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mercoledì, 30 Luglio 2025
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ANNULLATO – sabato sera passeggiata storica con concerto ai Giardini Ducali di Sassuolo

ANNULLATO – sabato sera passeggiata storica con concerto ai Giardini Ducali di Sassuolo

EVENTO ANNULLATO CAUSA PREVISTO MALTEMPO 

Sabato prossimo, 3 giugno a partire dalle 19, in occasione di Appuntamento in Giardino 2023, Gallerie Estensi e il Comune di Sassuolo presentano Appuntamento ai Giardini Ducali con una passeggiata storica con il curatore Luca Silingardi.

Sabato 3 giugno dalle ore 19, con ritrovo in Piazzale della Rosa, passeggiata storica con il curatore Luca Silingardi, alla scoperta dei Giardini Ducali.

Concerto con Stefano Calzolari, pianoforte; Lele Barbieri, percussioni; Simone Valla, sassofoni.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Bonaccini: “Grazie all’Unione Buddhista Italiana per la vicinanza e il sostegno alle comunità colpite”

Bonaccini: “Grazie all’Unione Buddhista Italiana per la vicinanza e il sostegno alle comunità colpite”
Bonaccini (foto Regione Emilia Romagna)

“Ringrazio l’Unione Buddhista Italiana per la vicinanza e il sostegno alle persone e ai territori colpiti dall’alluvione. L’importante donazione, realizzata aderendo alla raccolta fondi regionale, che il presidente Filippo Scianna mi aveva anticipato in un incontro in Regione, rappresenta un altro bellissimo segno dell’abbraccio collettivo che sta stringendo l’Emilia-Romagna. Ci rialzeremo e ripartiremo anche stavolta, anche grazie alla straordinaria solidarietà che continuiamo a registrare ogni giorno”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di fronte alla donazione di 400mila euro da parte dell’Unione Buddhista Italiana, somma versata all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile attraverso la campagna avviata dalla Regione “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”.

Già la prossima settimana sarà on line la sezione web dedicata col resoconto dell’andamento della campagna stessa.

Le informazioni per chi vuole contribuire: https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione

Nuovo direttivo per Avap Formigine: il nuovo presidente eletto è Luca Ruggeri

Nuovo direttivo per Avap Formigine: il nuovo presidente eletto è Luca RuggeriNuovo direttivo per AVAP Formigine, l’associazione di volontariato con sede in via Sant’Onofrio 3. Questo il nuovo comitato: Luca Ruggeri presidente, Fabio Poppi vicepresidente, Giacomo Luca Baisi tesoriere, Daniela Nonato segretaria e Maurizio Vandelli, Antonella Ferrari, Barbara Rinaldi, Maria Grimaldi e Angelo Martinelli consiglieri.

Da oltre 25 anni, AVAP offre alla cittadinanza un’opera di assistenza continua 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno grazie a più di 200 volontari formati che operano con impegno e passione. Ad oggi l’associazione dispone di 5 ambulanze, di cui 3 adibite a servizi interospedalieri, assistenza a gare, eventi e manifestazioni e 2 adibite a servizio di Emergenza Urgenza Territoriale.

Oltre all’emergenza sanitaria e al trasporto di ammalati, l’altra importante attività portata avanti da AVAP è la divulgazione alla cittadinanza degli elementi di primo soccorso, con corsi e momenti di formazioni. Oltre ai servizi ordinari, in seguito all’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, l’associazione è attualmente impegnata anche nella raccolta di beni primari da destinare alle popolazioni alluvionate. Per maggiori informazioni sui beni richiesti e conoscere le modalità di consegna è possibile consultare il sito avapformigine.it.

 

Maltempo, Copagri: nuovo sopralluogo della confederazione nelle aziende alluvionate dell’Emilia-Romagna

Maltempo, Copagri: nuovo sopralluogo della confederazione nelle aziende alluvionate dell’Emilia-Romagna“A distanza di diversi giorni dalla drammatica alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, resta ancora molto complesso effettuare una accurata stima dei danni all’agricoltura, anche se guardando alle decine di migliaia di ettari di terreni ancora sommersi appare evidente che la situazione è ancora critica”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista, che insieme al vicepresidente Giovanni Bernardini e al presidente della Copagri Emilia-Romagna Alberto Benetti ha effettuato un nuovo sopralluogo in alcune aziende associate dell’Emilia-Romagna, duramente colpite dal maltempo.

“Parliamo di centinaia di migliaia ettari di terreni che sono stati allagati, situati in zone particolarmente ricche di frutteti, vigneti e allevamenti, ma anche di produzioni di cereali, sementiere e orticole, tutte colture ad alto reddito e dal forte impatto occupazionale”, ricorda il presidente, ad avviso del quale “il positivo e pronto intervento del governo, che col ‘DL Alluvioni’ ha stanziato circa due miliardi di euro, purtroppo da solo non basterà a indennizzare le ingenti perdite economiche subite dal Primario regionale”.

“Quando si parla dei danni, infatti, oltre al calcolo di quelli derivanti dal mancato reddito, bisogna guardare ai costi da sostenere per sradicare e smaltire le piante, ma anche alle spese, ben più significative, legate al loro reimpianto; ad aggravare la situazione c’è il fatto che i terreni sono ricoperti da una spessa coltre di limo e argilla, che sta soffocando le radici delle piante, intrappolando l’acqua sotto di esse”, prosegue Battista, secondo cui “è urgente dissodare i terreni, così da riportarli a uno stato produttivo”.

“Quanto agli alberi e alle viti che hanno resistito allo stress di questi giorni, è bene precisare che servirà ancora qualche giorno per capire se è andato perso ‘solo’ il raccolto in campo, oltre eventualmente alle attrezzature e agli impianti, o anche le future stagioni, fatto questo che aprirebbe prospettive ben diverse e decisamente più nefaste per i produttori agricoli”, aggiunge il presidente della Copagri.

Durante il sopralluogo sono state visitate: l’Azienda Fratelli Zoli, situata nel ravennate, che ha circa 100 ettari sott’acqua e almeno 600mila euro di danni (400mila solo di mancati ricavi); l’Azienda Fratelli Donati, sempre del ravennate, che ha oltre 30 ettari e perdite stimate che superano i 100mila euro; l’Azienda Miserocchi di Ravenna, che per proteggere la città e le abitazioni ha allagato e perso completamente ben 25 ettari di frutteti e ortaggi; il Frutteto Pretolani Stefano di Forlì, dove sono andati distrutti 17 ettari di frutteti, in particolare pesche e albicocche, con almeno 200mila euro di danni legati al mancato raccolto, senza contare gli impianti da rifare e le perdite sul lungo periodo; la Società Agricola La Scaina dei Fratelli Corbara di Cesena, dove dei 35 ettari di orticole, principiamento asparagi e ortaggi, oltre la metà sono finiti sott’acqua, con danni stimati nell’ordine dei 300mila euro.

