UniCredit amplia il pacchetto di interventi straordinari a favore di cittadini e imprese delle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena in Emilia-Romagna, delle province di Ancona e di Pesaro e Urbino nelle Marche edellaprovincia di Firenze in Toscana, colpitedalle forti precipitazioni che hanno provocato ingenti danni.
La banca ha stanziato infatti un plafond dedicato di 1 miliardo di euro a disposizione delle imprese che, presentando un’autocertificazione in relazione ai danni subiti in conseguenza delle forti precipitazioni dei giorni scorsi, potranno richiedere finanziamenti chirografari e ipotecari con uno speciale preammortamento sino a 36 mesi. Tali finanziamenti potranno essere assistiti da garanzie pubbliche (Fondo di Garanzia per le PMI e SACE).
Inoltre, fino al 31.12.2023, UniCredit azzera il canone dei POS per le imprese con punto vendita nelle province impattate. L’esenzione delle commissioni per i pagamenti sotto i 15 euro, per le aziende fino a 5 milioni di fatturato, è già attiva su tutto il territorio nazionale fino al 30.06.2023.
Queste nuove iniziative si aggiungono a quanto già varato nei giorni scorsi.
Per i clienti imprese con sede legale/operativa nelle zone interessate sono disponibili la moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari e il “Pacchetto nuovo credito alle imprese”, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate.
Per tutti i clienti privati residenti nei territori colpiti è già attiva una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari ed è a disposizione un prestito con tasso agevolato.
Andrea Orcel, Amministratore Delegato e Head of Italy di UniCredit ha dichiarato: “Vogliamo sostenere tutti i nostri clienti che stanno subendo danni e vivendo momenti di straordinaria difficoltà con le loro famiglie a causa dell’emergenza in corso. Attraverso questo intervento concreto, possiamo fornire il sostegno finanziario necessario per aiutarli a tornare rapidamente alla normalità. Questa azione è un ulteriore segno dell’attenzione e dell’impegno di UniCredit nei confronti dei propri clienti, delle comunità e dei territori in cui opera”.
In Romagna nell’arco di soli 2 giorni si sono abbattute ben 30 bombe d’acqua su un territorio reso fragile dalla prolungata siccità a causa della caduta al nord del 40% di precipitazioni in meno nel primo quadrimestre dell’anno. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) e di Isac Cnr in riferimento all’alluvione che ha colpito la Romagna con dispersi e vittime per le quali si esprime profondo cordoglio.
La furia del maltempo – sottolinea la Coldiretti – si è scatenata su terreni secchi che non sono riusciti ad assorbire l’acqua che è caduta violentemente provocando allagamenti, frane e smottamenti nelle aree rurali dove molte aziende agricole risultano irraggiungibili con problemi per la consegna del latte munto ma anche per garantire acqua e alimentazione agli animali allevati.
Sono oltre 5mila secondo la Coldiretti le aziende agricole colpite dal maltempo per frane o allagamenti che mettono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione, con danni al momento incalcolabili in attesa del deflusso delle acque e del fango. Il settore più colpito – precisa la Coldiretti – è quello dell’ortofrutta con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno 4 o 5 anni prima di tornare produttive.
A causa della cementificazione e dell’abbandono l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero. Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è che in Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) secondo l’Ispra hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni Ma la percentuale arriva al 100% in molte regioni come l’Emilia Romagna. Per effetto delle coperture artificiali il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l’Ispra.
Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. Ma serve anche approvare la legge contro il consumo di suolo che giace in Parlamento da oltre 10 anni.
Siamo infatti di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che già lo scorso anno hanno raggiunto i 6 miliardi di euro.
“Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire con la nomina di un Commissario alla ricostruzione come fatto ai tempi del terremoto” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Ma sono anche necessario investire nei bacini di accumulo che diventano quindi fondamentali per la sicurezza di tutto il nostro Paese, conservando l’acqua in eccesso per ridistribuirla quando serve utilizzando al meglio le risorse del Pnrr, dei fondi di coesione e del REpowerEU. A fronte di questa situazione climatica – continua Prandini – è infatti strategico intervenire con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.
Coperto o molto nuvoloso, con piogge diffuse di intensità debole in pianura, a tratti moderate sui rilievi. Temperature stazionarie o in lieve aumento, con minime comprese tra 12 e 15 gradi e massime intorno a 18 gradi. Venti deboli-moderati da nord-est con temporanei rinforzi lungo il crinale appenninico. Mare poco mosso.
Poco dopo le 06:30 sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni. La chiusura si era resa necessaria per permettere alla task force di ASPI – già operativa ininterrottamente su diversi fronti – di proseguire nella notte e velocizzare il complesso piano di attività per il ripristino dei danni causati dalle alluvioni al fine di consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione.
Attualmente, per consentire il proseguimento degli interventi di ripristino, il traffico circola su una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni e si registrano 5 km di coda tra il bivio con la Diramazione di Ravenna e Forlì verso Ancona.
Agli utenti in transito tra si raccomanda sempre la massima prudenza.
Un minuto di silenzio. E’ iniziato così il pre event di Festival della Giustizia Penale presso Florim Ceramiche. Un minuto di silenzio per ricordare le vittime e le alluvioni che stanno flagellando la Romagna.
E il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, si è collegato per un saluto breve, ma molto significativo: «L’Emilia-Romagna è nuovamente ferita, questo è davvero un nuovo terremoto a 11 anni dal 2012. Chiediamo al Governo, che ci è vicino in questa fase (ho apprezzato molto che la primo ministro Meloni si sia collegata durante il viaggio per il G7 in Giappone), la sospensione degli adempimenti fiscali, dei mutui e delle incombenze giudiziarie, la difesa per lavoratrici e lavoratori, anche stagionali e per i tempi determinati, e i danni per le famiglie, le imprese e i cittadini, oltre alle risorse per infrastrutture e dissesto idrogeologico. Di irreparabile ci sono solo le vite delle vittime, per tutto il resto sarà dura, sarà durissima, ma non ho dubbi che ancora una volta l’Emilia-Romagna e la sua gente sapranno reagire».
Guido Sola, presidente di Festival Giustizia Penale, ha aperto così i lavori: «In questi giorni la nostra regione è stata funestata da una catastrofe, abbiamo ritenuto di andare comunque avanti perché non facciamo una festa, ma un Festival, un momento di approfondimento, di confronto, di scambio di idee, di dialogo che quest’anno mette al centro le tematiche dell’impresa, del lavoro, della giustizia.
