley Sassuolo, rottura dei legamenti del ginocchio per Valentina Pomili

Volley Sassuolo, rottura dei legamenti del ginocchio per Valentina PomiliLa Società Idea Volley Sassuolo comunica che gli esami strumentali a cui si è sottoposta oggi Valentina Pomili – infortunatasi nelle fasi finali della gara tra Sassuolo ed Albese del 18 dicembre – hanno evidenziato la rottura del legamento crociato anteriore e del legamento collaterale del ginocchio sinistro: la stagione della giocatrice biancoazzurra è da considerarsi – purtroppo – conclusa.

Natale a Formigine: venerdì e sabato tornano i mercatini in piazza

Natale a Formigine: venerdì e sabato tornano i mercatini in piazzaMancano pochi giorni al Natale e a Formigine proseguono le iniziative inserite nel programma dedicato alla festività e organizzato dal Comune di Formigine in collaborazione con Bernardi Group.

Venerdì 23 e sabato 24 dicembre, in piazza Calcagnini tornano i mercatini a tema con tante idee per concludere i regali. Il centro ospiterà di nuovo anche Babbo Natale, presente per accogliere i bambini e ricevere le loro letterine.

Venerdì alle 21.30 si terrà una serata di musica country presso la Polisportiva Formiginese con i Wild Angels. Domenica 25, giorno di Natale, sempre in Polisportiva è in programma la tradizionale tombola a partire dalle 20.30.

Musica anche lunedì 26 con il concerto di Natale delle Corali Unite Val Panaro. L’appuntamento è alle 17 nella chiesa della Madonna del Ponte di via San Pietro.

“Ogni anno – dichiara il Sindaco Maria Costi – l’arrivo delle festività ci induce a ripensare a quanto fatto. Il 2022 è stato un anno duro, quasi totalmente caratterizzato da una guerra che da febbraio è tornata a bussare alla porta di un’Europa che forse credeva che avvenimenti di questo tipo fossero solo ricordi. Un orrore che ha portato con sé altre crisi collaterali, dall’aumento dei costi a quello dell’inflazione. Situazioni che stanno mettendo in difficoltà molte famiglie e che come Comune di Formigine abbiamo provato a contenere anche nel bilancio preventivo 2023/25 recentemente approvato dal Consiglio comunale attraverso l’azzeramento dell’addizionale comunale all’IRPEF per i redditi fino a 10mila euro e l’IMU per chi decide di mettere a disposizione alloggi per l’affitto sociale in convenzione con l’amministrazione. Inoltre, per l’ottavo anno consecutivo abbiamo lasciato invariate tariffe e imposte, mantenendo al centro i servizi alla persona con l’aumento dell’offerta per sociale e istruzione. Un periodo dunque difficile, ma ecco il potere del Natale, il suo regalo per noi: la speranza. Per questo Natale auguro ai formiginesi di avere fiducia e ottimismo, di non lasciarsi schiacciare dalle brutture della vita e trovare sempre il sorriso. Grazie a tutti i volontari impegnati anche durante le feste nel servizio per la comunità, a chi aiuta gli altri, a chi sta vicino ad anziani e malati, a chi vive la vita con gentilezza. A tutti, buon Natale”.

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 23 dicembre 2022

Previsioni meteo Emilia Romagna, venerdì 23 dicembre 2022Cielo in prevalenza nuvoloso con nubi basse e nebbia in parziale diradamento durante la giornata. Temperature minime senza variazioni significative, con valori compresi tra 5 e 9 gradi. Massime pressochè stazionarie con valori attorno agli 11 gradi. Venti deboli di direzione variabile sulla pianura, deboli sud-occidentali sui rilievi con rinforzi in tarda serata sui rilievi romagnoli. Mare quasi calmo o poco mosso.

(Arpae)

Tre albanesi fermati dalla Squadra Mobile di Modena: sono indiziati di 17 furti in abitazione

Tre albanesi fermati dalla Squadra Mobile di Modena: sono indiziati di 17 furti in abitazioneQuesta mattina, personale della Squadra Mobile di Modena ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica di Modena, nei confronti di tre cittadini albanesi gravemente indiziati della commissione di 17 furti in abitazione, compiuti nel mese di dicembre nei comuni di Sassuolo, Carpi e Modena, e nelle province di Ferrara (comune di Cento), Reggio Emilia (comune di Rubiera) e Bologna (comuni di San Giovanni in Persiceto, Budrio, Calderara sul Reno e Granarolo).

I tre indagati sono stati individuati a seguito di articolata e complessa attività d’indagine effettuata dalla Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica. In particolare l’indagine è scaturita a seguito dell’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso il 23 agosto 2022 nei confronti di un cittadino albanese condannato in via definitiva per furti in abitazione, e tratto in arresto il 17 novembre scorso, per un provvedimento definitivo a suo carico per l’espiazione della pena detentiva di anni 2 di reclusione. Quest’ultimo, precedentemente indagato sempre dalla Squadra Mobile di Modena nell’ambito delle indagini relative ad altro procedimento penale, in ordine ad una serie di furti in abitazione compiuti nella provincia di Modena nel marzo scorso, consentiva di notare che l’uomo era in compagnia di un connazionale il quale, durante le fasi relative all’esecuzione dell’ordine di carcerazione, veniva compiutamente identificato. Ciò consentiva ai poliziotti di risalire ad un parcheggio in località Rubiera (RE) in cui lo stesso, insieme ad altri 2 uomini albanesi, aveva in uso un’autovettura Alfa Romeo Giulietta nera, diverse volte segnalata da testimoni e persone offese dai furti, quale veicolo utilizzato dagli autori dei suddetti delitti.

