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lunedì, 28 Aprile 2025
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Quarto appuntamento per “Il mondo nuovo” al Bla di Fiorano

Quarto appuntamento per “Il mondo nuovo” al Bla di FioranoAl BLA di Fiorano Modenese si discute di star musicali all’interno de “Il mondo nuovo”, la rassegna sui temi di oggi e di domani proposta dal Comune in collaborazione con l’associazione Lumen.

Una storia di lavoro, sfruttamento, prevaricazione, rapporti incompiuti, precariato e fantasmi del passato. Martedì 23 maggio alle ore 18.30 Natalia Guerrieri, intervistata dalla giornalista Giulia Vellani, presenta il suo romanzo “Sono fame” (Pidgin Edizioni, 2022) al Bla, la biblioteca ludoteca e archivio di Fiorano Modenese. L’opera, un romanzo tagliente che racconta la realtà dei riders, si è conquistata l’attenzione di vari premi letterari come finalista del Premio Inge Feltrinelli e del Premio Clara Sereni.

Tutti gli appuntamenti si tengono al Bla (via Silvio Pellico, 8) e sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Sul sito comunale possibile visionare il programma completo. Per maggiori informazioni: 0536833403 o biblioteca@fiorano.it

Natalia Guerrieri è una scrittrice e sceneggiatrice italiana. Laureata in Italianistica e diplomata presso l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico, scrive in prosa, per il cinema e per il teatro. Il suo romanzo d’esordio, Non muoiono le api (Moscabianca Edizioni, 2021) ha vinto il Premio Zeno Romanzi Editi.

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 23 maggio 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 23 maggio 2023Cielo sereno o poco nuvoloso; addensamenti pomeridiani potranno dare luogo a brevi rovesci, più probabili sui rilievi. Temperature minime comprese tra 14 e 16 gradi; massime in aumento, comprese tra i 23 gradi sulla costa e i 27 gradi sulle aree di pianura. Venti a prevalente regime di brezza sulla costa e nelle aree vallive, con temporanei rinforzi sul settore orientale. Mare poco mosso.

(Arpae)

D14 Diramazione per Ravenna: chiusa l’uscita dello svincolo di Fornace-Zarattini in direzione A14 per allagamenti

Poco prima delle 10, sulla Diramazione per Ravenna, è stata chiuso lo svincolo di Fornace Zarattini in uscita per chi proviene da Ravenna ed è diretto verso la A14 Bologna-Taranto per allagamenti sulla viabilità esterna. Resta invece aperto lo svincolo in uscita per chi proviene dalla A14 ed è diretto verso Ravenna.

In alternativa si consiglia di utilizzare lo svincolo di Bagnacavallo.

Da lunedì 22 maggio riaprono le linee ferroviarie fra Forlì e Rimini e fra Rimini e Ravenna

Da lunedì 22 maggio riaprono le linee ferroviarie fra Forlì e Rimini e fra Rimini e RavennaProsegue il lavoro delle squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana per il ripristino dell’infrastruttura danneggiata dall’alluvione dei giorni scorsi.

Lunedì 22 maggio i treni riprenderanno a circolare fra Forlì e Rimini, riducendo l’interruzione della linea Bologna – Rimini al tratto compreso fra Faenza e Forlì. Il passaggio dei treni avverrà con una riduzione iniziale della velocità, che verrà gradualmente aumentata nel corso della giornata. Proseguono intanto i lavori di ripristino nel tratto ancora interrotto con l’obiettivo di riaprire interamente la linea prima del ponte del 2 giugno.

Regionali della linea Milano/Piacenza – Rimini/Ancona: regolari fra Milano/Piacenza e Bologna con prolungamento a Faenza a cadenza oraria e fra Rimini e Ancona con prolungamento su Forlì a cadenza oraria. Fra Faenza e Forlì sarà attivo un servizio di autobus. In considerazione della viabilità stradale non ancora completamente ripristinata potrebbe non essere possibile garantire l’interscambio immediato treno/bus. Da considerare in ogni caso un aumento dei normali tempi di viaggio fra Bologna e Rimini di almeno un’ora.
Lunga percorrenza da e per la Puglia: Alcuni treni a lunga percorrenza da e per la Puglia continueranno a circolare su percorsi alternativi che possono comportare maggiori tempi di viaggio fino a tre ore. I passeggeri in possesso di prenotazione riceveranno informazioni via sms o e-mail sul proprio treno. Aggiornamenti sulla circolazione e sui treni sono disponibili sulla pagina web Infomobilità di RFI e di Trenitalia.

Potenziata da Trenitalia e Trenitalia Tper l’assistenza nelle stazioni e a bordo.

Riaprirà domani, sempre con una iniziale riduzione di velocità, anche la linea Ravenna – Rimini.

Ancora difficile fare previsioni di riapertura per le linee Faenza – Ravenna e Ferrara – Ravenna, a causa dell’incompleto deflusso dell’acqua che non consente la verifica totale dell’infrastruttura.
Danni ingenti sono invece confermati fra Lugo e Russi e fra Lugo e Castelbolognese, linee già pesantemente danneggiate dalla prima alluvione.
Impossibile, al momento, garantire collegamenti alternativi su strada.