Prignano, la SP19 riapre il transito ai mezzi pesanti

Prignano, la SP19 riapre il transito ai mezzi pesantiRiapre al transito pesante la strada provinciale 19 tra Sassuolo e Prignano sulla Secchia, in località  Casa Azzoni, dopo che la Provincia di Modena ha rimosso oggi giovedì 1 giugno alle ore 16,00  il divieto di transito ai mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, in seguito alla realizzazione di opere di messa in sicurezza del tratto viario.

Per il sindaco di Prignano Mauro Fantini “questo primo intervento di ripristino è stato essenziale per il territorio di Prignano e per tutto il tessuto sociale ed economico che lo interessa. Ringrazio la Provincia per il tempestivo ed efficace lavoro svolto e quanti hanno presidiato in questi giorni la strada”.

Sul tratto interessato resta in vigore il transito a senso unico alternato, ma non è più attivo il presidio di controllo da parte delle associazioni e della Protezione Civile e prosegue il lavoro di messa in sicurezza e ripristino del versante e della sede viaria.

 

Prignano, la SP19 riapre al transito mezzi pesanti

Prignano, la SP19 riapre il transito ai mezzi pesantiRiapre al transito pesante la strada provinciale 19 tra Sassuolo e Prignano sulla Secchia, in località  Casa Azzoni, dopo che la Provincia di Modena ha rimosso oggi giovedì 1 giugno alle ore 16,00  il divieto di transito ai mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, in seguito alla realizzazione di opere di messa in sicurezza del tratto viario.

Per il sindaco di Prignano Mauro Fantini “questo primo intervento di ripristino è stato essenziale per il territorio di Prignano e per tutto il tessuto sociale ed economico che lo interessa. Ringrazio la Provincia per il tempestivo ed efficace lavoro svolto e quanti hanno presidiato in questi giorni la strada”.

Sul tratto interessato resta in vigore il transito a senso unico alternato, ma non è più attivo il presidio di controllo da parte delle associazioni e della Protezione Civile e prosegue il lavoro di messa in sicurezza e ripristino del versante e della sede viaria.

 

Alluvione, proseguono i sopralluoghi del presidente Bonaccini nei territori colpiti del Ravennate

Alluvione, proseguono i sopralluoghi del presidente Bonaccini nei territori colpiti del RavennateDopo le visite a Conselice e nel bolognese di ieri, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è stato oggi a Sant’Agata sul Santerno e a Solarolo, due dei comuni più colpiti dall’ondata di maltempo e alluvioni del 15, 16 e 17 maggio.

Accompagnato dall’assessore Andrea Corsini e dal presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, Bonaccini ha incontrato il sindaco Enea Emiliani nella sede provvisoria del Comune di Sant’Agata, allestita nelle scuole medie di via Roma. Il palazzo comunale non è infatti al momento agibile, a causa della violentissima piena del Santerno che ha coinvolto sì il 23% della superficie del Comune, ma ben l’83% dei residenti. Con Emiliani è stato fatto il punto sulle operazioni di sgombero dei rifiuti e di assistenza alla popolazione, portate avanti dalle forze dell’ordine e dai tantissimi volontari, provenienti da tutta l’Emilia-Romagna e da altre regioni, tutt’ora presenti in città.

A seguire la tappa a Solarolo, dove Bonaccini ha incontrato in Comune il sindaco Stefano Briccolani. Anche a Solarolo l’alluvione ha colpito gran parte del centro abitato e delle zone produttive, con un impatto particolarmente forte sulle aree pubbliche e scolastiche.

Nel pomeriggio il sopralluogo del presidente prosegue a Ravenna con un incontro con rappresentanti del mondo cooperativo e a Cervia con una visita alle saline.

“La forza e l’orgoglio di queste comunità è commovente. Pur in una situazione così drammatica è chiara la voglia di ripartire e di lavorare insieme- afferma Bonaccini-. A maggior ragione ribadisco il nostro impegno e quello del sistema regionale al fianco di famiglie, persone e imprese colpite: nessuno sarà lasciato solo, da chi abita nelle città fino alle case sparse della campagna, e l’assoluta necessità di garantire il risarcimento di tutti i danni subiti”.

Anche a Sant’Agata e Solarolo è iniziata la distribuzione dei moduli per la richiesta di primo contributo per chi ha avuto danni alle proprie abitazioni, che può valere fino a 5mila euro. Sostegno immediato che rappresenta solo il primo passo verso il risarcimento complessivo.

 

Messa in sicurezza del fiume Senio, la vicepresidente Irene Priolo a Castel Bolognese

Messa in sicurezza del fiume Senio, la vicepresidente Irene Priolo a Castel BologneseProseguono i lavori per la messa in sicurezza del fiume Senio. Oggi Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, si è recata nella cittadina di Castel Bolognese (Ra), colpita nei giorni scorsi dall’alluvione a causa dell’esondazione del fiume Senio. La vicepresidente ha effettuato un sopralluogo insieme al sindaco, Luca Della Godenza.
Successivamente Priolo si è spostata a Roncofreddo (Forlì-Cesena), dove ha incontrato il sindaco, Sara Bartolini. Qui il territorio, a causa dell’ondata di maltempo, è interessato da numerose frane: una trentina quelle censite come rilevanti.

“Con l’ufficio sicurezza territoriale e protezione civile di Ravenna- spiega Priolo- abbiamo condiviso un metodo di lavoro per la messa in sicurezza del Senio che ci vedrà impegnati in tre diverse fasi”.
La prima fase, che è iniziata i giorni scorsi, prevede la pulizia e risagomatura dell’alveo del fiume a partire da Riolo Terme e fino al Ponte del Castello. Questa fase è prioritaria e vede l’impegno a pieno regime di tutte le squadre.
Il secondo intervento riguarda il ripristino delle arginature per la tutela delle zone insediate, riportandole in condizioni di sicurezza con interventi di somma urgenza.
Il terzo punto, fondamentale come i primi due, riguarda la progettazione e quindi la realizzazione di opere che consentano una messa in sicurezza del Senio per gli anni a venire Alla luce della ridefinizione dei progetti anche sull’ base delle nuove statistiche che dovranno tenere conto degli eventi accaduti che ci riconsegnano nuovi parametri.