L’attività d’indagine ha permesso di ricostruire la commissione di diversi furti aggravati in abitazione, avvenuti nelle prime due settimane di questo mese oltre ad altri consumati nel mese di marzo scorso, compiuti sempre durante le ore serali, mediante l’effrazione di infissi, o dopo aver tagliato le inferiate a protezione delle finestre, in occasione dei quali i ladri si impossessavano principalmente di denaro in contante, monili in oro, orologi, borse di valore ed apparecchiature elettroniche. Gli autori dei furti operavano sempre travisati indossando guanti al fine di non lasciare impronte o tracce biologiche utili alla loro identificazione. In un caso gli indagati erano riusciti ad aprire anche una cassaforte mediate l’utilizzo di un flessibile.
Le perquisizioni delegate eseguite, hanno consentito di rinvenire e sequestrare oggetti di valore verosimilmente provento di furto (monili in oro, orologi, denaro in valuta straniera e una apparecchiatura elettronica) tuttora al vaglio degli inquirenti al fine di individuarne la provenienza. In zona Albareto è stata recuperata una ulteriore autovettura in uso agli indagati al cui interno sono stati rivenuti arnesi atti allo scasso (cesoie) ed apparati ricetrasmittenti.

I tre fermati sono stati rintracciati rispettivamente a Modena, Carpi e Rubiera (Re). Alle attività esecutive hanno partecipato anche gli agenti del Commissariato di P.S. di Carpi
e della Squadra Mobile di Reggio Emilia.

Fratelli d’Italia Distretto Ceramico in merito al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti

Fratelli d’Italia Distretto Ceramico in merito al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti
immagine d’archivio

Pochi giorni fa a Spezzano un numero considerevole di cittadini ha potuto ascoltare da alcuni rappresentanti di Hera come funzionerà il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti nei nostri quattro comuni e quali ne siano le motivazioni.

È stato subito messo in chiaro che la Regione Emilia-Romagna ha semplicemente fissato due obiettivi: portare la raccolta differenziata dall’attuale 70% l’auspicato 84% e arrivare prima o poi alla fatturazione puntuale (cioè: più indifferenziato produci, più paghi).

Come arrivare a questi obiettivi è lasciato alle scelte politiche che ogni comune fa; nessun obbligo dall’alto, dunque, ma semplicemente scelte politiche delle amministrazioni comunali.

Mentre qualche comune ha attuato già da tempo la raccolta porta a porta integrale, i nostri quattro comuni hanno invece scelto un sistema misto che per il 90% della popolazione che vive nelle zone residenziali si traduce essenzialmente in due cambiamenti:

  • spariscono i cassonetti di carta e plastica
    (per cui viene attivato il porta a porta settimanale);
  • vengono cambiati i cassonetti dell’indifferenziato
    (apribili con badge personale per introdurre una quantità limitata di rifiuti).

Carta e plastica dovranno dunque essere raccolte dagli utenti in appositi sacchi di plastica (con barcode) e conservati in casa per un’intera settimana, fino al giorno previsto per la raccolta dello specifico materiale.

Chi ha un giardino o un portico o un balcone probabilmente già tende ad agire in quel modo e non avrà nuovi grossi disagi; chi ha invece un appartamento, magari piccolo, senza quelle dotazioni dovrà fare spazio anche ai rifiuti e potrebbe trovarsi in difficoltà.

Qualche difficoltà sorgerà invece sicuramente per i condomini, specialmente per quelli circondati da parcheggi: dove si poseranno decine di sacchi di plastica o di carta in modo un po’ decoroso? A questa specifica domanda Hera ha correttamente risposto di essere pronta a dare consulenze per i singoli casi; temiamo che queste consulenze dovranno essere parecchie.

Ci chiediamo – e l’abbiamo chiesto anche all’assessore fioranese all’ambiente – se valesse proprio la pena di introdurre il porta a porta per carta e plastica; visto che tutti gli altri cassonetti rimangono comunque, non si potevano lasciare anche quelli, magari svuotandosi più spesso e anche manutenendoli un po’ meglio di quanto non si sia fatto sinora? Un buon servizio, tutto sommato, si incentiva da sé.

Non si capisce bene come questo nuovo sistema possa concretamente aumentare la percentuale di differenziata; probabilmente una buona campagna informativa otterrebbe risultati migliori!

Per quanto riguarda i cassonetti dell’indifferenziata, a parte una piccola apertura laterale a disposizione del semplice passante, essi si potranno aprire solamente con un badge personale (o con uno smartphone), si potrà posare il proprio sacchetto dei rifiuti in un cassetto avente capienza di 30 litri e verrà conteggiato ogni utilizzo. Prima o poi – quando saremo diventati bravi, dice Hera; forse nel 2024, dice qualche altra voce; entro il 2024, dice la legge regionale – chi avrà aperto il cassetto meno volte verrà premiato e chi lo avrà aperto più volte verrà penalizzato.

A tale proposito si notino due cose:

  • a parità di rifiuti indifferenziati prodotti verrà premiato chi li tratterà in casa propria più a lungo per arrivare il più vicino possibile ai 30 litri;
  • premi e penalità deriveranno comunque dalla modulazione di una parte della bolletta e dunque non si sa bene quanto potrà essere vantaggioso e incentivante per il cittadino lavorare per Hera.

Sicuramente l’utilizzo di un badge per aprire il cassonetto sarà un problema per parecchi utenti poco avvezzi alla tecnologia. E c’è da sperare che tutto funzioni sempre a puntino e non si debba riportare in casa il proprio sacchetto di rifiuti perché il cassonetto non si apre (magari perché l’elettronica che dovrebbe leggere il badge si scalda troppo stando al sole in estate). Ci è stato infatti ricordato per bene che l’abbandono di rifiuti nei pressi dei cassonetti è un reato e non è mai giustificato, neppure se il cassonetto è pieno o non si apre. Insomma, la colpa non è mai di chi deve svolgere il servizio di raccolta; neppure se in qualche zona – ad esempio, a Nirano – passa veramente di rado per svolgerlo.

In fin dei conti ci pare che le nostre amministrazioni comunali abbiano voluto seguire la moda del porta a porta – che fa tanto green! – senza voler creare enormi disagi a tutti i cittadini come è chiaro sarebbe avvenuto se si fosse scelto il porta a porta integrale.

Il nostro timore è che il sistema di porta a porta moderato che ci aspetta dai prossimi mesi sia solamente l’inizio di un cammino che porterà al porta a porta integrale e – en passant – al controllo sistematico dei cittadini tramite barcode e badge vari.