Sono complessivamente oltre 350 le persone, 60 i mezzi e 21 le imprese appaltatrici messe in campo da RFI per il ripristino dell’infrastruttura danneggiata. Al momento la stima dei danni è di oltre 90 milioni di euro. Numerosi i punti in cui la forza dell’acqua ha eroso il terreno e il pietrisco su cui poggiavano i binari, rendendo necessaria la sua ricostruzione prima della posa di nuove rotaie. Danneggiati in più punti anche i cavi di trasmissione dati per l’interfaccia con i sistemi di circolazione.

Maltempo, precisazione su quanto pubblicato da ‘Wired’ in merito ai fondi del Pnrr assegnati alla Regione Emilia-Romagna

In riferimento a quanto pubblicato da ‘Wired’ circa il fatto che l’Emilia-Romagna avrebbe ricevuto molti fondi del Pnrr contro il rischio di frane e alluvioni si precisa che:

i 2,49 miliardi di cui parla l’articolo sono previsti a livello nazionale dalla Missione 2, Componente 4 del Pnrr, Investimento 2.1 “Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”.

Di queste risorse, 1,287 miliardi sono in capo al Ministero dell’Ambiente e sono stati destinati a rimborso spese per interventi già finanziati, e non sono pertanto stati destinati a nuovi interventi.

Dei restanti 1,2 miliardi, 400 milioni, sempre a livello nazionale, sono stati destinati alla rendicontazione di interventi già finanziati in altro modo. L’Emilia-Romagna ha già speso tutti i 39 milioni assegnatigli realizzando 146 interventi.

I restanti 800 milioni sono stati ripartiti tra le regioni con un accordo attuativo sottoscritto il 24 gennaio 2023. L’Emilia-Romagna ne ha avuti circa 61 milioni con cui realizzerà 76 interventi che devono essere progettati, appaltati e contrattualizzati entro aprile 2024 e conclusi entro il 31 dicembre 2025 e rendicontati entro il 30 giugno 2026.

Questi 61 milioni sono le uniche risorse da destinare a nuovi interventi, inoltre non esclusivamente ad interventi di difesa del suolo ma anche per il ripristino di infrastrutture danneggiate a seguito di eventi calamitosi e per la riduzione del rischio residuo sulla base di piani approvati dal Dipartimento della Protezione Civile.

La Regione e le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna, unite per superare l’emergenza e impostare le condizioni per ripartenza e ricostruzione

La Regione e le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna, unite per superare l’emergenza e impostare le condizioni per ripartenza e ricostruzioneLe forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna insieme alla Regione, unite per affrontare la fase di emergenza dell’alluvione e per impostare le condizioni della ripartenza e della ricostruzione.

Unità d’intenti messa nera su bianco in un documento (‘dichiarazione congiunta’) che è stata sottoscritta dalla Regione Emilia-Romagna e le associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, il Terzo settore, gli istituti bancari, le organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima, per la gestione dell’emergenza, l’assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emilianoromagnolo colpito dall’alluvione.

Documento che sarà portato all’attenzione del Governo nell’incontro di martedì 23 maggio che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, avrà con la premier Giorgia Meloni insieme alle parti sociali emiliano-romagnole.

Il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima dovrà essere la sede di confronto sulle principali decisioni da assumere per la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito.
Prioritariamente si è condivisa la necessità di una tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza ma anche la costituzione di un Comitato Istituzionale e di indirizzo e di una struttura tecnica dedicata, sulla base dell’esperienza maturata a seguito del terremoto del 2012. E in realtà, già nella giornata di ieri, il presidente Bonaccini ha emanato un’ordinanza per impostare la prima governance della gestione, in qualità di commissario per l’emergenza.

Necessario anche l’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell’Unione europea per sostenere le attività connesse all’erogazione dei servizi pubblici, ripristino delle infrastrutture, primi soccorsi alla popolazione colpita. E inoltre, anche l’individuazione di misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione.
Inoltre, conclusa la fase di prima emergenza, valutare insieme ai Comuni l’individuazione di ulteriori azioni a loro supporto in merito ad esempio a sospensione mutui, deroghe a scadenze Pnrr, assegnazione di personale tecnico amministrativo.

Si è condivisa, quale obiettivo strategico, la necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. Superata la prima fase emergenziale ancora in atto e conclusa la rilevazione e la stima dei danni, occorrerà agire ricorrendo a nuovi strumenti di programmazione e pianificazioni, anche straordinari, realizzando un Piano per la ricostruzione, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio a contrasto del dissesto idrogeologico, con particolare riferimento alle frane e al reticolo idrografico.

