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martedì, 29 Aprile 2025
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Consiglio comunale il 25 maggio al castello di Formigine

Consiglio comunale il 25 maggio al castello di FormigineSi terrà giovedì 25 maggio la seduta mensile del Consiglio comunale di Formigine, presso le sale del castello. Sono iscritti all’ordine del giorno tre atti: la prima delibera in esame è una convenzione con il Comune di Zola Pedrosa per la gestione associata del servizio di segreteria comunale, mentre il secondo atto sottoposto all’aula è la condivisione del primo passaggio (la assunzione, a cui seguiranno nei prossimi mesi i successivi passaggi deliberativi di adozione e approvazione) del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), anche a conclusione di un percorso articolato di partecipazione e condivisione con la cittadinanza.

Ultimo atto che sarà discusso, una mozione a tema “controlli di velocità”.  I lavori del consiglio inizieranno alle 20.30 e come di consueto saranno trasmessi in diretta streaming grazie al sistema audio-video in alta definizione di recente installazione sul canale YouTube del Comune di Formigine alla sezione “Live”.

Le opinioni dei cittadini per il Piano Urbanistico Generale

Le opinioni dei cittadini per il Piano Urbanistico GeneraleSabato 27 maggio, alle ore 9.30, presso il Castello di Spezzano si terrà l’ultimo incontro della prima fase del percorso di partecipazione verso l’assunzione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), lo strumento previsto dalla legge regionale n. 24/2017, che definirà lo sviluppo del territorio e della comunità di Fiorano Modenese.

L’incontro è aperto a tutti i cittadini e coinvolgerà anche tecnici e stakeholder che hanno partecipato ai precedenti tavoli di lavoro. Si svolgerà con la tecnica del World Cafè per favorire la raccolta di contributi per la definizione delle principali strategie e degli obiettivi del PUG. Saranno presenti una rappresentanza del gruppo di progettazione del PUG, sindaco ed assessori,  responsabile e componenti dell’Ufficio di Piano del Comune di Fiorano Modenese.

Per partecipare occorre iscriversi all’indirizzo email: ufficiodipiano@comune.fiorano-modenese.mo.it.

“Invito i cittadini interessati a partecipare all’appuntamento di sabato, dando il proprio contributo di idee e di conoscenze.  Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato agli incontri precedenti, dimostrando interesse per la comunità in cui vivono e per il suo futuro. Il confronto fra idee e visioni anche diverse non può che arricchire il risultato finale, se tutto viene fatto con interesse ed onestà intellettuale.  In questa occasione, più che mai, stiamo lavorando per le future generazioni e questo ci assegna una grande responsabilità” evidenzia il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi.

L’obiettivo del percorso partecipativo promosso dall’Amministrazione comunale è quello di ascoltare tutte le componenti della comunità e coinvolgerle nella definizione delle strategie e degli obiettivi primari di questo strumento cardine della pianificazione per il governo del territorio.

Per questo l’Ufficio di Piano ha programmato un percorso di informazione e ascolto con tavoli di lavoro rivolti a specifiche categorie di stakeholder (portatori di interessi), in relazione al tema trattato e incontri aperti a tutta la cittadinanza.

I tavoli di lavoro, finalizzati ad instaurare un processo di condivisione di informazioni, si sono svolti nel mese di aprile 2023 presso Casa Corsini. I temi trattati sono stati: il processo formazione di PUG, il sistema socio economico, servizi e sistema insediativo, il quadro conoscitivo diagnostico (Q.C.D.) con le sue criticità ed opportunità ed infine l’ambiente, il paesaggio e i beni culturali.

L’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza si è tenuta giovedì 4 maggio, sempre a Casa Corsini. Nell’incontro sono stati illustrati i temi e le principali innovazioni del PUG, i cittadini presenti hanno poi potuto esprimere opinioni e considerazioni.

Sul sito del Comune sono disponibili le slide presentate nei vari incontri.