Abbiamo chiesto in modo chiaro quali siano le intenzioni per il futuro. Hera ha vinto il servizio per i prossimi quindici anni; dobbiamo aspettarci che almeno per quindici anni il sistema di raccolta rifiuti non subirà ulteriori variazioni in peggio per i cittadini? A questa semplice domanda i rappresentanti di Hera hanno dato una risposta piuttosto evasiva; e più o meno nello stesso modo ci ha risposto l’assessore: i termini del servizio sono quelli illustrati e se si vorrà cambiare qualcosa nella raccolta dei rifiuti occorrerà rivedere gli accordi con Hera.

Noi non sappiamo che intenzioni abbiano in cuore gli attuali amministratori, se andare o meno e con che tempi verso il porta a porta integrale come vorrebbero gli estremisti dell’ideologia verde; chiediamo però, per il momento, che il nuovo metodo sia posto in sperimentazione e che si dia la disponibilità a fare un passo indietro se l’esperienza si rivelerà problematica per i cittadini.

Ai cittadini dei nostri quattro comuni chiederemo prossimamente di sottoscrivere una nostra petizione in tal senso.

(Fratelli d’Italia Distretto Ceramico)

La festa di Natale del Sassuolo Calcio in piazza Garibaldi

La festa di Natale del Sassuolo Calcio in piazza Garibaldi

Festa di Natale per il Sassuolo, in piazza Garibaldi, all’esterno dello store ufficiale neroverde. Presenti i tecnici della squadra maschile e femminile Alessio Dionisi e Gianpiero Piovani ed una delegazione mista formata da Andrea Pinamonti, Armand Laurientè e Davide Frattesi, oltre che da Lana Clelland, Benedetta Orsi e Refiloe Jane, che a lungo si è intrattenuta con i tifosi che non hanno voluto mancare per i selfies e per firmare maglie e gadget.

Foto di rito, per i neroverdi – c’erano anche, tra gli altri, il Presidente del Sassuolo Carlo Rossi, il Direttore Organizzativo Andrea Fabris, il Responsabile del settore femminile Alessandro Terzi – sotto il grande albero di piazza Garibaldi insieme al Sindaco Gian Francesco Menani e ad alcuni assessori.

 

La pista di motocross di Monte Coralli a Faenza sarà rinnovata con i fondi PNRR e andrà in gestione per 20 anni ad Andrea Dovizioso

La pista di motocross di Monte Coralli a Faenza sarà rinnovata con i fondi PNRR e andrà in gestione per 20 anni ad Andrea DoviziosoL’Emilia-Romagna è sempre più Motor Valley: all’inizio del nuovo anno partiranno i lavori per il rinnovo completo della pista di motocross di Monte Coralli, a Faenza in provincia di Ravenna, che diventerà anche Centro tecnico nazionale. La Federazione Motociclistica Italiana ha scelto infatti di finanziare con i fondi PNRR del cluster “Sport e inclusione” un progetto del Comune di Faenza.

E c’è di più: a gestire per vent’anni il crossodromo sarà la società del motociclista di Forlimpopoli Andrea Dovizioso, campione del mondo della classe 125 nel 2004 e poi per 15 anni protagonista in MotoGP, già testimonial della Regione Emilia-Romagna sia per le iniziative di guida sicura dell’Osservatorio regionale per l’educazione e la sicurezza stradale che per le campagne in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“Questa è sicuramente una bellissima notizia per Faenza e tutta l’Emilia-Romagna: aggiungiamo un altro importante tassello alla rete di circuiti e centri di formazione della Motor Valley, che sarà in grado di richiamare sportivi e appassionati delle due ruote grazie anche alla centralità della sua posizione- commenta l’assessore alla Mobilità e al Turismo Andrea Corsini-. Il nuovo crossodromo è un progetto di qualità che è stato in grado di intercettare i fondi nazionali del PNRR e che sarà ancora più impreziosito dalla gestione ventennale di Andrea Dovizioso, uno dei grandi campioni dell’Emilia-Romagna che ha sempre dato la sua disponibilità alla Regione per importanti iniziative nel sociale”.

Il progetto della nuova pista, che prenderà il nome di “04 Park – Monte Coralli”, prevede l’ampliamento delle strutture sportive e dei relativi servizi di ospitalità, oltre a una nuova pista con elevati standard di qualità per piloti di ogni livello: tutte caratteristiche che permetteranno la nascita di un futuro Centro tecnico federale FMI dedicato al fuoristrada, frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Faenza e la Federazione. Il Centro ospiterà un ufficio, un’aula didattica e un ricovero moto che saranno utilizzati per la formazione di piloti e tecnici.

Regione, via libera in Aula al Bilancio 2023: 13,3 miliardi di euro di cui oltre 9 per la sanità

Regione, via libera in Aula al Bilancio 2023: 13,3 miliardi di euro di cui oltre 9 per la sanitàVia libera in Assemblea legislativa al Bilancio di previsione 2023 e triennale al 2025 della Regione, definito sulla base di un progetto di legge predisposto dalla Giunta e approvato oggi in Aula.

Una manovra complessiva da 13 miliardi e 337 milioni di euro, di cui 9 per la sanità in attesa dell’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale, con 500 milioni di euro in più rispetto al 2022 per rafforzare servizi di cura e la rete territoriale.

Un bilancio che lascia invariate le tasse regionali per l’ottavo anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti pari a 100 milioni di euro l’anno per i cittadini.

E che assicura l’equilibrio finanziario e la tenuta del sistema sanitario regionale, con l’aggiunta di risorse regionali per 100 milioni, di cui 15 milioni già sul 2022 e 85 milioni proprio nel bilancio 2023, con la costituzione di un apposito fondo. Uno sforzo straordinario – complessivamente un miliardo di euro nel triennio 2020-22 – nel momento in cui è aperto il confronto col Governo per la copertura da parte dello Stato delle spese Covid sostenute dalle Regioni e lo stanziamento di fondi per far fronte al rincaro dei costi energetici, che pesa sulle strutture sanitarie e ospedaliere.

Manovra che esce rafforzata dal lavoro in Aula, a seguito delle proposte dei Gruppi consiliari e al confronto con la Giunta.