Quella che stiamo proponendo è una scommessa, ma come comitato organizzatore l’abbiamo accettata con entusiasmo, perché la versa forza di questa kermesse è dovuta al fatto che questa iniziativa è costituita da diverse anime. Il Festival è nato nel 2019 proprio perché in questa società malata di populismo e giustizialismo, parlare di garantismo sembra strano. Non a caso anche quest’anno ospiteremo vittime di errori giudiziari: se si rispettassero sempre le regole si mitigherebbe il rischio di commettere questi gravi errori».
Claudio Lucchese, presidente di Florim Ceramiche, ha salutato i numerosi presenti, tra questi i sindaci del territorio e varie altre autorità. Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e al Made in Italy ha inviato un videomessaggio: «Stiamo lavorando sulla doppia transizione, verde e digitale, e vogliamo razionalizzare gli incentivi. Possiamo attrarre investimenti stranieri solo con norme chiare e semplificate, in questo senso il nuovo Dl concorrenza potrà far crescere e incentivare gli investimenti, e proprio per attrarre investitori dall’estero stiamo lavorando con una struttura ad hoc. Inoltre stiamo lavorando per un fondo apposito per sostenere il Made in Italy, per valorizzare la reale produzione in Italia, anche attraverso la lotta alle contraffazioni e al cosiddetto ‘italian sounding’. Concludo ricordando ciò che sta accadendo nella nostra regione, per esprimere il mio sostegno a chi si sta prodigando, assicurando che il Governo centrale farà la sua parte nel sostegno e nella ricostruzione».
Hanno preso poi la parola Roberto Ricco, presidente della Camera Penale di Modena («Abbiamo coinvolto tante persone e tanti ordini professionali, questo è un grande risultato per noi. Questo tema è molto emiliano, parlare di impresa vuol dire parlare di Modena e della nostra regione») e Luca Luparia Donati, direttore scientifico del festival che ha illustrato il programma e ha sottolineato: «Parleremo di legalità d’impresa, di modelli organizzativi virtuosi delle aziende, di sostenibilità ambientale, di lavoro con tante sfaccettature. Con una apertura molto importante anche all’estero. Ma la giustizia penale può anche essere un ostacolo, ci sono sessioni in cui si parlerà anche del processo mediatico. Tanti temi, tante esperienze di vita: tutto questo è Festival della Giustizia Penale».
Operazioni di soccorso a persona dei VVF di Modena e Reggio Emilia a Cesena
Salgono a oltre 4.800, 1.700 in più rispetto a stamattina, le persone che hanno trovato accoglienza presso le sedi allestite dai Comuni (palestre e alberghi) di cui 743 minori: oltre 4mila nel ravennate, 471 nel bolognese, 300 nel forlivese-cesenate e 32 nel riminese. Oltre 10mila gli evacuati. Sei le cucine mobili operative: due a Faenza, una a Riolo Terme, una a Solarolo, una a Sant’Agata e una a Forlì.
Per mettere al sicuro chi si trova in abitazione a rischio sono sul campo quasi 900 vigili del fuoco – circa 300 in più rispetto a ieri – di cui 562 arrivati da fuori regione con 125 automezzi.
Un contingente che dalle ore 8 di oggi ha garantito, nelle quattro province colpite dal maltempo, quasi 600 interventi.
In volo per tutta la giornata anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili.
Per quanto riguarda i volontari di protezione civile sono più di 700 quelli oggi al lavoro per portare soccorso alla popolazione. Oltre a quelli emiliano-romagnoli, se ne contano circa 374 che appartengono alle colonne mobili delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Toscana oltre che delle Province Autonome di Trento e Bolzano; 140 quelli appartenenti ad associazioni nazionali di protezione civile.
Dal 2 maggio, data dell’inizio del maltempo, salgono così a oltre 8000 le giornate/uomo messe in campo dai volontari di protezione civile.
Per quanto riguarda le utenze elettriche, alle 18,30 risultano ancora 18.500 i clienti disalimentati, in calo di 2.500 unità rispetto al dato del primo pomeriggio, grazie ai 700 tecnici di Enel Distribuzione operativi da ieri. Quattro gli elicotteri utilizzati per ispezionare le linee interessate dagli eventi e consentire al personale di poter eseguire manovre in aree non raggiungibili, 170 i gruppi elettrogeni e 4 le power station per poter fornire alimentazione di emergenza non appena le condizioni meteorologiche consentiranno il deflusso delle acque.
Non ci sono variazioni riguardo le frane e gli allagamenti rispetto a quanto registrato questa mattina.
“Ancora una volta l’Emilia-Romagna mostra il suo grande cuore. Non posso che ringraziare, anche a nome delle persone che ancora stanno combattendo e soffrendo: la solidarietà conferma di essere un motore morale della nostra comunità”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a conclusione di una giornata in cui le donazioni hanno iniziato a succedersi attraverso “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, campagna di raccolta fondi lanciata dalla Regione a sostegno delle persone colpite dall’alluvione.
“Prima la Ferrari, che con un gesto importante ha voluto donare un milione di euro– ha commentato Bonaccini-, quindi il Bologna Calcio, che ha aderito alla raccolta fondi annunciando di voler devolvere la metà dell’incasso che sarà realizzato per la partita Bologna-Napoli della prossima settimana e l’impegno aggiuntivo del presidente Saputo”.
In occasione della partita, infatti, comunica la società rossoblù che saranno collocati ai vari ingressi dello stadio diversi punti di raccolta per consentire anche ai tifosi di versare un contributo. La cifra ottenuta dalle sottoscrizioni dei tifosi sarà personalmente raddoppiata dal presidente Joey Saputo.
“Vorrei in particolare ringraziare ciascuna delle persone e delle aziende che si stanno mobilitando- conclude il presidente della Regione-. Grazie davvero e tutti, resoconteremo ogni euro raccolto e il suo utilizzo, come sempre fatto”.
Quando verrà riattivata la corrente elettrica? Come faccio a raggiungere il paese dei miei parenti? Ho bisogno di generi di prima necessità, mi aiutate?
Ma anche: come posso dare una mano o diventare volontario di protezione civile o donare cibo, coperte, denaro alle persone alluvionate?
Per dare risposte a queste e altre domande, la Regione Emilia-Romagna attiva da domani, venerdì 19 maggio, il numero verde 800 024662 che risponderà 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20.
È un sistema informativo pensato a supporto dell’emergenza alluvione in corso e che, in questa fase, cercherà di rispondere ai quesiti e di indirizzare le persone ai giusti referenti.