Sulla SP 19, in località  Casa Azzoni, divieto di transito a mezzi pesanti

Sulla SP 19, in località  Casa Azzoni, divieto di transito a mezzi pesantiSulla strada provinciale 19 tra Sassuolo e Prignano la Provincia istituito, in località  Casa Azzoni, un divieto di transito ai mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 3,5 ton. dal km 7+050 (loc. La Fredda) al km 8+300 (loc. Casa Azzoni) con decorrenza immediata e fino all’esecuzione di un intervento provvisionale che la Provincia sta approntando in tempi rapidi.

Allerta rossa per criticità idraulica, domani in alcune province emiliano romagnole

Allerta rossa per criticità idraulica, domani in alcune province emiliano romagnolePer la giornata di giovedì 25 maggio sono previsti temporali anche di forte intensità, nella prima parte della giornata sulla pianura, mentre, nelle ore centrali, i fenomeni temporaleschi saranno più probabili sui rilievi e saranno in esaurimento in serata. Le precipitazioni temporalesche potrebbero generare modesti innalzamenti dei livelli idrometrici nei tratti montani dei corsi d’acqua, critici per i bacini del settore centro-orientale, ancora interessati da dissesti idraulici causati dalle piene precedenti.

Permarranno condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica. Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili. Nelle aree interessate da temporali potranno inoltre verificarsi ruscellamenti, con possibili smottamenti lungo la rete stradale e innalzamenti dei livelli idrometrici del reticolo minore. Permane inoltre la possibilità di evoluzione con aggravamento delle frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi nelle aree bolognesi e della Romagna.

Alluvione Emilia-Romagna: monitoraggio con i droni del CER per mappare le acque non smaltite e i punti più a rischio

Alluvione Emilia-Romagna: monitoraggio con i droni del CER per mappare le acque non smaltite e i punti più a rischioCompletate le manovre eccezionali di inversione del corso del Canale, che hanno consentito di far defluire le acque dalle zone allagate nell’alveo del fiume Po, il CER prosegue nell’operatività di supporto ingegneristico e pratico alla gestione dell’alluvione mettendo in campo il suo contributo tecnico-scientifico per il monitoraggio delle condizioni e l’identificazione di soluzioni efficaci per far fronte all’emergenza.

Su mandato della Prefettura di Ravenna, in collaborazione con il Consorzio di bonifica della Romagna e Italdron i ricercatori di Acqua Campus CER-ANBI, attraverso l’uso combinato di droni con tecniche di fotogrammetria e telerilevamento, hanno completato la mappatura di un’estesa area nel Ravennate, così da stimare i volumi di acqua ancora in circolazione e identificare le zone più sensibili dal punto di vista geomorfologico. I dati raccolti hanno infatti permesso di creare un modello digitale del terreno generando così una mappa in tre dimensioni del territorio ora a disposizione degli enti competenti l’emergenza e in particolare dei Consorzi di bonifica della Romagna e della Romagna Occidentale che, da giorni, si stanno prodigando per allontanare le acque dalle aree di competenza, a difesa dei territori e a tutela delle comunità.

La stessa tecnologia è inoltre in uso lungo l’asta principale del CER per consentire al personale tecnico di identificare eventuali danni che le esondazioni dei torrenti appenninici possono aver causato sulle lastre e nelle arginature del Canale.

[Foto: immagine delle aree alluvionate mappate dai tecnici di Acqua Campus CER-ANBI con i droni di Italdron]

Anche a Sassuolo bandiere a lutto in Municipio per le vittime dell’alluvione

Anche a Sassuolo bandiere a lutto in Municipio per le vittime dell’alluvionePer tutta la giornata di oggi, 24 maggio, la bandiera italiana e la bandiera europea che sventolano sulla facciata del Municipio saranno listate a lutto, per ricordare le vittime dell’alluvione in Romagna, in occasione della giornata di Lutto Nazionale indetta dal Consiglio dei Ministri.

 

Fabio Pecoraro e Fabio di Pippo ricevuti in Municipio a Sassuolo

Fabio Pecoraro e Fabio di Pippo ricevuti in Municipio a SassuoloSono stati ricevuti, ieri pomeriggio, in Municipio dalla Giunta al completo il Vice Questore Fabio Pecoraro e il Sovrintendente Fabio Di Pippo del Commissariato di Sassuolo per un doveroso ringraziamento.