A partire dall’impegno per misure condivise, e risorse aggiuntive per 700 mila euro, per sostenere interventi urgenti a favore delle associazioni di volontariato, dei circoli culturali e ricreativi presenti sul territorio regionale e in difficoltà a causa del caro bollette.

Un bilancio di previsione che ha dovuto fare i conti, dopo lo shock dell’emergenza Covid degli anni scorsi, con costi energetici crescenti, un’inflazione a doppia cifra e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.

“Una manovra che consideriamo virtuosa, un argine solido per l’intero sistema emiliano-romagnolo in un momento di grandi difficoltà comuni a tutti, dovute alle conseguenze della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e al dover uscire da due anni di pandemia- affermano il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano-. Col Bilancio investiamo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sosteniamo le imprese che innovano e creano buona occupazione, perché non ci vogliamo arrendere alla crescita zero prevista nelle stime economiche per il 2023. Questo, nonostante il grande sforzo che siamo chiamati a fare sulla sanità, in attesa di definire col Governo, insieme a tutte le Regioni, la copertura dei costi Covid sostenuti e interventi sul caro bollette che colpisce anche ospedali e strutture sanitarie, così come i bilanci degli enti locali”.

“Tutto ciò- chiudono Bonaccini e Calvano– è stato reso possibile anche grazie a un’attenta e oculata gestione delle risorse regionali che abbiamo messo in pratica in questi anni. E al contributo di idee arrivato da tutti i Gruppi consiliari”.

I punti principali della manovra
È un Bilancio che prevede nel triennio una spesa per investimenti (+500 milioni rispetto al 2022) pari a oltre 2,3 miliardi di euro (di cui oltre 1 miliardo solo il prossimo anno) sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport.

Una spinta importante che arriva soprattutto dalla forte accelerazione nella spesa dei fondi europei nel triennio 2023-2025 (in questi 3 anni si concentra il 67% dell’intera programmazione settennale 2021-2027) con una dotazione di cofinanziamenti a carico del bilancio regionale che raggiunge i 408 milioni, che consentiranno di finanziare misure per quasi due miliardi di euro.

Un’accelerazione volta a utilizzare entro il 2025 una quota consistente dei fondi comunitari, per dare una risposta strutturata alla crisi energetica, alla necessità di innovazione e investimento delle imprese e degli enti locali e all’implementazione di importanti politiche del lavoro, della formazione, della green economy, dell’agricoltura e dello sviluppo economico.

A questi si aggiungono gli investimenti del Pnrr che oggi in Emilia-Romagna hanno toccato 5,4 miliardi di euro di contributi, con una media per ciascun cittadino emiliano-romagnolo di oltre 1.200 euro.
Per l’ottavo anno consecutivo, invariate le tasse regionali alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti per i cittadini: uno sgravio per chi vive, lavora e studia in Emilia-Romagna superiore ai 100 milioni di euro per il prossimo anno. Questo grazie all’esenzione dal ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie numerose (8,5 milioni l’anno), Bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni con Isee familiare non superiore ai 30mila euro, e bus urbani sempre gratuiti nelle città di inizio e/o fine viaggio per i pendolari che hanno l’abbonamento annuale ai treni regionali (6 milioni). Quindi abbattimento delle rette dei nidi, fino alla copertura del 100% delle borse di studio universitarie, 30 milioni nel 2023, che saliranno a 34 milioni nel 2024 e a quasi 34 milioni di euro nel 2025.

La Regione Emilia-Romagna si conferma prima in Italia nell’assicurare ai cittadini le prestazioni sanitarie

La Regione Emilia-Romagna si conferma prima in Italia nell’assicurare ai cittadini le prestazioni sanitarieL’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia nell’assicurare le prestazioni sanitarie ai propri cittadini non solo nel decennio 2010-2019, come certificato dalla Fondazione Gimbe, ma conferma questa posizione anche nel 2020 e 2021, anni della pandemia, secondo i dati a disposizione dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute. A certificare il primato per il 2010-2019 è appunto l’Osservatorio della Fondazione Gimbe che oggi ha reso pubblico il report “Livelli essenziali di assistenza: le diseguaglianze regionali in sanità”. Il report analizza la capacità di promuovere e garantire da parte delle Regioni l’effettiva erogazione dei servizi sanitari, valutandone l’uniformità sul territorio nazionale.

In questa particolare graduatoria l’Emilia-Romagna si posiziona in testa, con il 93,4% di adempimento (migliorando dello 0,6% il dato della precedente rilevazione del 92,8%), davanti alla Toscana (91,3%) e al Veneto (89,1%).

“Il report Gimbe certifica la qualità della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna -commenta l’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini-. Una tendenza che si è confermata anche durante la pandemia nel 2020 e 2021. Nonostante il Covid abbia colpito l’Emilia-Romagna in misura maggiore rispetto alla quasi totalità delle altre regioni, infatti, siamo riusciti a mantenere un livello dei servizi superiore alla media italiana su tantissimi fronti, dai posti letto ai ricoveri urgenti, dalla vaccinazione agli screening, solo per citare i contesti più noti. Le difficoltà sono ancora tante, soprattutto in riferimento alla carenza di personale sanitario e alla sostenibilità politica del sistema – continua l’assessore – ma la sanità pubblica della nostra regione, grazie all’organizzazione delle Aziende sanitarie e alla competenza e alla dedizione dei nostri professionisti, sta dimostrando ancora una volta una grande capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini anche in un periodo così complesso. Le difficoltà di bilancio delle regioni, in particolare quelle più colpite dal Covid e con maggiori costi energetici per la significativa diffusione sul territorio delle strutture di sanità pubblica come nel caso dell’Emilia-Romagna, devono essere affrontare e risolte insieme al governo per mantenere un adeguato livello dei servizi. Nei prossimi mesi concentreremo ogni sforzo per la riduzione dei tempi d’attesa per le visite specialistiche, prestazioni diagnostiche e interventi chirurgici, e promuoveremo riforme di sistema ad iniziare da quella dell’emergenza-urgenza”.