Gli strumenti
Tra le richieste condivise quella della sospensione dei termini per gli adempimenti tributari e contributivi, così come quella  dei processi civili, penali, amministrativi e tributari, il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini di comunicazione e notifica degli atti. Il blocco dei mutui, riconosciuto nelle scorse settimane per le aziende colpite dal maltempo di inizio maggio alle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena, andrà ora esteso anche a Rimini. Proprio in queste ore, peraltro, la Regione ha provveduto a stilare un elenco completo dei centri più colpiti a cui assicurare queste misure di sospensione.

Sarà infine necessario mettere a disposizione dal sistema bancario regionale risorse per la liquidità immediata delle imprese, anche in raccordo con i consorzi fidi regionali.
Chiesto anche che siano riprese, anche in modalità a distanza, le attività formative e, in raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale, quelle didattiche.

Sul versante delle infrastrutture stradali e ferroviarie, dopo il punto svolto ieri col ministro Salvini, si chiede di mettere in campo le risorse necessarie per garantire l’accessibilità al territorio, anche per la ripresa delle attività economiche.

Sul fronte della liquidità, viene richiesto di attivare un fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese ubicate nei territori colpiti dagli eventi calamitosi e che abbiano subito danni. Mentre, a favore dei lavoratori dovranno essere attivati gli strumenti ordinari di assistenza e gli ammortizzatori sociali necessari, con una misura specifica per i lavoratori avventizi impiegati in agricoltura, nonché per i lavoratori stagionali, indipendenti e autonomi.

Chieste infine misure per il ripristino o il ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli, nonché il ripristino del reticolo della bonifica.

Ristori e contributi
Dovrà essere definito un piano di ristori economici e stanziate adeguate risorse per il supporto a famiglie e imprese colpite dagli eventi calamitosi, così come la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, a uso produttivo e per servizi pubblici e privati.

Contributi anche a favore della delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantirne la continuità produttiva, ed anche a favore delle attività produttive, industriali, agricole, zootecniche, agroindustriali, commerciali, artigianali, turistiche, professionali e di servizi ivi comprese quelle relative agli enti non commerciali e alle organizzazioni, fondazioni o associazioni aventi sede o unità produttive nei comuni interessati dagli eventi calamitosi che abbiano subito gravi danni a beni mobili e scorte.

Necessari contributi per i danni alle strutture adibite ad attività sociali, ricreative, sportive e religiose; e agli edifici di interesse storico-artistico. Contributi anche a soggetti che abitano in locali sgombrati dalle competenti autorità per gli oneri sostenuti conseguenti a traslochi e depositi, nonché delle risorse necessarie al reperimento di alloggi temporanei.

 

 

Riapre la provinciale 19 a Prignano

Riapre la provinciale 19 a PrignanoHa riaperto alle ore 17,00 di oggi domenica 21 maggio la strada provinciale 19 che collega Sassuolo a Prignano, in un tratto vicino al ponte del Pescale, chiusa dalla mezzanotte di sabato 20 maggio a causa di una frana che aveva reso inagibile la sede stradale.

I tecnici della provincia hanno effettuato dei sopralluoghi tecnici e predisposto un intervento di messa in sicurezza della strada così da consentire la riapertura parziale al transito a senso unico alternato con semaforo e il presidio di volontari 24 ore su 24, in attesa che la situazione meteorologica si stabilizzi e consenta il ripristino completo del versante e del tratto franato.

Il sindaco di Prignano sulla Secchia Mauro Fantini esprime «apprezzamento per l’encomiabile lavoro dei tecnici della Provincia, della protezione civile, dell’associazione nazionale alpini, della croce rossa e del gruppo di volontari Aib, che stanno presidiando la strada garantendo la sorveglianza completa sulle 24 ore. Questa riapertura, seppur temporanea e provvisoria, ci consente di assicurare il collegamento del nostro comune con il territorio provinciale ed è vitale per i cittadini, gli studenti, le imprese e quanti vivono a Prignano».

L’intervento provvisorio prevede anche l’installazione di una torre faro della Protezione civile per garantire buone condizioni di visibilità nelle ore notturne.

Chiude a Modena Festival della Giustizia Penale

Chiude a Modena Festival della Giustizia Penale«Il Festival è stato ricco di partecipazione, nonostante le difficoltà logistiche e dovute al tempo: sale stracolme, numeri online straordinari e una qualità incredibile dei relatori che hanno voluto essere con noi nonostante tutto. Questa è un’edizione che segna una crescita esponenziale nell’importanza nazionale e internazionale del nostro Festival». Il direttore scientifico di Festival Giustizia Penale, il professor Luca Luparia Donati, sintetizza in poche parole il successo della quarta edizione di FGP. Un successo corroborato da numeri, che sono destinati a crescere nelle prossime settimane grazie al fatto che tutte le sessioni sono state registrate e sono disponibili sul sito e sui canali social di FGP.