Tutti i cittadini potranno quindi chiamare l’800 024662 per richieste di informazione o problematiche legata all’emergenza.
Esondazione di fiumi, attivazione di frane e smottamenti, danni a edifici, cose e persone, con il rischio di gravi conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
L’onda d’acqua che ha sommerso parte dell’Emilia-Romagna ha causato anche rifiuti in quantità straordinaria; rifiuti che vanno rimossi velocemente, per assicurare il ritorno a livelli di sicurezza e a condizioni di vita normali.
Le modalità con cui fare questi interventi le stabilisce un’ordinanza, a firma del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che mette nero su bianco precise disposizioni per agevolare la rimozione e la gestione dei rifiuti generati dagli eventi legati all’eccezionale ondata di maltempo.
L’ordinanza sarà a tempo, cioè avrà una validità pari a sei mesi.
La situazione e le novità La situazione d’emergenza vede una quantità di rifiuti che non può essere gestita secondo le norme ordinarie, e questo riguarda le fasi di raccolta, trasporto e trattamento presso gli impianti. Quindi, vista la situazione, è necessario aumentare la capacità di stoccaggio. Naturalmente in condizioni di sicurezza.
Conseguentemente, per garantire la corretta gestione dei rifiuti urbani, l’ordinanza stabilisce che sarà possibile procedere in deroga anche alle autorizzazioni in vigore per gli impianti di stoccaggio, di trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, di discarica e termovalorizzazione.
Sempre in riferimento alla situazione generata dall’alluvione, c’è l’esigenza di modificare i flussi pianificati dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e la Bonifica delle aree inquinate (PRRB) per il 2023. Questo, però, limitatamente ai rifiuti rimossi a seguito degli eventi alluvionali.
Di fatto, l’ordinanza stabilisce che tutti i rifiuti che derivano dall’alluvione, provenienti da edifici pubblici e privati, vengano classificati come rifiuti urbani.
I rifiuti provenienti dalle attività produttive ordinariamente classificati come speciali restano tali, anche se alluvionali.
I rifiuti urbani derivanti dall’alluvione sono gestiti dal soggetto competente sul territorio, ad eccezione dei rifiuti liquidi: per questi ultimi può intervenire anche chi è competente per territorio per il servizio idrico integrato.
I gestori del servizio pubblico di gestione dei rifiuti sono autorizzati a derogare all’ordinaria modalità di svolgimento del servizio di raccolta nei casi in cui non sia possibile effettuarla secondo le modalità normali di esercizio.
Il trasporto dei rifiuti urbani è svolto dai gestori del servizio pubblico con mezzi idonei e iscritti all’albo; per assicurare maggiore velocità nelle operazioni è possibile, con deroga, l’impiego di ulteriori mezzi.
Gli impianti di destinazione dei rifiuti indicati dall’ordinanza dovranno garantire il proprio funzionamento in fasce orarie più ampie rispetto a quelle ordinarie e nei giorni festivi.
La situazione delle strutture sanitarie e sociosanitarie regionali non è particolarmente critica, nonostante la grave emergenza creata dal maltempo sia ancora in corso.
Il punto è stato fatto oggi dall’assessorato regionale alla Sanità nel corso di un incontro con le direzioni generali di tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere e degli IRCCS.
Sono infatti ripartite quasi ovunque le visite specialistiche e gli interventi di chirurgia, anche facendo ricorso a gruppi elettrogeni quando necessario o spostando i pazienti per garantirne la sicurezza. Sempre assicurate, come nei giorni scorsi, le urgenze.
Le maggiori difficoltà in questa fase sono invece legate alla viabilità perché per i pazienti e per gli stessi professionisti sanitari diventa difficile raggiungere le strutture, al punto che il Servizio sanitario regionale sta mettendo a disposizione i propri elicotteri dell’elisoccorso per sostenere lo sforzo di Protezione civile, Vigili del fuoco e Forze dell’ordine sia per garantire gli spostamenti del personale, sia per raggiungere le persone in difficoltà nelle proprie abitazioni perché isolate.
E proprio delle zone isolate in queste ore si sta predisponendo una mappa, con gli elicotteri pronti ad approvvigionarle anche di farmaci.
In particolare, è stato spostato a Bologna l’elicottero di stanza a Pavullo che, essendo dotato di verricello, può essere utilizzato nelle condizioni più critiche dell’Appennino bolognese dove non è possibile atterrare.
La Regione Veneto ha inoltre dato la sua disponibilità per garantire il servizio di un elicottero con base a Padova dotato anch’esso di verricello. A supporto dell’area romagnola sono arrivate 14 ambulanze del volontariato, che si aggiungono alla rete normale dei volontari. In aggiunta sono disponibili anche 3 ambulanze anfibie.
“In questo momento la fase più critica dell’emergenza, con gli appelli delle persone in cerca di soccorso, è stata affrontata e superata- spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- Adesso però occorre predisporre le azioni per gestire la seconda fase, di cui non siamo per ora in grado di prevedere la durata, che ci auguriamo il più breve possibile: assicurare i servizi agli sfollati e nei paesi isolati. La Regione c’è, tutto il sistema sanitario regionale è pronto a far fronte a ogni necessità”.
I centri di accoglienza e raccolta
La Regione sta predisponendo l’elenco dei punti di accoglienza. Si stima che ieri sera fossero ospitate oltre 3.100 persone nelle strutture predisposte: palazzetti dello sport o edifici predisposti dalla Protezione civile.
L’obiettivo è garantire in questi posti l’assistenza medica necessaria: nel palasport di Molinella che ha ospitato 150 persone sono presenti da ieri diversi medici di medicina generale, mentre stanno arrivando da tutta l’Emilia-Romagna i primi psicologi specializzati nella gestione di emergenze come questa.
In questo caso si sta facendo tesoro dell’esperienza maturata nel supporto dei profughi provenienti dall’Ucraina, adottando un protocollo analogo: già attivo il sostegno per le condizioni di fragilità, da lunedì il servizio sarà esteso a tutta la popolazione interessata.
Le Aziende sanitarie sono poi presenti in tutti i Centri Operativi Comunali attivati.
Sabato 20 maggio, alle ore 10.00, ritorna in biblioteca a Fiorano Modenese “FilosoFare. Filosofia con i bambini”, l’iniziativa promossa da Fondazione Collegio San Carlo di Modena, con il contributo di Fondazione di Modena e in collaborazione con il Polo Bibliotecario Modenese, che dal 2015 consente di realizzare laboratori filosofici per i più piccoli.