I dati regionali sugli anni della pandemia

Secondo i dati elaborati dall’assessorato sulla base del portale Covid-19 AGENAS, la Regione Emilia-Romagna ha fatto meglio della media italiana per 15 indicatori su 19, garantendo per esempio i servizi di screening, i ricoveri urgenti e gli interventi per tumori, nonostante sia stata colpita dal Covid per un 10% in più rispetto alla media nazionale. I medici impiegati dal SSN in regione (fonte: Ragioneria dello Stato) sono cresciuti del 4,2% (Italia:-2%), gli infermieri del 5,8% (Italia: +1%), gli operatori socio sanitari del 18,7% (Italia: -2%). All’orizzonte però c’è un turnover importante, che prevede nei prossimi dieci anni il 33% dei medici e il 19% degli infermieri in uscita.

Sul fronte della dotazione dei posti letto ospedalieri, nel 2021 la Regione è riuscita anche a garantire i livelli richiesti dal decreto ministeriale 70, quindi 3,21 posti letto per acuti ogni mille abitanti (la richiesta del decreto è 3,19, quindi la RER segna + 0,2).

Anche nella prevenzione vaccinale l’Emilia-Romagna fa sempre meglio della media nazionale (la copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione emiliano-romagnola over 65 anni è del 65,1% rispetto al 58,1% italiano). Nelle coperture vaccinali obbligatorie previste dalla L.119/2017 la Regione fa meglio della media nazionale 8 volte su 8. Si confermano ottimi anche i risultati relativi allo Screening del tumore della mammella, cervice uterina e colon-retto.

I dati sperimentali sul nuovo sistema di garanzia: Emilia-Romagna sempre al vertice

Dal 1^ gennaio 2020 la griglia utilizzata dal ministero per valutare i Lea è stata sostituita dal Nuovo sistema di garanzia (Nsg), con un nuovo gruppo di 22 indicatori fondamentali. Considerato che alla data di pubblicazione del report Gimbe non è ancora disponibile il report adempimenti Lea 2020, sono stati analizzati i risultati della sperimentazione 2019. Il Nsg considera adempienti le Regioni che raggiungono la sufficienza su tutte e tre le aree di assistenza: prevenzione, distrettuale e ospedaliera. Dalla sperimentazione, sommando i punteggi ottenuti nelle tre aree, secondo il Gimbe emerge una classifica in cui la Regione Emilia-Romagna si conferma in prima posizione.

Il Report dell’Osservatorio Gimbe “Livelli essenziali di assistenza: le diseguaglianze regionali in sanità” è disponibile al seguente link: www.gimbe.org/LEA_2010-2019

Accordo regionale tra Federfarma e Filcams, Fisascat e Uiltucs ER contro caro bollette

Accordo regionale tra Federfarma e Filcams, Fisascat e Uiltucs ER contro caro bolletteAccordo regionale tra Federfarma ER e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTuCS dell’Emilia-Romagna sulle farmacie convenzionate per contrastare il caro bollette. I datori di lavoro riconosceranno al personale delle farmacie private dell’Emilia-Romagna un importo di 250 euro entro la prima mensilità utile, in proporzione ai mesi di servizio svolti nel 2022. Per i lavoratori part time l’importo sarà proporzionale alle ore contrattuali e comunque arrotondato a 100 euro per gli importi inferiori a tale cifra.

Un’intesa ritenuta dalle parti “indifferibile”, vista “l’esigenza di adottare interventi volti a fronteggiare i crescenti costi che gravano sulle famiglie anche a causa dell’aumento esorbitante delle bollette dell’energia elettrica e del gas naturale”.

Un modo – recita l’accordo – “per restituire, per quanto possibile, nell’immediato la necessaria serenità operativa ai farmacisti dipendenti e a tutto il personale che presta la propria attività lavorativa all’interno delle farmacie dell’Emilia Romagna”.

Il prossimo incontro tra le parti è previsto entro il mese di febbraio 2023. Appuntamento che servirà a verificare gli esiti dell’intesa, ma nello stesso tempo a sollecitare un nuovo accordo con la Regione in materia di distribuzione del farmaco e ad aprire il confronto per il rinnovo del contratto integrativo regionale, anche alla luce del recente rinnovo del CCNL.

Servizio Civile Universale: 6 posti da assegnare nel Comune di Fiorano Modenese

Servizio Civile Universale: 6 posti da assegnare nel Comune di Fiorano ModeneseIl Comune di Fiorano Modenese ha aderito anche quest’anno al bando per il Servizio Civile Universale, per dare la possibilità a 6 ragazzi e ragazze tra i 18 e i 28 anni di partecipare ad attività in ambito educativo e culturale, sul territorio comunale.

Saranno cinque le collaborazioni, da avviare nel 2023, all’interno del progetto “Aiutare per crescere 2022”, che vedrà l’assegnazione di quattro giovani presso il Servizio Istruzione del Comune (codice sede 168066) e uno presso Centro Giovani Casa Corsini (codice sede 167869). La sesta collaborazione riguarderà il progetto “Biblioteche e musei luoghi della cultura 2022” e si svolgerà al BLA (codice sede 167799)

La sintesi dei progetti e maggiori informazioni si trovano nella sezione dedicata al Servizio Civile Universale del sito del Comune, raggiungibile dalla home page.

La durata del servizio è di 12 mesi, per complessive 1.145 ore. Ai volontari sarà riconosciuto un assegno mensile netto di 444,30 euro.

Il Servizio Civile Universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa non armata e non violenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.

Le domande si possono presentare, esclusivamente online tramite la piattaforma nazionale DOL, entro le ore 14.00 del 10 febbraio 2023, collegandosi al sito https://domandaonline.serviziocivile.it/, con credenziali SPID.

Per avere tutte le informazioni necessarie relative al bando è attivo il sito https://www.politichegiovanili.gov.it/.

Martedì 17 gennaio alle ore 18 si terrà un incontro online aperto a tutti i giovani che volessero maggiori informazioni: per iscrizioni e ricevere il link mandare un’email a reggioemilia@ascmail.it

Per informazioni rivolgersi al Servizio Istruzione: letizia.ciocci@fiorano.it, tel. 0536 833407.