In totale alle 33 sessioni della quattro giorni, hanno partecipato in presenza circa 4mila persone, mentre i video visti grazie alle dirette e alle visualizzazioni dei soli giorni del Festival, sono oltre 100mila, a cui è necessario aggiungere i numeri del portale Gestiolex valido per i crediti formativi di avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri e consulenti in proprietà industriale. Sui soli canali social del Festival i contatti, nella sola ultima settimana, sono stati oltre 250mila senza contare le condivisioni, a dimostrazione di un interesse per questa manifestazione che è aumentato nel tempo e che si pone al centro del dibattito sulla giustizia penale a partire da un progetto molto definito: affrontare il tema della giustizia penale senza indulgere al populismo, con una chiara identità garantista. «Il tema ci ha consentito di essere molto vicini al territorio, alle imprese e al lavoro – sottolinea il presidente della Camera Penale di Modena, Roberto Ricco, tra gli organizzatori della kermesse – e al tempo stesso di parlare ai cittadini».

Chiude Guido Sola, presidente di Festival Giustizia Penale: «Sono contento perché il bilancio è positivo da tutti i punti di vista, siamo particolarmente felici perché anche il pubblico in presenza è tornato numerosissimo in tutte le nostre location tra Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo, a dimostrazione del fatto che il nostro progetto culturale sta entrando sempre più nel dibattito pubblico anche grazie all’impegno di chi rende possibile realizzare FGP».

A ottobre, in occasione dello spin off, sarà lanciato il titolo di FGP 2024.

 

Alluvione, scendono a 26mila (-10mila) le persone hanno dovuto lasciare la propria casa, 5.370 sono attualmente ospitate nelle strutture d’accoglienza

Alluvione, scendono a 26mila (-10mila) le persone hanno dovuto lasciare la propria casa, 5.370 sono attualmente ospitate nelle strutture d’accoglienzaCalano (meno 10mila) le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione: alle ore 12 di oggi sono 26.324, la maggior parte, 19.500, nel ravennate, poi 4.918 in provincia di Forlì-Cesena e 1.906 nel bolognese.

Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 5.370 (di cui circa 4mila nel ravennate, 734 nel bolognese, 632 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).

Restano 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 comuni.
Tutte le squadre di rilevatori (soprattutto nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena) sono in campo per ulteriori aggiornamenti, anche con i droni laddove le strade non sono più percorribili.

Meteo
Intanto, è confermata anche per domani l’allerta rossa per criticità idraulica su: montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica sulla pianura modenese.
Sempre domani sono previste deboli piogge sparse localmente anche a carattere di rovescio sulle aree appenniniche durante le ore centrali della giornata. Non si prevedono significativi incrementi dei livelli idrometrici, tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell’esaurimento delle piene sui corsi d’acqua. Nelle aree collinari della Romagna e dell’appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all’evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi.

Viabilità
Per quanto riguarda la viabilità, sono 622 le strade chiuse, di cui 225 chiuse parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel riminese

Volontari in campo
Quasi 33mila persone (2.856) e 1.700 volontari sono al lavoro in Emilia-Romagna per un totale 4.556. Degli oltre 1.100 volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo e Umbria.
A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato.
Tutte le persone che vogliano dare un aiuto fattivo nelle aree colpite dal maltempo debbono rivolgersi ai comuni per poter organizzare al meglio le attività.

Raccolta rifiuti
In accordo con la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna e i Comuni, il Gruppo Hera mette a disposizione un servizio straordinario di raccolta rifiuti per le strade colpite dell’emergenza meteo, senza limiti quantitativi e senza appuntamento. Appena le strade sono agibili, Hera attiva la raccolta per ingombranti, Raee (per esempio frigoriferi, pc, forni, televisioni, eccetera) e altri rifiuti non differenziabili. Per quanto possibile, viene richiesto di separare le tipologie di rifiuti e di esporli su suolo pubblico, in luoghi accessibili da mezzi di grandi dimensioni (non sotto alberi, portici o cavi aerei e non appoggiati a recinzioni).

Le chiamate al Numero verde 800024662
Al numero verde 800024662, attivato dalla Regione per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione, sono arrivate sinora oltre 2.500 chiamate (dato alle ore 13 di oggi). Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.

Alluvione, sopralluogo a Cesena del presidente Bonaccini insieme al sindaco Lattuca

Alluvione, sopralluogo a Cesena del presidente Bonaccini insieme al sindaco LattucaIl grande cuore delle persone e la macchina operativa per affrontare e uscire dalle drammatiche conseguenze dell’alluvione. I cittadini, donne e uomini, volontari e giovani arrivati da tutta Italia, Protezione civile regionale e nazionale, Vigili del fuoco, Polizia locale, Forze dell’ordine, tante associazioni. Tutti impegnati per liberare le case e le strade dal fango.

Questa mattina il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, assieme al sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, ha fatto un sopralluogo nella città romagnola nei giorni scorsi invasa dall’acqua in molte vie. Dove i residenti e la comunità stanno affrontando un faticoso ritorno alla normalità.

“Insieme al sindaco Lattuca- afferma Bonaccini- abbiamo fatto il punto della situazione al centro comunale di protezione civile e recandoci nelle strade alluvionate: abbiamo ascoltato i cittadini, donne e uomini che stanno dimostrando una forza e una voglia di reagire straordinarie. Lo stesso volontari e volontarie e tutto il sistema regionale. Molte persone mi hanno voluto dire che credono nella nostra terra: siamo e saremo al loro fianco e lo ribadisco,  ricostruiremo tutto”.