Il laboratorio di sabato al BLA (Biblioteca, Ludoteca e Archivio storico) è a ingresso libero per tutti i bambini e ragazzi dai 7 ai 10 anni. Con “Il gioco dei pensieri”, Luca Mori, educatore specialista della filosofia con i bambini, guiderà i più piccoli a scoprire in maniera originale e divertente frammenti di pensieri attribuiti a sapienti la cui fama ha attraversato i secoli, affrontando in questo modo temi di rilevanza filosofica, come la scoperta della natura, la costruzione di una città ideale, la conoscenza di sé stessi e degli altri, l’accettazione della diversità, il rispetto delle regole condivise, la gestione delle emozioni e l’uso dell’immaginazione.
Proseguono le operazioni per mettere al sicuro chi si trova in abitazioni a rischio, e che vedono impegnati anche 562 Vigili del fuoco arrivati da fuori regione, oltre 250 in più rispetto a ieri, dotati di oltre 125 automezzi.
Attualmente sono oltre 3.100 le persone che hanno trovato accoglienza presso sedi allestite dai Comuni, di cui 2.500 nel ravennate, 420 nel bolognese, 200 nel forlivese-cesenate e 7 nel riminese.
Per domani intanto confermata l’allerta rossa per criticità idrauliche sulle pianura e collina bolognese; su bassa collina, pianura e costa romagnola. Arancione invece per montagna romagnola, oltre che per collina emiliana centrale, pianura modenese e ferrarese.
Per quanto riguarda le criticità idrogeologiche, l’allerta è arancione per montagna, collina, pianura e costa romagnole; montagna e collina bolognese; montagna e collina emiliana centrale.
In volo per tutta la giornata anche due elicotteri del 118 di Ravenna e Pavullo (Mo) per l’evacuazione di persone fragili.
È questo l’ultimo aggiornamento dell’emergenza che sta colpendo l’Emilia-Romagna.
Mentre è in corso di verifica il numero delle persone evacuate, sicuramente superiore a 10mila. Di queste 4 mila solo nel bolognese, alle quali si aggiungono svariate migliaia nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna.
Fiumi
Sono 23 i fiumi e corsi d’acqua esondati, anche in più punti: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena.
Altri 13 corsi d’acqua hanno superato il livello 3 (allarme) della soglia idrometrica in alcune stazioni di rilevamento: Marecchia, Ausa, Uso, Rubicone, Idice, Santerno, Quaderna, Panaro, Samoggia, Ghironda, Lavino, Navile, Fiumi Uniti.
Allagamenti
Si sono registrati oltre 50 allagamenti in 42 comuni.
15 nel bolognese: Bologna, Budrio, Molinella, Medicina, Castel San Pietro, Imola, Mordano, Castel Guelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sala bolognese.
13 nel ravennate: Brisighella, Conselice, Lugo, Massalombarda, Sant’Agata sul Santerno, Cotignola, Solarolo, Faenza, Castel Bolognese, Riolo Terme, Bagnacavallo, Russi, Cervia.
12 nel forlivese-cesenate: Forlì, Cesena, Cervia, Cesenatico, Gatteo Mare, Gambettola, Savignano sul Rubicone, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Gambettola, Meldola, Bertinoro.
2 nel riminese: Riccione e Santarcangelo di Romagna.
La situazione sulle strade
Risultano al momento totalmente chiuse oltre 200 strade tra comunali e provinciali.
190 in provincia di Bologna, 9 in provincia di Forlì-Cesena, 1 nella provincia di Ravenna e 5 nel riminese.
Quasi 160 quelle chiuse parzialmente: 104 nel bolognese, 22 nella provincia di Forlì Cesena, 23 nel ravennate e 8 nel riminese. Chiuso parzialmente anche la A1 a Sasso Marconi (direzione sud) per smottamento versante. Aperta una sola corsia.
Dissesto idrogeologico
Oltre 280 le frane, di cui 120 particolarmente importanti in 58 comuni:
Oltre 100 in provincia di Forlì Cesena: ben 71 a Modigliana, altre 5 rispettivamente a Dovadola e Predappio. E ancora: Tredozio, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Roncofreddo, Bertinoro, Meldola, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Rocca San Casciano.
Circa 90 in provincia di Ravenna: ben 75 a Casola Valsenio; colpite anche Brisighella e Riolo Terme.
Oltre 40 in provincia di Bologna: tra i comuni più colpiti, Fontanelice e Casalfiumanese nella valle del Santerno, oltre a Loiano, Monzuno e Monte San Pietro. E ancora: Bologna, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Pianoro, Marzabotto, Sasso Marconi.
Circa 25 in provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Rignano sulla Secchia, Marano sul Panaro, Pievepelago, Serramazzoni, Maranello, Sassuolo, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Guiglia, Lama Mocogno, Montese.
Circa 15 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano e Villa Minozzo, Ventasso.
Una decina in Provincia di Rimini: Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria, San Leo, Montescudo-Monte Colombo
Rete elettrica
Sono 34 mila le utenze al momento disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna.
Prosegue senza sosta l’impegno del personale e dei mezzi Anas (Gruppo FS Italiane) per fronteggiare la nuova forte ondata di maltempo che dalla scorsa notte sta interessando la regione Emilia-Romagna.
Anas, dall’avvio dell’emergenza, sta impiegando 240 persone, tra personale Anas e Squadre incaricate per il servizio di Pronto Intervento.
Per le principali operazioni sono stati impiegati sul territorio oltre 50 tra veicoli e mezzi operativi.
Gli operatori Anas sono impegnati sulle strade statali di competenza, monitorando i corsi d’acqua che hanno raggiunto la piena a causa delle abbondanti precipitazioni delle ultime ore e sono presenti nelle zone dove il maltempo ha causato l’ingrossamento e lo straripamento di fiumi e corsi d’acqua, che in alcune punti hanno invaso la sede stradale provocando allagamenti.
Il personale Anas è inoltre fortemente impegnato nei tratti interessati da smottamenti e frane, nelle zone più colpite da dissesto idrogeologico.
La strada statale 9 “via Emilia” è stata riaperta al traffico lungo tutto tratto ricadente in Emilia-Romagna.
Riaperta al traffico la strada statale 253 “San Vitale” a Villafontana (BO) e la strada statale 71 “Umbro Casentinese Romagnola” a Mercato Saraceno (FC).
Sulla strada statale 3bis “Tiberina” (E45) è stato riaperto al traffico lo svincolo di Case Murate.