L’intervento effettuato dal Sovrintendente Di Pippo, fuori servizio, lungo il percorso Secchia sul finire del mese di Marzo, non solo ha permesso l’arresto di due rapinatori ma ha suscitato una grande approvazione in tutta la cittadinanza che, proprio grazie ad azioni come questa ed al coraggio dimostrato nell’occasione, sente crescere la fiducia nelle Forze dell’Ordine.

 

DL maltempo, Coldiretti: aiuti per 115mila imprese, 15% agricole

DL maltempo, Coldiretti: aiuti per 115mila imprese, 15% agricoleLe misure varate dal Governo con il decreto maltempo riguardano nella Romagna alluvionata ben 115mila imprese delle quali circa il 15% sono agricole con oltre 30mila occupati che moltiplicano lungo la filiera grazie ad un indotto da primato nazionale nella trasformazione e distribuzione alimentare. E’ quanto emerge dallo studio della Coldiretti sull’impatto delle misure per 2 miliardi di euro varate dal Consiglio dei Ministri a sostegno dei territori alluvionati nelle province di Bologna, Ravenna, Rimini e Forli Cesena.

Le importanti misure per imprese e lavoratori sono un primo passo significativo – sottolinea la Coldiretti – per affrontare l’emergenza dell’Emilia Romagna dove a seguito della devastazione dell’alluvione saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione Europea con la presidente della Commissione Ue Von der Leyen presto in visita dell’Emilia-Romagna. Lo Stato membro colpito da calamità può presentare alla Commissione – precisa la Coldiretti – una domanda d’intervento del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) entro al massimo dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi danni provocati dalla catastrofe. La procedura di assegnazione di una sovvenzione, seguita da una procedura di bilancio (approvazione del Parlamento e del Consiglio), può durare diversi mesi ma gli Stati membri hanno la possibilità di chiedere il versamento di un anticipo fino al 25 % dell’importo totale del contributo finanziario previsto a titolo dell’FSUE, con un limite a 100 milioni di euro.

“Ora il nuovo nemico è il tempo e insieme alle risorse occorre tagliare la burocrazia per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle famiglie e alle imprese e sostenere la voglia di ricominciare di una popolazione che sta stupendo il mondo per la sua grande forza” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Si tratta di salvare – sottolinea la Coldiretti – un territorio di circa 300mila ettari di superficie agricola dei quali oltre 25mila ettari di frutteti con nell’ordine pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, kaki, ciliegi e castagni mentre in altri sono 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati ad orticole come patate, pomodoro, cipolla e altro anche per la produzione di sementi. Oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia mentre oltre 40mila ettari sono coltivati ad erba medica per l’alimentazione animale. E’ infatti preoccupante – continua la Coldiretti – la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati.

L’alluvione – ricorda Coldiretti – ha devastato aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. Ai danni sulla produzione agricola – evidenzia Coldiretti – si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade.

Una aiuto – conclude la Coldiretti – puo’ venire dalla solidarietà con l’iniziativa di solidarietà “Salviamo le nostre campagne” grazie alla quale sarà possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull’IBAN IT 55 U 02008 02480 000106765286, intestato a FEDERAZIONE REGIONALE COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA con causale “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA 2023”.

Trecentocinquanta milioni di metri cubi d’acqua caduti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati, 100 comuni coinvolti, un migliaio di frane

Trecentocinquanta milioni di metri cubi d’acqua caduti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati, 100 comuni coinvolti, un migliaio di franeUn evento epocale, che non ha pari nell’intero Paese, per tipologia dei fenomeni tra frane e alluvioni. Con 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti nell’areale più colpito (800 kmq. di territorio), 100 comuni coinvolti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati, altri 13 che hanno visto superamenti del livello d’allarme, migliaia di frane (376 le principali) tra collina e montagna.

Una situazione che va oltre ogni forma di previsione, e che necessita, aldilà delle risorse stanziate finora dal Governo, di un decreto speciale. “Un decreto che ci permetta di aiutare i nostri cittadini e, in parallelo, mettere in campo i progetti per la ricostruzione, in tempi brevissimi. Dobbiamo lavorare per un ritorno alla normalità, attraverso una gestione difficilissima che sta vedendo tutti gli sforzi possibili e immaginabili da parte dell’intero sistema di Protezione civile”.