Partito dalla Fiera di Cesena, sede del centro di ritrovo volontari, Bonaccini ha poi incontrato i volontari stessi, operatori di protezione civile, Vigili del fuoco e Croce Rossa al Centro operativo comunale, il Coc di Protezione civile del Comune di Cesena e dell’Unione Comuni Valli del Savio. In questo presidio, in cui sono custodite le attrezzature, si risponde ai cittadini che chiamano, si coordinano gli interventi, si preparano pasti e ciò che serve.

Subito dopo si sono recato alla scuola Don Milani, zona oltre Savio e zona Ippodromo, di fronte al Palasport, nella cui grande palestra si accumula e gestisce tutto ciò che serve e arriva per i cittadini: cibo, vestiario, attrezzi. Beni che vengono donati anche da tantissimi cittadini.

Lì le persone alluvionate trovano volontari e volontarie, tanti di associazioni e organizzazioni giovanili e scout, che preparano e distribuiscono pasti, pacchi alimentari (con anche attenzione alle allergie: c’è una linea senza glutine), nonché beni di prima necessità.

Poi i sopraluoghi nelle zone alluvionate, dove le strade vengono ripulite dal fango: oltre Savio, parrocchia San Rocco, detta anche il Campino, via ex Tirassegno, Ponte Vecchio. Qui l’incontro e l’ascolto dei cittadini e dei residenti e l’impegno ribadito a fare tutto ciò che servirà per uscire dall’emergenza, ricostruire, ottenere i risarcimenti per tutti i danni subiti.
Red

A13 Bologna-Padova: chiusa l’uscita di Rovigo

A13 Bologna-Padova: chiusa l’uscita di RovigoSulla A13 Bologna-Padova, al fine di consentire l’esecuzione delle attività previste nel piano di ammodernamento del cavalcavia dello svincolo di Rovigo, situato al km 70+291, la stazione di Rovigo – già chiusa in entrata verso Bologna – sarà chiusa anche in uscita per chi proviene da Padova, dalle 22:00 di mercoledì 24 alle 6:00 di mercoledì 31 maggio, in modalità continuativa. In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Villamarzana Rovigo sud o di Boara.

 

 

Alluvione, almeno 10 milioni di piante da frutto da estirpare da Bologna a Rimini

Alluvione, almeno 10 milioni di piante da frutto da estirpare da Bologna a RiminiConfagricoltura Emilia Romagna inizia a scrivere i numeri del disastro nel cratere colpito dall’alluvione. Stiamo parlando di almeno 10 milioni di piante da frutto da estirpare – in particolare peschi e kiwi i più sensibili al ristagno idrico ma anche albicocchi -, lungo l’arteria sommersa d’acqua che lega Bologna a Rimini, fino a sfiorare in parte il territorio ferrarese; non sono incluse le colture arboree distrutte dalle frane o trascinate a valle dalla furia del fango, nelle aree collinari e pedemontane. Ma il peggio deve essere ancora calcolato perché, nelle prossime settimane, rischia l’espianto un numero quattro-cinque volte maggiore: oltre 40 milioni circa di alberi da frutto delle specie più resistenti e robuste tra cui melo, pero, susino, ciliegio, olivo e vite.

«Si è aperta una voragine socio-economica e ambientale – commenta Confagricoltura Emilia Romagna -. Occorrono non meno di 40-50 mila euro a ettaro per reimpiantare un frutteto o un vigneto e diversi anni per arrivare alla piena produzione, fermo restando – tra gli aspetti da evidenziare – che è quasi impossibile reperire sul mercato un quantitativo così alto di piantine. Nel frattempo è già partita la gara di solidarietà tra agricoltori per portare soccorso e salvare il salvabile nei campi. Le sedi di Confagricoltura – non solo quelle regionali -, sono pronte a inviarci volontari, tecnici e agronomi, ma anche mezzi di trasporto, attrezzature, viveri e mangimi».

Poi l’appello: «La priorità è intervenire celermente, assistere gli agricoltori isolati, alleggerire il lavoro di chi sta cercando disperatamente di limitare il danno nei magazzini e negli stabilimenti di lavorazione, nelle stalle, nelle serre e nei vivai. Serve ogni tipo di aiuto: generi alimentari dove scarseggiano, viveri nei paesi irraggiungibili perché le strade sono sbarrate o sventrate dagli smottamenti; mangimi e foraggi per il bestiame; escavatori e idropulitrici per le varie operazioni di pulizia e ripristino».

Sarà a Ravenna il centro operativo per la macchina dei soccorsi, con l’obiettivo di non fare mai mancare il supporto ad agricoltori e imprese. L’emergenza è senza fine. Confagricoltura Ravenna si occuperà dell’organizzazione e del coordinamento logistico, con centri di raccolta e squadre d’intervento.