Riaperta al traffico – in entrambe le direzioni di marcia – la strada statale 253 bis “Trasversale di Pianura” nel territorio di Budrio (BO) tra il km 30,400 ed il km 36,770 precedentemente chiusa per rischio esondazione del fiume Gaiana.
La strada statale 16 “Adriatica” è stata riaperta al traffico a Ravenna nei pressi del km 201 mentre permane la chiusa al traffico, per rischio esondazione, ad Alfonsine (RA) nei pressi del km 122, a Bagnacavallo (RA) dal km 136,100 al km 147.
Per allagamento è stata disposta la chiusura della strada statale 67 “Tosco Romagnola” a Coccolia (RA) dal km 201 al km 197,400 con percorso alternativo su viabilità secondaria.
La SS 67 “Tosco Romagnola” è altresì chiusa al traffico – per frane e smottamenti – nel comune di Portico e San Benedetto (FC), nei pressi del km 146,700, del km 148 e nei pressi del km 154,400; a Rocca San Casciano è disposta la chiusura nei pressi del km 163,800 e nel comune di Dovadola , nei pressi del km 168,600 e del km 170,400.
Nella città metropolitana di Bologna è altresì attiva la chiusura al traffico, per rischio di esondazione del fiume Savena, la strada statale 65 bis “Fondovalle Savena” a Pianoro tra il km 0,500 ed il km 2,500.
A Cesena per allagamento della sede stradale è chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, la strada statale 726 “Secante di Cesena” dallo svincolo n.3 (km 26,700) allo svincolo n.5 (km 31,200) ed è inoltre chiuso al traffico lo svincolo n.6, per chi viaggia in direzione Roma.
La strada statale 71 “Umbro Casentinese Romagnola” è chiusa al traffico – per frane e smottamenti – dal km 226,800 al km 233,400 nei comuni di Sarsina e Quarto con deviazione del traffico sulla SS3 bis (E45).
La strada statale 65 “della Futa”, nella città metropolitana di Bologna, a causa della presenza di frane e smottamenti è chiusa al traffico nel comune di Loiano dal km 76,400 al km 72,600 e nei pressi del km 84 in comune di Livergnano.
Per smottamento, la strada statale 64 “Porrettana” è chiusa a Marzabotto (BO) nei pressi del km 70,500 con deviazione del traffico sulla viabilità locale e a Sasso Marconi (BO) dal km 73,500 al km 71,800.
La strada statale 726 “Secante di Cesena” è chiusa al traffico dallo svincolo n. 5 (km 31,500) allo svincolo n.3 (km 26,700).
Inoltre, lungo la strada statale 727bis “Tangenziale di Forlì” permane la chiusura della carreggiata in direzione Bologna dal km 0 al km 5 mentre è disposta la chiusura – in entrambe le direzioni di marcia – nei pressi del km 4,900 mentre è riaperta in carreggiata opposta, direzione Rimini.
Come già comunicato in precedenza, al fine di alleggerire il traffico e facilitare le operazioni di soccorso nelle aree colpite dall’emergenza maltempo, su disposizione della Prefettura di Forlì Cesena, Anas ha temporaneamente istituito il divieto di transito ai mezzi pesanti sulla la strada statale 3 bis “Tiberina” (E45) tra Sansepolcro (AR) e Ravenna. In alternativa è possibile utilizzare l’autostrada A1. I mezzi pesanti sulla E45 in direzione nord sono deviati con uscita obbligatoria a Sansepolcro e prosecuzione sulla SS73 in direzione Arezzo/A1.
Esondazione del Secchia al Ponte di Concordia (foto Bonifica dell’Emilia Centrale)
Particolarmente impegnative le ultime 48 ore per la Bonifica dell’Emilia Centrale, occupata a fronteggiare con le proprie unità operative l’emergenza piogge che, in alcune zone, sta causando qualche criticità di natura geomorfologica, in particolare nella collina modenese, attualmente sorvegliata speciale da parte del Consorzio. Nei comprensori gestiti dall’ente consortile sono caduti, nella giornata di mercoledì 17 maggio, mediamente dai 30 mml (in alta pianura) ai 20 mml (nella Bassa) – quantitativi che il reticolo idrografico di bonifica sta riuscendo a smaltire senza particolari difficoltà – e la situazione è al momento sotto controllo.
Cinquanta le persone impegnate attualmente nella gestione dell’emergenza, di cui 40 solo sul territorio e la restante parte nella sede del Palazzo delle Bonifiche di Reggio Emilia, all’interno della Sala del Telecontrollo, presidiata h24 e che monitora i livelli dei canali consortili e riceve le segnalazioni provenienti dal territorio; soprattutto la piena del Secchia, che aveva superato i 10 metri a Ponte Alto, a nord di Modena: un’onda di piena particolarmente lunga. Sotto osservazione anche i livelli di Enza e Crostolo, la cui piena è stata meno intensa e che sono ora in discesa.
In merito l’operatività agli impianti consortili i tecnici dell’Emilia Centrale hanno avviato lo scarico a gravità del Derivatore in Po a Boretto, oltre all’azionamento di una pompa del Torrione per alcune ore (successivamente è entrato in funzione il mini-Torrione, che scarica nel cavo Fiuma). Operato anche lo scarico del Canalazzo di Brescello, regolarmente, a Foce Enza. Sono state azionate inoltre due pompe dell’impianto di Mondine per scaricare il flusso, proveniente dal Carpigiano, nel Cavo Lama. Le altre Acque Alte sono state scaricate nel Canale Emissario prima e, per gravità, a San Siro poi; qualche lieve esondazione a Casalgrande, sul Rio Canalazzo, ma comunque localizzata e che non ha causato particolari criticità grazie al pronto intervento delle squadre consortili di Arceto.
L’Emilia Centrale seguita, infine, a fornire il proprio apporto al Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale che sta fronteggiando la grave emergenza alluvione, con l’invio, proprio nella giornata di mercoledì 17 maggio, di altre due pompe (oltre alle tre già operative in loco) per continuare a sostenere fattivamente i colleghi impegnati.
Hanno preso il via in questi giorni i lavori di ristrutturazione della palestra Ferraguti di Magreta.
L’edificio, situato in via Magellano nei pressi del circolo ricreativo e del campo da calcio, risale ai primi anni Settanta. Già ristrutturata nel 2008, ancora oggi la palestra necessita di migliorie che ne incentiverebbero l’utilizzo. Da qui nasce il progetto di riqualificazione, che mira a rendere la struttura ad elevata qualità architettonica, funzionale, sicura e confortevole, con bassi costi di gestione e di manutenzione. Gli interventi, divisi in due fasi, riguarderanno il rinforzo strutturale della palestra con la messa in sicurezza e a seguire l’efficientamento energetico.