“La Regione- conclude la vicepresidente- ha dato incarico di progettazione che consentirà, in un quadro coordinato e condiviso del sistema della programmazione, di disporre quanto prima di una progettualità complessiva che, una volta realizzata, ci metterà in condizioni di sicurezza. Come ho avuto modo di dire a tante persone che ho incontrato in queste settimane il nostro impegno ora riguarda la messa in sicurezza del Senio e della rete scolante, perché vogliamo ridare serenità e sicurezza alla nostra comunità, oggi e in una prospettiva futura”.

Alluvione, il presidente Bonaccini firma un’ordinanza per l’assegnazione di alloggi Erp alle persone evacuate

L’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) a cittadini che hanno dovuto lasciare la propria casa, secondo precisi criteri di priorità. L’autorizzazione, per i gestori del servizio idrico integrato, a prelevare acqua da fonti di approvvigionamento diverse da quelle ordinarie, per il tempo strettamente necessario al ripristino di queste ultime. Ancora, nuove indicazioni per lo smaltimento della mole ingente di rifiuti causati dall’alluvione.

Sono in sintesi i principali contenuti della nuova ordinanza a firma di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario delegato per la Gestione dell’emergenza causata dall’alluvione.

I contenuti del provvedimento

Prima di tutto, la casa. I Comuni potranno assegnare gli alloggi Erp che si rendono disponibili, anche in deroga alle graduatorie, a cittadini evacuati dalle proprie abitazioni a causa delle alluvioni, secondo questi criteri di priorità: a coloro i quali siano già assegnatari di alloggi Erp; ai collocati in graduatoria per l’assegnazione di alloggi Erp; a cittadini, individuati dai Servizi sociali del Comune, che abbiano i requisiti di reddito per l’accesso all’Erp; a cittadini individuati dai Servizi Sociali del Comune.

L’assegnazione a chi ha dovuto sciare la propria casa sarà in via definitiva, nel caso in cui siano già assegnatari di alloggi Erp oppure in graduatoria e in via temporanea negli altri casi, per un periodo non superiore a 6 mesi, rinnovabile una sola volta.

L’ordinanza autorizza poi i gestori del servizio idrico integrato, ovvero i fornitori di acqua a uso idropotabile che provvedono al servizio di distribuzione di acqua potabile alla popolazione dei comuni alluvionati, a prelevare acqua da fonti di approvvigionamento diverse da quelle ordinarie, per potabilizzarla e fornirla alle abitazioni.

I gestori del servizio di distribuzione dei servizi energetici, in particolare del gas e del teleriscaldamento, sono autorizzati a effettuare tutti gli interventi necessari per il ripristino delle reti e degli impianti di distribuzione dei servizi nei Comuni interessati dall’emergenza.

Tra i sedimenti indicati nella precedente ordinanza, viene precisato che devono essere inclusi sia quelli legati ai fenomeni alluvionali che quelli derivanti da frane, provenienti da aree pubbliche e private, da aree allagate, e quindi a titolo esemplificativo anche da strade e aree agricole, purché non contaminati.

Con il termine “sedimenti” si intendono le acque fangose, i limi e le terre derivanti dagli eventi meteorici.

I materiali che derivano dagli eventi alluvionali e dalle frane, anche prelevati da corsi d’acqua naturali e artificiali in seguito al crollo di arginature o trasportati dalle acque, se non frammisti a rifiuti, possono essere gestiti sul luogo, e cioè raggruppati in aree dedicate in attesa di un successivo utilizzo.

Viene autorizzato lo smaltimento in discarica degli scarti derivanti da operazioni di trattamento finalizzate al recupero dei rifiuti degli eventi alluvionali.

Le carcasse di animali da allevamento, frammiste a rifiuti derivanti da crolli conseguenti agli eventi alluvionali (che non rientrano nella classificazione dei sottoprodotti di origine animale in quanto non recuperabili) sono rifiuti speciali e devono essere smaltite in discarica.

Sono previste anche disposizioni per la gestione dei rifiuti liquidi.

Ripresa post alluvione: prevista la prossima settimana la proposta della Regione al sistema bancario, assicurativo e socioeconomico

Ripresa post alluvione: prevista la prossima settimana la proposta della Regione al sistema bancario, assicurativo e socioeconomico
Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Concedere rapidamente liquidità attraverso prestiti ponte a famiglie e imprese, in attesa dei ristori e delle risorse per la ricostruzione previste dal Governo.

E questo grazie ad un intervento che agisca, assieme alle altre misure per l’emergenza che sono già state messe in campo, attraverso l’accesso alle risorse del fondo centrale dello Stato, del fondo di solidarietà della Protezione civile e a risorse regionali per abbattere gli interessi sui prestiti.

In attesa della pubblicazione del “Decreto alluvione” del Governo, è questo, in sintesi, il percorso tracciato dalla Regione Emilia-Romagna con l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, nel corso del secondo incontro convocato questa mattina in videoconferenza da viale Aldo Moro, con il sistema creditizio, assicurativo ed economico-sociale.

Obiettivo dell’incontro, la definizione degli strumenti utili per realizzare un’operazione finanziaria ponte in grado di portare aiuti immediati ai territori colpiti dal maltempo, garantendo così la ripartenza.

La Regione, in particolare, è disponibile ad abbattere gli interessi facendosi carico della spesa, così come avvenuto durante la pandemia.

Alla riunione, cui è intervenuto anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini, erano presenti i rappresentanti di Abi, Ania, Confidi, dei principali istituti di credito, delle organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali.

“In una situazione straordinaria come quella determinata dall’alluvione- ha commentato l’assessore Colla – occorrono strumenti altrettanto straordinari, rapidi e anche coraggiosi. Queste sono settimane decisive, in cui gli imprenditori decideranno il futuro della propria attività e le famiglie chiederanno risposte, prima di far partire da rabbia. È fondamentale arrivare a un intervento condiviso che risponda equamente e completamente a tutte le tipologie dei danni senza escludere nessuno, dai cittadini che hanno avuto l’acqua in casa al piccolo negozio di vicinato, dall’ufficio alla piccola impresa”.

La prossima settimana l’assessore porterà al tavolo una proposta che uniformi, per quanto possibile, i termini per la concessione di finanziamento da parte del sistema creditizio.

Sarà inoltre l’occasione per esaminare nel dettaglio il decreto del Governo e valutare i possibili emendamenti da proporre.

Acque di balneazione: tornano balneabili le acque prospicienti la spiaggia della Bassona, a Ravenna

Acque di balneazione: tornano balneabili le acque prospicienti la spiaggia della Bassona, a RavennaTornano balneabili le acque prospicienti la spiaggia della Bassona, in Comune di Ravenna, a nord della foce del Bevano.

Il campionamento aggiuntivo, a cura dei tecnici di Arpae, è stato fatto il 31 maggio, e l’esito ha dimostrato il rientro nei limiti normativi che regolano la balneabilità delle acque.