Il Servizio Istruzione riceve su appuntamento dal lunedì al venerdì ore 8.30 -13.30, il giovedì orario continuato 8.30-18.00.

In Consiglio comunale di Formigine approvato il bilancio preventivo 2023/25

In Consiglio comunale di Formigine approvato il bilancio preventivo 2023/25Nessun aumento di imposte e tariffe comunali, nemmeno per compensare l’aumento dell’inflazione (che costa oltre 300mila euro all’amministrazione): una scelta che nei fatti riduce l’incidenza relativa del costo dei servizi comunali sui bilanci delle famiglie. E’ un bilancio preventivo senza alcun aumento per l’ottavo anno consecutivo quello approvato dal Consiglio comunale di Formigine, che contiene anche alcune scelte precise per supportare le famiglie più bisognose in difficoltà: fra le altre, l’azzeramento completo dell’addizionale comunale all’IRPEF per i redditi fino a 10mila euro, oltre all’azzeramento dell’IMU per chi decide di mettere a disposizione alloggi per l’affitto sociale in convenzione con l’amministrazione comunale.

Il contesto in cui si è composto il conto economico preventivo di Comune e Formigine Patrimonio risulta complicato dal ben noto aumento dei costi per utenze, nonché dall’aumento degli oneri finanziari. Aumentano anche gli impegni per i nidi di infanzia che – in virtù dei nuovi posti attivati – salgono di circa 250mila euro rispetto alla previsione 2022. Sul fronte entrate, si rivelano più positivi del previsto gli andamenti e le previsioni del gettito di addizionale comunale, IMU su aree fabbricabili, sanzioni per violazioni al codice della strada e concessioni edilizie. Complessivamente il totale a pareggio del previsionale 2023 quota 47 milioni di euro, con l’indebitamento complessivo dimezzato in dieci anni (dal 2014 25 milioni di euro in meno, saranno circa 27 a fine 2023) e il patrimonio immobiliare della comunità che si consolida a 235,5 milioni di euro, con una crescita di 31,5 milioni (più 15%) in dieci anni. Molto sostanzioso anche il piano investimenti 23/25 che prevede di realizzare opere e progetti per 23 milioni in tre anni: nuove scuole Prampolini a Casinalbo, ristrutturazione di Casa del Custode a Villa Gandini e torre dell’acquedotto i tre principali investimenti del prossimo anno a cui si affiancano un milione per manutenzioni di strade, ciclabili, giochi e arredo urbano.

“Le condizioni economiche sono difficili, fra inflazione e caro bollette – sottolinea il Sindaco Maria Costi –  ma questo bilancio contiene alcune scelte di supporto deciso alle famiglie in difficoltà come quelle su IRPEF e IMU, la centralità dei servizi alla persona con l’aumento dell’offerta per sociale e istruzione, l’aumento a 23 milioni nel triennio degli investimenti, con priorità chiara per sicurezza sismica e risparmio energetico negli edifici pubblici e scuole. Tutto cercando di tenere in ordine i conti, con il dimezzamento del debito in dieci anni e il contestuale aumento costante del valore del patrimonio del comune”. L’aula a fine lavori ha anche approvato una mozione a tema “sostegno alla petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico”, il cui dispositivo richiede al Sindaco di “firmare e sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo sostenute dal mondo agricolo, accademico e scientifico finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio”.

 

Caro bollette, il Comune di Albinea destina oltre 68mila euro per dare una mano al Terzo Settore

Caro bollette, il Comune di Albinea destina oltre 68mila euro per dare una mano al Terzo SettoreDopo aver destinato fondi comunali per aiutare le famiglie a fronteggiare il caro bollette, l’amministrazione di Albinea ha pensato ai soggetti e alle associazioni del terzo settore, anch’essi in difficoltà di fronte all’aumento delle utenze di gas e luce.

Ecco allora che è stato pubblicato un bando al quale sono stati destinati 68.350 euro e che si svilupperà in forma di contributi la cui entità verrà stabilita in base al numero delle domande pervenute.

Il regolamento su chi sia autorizzato a presentare la domanda è disponibile sul sito del comune di Albinea (www.comune.albinea.re.it). La scadenza per fare richiesta del contributo sono le ore 12 di venerdì 30 dicembre 2022.

“Il caro energia’ sta mettendo in difficoltà tante famiglie, ma anche le realtà associative e del sociale. – spiega l’assessore al Sociale Roberta Ibattici – Si tratta di realtà che sono preziose per la nostra comunità, perché giocano un importante ruolo nell’offrire aiuto a chi si trova in condizione di maggiore fragilità, oppure perché sono punti di riferimento e luoghi di relazione tra le persone, come il caso dei circoli sociali. Questo stanziamento è significativo, e intende sostenere queste attività e luoghi che consideriamo patrimonio di tutta la comunità albinetana”.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare gli uffici Area Finanziaria-Tributi 0522/590217 – 0522/590264 (E-mail: tributi@comune.albinea.re.it) e l’Area Servizi Culturali, Educativi e Sportivi 0522/590263 (E-mail: f.franceschini@comune.albinea.re.it).

 

Sorgerà al Tecnopolo di Bologna la nuova università dell’Onu su Big data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano

Sorgerà al Tecnopolo di Bologna la nuova università dell’Onu su Big data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano
Stefano Bonaccini (Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. Autore Pietro Ballardini)

Emilia-Romagna sempre più centro d’eccellenza internazionale per la ricerca, la scienza, l’intelligenza artificiale e i big data: il Consiglio dell’Università delle Nazioni Unite (UNU) ha accolto la proposta della Regione, presentata insieme al ministero degli Affari Esteri nel dicembre 2020, di istituire al Tecnopolo di Bologna una nuovo istituto della United Nations University dedicato ai Big Data e Intelligenza Artificiale per la Gestione del Cambiamento dell’Habitat Umano – IBAHC.

Lo ha annunciato, durante l’incontro di fine anno con i giornalisti, il presidente Stefano Bonaccini, a cui il rettore UNU, David M. Malone, ha comunicato ufficialmente in una lettera la decisione assunta nella 78esima seduta del Consiglio dell’Università Onu: un via libera che chiude con parere positivo l’istruttoria tecnica avviata sul progetto della Regione, definito insieme all’Ateneo di Bologna, e presentato dalla Farnesina per conto dell’Emilia-Romagna.