Scopo principale di questa prima parte è la risoluzione delle principali vulnerabilità riscontrate attraverso un insieme di interventi locali che prevedono il collegamento meccanico tra travi-pilastri e tra travi-pannelli di copertura, oltre all’implementazione di un sistema antiribaltamento per le murature di tamponamento. I lavori permetteranno così di risolvere le principali vulnerabilità della struttura esistente e di aumentarne il livello di sicurezza. L’intervento, finanziato dal Comune per un importo di circa 98mila euro, durerà un paio di mesi e sarà seguito dai lavori di efficientamento energetico
“Lavorare per migliorare l’esistente favorendo la rigenerazione e la riqualificazione edilizia – dichiara l’Assessore allo Sport Marco Biagini – è la soluzione ottimale per evitare il consumo di nuovo suolo. Come Amministrazione crediamo fermamente che continuare ad investire nelle strutture sportive sia il modo migliore per dimostrare quanto la pratica motoria e lo sport siano fondamentali, soprattutto per i giovani, nel percorso di integrazione sociale e condivisione dei valori di convivenza civile. Con questo intervento rendiamo la palestra più sicura, inclusiva e sostenibile: un percorso già realizzato in altri edifici simili e che continueremo a percorrere”.
Vittime, dispersi, inondazioni, frane. Di fronte a una regione alle prese con la devastazione dell’acqua, in tantissimi hanno chiesto di poter dare una mano, anche versando un contributo.
La Giunta regionale ha deciso di avviare subito una raccolta fondi per sostenere le persone e le comunità colpite, grazie alla generosità di chi vorrà partecipare a questa iniziativa.
Chiunque potrà versare un contributo utilizzando queste coordinate bancarie:
Iban:
IT69G0200802435000104428964
Causale:
“ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”
Per donare dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0
Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Ogni euro raccolto, l’utilizzo che ne verrà fatto, verranno resocontati pubblicamente, così come è stato fatto per precedenti raccolte fondi (ricostruzione post sisma, emergenza Covid, emergenza Ucraina).
foce Correcchio Gambellara Vecchi in Zaniolo a Conselice
“Della drammatica alluvione in Romagna ci ricorderemo giusto il tempo di rendere omaggio alle vittime; poi ciascuno dovrà rimboccarsi le maniche e da solo ricostruirsi la vita, perché solidarietà delle parole e concretezza dei fatti, spesso rallentati da un’estenuante burocrazia, non vanno di pari passo: è quella, che chiamiamo la liturgia degli stati d’emergenza, consci che solo una piccola parte dei danni potrà essere ristorata dall’intervento pubblico, senza contare le conseguenze sulla vita economica e sociale del territorio. Se una lezione si vuole trarre da quanto accaduto è la necessità di ripensare le priorità ed i necessari investimenti per il futuro del Paese, perché senza sicurezza nella gestione delle acque non può esserci sviluppo”: a dirlo è Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI Emilia Romagna oltre che dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.
“Sarebbe miope tacere che quanto accaduto in Emilia Romagna ha colpito una delle regioni più attente alla sicurezza idrogeologica, evidenziando l’impotente esposizione del nostro Paese alle violente conseguenze della crisi climatica – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – L’alluvione di questi giorni ha fatto facilmente ricordare l’analogo evento di pochi mesi fa nelle Marche, ma l’attenzione, in realtà, dovrebbe concentrarsi sulle troppe emergenze idrogeologiche, evitate per semplice casualità nelle scorse settimane, pur in quadro complessivo di siccità. E’ necessaria una nuova cultura del territorio, perché l’estremizzazione degli eventi atmosferici non è più un’eccezione, ma un ricorrente pericolo, che grava sulla vita delle nostre comunità.”
I dati del settimanale report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche confermano, pur in un quadro di drammaticità, come la violenza degli eventi meteo, che si sono rovesciati sull’Italia, avrebbe perfino potuto comportare conseguenze più gravi.
Impressionante è osservare l’evoluzione delle piene in decine di torrenti concentrati in una zona piuttosto limitata dell’Emilia Romagna e riflettere su come, di fronte alla velocità dei cambiamenti climatici, ciascuno degli oltre 7600 corsi d’acqua del nostro Paese possa rappresentare una potenziale minaccia per il territorio.
Molti dei torrenti ora esondati segnalavano insufficienza idrica fino a qualche settimana fa; infatti, il bollettino di Arpae (Agenzia Prevenzione Ambiente Energia Emilia Romagna) ricorda che Aprile era stato fortemente carente di piogge con un deficit pluviometrico, che a livello regionale aveva toccato il 66,2%! Gli aumenti repentini dei livelli registrati da fiumi e torrenti, evidenziano come siano in grado in poche ore di sprigionare una potenza distruttiva, che rende inadeguata l’attuale rete idraulica ed obbliga ad una riflessione anche sui criteri di manutenzione.
A dimostrarlo sono, ancora una volta, i numeri: sui bacini montani romagnoli, soggetti a progressivo spopolamento (come nel resto d’Italia) e dove nasce la maggior parte dei fiumi interessati dalle piene, nell’ultima settimana sono mediamente caduti 145 millimetri d’acqua, preceduti da due settimane piovose su terreni inariditi dalla prolungata siccità; analoga situazione si è registrata sui bacini di pianura (mm.121 di pioggia in una settimana). In poche ore il risultato è stato devastante: Lamone (esondato) cresciuto di 9 metri; il Savio (esondato) cresciuto di m. 8 ; il Ronco, + 8 metri; il Senio, + 7 metri; il Montone, + 6 metri; l’Uso, + 5 metri; l’Ausa,+ 3 metri; il Pisciarello, + m.2,5 metri; il Marzeno, + m. 4,30 metri; il Voltre, + 3 metri. Al di fuori della “zona rossa romagnola”, da registrare l’esondazione del Ravone a Bologna e la piena del torrente Tiepido a Modena (cresciuto di oltre 6 metri e mezzo); altri fiumi sotto osservazione sono Santerno, Sintria, Rabbi, Rubicone (fonte: Arpae).