Queste le parole di Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, intervenuta oggi in Assemblea legislativa con una comunicazione urgente sui drammatici effetti scatenati dal maltempo di maggio sul territorio.

La vicepresidente ha ricordato l’allerta rossa di due domeniche fa, che ha portato a un’attivazione anticipata delle Colonne mobili; dopo i 200 mm di pioggia già caduti nei primi giorni di maggio, “sapevamo che ci attendeva un evento difficile, che avrebbe colpito un territorio già fragile, ma non a tal punto, con 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti nell’areale più colpito”; per fare un confronto, la diga di Ridracoli ha una capacità di 32 milioni.

La macchina dell’emergenza era già allertata, ed è stata coinvolta in più versanti; per la prima volta è stato attivato il sistema di intervento di Protezione civile europeo: stanotte sono arrivate colonne mobili della Francia. La Protezione civile regionale, ha sottolineato Priolo, sta intervenendo con 63 cantieri per mettere in sicurezza i fiumi: alcuni (Idice, Sillaro) hanno cambiato corso. Le rotte sono state tutte chiuse; “sono andati in crash i Consorzi di bonifica, abbiamo bisogno che tornino a funzionare i canali di bonifica”. 173 le pompe idrovore in azione.

“Molte realtà- ha proseguito Priolo- stanno lentamente avviando le prime azioni verso la normalità. Purtroppo non così a Conselice, a causa di una situazione particolare del territorio. Parliamo di una comunità colpita tre volte”. Serve un intervento forte anche a Faenza, dove l’acqua è arrivata al secondo piano di alcune case, c’è anche l’esercito in azione.

“Abbiamo avuto la visita di molti ministri, dopo la prima dichiarazione dello stato d’emergenza. Ma dieci milioni sono una cifra lontanissima per far fronte alle nostre reali necessità- ha sottolineato la vicepresidente-. Dall’incontro che il presidente Bonaccini ha avuto ieri, risulta che arriveranno altri 200 milioni di euro per interventi destinati all’assistenza alla popolazione e somma urgenza per ripristini di messa in sicurezza. Particolare attenzione andrà alla montagna, dove la situazione è estremamente delicata: le frane richiederanno tempi più lunghi, dovremo garantire ai cittadini una sistemazione adeguata”.

Una prima risposta alla drammatica situazione dell’Emilia-Romagna, “alle nostre richieste, è arrivata con i 2 miliardi del Governo, che però sono destinati in particolar modo alle imprese; ma noi abbiamo bisogno di un decreto speciale che costruisca strategie per accompagnare i risarcimenti ai cittadini e la ricostruzione. I cittadini- ha ribadito la vicepresidente- devono vedersi riconosciute le risorse per tornare nelle proprie case, ricomprendendo anche le spese per le macchine. Riusciremo a rialzarci- ha concluso Priolo-, ma ci riusciremo solo facendolo insieme”.

Zone del ravvenate dove non è ancora defluita l’acqua: ad oggi non ci sono pericoli per la salute di cittadini e operatori

Zone del ravvenate dove non è ancora defluita l’acqua: ad oggi non ci sono pericoli per la salute di cittadini e operatoriNelle zone colpite dall’alluvione del ravvenate dove ancora l’acqua non è defluita non c’è nessun allarme sanitario. L’Asl Romagna, competente territorialmente, ha diramato le necessarie raccomandazioni generali su tutta la provincia. Le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute.

Per i cittadini e per coloro che stanno operando sul territorio l’Ausl della Romagna ha predisposto un vademecum (il documento all’indirizzo  https://bit.ly/alluvione-norma-sanitarie ) nel quale sono riferite le indicazioni e le norme di comportamento sanitarie.
Il documento tratta i pericoli potenziali e le norme di comportamento, oltre ai consigli per la pulizia e la disinfezione.