Maltempo, Coldiretti ER: raccolta fondi per agricoltori alluvionati

Maltempo, Coldiretti ER: raccolta fondi per agricoltori alluvionati“Apriamo una raccolta fondi con l’intento di alleviare le sofferenze di chi si trova ad attraversare un momento difficilissimo. I campi sono ancora sott’acqua, le frane hanno devastato il territorio e migliaia di aziende hanno subito danni gravissimi, quando addirittura non sono del tutto sparite. In tutto questo tanti dei nostri soci e le loro famiglie temono ancora per la loro incolumità”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli.

“Sono sempre più numerose le telefonate di agricoltori e cittadini comuni da tutta Italia che chiedono di potersi rendere utili e sostenere chi ha perso tutto in questa circostanza catastrofica. Per questo motivo – ha detto il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna Marco Allaria Olivieri – la Federazione Regionale di Coldiretti ha provveduto ad aprire un conto corrente destinato a raccogliere donazioni in aiuto delle popolazioni colpite dalle alluvioni che hanno martoriato il territorio della regione.

Parte dunque l’iniziativa di solidarietà “Salviamo le nostre campagne” grazie alla quale sarà possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull’IBAN IT 55 U 02208 02480 000106765286, intestato a Federazione Regionale Coldiretti Emilia Romagna con causale “Alluvione Emilia-Romagna 2023”.

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 22 maggio 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 22 maggio 2023Sereno o poco nuvoloso con addensamenti durante le ore centrali della giornata sui rilievi. Possibilità di isolati piovaschi o brevi rovesci pomeridiani sull’appennino.

Temperature minime quasi stazionarie comprese tra 13/14 gradi della costa e 16 gradi della pianura occidentale, massime in ulteriore aumento comprese tra 20/21 gradi delle aree costiere e 25/26 gradi delle pianure interne. Venti deboli e variabili, a regime di brezza sulla costa. Mare poco mosso; localmente e temporaneamente mosso al largo al mattino.

(Arpae)

Maltempo, Coldiretti: da salvare 250mila bovini, maiali e pecore

Maltempo, Coldiretti: da salvare 250mila bovini, maiali e pecoreOccorre garantire protezione, acqua e cibo agli oltre 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini e quasi 45mila alveari di api, molti dei quali sono dispersi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nelle province di Ravenna, Rimini e Forli Cesena dal quale si evidenziano purtroppo diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati.

Se in pianura la situazione è drammatica a causa degli allagamenti nelle colline – sottolinea la Coldiretti – la difficoltà è determinata dalle frane che impediscono di raggiugere gli allevamenti e di garantire assistenza agli animali. Molti allevatori nonostante gli inviti non hanno voluto abbandonare i propri animali mettendo a rischio la propria vita ma è anche scattata la solidarietà tra colleghi nel portare assistenza nelle situazioni piu’ difficili. In questo contesto – precisa la Coldiretti – particolarmente importante è la disponibilità delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e della protezione civile che sono intervenuti per superare numerose criticità. A sostegno degli allevamenti sono intervenuti l’Associazione Regionale Allevatori (ARA) e Consorzi Agrari d’Italia (CAI) con la consegna di gasolio e mangimi alle aziende ce ne erano rimaste prive.

In pericolo è – sostiene la Coldiretti – l’importante azione di recupero delle razze storiche da parte degli allevatori, dal maiale di mora romagnola ai bovini da carne di razza romagnola, che nel passato avevano rischiato l’estinzione.

La zootecnia – rileva la Coldiretti – è una componente importante del tessuto produttivo della Romagna colpita dall’alluvione che ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree piu’ agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso.

Ad essere sconvolto è un territorio – sottolinea la Coldiretti – con la diffusa presenza di albicocche, pesche nettarine, susine, mele, pere, kiwi, fragole e ortaggi che fanno della Romagna la “fruit valley” italiana. Quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha “soffocato” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni. Consistente anche la produzione persa di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevante dal punto di vista economico – continua la Coldiretti – sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica ed ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango.

Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono – sottolinea la Coldiretti – quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti.

Nelle aree colpite secondo la Coldiretti sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione.

Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire con la nomina di un Commissario alla ricostruzione come fatto ai tempi del terremoto” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare in vista del Consiglio dei Ministri che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.​

Maltempo: A14 riaperta in entrambe le direzioni

Alle 08:00 sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì, rendendo disponibili al traffico tre corsie verso Ancona e due corsie verso Bologna.

Attualmente non si registrano turbative al traffico.

La chiusura ieri sera si era resa necessaria per permettere alla task force di ASPI – già operativa ininterrottamente su diversi fronti – di proseguire nella notte e velocizzare il complesso piano di attività per il ripristino dei danni causati dalle alluvioni al fine di consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione.

Al fine di ripristinare al più presto la piena percorribilità in entrambe le carreggiate, saranno attuate ulteriori chiusure notturne del tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni, con il seguente cronoprogramma:

 

•    dalle ore 21 di oggi domenica 21 maggio alle ore 6 di domani lunedì 22 maggio;

•    dalle ore 21 di domani lunedì 22 maggio alle ore 6 di dopodomani martedì 23 maggio.