Quanto accaduto nella confinante Romagna ha creato grande apprensione anche nelle Marche dove, sul Nord della regione, si sono registrate analoghe piogge: lungo il bacino del fiume Foglia, cresciuto di circa 4 metri in 10 ore, sono mediamente caduti un centinaio di millimetri d’acqua in un giorno e mezzo (fonte: Centro Funzionale Protezione Civile Marche); saliti anche i livelli di Esino (+ m.1,20) e dell’affluente Sentino (+ m.1,10).
Sul resto della Penisola, dove non hanno causato danni, le piogge di Maggio hanno inciso su una situazione di prolungata carenza idrica.
Tra i grandi invasi del Nord va evidenziato il lago d’Iseo che, con una crescita di oltre 20 centimetri, tocca la soglia massima di riempimento, raggiungendo ora il 97,9% della capacità; bene il riempimento di Maggiore (91,9%) e Lario (74,1%), mentre anche il Benaco registra finalmente un importante aumento di livello, raggiungendo il 57,9% di riempimento, pur rimanendo ancora abbondantemente sotto media.
In Valle d’Aosta decrescono le portate della Dora Baltea e del Lys.
Crescono tutti i fiumi piemontesi, tra cui spiccano le performances di Tanaro, Pesio e Stura di Lanzo.
In Lombardia dove, da un anno e mezzo, lo scarto negativo della quantità di riserva idrica rispetto alla media storica si manteneva a livelli molto preoccupanti, le piogge di Maggio hanno ridotto il gap ad un pur sempre marcato -36%.A beneficiare delle precipitazioni sono anche i fiumi: in primis, la portata dell’Adda, che tocca i 179 meri cubi al secondo, ma positivo andamento anche per Serio, Mincio ed Oglio, che cresce di oltre mezzo metro.
In Liguria, dove le recenti piogge hanno interessato soprattutto la provincia di Genova, aumentano i livelli dei fiumi Vara, Entella, Magra ed Argentina.
Nel NordEst la prolungata crisi dei corpi idrici viene mitigata da precipitazioni abbondanti e costanti: in Veneto, dopo molti mesi, spicca la crescita di oltre un metro e mezzo del fiume Adige, mentre il livello della Livenza si alza di oltre 2 metri ed aumentano anche le portate di Piave, Brenta e Bacchiglione.
Per il fiume Po, la crescita delle portate degli affluenti comporta un riavvicinamento, dopo moltissimi mesi, alle portate medie del periodo: lungo tutta l’asta, infatti, si registra un aumento esponenziale d’acqua in alveo (in Emilia, portate raddoppiate).
In Toscana,nella settimana, le cumulate più consistenti di pioggia si sono registrate nel Grossetano (a Scansano mm. 129), in Lucchesia (mm. 126 a Lucca) e nel Massese (Massa, mm. 105); nell’arco dei 30 giorni, invece, il record viene segnato da due comuni della provincia di Firenze: Firenzuola (mm.255,6) e San Godenzo (mm. 232,6). A beneficiarne sono i fiumi, compreso il Serchio, che torna finalmente a superare i livelli di portata media del mese di maggio.
In Umbria la pioggia fa finalmente crescere il livello del lago Trasimeno (+ cm. 5), nonché i fiumi Nera, Chiascio e Tevere.
A Roma la portata media del fiume Tevere si attesta intorno ai 124 metri cubi al secondo superando, in alcune stazioni a monte, il livello massimo delle ultime annate; in crescita sono anche i livelli di Aniene ( torna ad essere in linea con la media del periodo), così come quelli di Liri e Sacco, nonché i livelli dei bacini lacustri di Bracciano, Nemi ed Albano.
Il fiume Volturno, sia nella sezione molisana che in quella campana, è in linea con le migliori performances stagionali degli ultimi anni; in Campania si registrano crescite di portata anche nei fiumi Sele e Garigliano, favorite da copiose piogge (a Napoli oltre 130 millimetri).
In Basilicata, sul fronte dello stoccaggio della riserva idrica nei bacini regionali, viene segnato un nuovo importante apporto con + 8 milioni di metri cubi in una settimana; nella vicina Puglia, lo scarto positivo è pari a 5 milioni di metri cubi in una settimana.
Infine si registrano copiose precipitazioni anche in Sicilia, dove era stato diramato un livello di allerta rossa: il record viene toccato nell’entroterra dai comuni di Aidone e P.zza Armerina con oltre 100 millimetri di pioggia.
Sono finite sott’acqua oltre 5mila aziende agricole con serre, vivai e stalle dove si contano animali affogati e decine di migliaia di ettari allagati di vigne, kiwi, susine, pere, mele, ortaggi e cereali e strutture di lavorazione dei prodotti agricoli. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’alluvione in Romagna dove si registrano dispersi e vittime anche tra gli agricoltori, per le quali si esprime un profondo cordoglio.
Difficoltà – sottolinea la Coldiretti – anche a garantire l’alimentazione degli animali allevati anche perché è stato compromesso il foraggio e manca l’acqua per abbeverarli nelle zone collinari con problemi di viabilità per i danni alle infrastrutture rurali a causa di frane e smottamenti.
Il settore più colpito – precisa la Coldiretti – è quello dell’ortofrutta con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive Si rischia – spiega la Coldiretti – di mandare in crisi una intera filiera fatta di agricoltura e delle aziende di trasformazione della frutta e degli ortaggi che fanno della Romagna la “fruit valley” italiana, con la produzione lorda vendibile dell’ortofrutta che vale nella regione 1,2 miliardi di euro.
I danni secondo la Coldiretti sono dunque incalcolabili in attesa del deflusso delle acque che hanno invaso i frutteti e gli ortaggi di pregio della regione, case rurali, allevamenti con trattori e macchinari coperti dal fango.
“Adesso la priorità è mettere in salvo le vite umane ma da subito occorre per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva poiché è in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’apprezzare i provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva e per i procedimenti giudiziari annunciati dal Governo. “Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che crescono di ora in ora per le attività agricole” evidenzia il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna Marco Allaria Olivieri, nel precisare che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.
“Ringraziamo i vigili del fuoco, la Protezione Civile e le forze dell’ordine, per l’azione di assistenza alle popolazioni colpite” ha concluso Prandini nel sottolineare “il grande impegno delle Federazioni della Coldiretti delle Emilia Romagna e delle Marche nell’affrontare una terribile emergenza di livello nazionale”.
Siamo lieti di annunciare che sabato 20 maggio alle ore 21.00 il Circolo “Nuraghe – Pinuccio Sciola” di Fiorano Modenese propone uno spettacolo che abbiamo conosciuto lo scorso anno, di grande successo. Parliamo di “Magnitudo Emilia. Uno sguardo sulle cose”, immagini e racconti a 10 anni dal terremoto emiliano. In scena sarà la compagnia Le Scompaginate con la partecipazione di Lidia Geti, la regia di Lucia Pantano per il testo di Annalisa Vandelli. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune, le associazioni InArte e Framestorming, e il supporto di Regione Sardegna, FASI, Sardatellus e Eurotarget.