“Una notizia straordinaria, che giunge a due anni esatti dalla proposta avanzata d’intesa con il ministero degli Esteri di candidare l’Emilia-Romagna e il Tecnopolo di Bologna come sede dell’Università delle Nazioni Unite dedicata allo studio dei cambiamenti dell’habitat umano indotti dal cambiamento climatico- sottolinea il presidente Bonaccini-. Nella nostra regione e in Italia arriveranno ricercatori, esperti e conoscenze davvero uniche, che si aggiungeranno a infrastrutture già oggi di portata internazionale assoluta come il supercomputer Leonardo e il Data Center del Centro Meteo europeo. Un risultato di squadra, raggiunto grazie all’approfondito lavoro svolto con le tante istituzioni coinvolte e con il fondamentale supporto dell’United Nations University, e che conferma ancora una volta l’Emilia-Romagna come centro d’eccellenza a livello internazionale per le attività di ricerca, scienza, intelligenza artificiale e big data. E con la nostra regione il Paese”.

Secondo il presidente, è grazie all’ecosistema accademico, culturale e produttivo del territorio regionale – che mette insieme università, centri di ricerca, cluster per l’innovazione e infrastrutture- che la Data Valley dell’Emilia-Romagna diventa sempre più attrattiva e capace di mettere le proprie competenze a servizio delle sfide future.

“Insieme all’assessora Salomoni e allo staff tecnico dell’assessorato che ha attivamente contribuito al progetto, insieme al rettore Molari e all’Ateneo di Bologna- aggiunge Bonaccini- desidero ringraziare l’allora ministro Di Maio, il Consiglio di UNU, il rettore dell’Università e il Segretario generale delle Nazioni Unite per la fiducia che hanno dimostrato verso l’intero ‘sistema Emilia-Romagna’. E ringrazio l’attuale ministro degli Esteri, Tajani, col quale siamo già lavoro per realizzare le condizioni che adesso dovranno portare all’arrivo della Università Onu in Italia al Tecnopolo di Bologna”.

Cosa farà l’Istituto UNU “Big Data e Intelligenza Artificiale per la Gestione del Cambiamento dell’Habitat Umano”- IBAHC

Il nuovo istituto, che avrà come partner istituzionale l’Università di Bologna e opererà nel contesto accademico che comprende tutti gli Atenei con sede in Emilia-Romagna – l’Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma, Cattolica di Piacenza e Politecnico di Milano – potrà anche contare sul sostegno del Centro per la Conservazione del Patrimonio Sostenibile (SHeC) dell’Università per Stranieri di Perugia e della Rete delle Cattedre Unesco del Mediterraneo.

Utilizzerà il supercalcolo, i Big data e l’Intelligenza Artificiale per studiare i cambiamenti dell’habitat umano indotti dal climate change, con un’attenzione specifica ai complessi problemi del Global South e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali che si stanno verificando come conseguenza di una serie di fattori quali l’urbanizzazione, le migrazioni internazionali e interne, le sfide e le opportunità sociali ed economiche generate dall’innovazione tecnologica.

Dinamiche complesse, che corrispondono a molti degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e che assumono un interesse particolare se riferite all’area del Mediterraneo, che costituisce un sistema ambientale unico a livello globale, per le sue caratteristiche geografiche, il suo ambiente naturale, le sue società e le sue culture.

Centrale per l’Istituto sarà lo sviluppo di attività innovative, intersettoriali e transdisciplinari di ricerca e istruzione superiore in una duplice prospettiva.

La prima riguarda la necessità di anticipare le conseguenze del cambiamento climatico sulle società e sulle comunità umane in tutti i suoi aspetti fisici, socioeconomici, culturali e sanitari.

La seconda chiama in causa il ruolo che le nuove tecnologie, in particolare l’elaborazione ad alte prestazioni (HPC) possono giocare nella comprensione e nella valutazione di complessi problemi globali, grazie a potenti simulazioni e analisi di grandi quantità di dati. La combinazione delle due prospettive consentirà agli scienziati di svolgere attività di ricerca e istruzione di alta qualità basata sui dati, nel campo della sostenibilità e dei cambiamenti climatici, per fornire consulenza scientifica indipendente e sostegno alle politiche per lo sviluppo sostenibile globale e affrontare le sfide delle transizioni verdi e digitali.

L’IBAHC esplorerà prospettive rivoluzionarie a supporto di nuove sinergie per il collegamento di competenze, laboratori e infrastrutture R&I a livello globale; l’obiettivo sarà quello di comprendere e anticipare l’impatto sociale dei cambiamenti climatici nel contesto delle sfide scientifiche, tecnologiche, industriali, ambientali, sociali ed economiche future ed emergenti legate alla transizione verso un pianeta più sostenibile per migliorare la sicurezza, il benessere e la prosperità globali.

Assieme al Centro delle Nazioni Unite per la resilienza delle coste ai cambiamenti climatici, che sarà ospitato nel Tecnopolo a partire dal 2024, l’infrastruttura bolognese si candida dunque a diventare motore di studio e di ricerca mondiale sul climate change, in perfetta sintonia con quanto previsto dal Patto per il lavoro e per il clima: la tecnologia, i big data e l’intelligenza artificiale vengono messi a disposizione per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

 

Il via libera dell’Onu

Nella lettera inviata al presidente Bonaccini, si sottolinea come lo studio di scopo presentato da Regione e Università degli Studi di Bologna non solo è stato approvato, ma elogiato dal Consiglio di UNU. Una proposta dettagliata che prendeva in esame tutti gli elementi necessari per la realizzazione dell’ambizioso progetto, dalla visione agli obiettivi, dai risultati attesi alla strategia di organizzazione e attuazione, dalle tipologie di attività al budget, fino alla valutazione e alla rendicontazione.

Così come sono stati espressi apprezzamento e gratitudine all’Emilia-Romagna e alle autorità nazionali per il forte interesse dimostrato nell’ospitare un Istituto dell’Università delle Nazioni Unite, per le attività svolte e l’impegno assunto, anche finanziario.