Faenza Tieni Botta! – Romagna Nostra

Faenza Tieni Botta! – Romagna NostraVenerdì 26 maggio alle ore 21.00 al Teatro Masini di Faenza avrà luogo la serata di musica e spettacolo “Faenza Tieni Botta! – Romagna Nostra” organizzata dal MEI, la kermesse di musica indipendente, e Ridens, l’agenzia dei comici, in collaborazione con Artistation, la scuola di musica distrutta dall’alluvione, per una raccolta fondi a favore degli alluvionati.

 

Ci sarà Giuseppe Giacobazzi, il più rappresentativo dei comici romagnoli, che è il primo artista ad avere aderito all’appello lanciato dal Meeting delle Etichette Indipendenti.

Giuseppe Giacobazzi ha calcato molte volte i palchi della nostra città, infatti, in teatro, a feste e sagre e, agli inizi della sua folgorante carriera, era ospite fisso alle Scimmie, grazie a Ridens. Appena ha saputo dell’appello ha subito risposto: “Ci sarò, Faenza è da sempre nel mio cuore”. Ci sarà con lui anche Duilio Pizzocchi, compagno di mille avventure fin dagli esordi del Costipanzo Show, che ha aderito in questi giorni. Ci sarà inoltre anche il comico oramai d’adozione faentina Gene Gnocchi che è tra gli sfollati faentini, che dichiara “Questa terra non è abituata a chiedere, ma a rimboccarsi le maniche. Però mai come in questo momento da sola non ce la può fare. C’è bisogno di tutti”.

Insieme a loro sul palco hanno già dato la loro disponibilità la cantautrice bolognese Roberta Giallo e il rocker bolognese Nevruz e il duo faentino delle Emisurela. A loro si aggiunge il cantautore Alessandro Gaetano, nipote di Rino Gaetano e leader della Rino Gaetano Band, il cantautore Vittorio Bonetti, anche lui colpito da alluvione, il fisarmonicista Alvio Focaccia e il coro Loading e insieme il rapper romano Piotta e il cantautore folk romano Enrico Capuano, per un duo unico per l’occasione, mentre altri artisti sono in via di definizione.  Infine, tra i presenti si aggiunge anche lo scrittore Cristiano Cavina, anche lui allagato a Faenza, originario di Casola Valsenio.

Intanto oltre il patrocinio del Comune di Faenza e della Regione Emilia Romagna con il ringraziamento del Presidente Stefano Bonaccini e dell’Assessore al Turismo Andrea Corsini per quanto stiamo realizzando e dell’Assessore alla Cultura Mauro Felicori che ha diffuso il nostro evento e la nostra raccolta fondi, un ringraziamento che il Presidente Bonaccini ci ha rivolto anche per l’appello del MEI su Rai News agli artisti di tutta Italia a fare eventi di raccolta fondi e a diffondere tutti i dati delle raccolte fondi ai propri fan, arriva anche il patrocinio del Ministero della Cultura, attraverso il Sottosegretario alla Cultura Giammarco Mazzi che per primo ha lanciato l’idea di un grande concerto di raccolta fondi per l’Emilia – Romagna alluvionata, una proposta alla quale ha prontamente aderito il Coordinamento Stage, coordinato dal MEI, per un supporto organizzativo e ideativo, che dichiara: “Faenza, la costiera, tutta la Romagna sono per me luoghi dell’anima. Evocano sole, gioia, estate. Non sopporto di vedere soffrire la gente di Romagna che da sempre accoglie tutti con il sorriso e la gentilezza. Ce la metteremo tutta perché quel sorriso possa tornare al più presto”.

Infine si è messo a disposizione anche il noto dj riminese Max Monti.

Max Monti realizzerà con l’etichetta SoloIndie, coordinata dal MEI, una nuova versione di Romagna Mia, colonna sonora degli Angeli del Fango, cantata e reinterpretata dalla Generazione Z degli artisti e dj della Romagna per una raccolta fondi con la distribuzione e diffusione del brano.