 

Di concerto con gli Enti locali e Anas, sono stati individuati i seguenti percorsi alternativi: agli utenti che da Bologna sono diretti verso Ancona/Pescara, dopo l’uscita a Faenza, si consiglia di percorrere Via Granarolo, poi Via F.lli Rosselli, poi la S.S.9 “Via Emilia”, poi la S.S. 727, infine la S.S. 67 per poi rientrare in autostrada a Forlì.

Percorso inverso per chi da Pescara/Ancona è diretto verso Bologna.

Eventuali provvedimenti alla circolazione per i veicoli con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate saranno adottati in prossimità della stazione di Ancona nord in direzione Bologna, in relazione alle effettive condizioni di viabilità registrate durante le notti lungo i percorsi alternativi.

Chiusa la SS 16 “Adriatica” a Cervia per interventi dei Vigili del fuoco

La strada statale 16 “Adriatica” è provvisoriamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, tra il km 171,000 e il km 173,000, a Cervia in provincia di Ravenna.

La chiusura temporanea del tratto stradale, come concordato in sede di tavolo tecnico, è prevista fino alla 6 di domani mattina, lunedì 22 maggio, e si è resa necessaria per consentire gli interventi dei Vigili del Fuoco legati all’emergenza maltempo.

Il traffico in entrambe le direzioni è deviato sulla viabilità interna del Comune di Cervia, in particolare su Via Martiri Fantini, Via Maccanetto e Viale G. di Vittorio.

Il personale Anas e le Forze dell’Ordine sono presenti sul posto per la gestione della viabilità e per ripristinare la transitabilità appena possibile.

Anas, società del Gruppo FS Italiane, ricorda che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri (guidaebasta.it). Per una mobilità informata l’evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all’applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800.841.148.

 

Lunedi’ tradizionale festa di Santa Rita presso la Parrocchia di S.Antonio da Padova a Sassuolo

Lunedi’ tradizionale festa di Santa Rita presso la Parrocchia di S.Antonio da Padova a Sassuolo

Si svolgerà lunedì 22 maggio la tradizionale festa di Santa Rita presso la parrocchia S.Antonio da Padova di Sassuolo. Per tutto il giorno benedizione dei veicoli, delle rose, celebrazioni e confessioni. A partire dalle ore 7.00 sarà possibile far benedire il proprio mezzo lungo viale S. Francesco e a partire dalle ore 14.00 anche lungo via Fossetta.

Presso la chiesa, tradizionale vendita delle rose per tutta la giornata. Le messe verranno straordinariamente celebrate alle ore 7.00, 10.00, 16.30 e 19.00; saranno a disposizione sacerdoti per le confessioni. A partire dalle ore 16.30, gnocco fritto da asporto.

Santa Rita da Cascia, monaca agostiniana, è anche conosciuta come la “santa delle cause impossibili” a cui rivolgersi con fiducia per ottenere intercessione. Il simbolo più famoso a lei associato è la rosa, segno di come Rita ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato.

La storica casa editrice sassolese Incontri si rinnova con una nuova gestione tutta al femminile

La storica casa editrice sassolese Incontri si rinnova con una nuova gestione tutta al femminileIncontri Editrice, attiva da più di vent’anni a Sassuolo, si rinnova con un progetto culturale che mette al centro il territorio e i suoi autori ma guarda anche oltre, promuovendo la letteratura e le idee ovunque si trovino, con pubblicazioni di narrativa, saggistica, storia, poesia, arte e turismo.

Nata nelle scorse settimane con una compagine societaria tutta al femminile, la nuova Incontri Editrice promuove la cultura di qualità espressa dal territorio, valorizzando gli autori in catalogo e ricercando nuovi progetti anche a livello nazionale.

A Daniela Frigieri, fondatrice della storica casa editrice sassolese  e  presidente della nuova società, si affiancano tre socie: Monica Luisa Franzoni, Nicoletta Leonardi ed Elena Tagliavini.

Una nuova casa editrice e un gruppo di lavoro, che insieme continueranno ad accompagnare la città di Sassuolo promuovendo attraverso i libri le sue eccellenze, le sue bellezze, i suoi talenti, valorizzandone la storia per trovare insieme le mappe verso il futuro.

Testi originali, editing e produzioni accurate, professionalità editoriale e una rinnovata attenzione alla comunicazione saranno i perni di un’impresa affascinante che vuole offrire anche ai lettori più attenti un motivo in più per leggere.

Maltempo: strade, disagi a Sassuolo e Puianello. Ancora chiusi i percorsi natura

Maltempo: strade, disagi a Sassuolo e Puianello. Ancora chiusi i percorsi natura

I tecnici della Provincia sono intervenuti sulla provinciale 20 in Comune di Sassuolo, sulla strada provinciale 41 a Maranello tra Puianello e Riccò, mentre sulla provinciale 28 in località Casa Pifferi hanno rimosso detriti in strada ripristinando la piena circolazione. Particolarmente monitorata anche la strada provinciale 3 Via Giardini all’altezza del ristorante “la Roccia” in comune di Serramazzoni.