L’ordinanza di non balneabilità emanata ieri dal sindaco, per quel tratto di mare, sarà revocata.

“Attenti al meteo”: Luca Lombroso martedì a Fiorano Modenese

“Attenti al meteo”: Luca Lombroso martedì a Fiorano Modenese“Attenti al Meteo – Tornado, alluvioni, grandine e saette” è il titolo del libro che l’esperto Luca Lombroso presenterà in piazza Ciro Menotti, a Fiorano Modenese, martedì 6 giugno alle ore 21.

Lombroso, meteorologo AMPRO, tecnico meteorologo certificato, personaggio televisivo e divulgatore ambientale, spiegherà come si formano le condizioni atmosferiche e come comportarsi in caso di tornado, uragano, ondate di caldo, intervistato dalla giornalista Laura Solieri.

Particolare attenzione sarà rivolta alla prevenzione dagli eventi estremi, in aumento a causa dei cambiamenti climatici, ma anche alla corretta interpretazione dell’allerta meteo. Un tema di attualità e grande importanza, anche alla luce dei recenti eventi che hanno portato ad alluvioni e frane nella nostra Regione.

L’appuntamento, organizzato nell’ambito del ricco calendario di “Sempre Maggio Fioranese”, è promosso dal Comune di Fiorano Modenese, in collaborazione con il Comitato Fiorano in Festa, il Bla (Biblioteca Ludoteca Archivio di Fiorano) e l’associazione Lumen e chiude la rassegna “Il mondo nuovo” dedicata a meglio comprendere la contemporaneità e  i suoi trend.

L’ingresso è libero e gratuito. In caso di maltempo l’incontro si terrà al Centro di Via Vittorio Veneto.

Per maggiori informazioni: 0536833403; biblioteca@fiorano.it.

Patto per il Lavoro e per il Clima, Baruffi: la decisione di Legambiente lascia stupiti

Patto per il Lavoro e per il Clima, Baruffi: la decisione di Legambiente lascia stupiti“Quella di Legambiente è una decisione che lascia stupiti e perplessi. Nel merito e per il fatto di averla appresa da una conferenza stampa, senza che sia stata comunicata al tavolo del Patto, che si è riunito ancora la scorsa settimana. Un tavolo che, ricordo, riunisce tutte le componenti del sistema regionale: sindacati e imprese, enti locali e università, mondo della scuola e delle professioni, Terzo settore e banche. Sessanta firmatari che, al pari di noi, oggi vengono a conoscenza di questa scelta dalle agenzie di stampa. Senza peraltro aver mai appreso, nel corso delle numerose riunioni degli ultimi due anni e mezzo, di particolari contrarietà o controproposte da parte del rappresentante di Legambiente”.

Così Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, in merito alla notizia dell’abbandono da parte di Legambiente Emilia-Romagna del Patto per il Lavoro e per il Clima.

“Una decisione – prosegue Baruffi – che lascia ancor più stupiti di fronte alle tante cose importanti realizzate in questi anni di lavoro comune. Basti ricordarne alcune: dagli investimenti inediti sul trasporto pubblico locale – dalla gratuità dei bus per gli studenti, così come per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale, fino al potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano – all’ulteriore estensione della rete delle piste ciclabili, in una Regione che già vanta numeri record a livello nazionale; dalla legge a sostegno delle comunità energetiche rinnovabili ai nuovi criteri per le aree idonee per gli impianti di energia pulita, varati nell’ultima seduta dell’Assemblea legislativa. L’elenco sarebbe davvero troppo lungo; basti allora dire che, più che da noi, il posizionamento internazionale su questi temi dell’Emilia-Romagna ha ricevuto una certificazione concreta dai progetti straordinari realizzati o in corso di realizzazione proprio qui a Bologna: dall’Agenzia Italia Meteo alla nuova Università delle Nazioni Unite – la prima dell’area mediterranea – che studierà i cambiamenti climatici e il loro impatto sull’habitat umano. E questo proprio grazie alla scelta di aver trasformato il Tecnopolo di Bologna nell’hub europeo su Big Data e capacità di calcolo. Per quali ragioni il Paese, l’Unione europea e le Nazioni unite avrebbero mai scelto l’Emilia-Romagna per queste infrastrutture di frontiera?”.

“Ogni scelta- conclude il Sottosegretario- è naturalmente legittima, ma riteniamo che tirarsi fuori dal lavoro comune che il sistema regionale sta facendo per coniugare lavoro e clima non renderà più forti né le ragioni di Legambiente, né il lavoro corale che in ogni caso proseguiremo. Siamo invece certi che, quando Legambiente riferisce di atteggiamenti sprezzanti da parte di non meglio precisati amministratori, non si riferisca alla Giunta regionale, da cui ha sempre avuto e avrà il rispetto che meritano tutti i soggetti associativi. Rispetto che, di rimando, ci saremmo attesi da parte di Legambiente attraverso un confronto preliminare e franco in sede di Patto”.

Alluvione: allerta gialla per temporali, criticità idraulica e idrogeologica

Alluvione: allerta gialla per temporali, criticità idraulica e idrogeologicaContinua l’attività di assistenza alla popolazione coinvolta nelle alluvioni e le frane che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 922 (22 in meno rispetto a ieri) di cui 87 minori: 468 nella provincia di Ravenna, 266 in quella di Forlì-Cesena, 187 nella Città metropolitana di Bologna e una sola persona in carico nella provincia di Rimini.

Viabilità

Sono 772 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 320 in modo parziale e 452 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 198 (90 parzialmente e 108 totalmente); 348 nel forlivese-cesenate (111 parzialmente e 237 totalmente); 187 nel ravennate (113 parzialmente e 74 totalmente); 39 nel riminese (6 parzialmente e 33 totalmente).

Frane

Non si ferma l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori che permette di definire il quadro più aggiornato della situazione frane, in crescita. Al momento si contano 936 frane principali, 45 in più rispetto a quelle rilevate fino a ieri, tutte censite nel forlivese. Complessivamente ci sono 399 frane in provincia di Forlì-Cesena; 248 in provincia di Ravenna; 120 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 143 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena. A queste si uniscono migliaia di micro-frane che costellano l’intero Appennino interessato dall’emergenza.