La Regione, infatti, ha già stanziato nel bilancio triennale 2023-2025 le risorse necessarie per garantire l’avvio dell’Istituto e la gestione per i prossimi tre anni: 5 milioni di euro, di cui uno per il 2023 e due sia il 2024 che per il 2025; la Regione, inoltre, ha stanziato i fondi per il recupero degli spazi all’ex Manifattura Tabacchi dove è sorto il Tecnopolo, futura casa dall’Università Onu. Dal canto suo, il ministero degli Affari Esteri ha ribadito la massima disponibilità ad assicurare i fondi per la sostenibilità a lungo termine della prestigiosa struttura universitaria.

Confermato naturalmente l’impegno, da parte dell’Università di Bologna, di CINECA, degli Atenei regionali e della Regione, a garantire un sito autorevole e funzionale proprio nel cuore del Tecnopolo, dove è già attivo il Data Center del Centro Meteo Europeo per le previsioni a medio termine e dove meno di un mese fa è stato inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il supercomputer europeo Leonardo: infrastruttura gestita da Cineca che offre una potenza di calcolo senza precedenti nel nostro Paese – l’80% di quella italiana e oltre il 20% di quella europea – e che è già al servizio non solo del territorio e dell’Italia, ma dell’Unione Europea.

Non solo, perché l’Università di Bologna all’interno del Tecnopolo ospiterà il ‘Decade Collaborative Center-DCC Coastal Resilience’ il Centro delle Nazioni Unite per la resilienza delle coste ai cambiamenti climatici, finanziato dalla Regione con 2 milioni di euro.

Approvato lo studio di scopo e il Protocollo di intesa tra Regione e Università delle Nazioni Unite, il Consiglio ha autorizzato il Rettore dell’UNU a negoziare un accordo con il Paese ospitante e un accordo bilaterale con le autorità italiane: questi saranno dunque i prossimi passaggi formali per la realizzazione del progetto.

 

Comune di Sassuolo esce da Avviso Pubblico. Pd: “Scelta inopportuna e deleteria”

Comune di Sassuolo esce da Avviso Pubblico. Pd: “Scelta inopportuna e deleteria”La giunta di Sassuolo ha deciso di uscire dalla rete dei Comuni aderenti ad Avviso Pubblico, associazione che si occupa di antimafia, anticorruzione e legalità in tutta Italia. La scelta operata dalla giunta che governa la nostra città è incomprensibile considerando fra l’altro che tutti i report nazionali illustrano la forte probabilità di un aumento delle infiltrazioni mafiose per le opere legate al Pnrr e per la ripresa economica generale. Peraltro il territorio di Sassuolo e le province di Modena e Reggio sono tuttora coinvolte in indagini riguardanti il caso Aemilia, il processo Grimilde, le sue ramificazioni d’indagine e ad altre infiltrazioni mafiose più locali, comunque gravi.

Giudichiamo quindi inopportuna e deleteria la decisione della giunta, la quale a sua  giustificazione ha addotto l’assenza di tempo da dedicare al tema. La criminalità si combatte prima di tutto con la diffusione della cultura della legalità, con la prevenzione e con la collaborazione continua fra reti locali e nazionali specializzate al contrasto di questi fenomeni.

Questa è l’ennesima decisione isolazionista della giunta che impoverisce e indebolisce la nostra comunità. Nell’ultimo Consiglio comunale di Sassuolo, peraltro, sono state pronunciate dal sindaco Menani parole oltraggiose nei confronti dell’associazione Avviso Pubblico e nei confronti anche della ex sindaca di Capo Rizzuto. Il sindaco ha pubblicamente dichiarato che l’associazione è politicamente schierata e che è composta da ‘trombati politici che hanno bisogno di lavoro’. Le sue parole sono state registrate nel corso del Consiglio e possono essere ascoltate da chiunque. Sono parole e giudizi inaccettabili, ancor più perché pronunciate da chi riveste un ruolo istituzionale rappresentativo di tutti i cittadini.

Ad Avviso Pubblico partecipano Comuni di tutta Italia guidati da  giunte politicamente variegate. L’antimafia non è né di destra né di sinistra. Combattere la cultura mafiosa  dovrebbe essere un valore condiviso da tutte e da tutti, perché è nell’interesse dello Stato e di tutti i cittadini, a prescindere dall’appartenenza politica. Tutti i partiti quindi e le associazioni  hanno il dovere di fare squadra contro la malavita organizzata senza se e senza ma.  Il sindaco Menani ha rivendicato come decisione politica la scelta di uscire da Avviso Pubblico, peraltro ponendosi in contrasto con amministratori locali di destra e anche appartenenti al suo partito. Il silenzio degli altri membri della giunta è inquietante.

Il sindaco Menani, a giustificazione della scelta, ha richiamato anche il caso della ex sindaca di Capo Rizzuto Carolina Girasole, un tempo partecipante ad Avviso Pubblico che a dire del sindaco Menani è stata arrestata in quanto collusa con la mafia. Carolina Girasole dopo sette anni di macchina del fango è stata assolta in via definitiva dalla Cassazione, ma questo il sindaco non lo ha precisato. Il sindaco Menani ha pure richiamato la questione che aveva coinvolto un ex consigliere del Pd  lanciando velate allusioni verso i banchi dell’opposizione, dimenticando volutamente che l’ex consigliere è stato assolto con formula piena da tutte le accuse ‘perché il fatto non sussiste’.

Il Pd Sassuolo ritiene che associazioni come Avviso Pubblico e la collaborazione continua fra le amministrazioni e le reti civiche siano fondamentali per prevenire e per acquisire strumenti utili per combattere attività illegali sul territorio. Chiediamo fermamente che la giunta riveda la propria decisione e che il sindaco Menani si scusi per le sue parole offensive e irrispettose nei confronti dell’associazione e verso le persone che  ha citato, ma anche verso quelle che prestano il loro tempo e le loro energie al contrasto quotidiano alla criminalità non solo politici, magistrati e forze dell’ordine, ma anche associazioni ed imprenditori che sono parte fondamentale per il contrasto alla mafia.

 

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