Riaperta al transito completo la strada provinciale 39 di Palagano in direzione Santa Giulia, dove si transitava a senso unico alternato da ieri per un dissesto.

Rimangono limitazioni al transito con sensi unici alternati sulla strada provinciale 31 tra Lama Mocogno e Montecreto, sulla strada provinciale 25 tra Monteombraro e Zocca, per il cedimento di una parte della scarpata di valle, sulla strada provinciale 20 a Montegibbio e sulla strada provinciale 33 a Frassineti.

Il presidente della Provincia Fabio Braglia raccomanda di «limitare gli spostamenti in montagna, perché la situazione delle strade è in forte evoluzione ed il rischio di frane o dissesti resta ancora alto. Per questo motivo riteniamo prudente attendere che la situazione si stabilizzi, così da poter avere un quadro completo dei movimenti franosi che interessano le nostre strade».

Restano chiusi anche i percorsi natura (Secchia, Panaro e Tiepido) fino al termine dell’emergenza e resta ancora chiusa la strada provinciale 324 tra Riolunato e Montecreto in attesa del completamento delle indagini tecniche che consentiranno di capire quando potranno essere riaperte al traffico.

Questa mattina sabato 20 maggio alle 3,00 ha riaperto il ponte di Concordia sul Secchia sulla strada provinciale 8, l’ultimo della Provincia di Modena ad essere riaperto dopo il ponte di Navicello vecchio a Modena lungo la diramazione della strada provinciale 255, il ponte Pioppa sulla strada provinciale 11 e il Ponte Motta a Cavezzo sulla strada provinciale 468, sul fiume Secchia.

Oggi si sono verificati fenomeni franosi che hanno coinvolto la strada provinciale 19 in comune di Prignano sulla Secchia e che comporteranno la chiusura della strada nel tratto vicino al ponte Pescale a partire dalla mezzanotte di oggi.

Da mezzanotte chiusa la SP19 che collega Sassuolo e Prignano

Da mezzanotte chiusa la SP19 che collega Sassuolo e  Prignano

Chiuderà dalla mezzanotte di sabato 20 maggio la strada provinciale 19 che collega Sassuolo a Prignano, in un tratto vicino al ponte del Pescale, a causa di una frana che sta interessando la rete stradale e che è tutt’ora in movimento.

I tecnici della provincia effettueranno domani una serie di sopralluoghi tecnici per tentare una parziale riapertura che consenta il transito parziale ai veicoli.

Il sindaco di Prignano Mauro Fantini esprime «estrema preoccupazione per l’interruzione al transito, causata dal movimento franoso, un una strada che collega Prignano al distretto ceramico e al polo scolastico di Sassuolo. La sua prolungata chiusura creerebbe enormi disagi, peraltro difficilmente risolvibili, a centinaia di residenti, tra lavoratori e studenti. Ringrazio i tecnici della Provincia di Modena per l’impegno che stanno profondendo per tentare di recuperare la transitabilità di questa arteria del territorio, con l’auspicio che i lavori che inizieranno già domani mattina possano permettere la sua pronta riapertura».

Il tratto interessato dalla frana è lungo alcune decine di metri ed è ubicato dopo il ponte, verso Prignano.

 

Alluvione. Strade e ferrovie, la Regione fa una prima stima: oltre 620 milioni di danni, manca ancora gran parte della viabilità comunale

Alluvione. Strade e ferrovie, la Regione fa una prima stima: oltre 620 milioni di danni, manca ancora gran parte della viabilità comunaleOltre 620 milioni di danni alle infrastrutture dell’Emilia-Romagna, tra rete viaria e ferrovie. È una prima stima, molto sommaria, tenuto conto che manca gran parte della viabilità comunale.

Oggi pomeriggio il vertice a Bologna, in Prefettura, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, e dei ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Matteo Piantedosi (Interno).

Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bologna, i danni alla viabilità ammonterebbero a 110 milioni di euro. Per la provincia di Forlì-Cesena, si parla di 95 milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale, 42,5 milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e 1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1 milione a Rimini, 700mila euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria.

“Si tratta di un totale molto parziale, perché manca ancora la maggior parte della viabilità comunale- spiega Corsini-; ancora incompleta anche la stima per quella provinciale, su cui nei prossimi giorni partirà la verifica. Serviranno indubbiamente molte risorse dal Governo per ripristinare nel più breve tempo possibile la viabilità di accesso e collegamento alle località collinari e appenniniche, partendo da quelle frazioni e quei paesi completamente isolati. Abbiamo bisogno del Governo- conclude l’assessore-, non solo per le risorse ingenti che serviranno ma anche per strumenti e norme speciali per velocizzare gli iter di ricostruzione”.

Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), ad oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni.

Poi c’è tutta la parte delle ferrovie, con una stima totale dei danni che al momento arriva a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a RFI e 15 di competenza di FER.

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