Scuole

Sono meno di 20 gli edifici scolastici per cui persistono criticità nell’utilizzo, meno numerosi rispetto ai primi rilevamenti. Per gli studenti e le studentesse impossibilitati a raggiungere le sedi scolastiche operative sono stati avviati percorsi personalizzati. Sono allo studio soluzioni specifiche per lo svolgimento degli esami di terza media e di maturità laddove permangano criticità. L’Università di Bologna, che ha sedi sia Bologna che in Romagna, ha previsto lezioni in aula con modalità mista, sessioni straordinarie di esami a giugno e luglio ed esami di laurea in modalità mista, venendo incontro alle richieste di laureande e laureandi. (vedi allegato)

Meteo

Per la giornata di venerdì 2 giugno è stata emessa un’allerta gialla per temporali su quasi tutta la regione. Le previsioni sono di temporali pomeridiani forti, più probabili sul settore centro-occidentale dell’Emilia-Romagna e sugli Appennini, dove potranno verificarsi rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua, ruscellamenti lungo i versanti e locali smottamenti.

Restano in allerta gialla per criticità idraulica la bassa collina, la pianura e costa romagnole, oltre che la pianura bolognese. Permangono infatti condizioni di criticità localizzate nella pianura bolognese (con particolare riferimento ai territori di Medicina, Molinella e Budrio), ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato localmente da livelli idrici elevati, in progressiva decrescita e da possibili problemi di tenuta arginale, che potrebbero interessare anche il reticolo principale.

È allerta gialla anche per criticità idrogeologica (frane e dissesti) in quanto permane la possibilità di evoluzione dei dissesti innescatisi nelle ultime settimane nelle aree della collina bolognese e romagnola.

Volontari

Sono 1.668 i volontari di Protezione civile impegnati al momento per affrontare le conseguenze dell’emergenza: 661 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 285 dall’Emilia-Romagna e 722 dalle colonne mobili di altre Regioni.

A questi vanno aggiunti i 71 volontari attivati nell’ambito del meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile) e operativi nel ravennate: 25 provenienti dalla Slovacchia, 32 dalla Slovenia e 14 dal Belgio.

Considerando anche le 75 unità tra personale tecnico, amministrativo e di polizia locale provenienti dalle amministrazioni di Bari, Firenze, Genova, Milano, Roma, Venezia, Parma, Castelbaldo (PD) e dislocate attraverso l’Associazione nazionale Comuni italiani a supporto dei comuni alluvionati, gli operatori sul campo arrivano a 1.814 unità.

Numero Verde

5.275 le chiamate arrivate ad oggi al numero verde 800024662, messo a disposizione dalla Regione, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20. La maggior parte delle telefonate riguardano la richiesta di informazioni su come fornire aiuto alla popolazione colpita dall’alluvione.

Raccolta fondi regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”

Prosegue la raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, lanciata dalla Regione per sostenere le comunità colpite. Alle ore 11 di oggi le donazioni hanno superato i 35 milioni di euro.

Chiunque può versare un contributo utilizzando queste coordinate bancarie:

Iban: IT69G0200802435000104428964

Causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”

Per donare dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0

Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna.

Coordinamento Autismo Provincia di Modena: “Aumento vertiginoso delle diagnosi, un’emergenza che richiede risorse strutturali”

Coordinamento Autismo Provincia di Modena: “Aumento vertiginoso delle diagnosi, un’emergenza che richiede risorse strutturali”Il 31 maggio, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Modena, il Coordinamento Autismo
della Provincia di Modena ha rappresentato alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria
(organo di governo del sistema sociale e sanitario delle Autonomie Locali, a cui partecipano
tutti i Sindaci della Provincia di Modena e i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di
Modena -Asl, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda Ospedale di Sassuolo attualmente
presieduto dal Sindaco di Modena) la situazione dell’autismo a Modena.

“E’ stato un grande onore, ma anche una grande responsabilità, poter rappresentare a tutti i Sindaci della Provincia di Modena e ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di Modena
le necessità e i bisogni delle persone autistiche che abitano nella Provincia di Modena”,
afferma Andrea Lipparini, Presidente di Aut Aut Modena e porta voce del Coordinamento.

“Il Coordinamento Autismo della Provincia di Modena, costituito il 2 aprile 2020, e composto dalle associazioni che trattano autismo in Provincia (Aut Aut Modena, Tortellante di Modena, FrignAut di Pavullo, Sopra Le Righe Dentro l’Autismo di Carpi e Anffas
Mirandola), e i comitati locali dei genitori di Castelfranco, Mirandola e Sassuolo, intende
farsi portavoce presso le Istituzioni locali delle istanze delle famiglie e delle persone
autistiche che abitano nel nostro territorio. Non persegue interessi di una singola
associazione o ente, ma si pone l’obiettivo di essere voce di tutti gli autistici modenesi”,
continua Erika Coppelli, presidente del Tortellante.

“Abbiamo fatto presente la situazione dello stato dei trattamenti nei nostri territori,
sottolineandone gli aspetti positivi, ma anche le criticità”, continua Paola Rossi, presidente di Sopra Le Righe Dentro l’Autismo, “confermando la nostra disponibilità ad un dialogo
costruttivo, nell’interesse principale dei nostri figli”.

“Le diagnosi di autismo nella nostra Provincia sono aumentate in modo drammatico del
250% negli ultimi dieci anni. Si tratta di una vera e propria emergenza sociale, che richiede
impegno di tutti e fondi strutturali”, chiarisce Marzia Manderioli, Presidente di Anffas
Mirandola.

“Non bisogna dimenticare che la presa in carico da parte dei servizi riguarda non solo le
persone autistiche, ma anche i genitori, i fratelli/sorelle, i nonni: è tutta la famiglia a
convivere con l’autismo del proprio figlio o della propria figlia”, continua Sara Iacoli,
Presidente di FrignAut.

“Un trattamento precoce, intensivo, coordinato e continuo può consentire una buona qualità di vita delle persone autistiche, anche nelle situazioni più gravi”, ci spiega il Dr. Francesco Nardocci, già Direttore del Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile di Modena e di Ravenna, ora membro del gruppo di esperti istituito per l’elaborazione delle ‘Linee Guida
Sull’Autismo’ presso l’Istituto Superiore di Sanità, che da alcuni anni mette a disposizione di
Aut Aut e del Tortellante le proprie competenze, come volontario.

“Abbiamo trovato molta attenzione e comprensione: ringraziamo il Presidente della
Conferenza, il Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, i Direttori Generali delle Aziende
Sanitarie Modenesi e tutti i partecipanti all’incontro, per la fattiva collaborazione e
attenzione dimostrate”, conclude Andrea Lipparini.

A Formigine l’ultima tappa del ciclo di incontri “CollaborAZIONI”

A Formigine l’ultima tappa del ciclo di incontri “CollaborAZIONI”Si chiude a Formigine la prima edizione del ciclo di incontri “CollaborAZIONI”. Gli appuntamenti sono destinati a famiglie, insegnanti, operatori sociali, sanitari, educativi e scolastici (scuola secondaria di primo e secondo grado) interessati a comprendere e riflettere sul mondo dell’adolescenza e il fenomeno del ‘ritiro sociale’: i ragazzi che volontariamente abbandonano le relazioni amicali, la scuola e tutti i contatti sociali per rinchiudersi nella loro stanza.