Il giorno seguente l’associazione fioranese Amici della Musica “Nino Rota” propone un confronto aperto, intitolato “L’orecchio imprigionato” e incentrato sull’educazione all’ascolto della musica. L’incontro è condotto dal maestro Mirco Bondi, che si occupa anche di divulgazione e lezioni musicali. Appuntamento domenica 21 maggio alle ore 17.30 presso la sede dell’associazione.
Entrambi gli eventi sono a ingresso libero e gratuito, e si svolgeranno presso Villa Cuoghi (via Gramsci 32). Tuttavia, “Magnitudo Emilia” in caso di maltempo sarà annullato.
Nel corso del V congresso dei Giovani Democratici Emilia-Romagna, tenutosi a Sant’Ilario D’Enza, il sassolese Filippo Simeone è stato eleggo Segretario regionale, con l’approvazione della proposta congressuale di Generazione (R)Esistente.
L’assemblea ha visto la presenza di un centinaio di delegati e ospiti iscritti alla giovanile da tutta la Regione, alla quale hanno fatto seguito i saluti del Presidente Stefano Bonaccini, del segretario regionale PD Luigi Tosiani e del capo delegazione PD al Parlamento Europeo Brando Benifei.
Il neo-Segretario ha sottolineato l’importanza di una formazione politica continua:
“Come Sinistra abbiamo una doppia responsabilità: emancipare i ceti subalterni, e contribuire a far sì che il conflitto sociale e intergenerazionale si traduca in politiche costruttive nelle istituzioni. Solo così si potrà dare forza a una democrazia la partecipazione alla quale non si limiti alla mera esternazione del proprio lamento per le inefficienze del sistema. Per questo chiediamo al Pd di fare un investimento politico sui Giovani Democratici, un investimento che ci concretizzi in formazione e in esperienze, perché occorre una nuova classe dirigente, ma dirigenti politici non ci si improvvisa, lo si diventa costruendo un percorso.”
Fondamentale anche la consapevolezza della necessità di allargare i propri orizzonti: “La nostra generazione non è solo rappresentata da studenti universitari; occorre, anzi, riacquistare spazio fuori e dentro gli istituti superiori, nelle associazioni di quartiere e tematiche, nei luoghi di lavoro. Vogliamo che la politica ascolti le nostre voci non solo nei ‘forum dei giovani’, ma in qualsiasi tavolo di lavoro, perché i giovani non sono una categoria, ma cittadini che vivono lo spazio pubblico, spesso con difficoltà più grandi rispetto alle generazioni passate.”
Infine, un passaggio sulle prossime elezioni: “Abbiamo davanti una stagione politica cupa, di certo difficile, che vedrà la nostra regione coinvolta in una tornata elettorale di amministrative cruciale, in contemporanea con le europee, e già il nostro sguardo deve essere per le regionali dell’anno successivo. Un’onda arancione si accinge a prendere quota, ci faremo trovare pronti, per i nostri territori, per il nostro partito, per la nostra generazione, per la Sinistra”.
Pieno sostegno anche dalla Segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Modena: “Ci uniamo all’appello del neo-segretario regionale, al quale va il nostro più sentito augurio di buon lavoro, a tutta la nuova Segreteria entrante e ai delegati di tutti i territori in direzione regionale. Siamo assolutamente convinti che Filippo, insieme alla sua squadra, saprà essere all’altezza della sfida e riuscirà a dare seguito con grande passione e impegno alle proposte contenute nella sua mozione, da noi sottoscritta e sostenuta. Per cui sarà anche nostro compito affiancare il lavoro della nuova Segreteria regionale dei Giovani Democratici Emilia-Romagna per apportare un contributo significativo all’intera comunità politica regionale ed essere rappresentativi delle giovani generazioni che vivono la nostra Regione.”
L’Ospedale di Sassuolo ha un nuovo ambulatorio oculistico dedicato ai bambini, realizzato grazie al generoso contributo donato in onore e a ricordo dello storico rapporto che COOP ESTENSE ebbe sostenendo, come socio della compagine sociale di Atrikè, la scelta della gestione dell’Ospedale attraverso una S.p.A.; scelta che i Soci della Cooperativa ricorderanno per i benefici diretti e indiretti che ne ricavarono.
L’ambulatorio, dotato di tutte le più recenti tecnologie, è ospitato all’interno del Poliambulatorio ‘ARS MEDICA’ di proprietà dell’Ospedale, a poche centinaia di metri dal nosocomio. Una scelta pensata appositamente per le esigenze dei pazienti pediatrici che, in questo modo, avranno a disposizione i migliori professionisti e strumenti diagnostici all’avanguardia, senza doversi recare fisicamente in ospedale.
Già attivo tre volte alla settimana, il servizio garantisce 16 visite al giorno, prenotabili attraverso il CUP con la semplice richiesta del pediatra di libera scelta. A fianco del medico oculista, che si occupa delle visite e del controllo del fondo oculare, anche grazie ad una lampada a fessura e all’auto-refrattometro integrato con un forottero, c’è anche l’ortottista per la valutazione della motilità oculare, che serve a diagnosticare la presenza di anomalie dell’apparato neuromuscolare, e delle diplopie (visione doppia).
Una novità importante che, oltre a garantire la completa presa in carico dei pazienti pediatrici, avrà benefici significativi sulle liste di attesa. L’Unità Operativa di Oculistica diretta dal Dr. Enrico Martini, infatti, è riconosciuta come una delle eccellenze dell’attività ambulatoriale e chirurgica dell’Ospedale, per la quale fanno richiesta sempre più pazienti provenienti da tutta la provincia di Modena e non solo.
“Con l’aperturadi questo nuovo ed efficiente ambulatorio – sottolinea il Direttore Generale, Dr. Stefano Reggiani – l’Ospedale di Sassuolo amplia le sue attività di erogazione di servizi dedicati ai pazienti in età pediatrica del Distretto e non solo, rafforzando la capacità di risposta dell’intera rete ospedaliera provinciale e proseguendo l’integrazione con i servizi territoriali dell’Azienda USL di Modena, in una branca specialistica che, tra l’altro, ha visto crescere costantemente negli ultimi anni la domanda di prestazioni”.