L’ultimo laboratorio, come sempre gratuito, è in programma martedì 6 giugno, dalle 18.30 alle 20.30, presso il Centro per le Famiglie di ‘Villa Bianchi’ in via Landucci 1/A a Casinalbo. Interverranno Laura Turuani, psicologa e psicoterapeuta de “Il Minotauro” e il sociologo Stefano Laffi.

Per partecipare è consigliato scrivere una mail all’indirizzo centroperlefamiglie.formigine@distrettoceramico.mo.it indicando il numero di persone interessate.

 

Cos’è il Ritiro Sociale

Il fenomeno del ritiro sociale è una manifestazione di sofferenza sempre più diffusa tra gli adolescenti che tendono a ridurre sempre più le relazioni amicali e nel tempo anche la frequentazione dei contesti sociali e scolastici per arrivare, talvolta, a rinchiudersi nella loro stanza. I contatti con persone reali sono spesso sostituiti con una frenetica attività sul web che include la dedizione a videogiochi, la visione di film e una serie di contatti virtuali.
In alcuni casi il ritmo sonno-veglia viene invertito, per cui i ragazzi dormono di giorno e rimangono svegli la notte.

Tutte le informazioni su Ritiro Sociale e il Progetto RI-SO sono disponibili alla pagina www.ausl.mo.it/ritiro-sociale

Arrivano in Romagna 200.000 pasti per i cani e gatti colpiti dall’alluvione

Arrivano in Romagna 200.000 pasti  per i cani e gatti colpiti dall’alluvioneAl fine di continuare a dare supporto alle migliaia di persone che, colpite dall’alluvione, stanno cercando di ripartire, Almo Nature –  azienda Benefit eccellenza del pet food a livello globale e oggi posseduta al 100% dalla Fondazione Capellino, attraverso la quale devolve ogni anno i propri ricavi in favore della biodiversità o di progetti “reintegrativi” a tutela del Pianeta – ha scelto, come sempre cerca di fare, di scendere in campo a supporto degli animali, vittime anch’essi del disastro ambientale che ha colpito la Romagna nei giorni scorsi, mettendo a disposizione 200.000 pasti gratuiti per cani e gatti.

Tutti coloro che necessitano di un aiuto per prendersi cura dei propri compagni animali, da giovedì 1° giugno potranno ritirare gratuitamente i pasti per i propri cani e i propri gatti nelle seguenti modalità:

  • presso 28 punti vendita che hanno aderito all’iniziativa, collocati tra le provincie di Forlì-Cesena e Ravenna (Forlì, Cesena, Bagnacavallo, Faenza, Lugo, Ravenna, Madonna Dell’albero, Russi, San Pietro in Vincoli, Sant’Agata sul Santerno, Forlimpopoli, Argenta – FE)

– sul sito almonature.com è stata realizzata una pagina dedicata con l’elenco completo e tutti gli indirizzi

– ritiro presso punti vendita possibile negli orari di apertura

 

  • Per tutti coloro che, a causa dell’emergenza, non hanno la possibilità di recarsi presso i punti vendita sarà possibile rivolgersi ai volontari OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), e ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) al fine di organizzare la consegna dei pasti Almo Nature direttamente presso la zona in cui si alloggia.

– sul sito almonature.com è stata realizzata una pagina dedicata con i contatti e i numeri di telefono a cui è possibile rivolgersi

“La situazione che si sta verificando nelle terre romagnole non poteva lasciarci indifferenti. Da quando abbiamo scelto di devolvere, attraverso la Fondazione Capellino, tutti i ricavi generati dalle vendite dei prodotti di Almo Nature alla salvaguardia della biodiversità e degli animali, abbiamo stretto un patto con le persone che ogni giorno scelgono di comprare i nostri prodotti – spiega Pier Giovanni Capellino, fondatore di Almo Nature e Presidente della Fondazione Capellino –. Ogni volta che si acquista un nostro alimento per cani e gatti si prende parte all’attivismo del modello ‘Reintegration Economy’, che guida il nostro operato e ci porta, dunque, a essere in prima linea anche nei territori colpiti duramente dall’alluvione. L’iniziativa ha coinvolto tutti i punti vendita che trattano Almo Nature, dai negozi indipendenti, alle grandi insegne, e tutti coloro che hanno scelto di aderire l’hanno fatto con entusiasmo e generosità, capendo e sposando a pieno la nostra causa. Mi dispiace che le grandi insegne non abbiano aderito, fatta eccezione per i Conad Pet Store che ringrazio, lasciando così ai soli piccoli negozi indipendenti – ai quali va la mia gratitudine – l’impegno di rinunciare a una parte delle vendite per offrire questi pasti solidali a chi ne ha più bisogno”.

La scelta di distribuire attraverso i punti vendita nasce inoltre dalla volontà di non sovrapporsi o sovraffollare i centri di distribuzione di beni di prima necessità previsti dai Comuni, andando così a sviluppare un’attività parallela che, qualora vedesse terminare i primi aiuti, vedrà Almo Nature mettere a disposizione altri 160.000 pasti.

L’elenco completo dei negozi che hanno aderito all’iniziativa e i contatti dei volontari di ENPA e OIPA è disponibile sulla pagina dedicata del sito almonature.com

 

Oramai conclusa la riasfaltatura della Pedemontana

Oramai conclusa la riasfaltatura della PedemontanaSono in fase di conclusione i lavori di riasfaltatura dei tratti più ammalorati della viabilità principale, messi a dura prova dalle piogge cadute copiose nell’ultimo mese.

“Con l’intervento di oggi – chiarisce il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – termineremo l’intervento sulla Pedemontana, il più urgente perché si tratta di un’arteria dal transito molto elevato anche di mezzi pesanti. Dopodiché ci sposteremo in altre zone della città, sempre dando priorità alla viabilità principale prima di spostarci a quella secondaria. Nel frattempo – conclude il Sindaco – sono finalmente iniziati anche gli interventi di ripristino da parte di Hera, fermi negli ultimi tre anni a causa Covid. Si tratta di sistemare oltre 500 interventi su scavi fatti in questi anni per i servizi, da sistemare con nuovo asfalto”.

Domani a Sassuolo il “Concerto della Repubblica”

Domani a Sassuolo il “Concerto della Repubblica”Si svolgerà domani, venerdì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, a partire dalle ore 18 in piazzale Della Rosa, l’ormai tradizionale Concerto della Repubblica con il Corpo Bandistico La Beneficenza e la direzione del Maestro Marco Stefani. La banda cittadina, quest’anno, sarà affiancata dalla straordinaria partecipazione della Scuola Primaria “Bellini” e della Scuola dell’Infanzia “Walt Disney”.

 

Alluvione e frane: attivata la ricognizione dei danni per le imprese agricole e agroalimentari

Alluvione e frane: attivata la ricognizione dei danni per le imprese agricole e agroalimentariCampi coltivati e allevamenti tenuti in scacco da allagamenti, frane, strade interrotte e dissesti dalla collina alla pianura. Le quasi 21 mila aziende agricole coinvolte dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna stanno facendo i conti con le perdite e i danni subiti. Che coinvolgono anche gli oltre 41mila addetti, più della metà degli occupati nel settore in Emilia-Romagna. La Regione sta lavorando per una definizione delle stime e alle richieste sui primi provvedimenti da fare al Governo e alla Commissione Ue.

Per quanto riguarda l’agroalimentare complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nei comuni coinvolti sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei Comuni con allagamenti, ma una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Gli addetti sono più di 23mila, quasi il 39% del totale regionale del comparto.

Emerge che le coltivazioni ortofrutticole e vitivinicole colpite dall’alluvione rappresentano il 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi 80mila ettari. Tra le colture arboree, la vite è quella maggiormente coinvolta con circa 27mila ettari, pari al 50% della superficie complessiva della regione, di cui oltre il 60% a Ravenna.  La produzione di pesche e nettarine colpita è pari a oltre il 90% di quella di tutta la regione. Grande impatto anche sul settore zootecnico, con il coinvolgimento di allevamenti di suini, ovini, faraone, tacchini, polli, bovini, cavalli.

 

Incontro a Forlì

Ieri, l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi ha incontrato a Forlì i rappresentanti delle associazioni agricole e agroalimentari della provincia di Forlì-Cesena riuniti nel Tavolo Verde, assieme ai sindaci dei Comuni interessati e in quell’occasione ha illustrato i primi provvedimenti da attivare.

Per quanto riguarda lo stanziamento di 100 milioni di euro per gli indennizzi a favore delle imprese agricole, nell’ambito del decreto legge Alluvioni annunciato dal Governo, la Regione chiede che le risorse complessive ricadano sullo strumento più veloce per garantire gli indennizzi alle imprese agricole e agroalimentari colpite, per permettere alle aziende di restare sul mercato nonostante i danni.  In concomitanza, un decreto urgente dovrà definire l’intensità dell’aiuto.

La Regione chiede inoltre un secondo Decreto legge nazionale Alluvioni per i risarcimenti.

“Abbiamo iniziato una fase di ricognizione più puntuale dei danni ed è già attivo il sistema di segnalazione per le imprese. – dice Mammi – Servono risorse adeguate e urgenti per rimettere in marcia l’economia del settore e risarcire le imprese agricole e agroalimentari per i danni produttivi. Poi contributi a fondo perduto fini al 100% per ricostruire le strutture e gli impianti in campo. Bisogna inoltre prevedere un adeguamento del quadro degli adempimenti amministrativi per consentire deroghe e proroghe aderenti all’emergenza, anche verso gli obblighi sulla Politica Agricola Comune che abbiamo con Bruxelles. E risorse per il ripristino e la ricostruzione delle infrastrutture idriche e irrigue gravemente danneggiate, la manutenzione del territorio, il contrasto al dissesto idrogeologico e le frane nelle zone collinari e montane. Noi da parte nostra modificheremo alcune misure di finanziamento dello Sviluppo Rurale per aiutare le imprese agricole e il territorio, ma servono nuovi aiuti nazionali ed europei”.

La Regione metterà subito a disposizione le risorse in avanzo dal Psr di transizione – circa 20 milioni di euro – più le prime risorse immediatamente a disposizione nel nuovo Sviluppo Rurale 2023- 2027, e ha richiesto alle altre Regioni italiane di riservare una percentuale dello Sviluppo rurale nazionale per i danni all’agricoltura della Romagna, come già è stato fatto in altri casi di terremoti e catastrofi avvenuti nel Paese. Un’altra leva è rappresentata dal fondo di crisi europeo da attivare sugli aiuti diretti agli agricoltori (Primo pilastro della Pac) per le aziende ricomprese nelle delimitazioni. In questo caso si tratterebbe di un contributo una tantum.

Infine, il fondo catastrofale europeo interviene con misure di ripristino e investimenti infrastrutturali nel territorio su strade, dissesti, frane.

La Regione sta lavorando insieme ai Centri di Assistenza Agricola (Caa) per una ricognizione dei danni delle imprese agricole, utile a contestualizzare le richieste a valere sui fondi nazionali ed europei.
Per chi vuole invece fare una segnalazione autonoma è disponibile online un modulo per ogni segnalazione di danni alle produzioni agricole e/o alle strutture aziendali e infrastrutture interaziendali.
Va compilato il questionario raggiungibile al link:

Segnalazione sommaria di danni subiti dalle imprese agricole nel 2023 (regione.emilia-romagna.it)

 

Legambiente Emilia-Romagna esce dal Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia-Romagna

Dopo un’esperienza durata due anni e mezzo, Legambiente Emilia-Romagna ha deciso di uscire dal gruppo di organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e il Clima promosso dalla Regione Emilia-Romagna. La scelta, maturata a seguito del confronto tra i livelli dell’associazione, è legata soprattutto alla mancanza di coerenza tra gli obiettivi indicati nel Patto e le azioni realizzate in questi anni dalla Regione.

Nonostante, infatti, gli impegni assunti con la firma del Patto e l’apparente condivisione di finalità dell’azione politica tra i firmatari, non sono però mancate scelte, sia nell’ambito della pianificazione regionale sia nell’autorizzazione a singoli progetti, decisamente in contrasto con tali finalità.

“Avevamo sperato che l’impegno assunto dalla Regione rispetto alle principali questioni ambientali del nostro tempo, che era stato riconosciuto anche dal cambiamento del nome del Patto rispetto al passato, quando non c’era riferimento al ‘Clima’, si concretizzasse in modo decisamente più forte rispetto a quanto è in realtà avvenuto”, dichiara Legambiente. “È evidentemente mancata la capacità di trovare un punto d’incontro tra l’obiettivo di mantenere un sistema economico forte e la necessità di attuare la transizione ecologica nei tempi dettati dalla crisi ambientale in cui ci troviamo.”

L’episodio più emblematico in questo senso, secondo l’associazione ecologista, è stata l’accoglienza che è stata data al nuovo rigassificatore di Ravenna, un impianto che ben poco ha a che fare con la transizione energetica che invece imporrebbe l’abbandono dei combustibili fossili in tempi rapidi: invece di cogliere l’opportunità della crisi russo-ucraina, la Regione (affiancata in questo dai Governi nazionali che si sono succeduti dal 2021 in poi) ha scelto di appoggiare la strategia della diversificazione dei Paesi di approvvigionamento del gas, una strategia che, per i tempi che sono stati indicati nei provvedimenti autorizzativi dei nuovi impianti, vincolerà il Paese per decenni alle risorse fossili.

Allo stesso tempo, è mancato un chiaro indirizzo a supporto degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: in particolare per quello che riguarda gli impianti eolici, dalla Regione e dai firmatari del Patto è mancata un’azione chiara e coerente finalizzata al miglior inserimento di tali impianti nei contesti territoriali dell’Emilia-Romagna.

“Come è stato evidenziato anche dalle attività di Legambiente a livello nazionale, la transizione energetica incontra numerosi ostacoli su tutti i territori. Nel contesto emiliano-romagnolo è mancata una comunanza d’intenti tra i soggetti che avevano sottoscritto un impegno a favore della transizione energetica: anche nel caso nell’ultima delibera regionale in materia, dedicata alle aree idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici, l’impegno dei consiglieri regionali promotori di emendamenti migliorativi rispetto alla proposta iniziale si è scontrato con l’opposizione di chi, pur aderendo al Patto, non sta riconoscendo l’urgenza di ridurre le emissioni climalteranti che tanti danni stanno provocando e provocheranno al nostro territorio.”

L’energia non è però l’unico ambito sul quale l’azione del Patto è stata carente, secondo Legambiente.

“Abbiamo avuto modo di confrontarci con l’Amministrazione regionale e gli altri portatori d’interesse su alcuni strumenti di pianificazione cruciali per lo sviluppo del territorio regionale, come il Piano Integrato dei Trasporti (PRIT) e il Piano Rifiuti (PRRB)”, ricorda l’associazione. “Nel caso del PRIT abbiamo presentato una protesta formale alla luce dell’incoerenza del Piano e delle sue previsioni infrastrutturali rispetto agli altri piani che si occupano di aspetti ambientali: in quell’occasione non c’è stato modo di ottenere alcuna modifica al testo che era stato portato alla discussione dell’Assemblea legislativa.”

“In merito al Piano Rifiuti avevamo invece presentato osservazioni relative alle previsioni di evoluzione dei quantitativi di rifiuti prodotti: le previsioni contenute nel Piano non erano in linea con l’ipotesi di applicare le migliori pratiche a disposizione per ottenere una riduzione significativa dei rifiuti stessi, un requisito necessario per poter ipotizzare di chiudere un impianto di incenerimento” continua Legambiente. “In questo caso si è voluto mantenere un obiettivo decisamente meno ambizioso, sulla scorta di indicazioni di livello nazionale: questo obiettivo non è però in linea con i risultati ottenuti nei territori che hanno adottato il sistema di tariffazione puntuale, che hanno ottenuto performance molto migliori di quanto prevede oggi il Piano.”

Tema ulteriore rispetto al quale Legambiente ha manifestato preoccupazione nel tempo è il consumo di suolo. Nonostante le finalità enunciate in fase di approvazione della legge urbanistica regionale 24/2017, tra il 2020 e il 2021 l’Emilia-Romagna è stata la terza Regione italiana per consumo di suolo, più 658 ettari cementificati in un solo anno, pari al 10,4% di tutto il consumo di suolo nazionale, come ricordato recentemente da Paolo Pileri.

“Come era stato preventivato da esperti e organizzazioni ambientaliste, la legge urbanistica non ha consentito di interrompere il consumo di suolo in Emilia-Romagna: secondo i dati ISPRA, i processi di copertura e impermeabilizzazione del suolo proseguono a ritmi elevati e i casi di grandi espansioni delle superfici urbanizzate non si sono fermati. Resta particolarmente critico il tema dei poli logistici, la cui realizzazione sul territorio continua a sfuggire alle logiche della pianificazione, a partire dalla mancanza di connessione con le infrastrutture ferroviarie. Ha costituito un segnale particolarmente negativo in questo senso l’approvazione di proroghe ai termini di attuazione delle previsioni urbanistiche previgenti alla nuova legge che, negli anni passati, hanno consentito di prolungare la validità dei vecchi PRG e PSC: questo ha portato alla prosecuzione di interventi urbanistici previsti da anni che, tra l’altro, non verranno nemmeno computati nell’ammontare del consumo di suolo consentito dalla nuova legge.”

Anche gli eventi estremi verificatisi nel mese di maggio in Romagna sono stati motivo di riflessione per Legambiente Emilia-Romagna.

“Abbiamo assistito con sgomento a quanto accaduto sul territorio e crediamo sia necessario procedere quanto prima non solo alla ricostruzione, ma anche a una trasformazione del sistema di gestione delle precipitazioni e di quello fluviale”, rimarca l’associazione. “Come ha sottolineato giustamente il segretario dell’Autorità Distrettuale di Bacino del Po, non occorre ripristinare la situazione preesistente, ma è necessario riprogettare e ampliare gli spazi a disposizione dei fiumi in modo da ridurre il rischio: questo significa rivedere le logiche che hanno guidato la pianificazione territoriale in passato, e quindi restituire spazio ai fiumi anche delocalizzando insediamenti oggi collocati in aree prossime ai corsi d’acqua.”

“Non abbiamo apprezzato il riferimento sprezzante di amministratori pubblici alle organizzazioni ambientaliste additate come responsabili di ostacoli alla realizzazione di opere per la sicurezza del territorio”, aggiunge Legambiente. “Addossare le responsabilità del mancato adattamento delle infrastrutture al cambiamento climatico a chi proprio di cambiamento climatico si occupa tutti i giorni è una palese contraddizione e il segno che la protezione dell’ambiente continua ad essere trattata come un elemento secondario, il contrario di ciò che il Patto per il Lavoro e il Clima avrebbe dovuto realizzare.”

Legambiente ribadisce infine il proprio sostegno alle politiche ambientali e di sviluppo sostenibile promosse sul territorio dell’Emilia-Romagna: “Continueremo a svolgere il nostro lavoro di analisi e di stimolo affinché la Regione, gli enti pubblici e il settore privato compiano rapidamente la transizione verso un modello socioeconomico a basso impatto ambientale. La nostra disponibilità al confronto resta immutata, serve però chiarezza da parte dei decisori politici ed economici: la crisi climatica richiede risposte immediate e non contraddittorie.”

 

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