Un’adesione importante che si aggiunge a quella di tanti artisti che dopo l’appello del MEI hanno aderito e diffuso. Tra i tanti citiamo Cisco, Eugenio Finardi, Pau dei Negrita, il movimento musicale del Napule’s Power e tantissimi altri.  Diverse città si stanno mobilitando come Sarzana, Terracina, Brescia con i Beatlesiani d’Italia, Il Tavolo delle Bande Musicali, l’Agimp dei giornalisti musicali, Napoli e tanti altri ancora.  Anche da qui arriveranno, con tanti eventi e tante sensibilizzazioni, certamente tanti fondi utili a ripartire per l’Emilia-Romagna. Il MEI insieme a Ridens proseguirà poi a impegnarsi per altri eventi nella importantissima opera di raccolta fondi.

 

ARRIVA IL PATROCINIO E L’ADESIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO ANDREA CORSINI

“Voglio esprimere il mio plauso commosso per questa vostra iniziativa, pensata all’insegna della solidarietà in un momento così drammatico per la nostra comunità regionale. Trovo lodevole la tempestività degli organizzatori e la sensibilità dei tanti artisti che si sono resi disponibili in questa circostanza.

La Romagna è terra di cuori solidali e di spiriti intraprendenti, che sanno reagire con forza e orgoglio alle calamità. Il loro esempio in questo frangente e in particolare l’abnegazione di tanti giovani volontari stanno illuminando queste ore cupe. Sapremo riprenderci anche questa volta, con l’aiuto di tutti; le città, i territori e le persone colpite sapranno rialzarsi e ridare forma a ciò che hanno perduto. La Regione Emilia-Romagna è e sarà al loro fianco nel superare le difficoltà e nel costruire un futuro sereno e di nuova prosperità. Grazie a tutti, stiamo uniti e ce la faremo!”

Andrea Corsini

Assessore a trasporti e mobilità, infrastrutture, turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna

 

PRENOTAZIONI

Prenotazioni Faenza Tieni Botta!

Da lunedì 22 maggio si potranno prenotare i biglietti via mail scrivendo a segreteria@materialimusicali.it  oppure via cell. al 349 4461825 e ritirarli previo pagamento offerta libera minima di 20 euro intero e 15 euro ridotto presso la Biglietteria del Teatro Masini la sera di venerdì 26 maggio dalle ore 19.00 fino alle ore 20.30, non oltre.

Nella stessa sera si potranno acquistare eventuali biglietti residui fino ad apertura Teatro Masini, se i biglietti saranno disponibili.

L’ingresso al Teatro Masini per i prenotati è il 26 maggio dalle ore 19.00 fino alle ore 20.30, non oltre. Se non ci si presenta entro quell’ora i biglietti prenotati saranno rimessi in circolazione. L’inizio spettacolo è alle ore 21.00. Posto unico.

Da lunedì 22 maggio a giovedì 25 maggio si potranno anche ritirare e pagare direttamente presso la Casa della Musica di Faenza in Via San Silvestro, 136 dalle ore 15.00 alle ore 18.30.

Ps. Chi arriva quella sera senza biglietto può acquistarlo direttamente al botteghino, se fossero disponibili, dalle ore 19.00 e, nel caso se ne liberassero altri, dopo le ore 20.30 per eventuale assenza dei prenotati.

SI CONSIGLIA VIVAMENTE LA PRENOTAZIONE.

Seguite in diretta altre comunicazioni sull’evento di solidarietà sulle pagine FB di MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, Agenzia Ridens e Scuola di Musica Artistation e sul sito www.meiweb.it Con il patrocinio del Comune di Faenza, della Regione Emilia – Romagna e del Ministero della Cultura Faenza, Tieni Botta! e rialziamoci insieme da questa calamità che ha colpito la nostra città.

 

RACCOLTE FONDI

Faenza Tieni Botta! e rialziamoci insieme da questa calamità che ha colpito la nostra città. Per una solidarietà a tutti gli alluvionati di Faenza e dell’Emilia-Romagna e per una speranza di ripartenza.

COME DONARE AGLI ALLUVIONATI DI FAENZA ATTRAVERSO IL FONDO DEL COMUNE DI FAENZA (BONIFICO BANCARIO AL COMUNE DI FAENZA).

IBAN: IT20V0627013199T20990000808 specificando la causale “Donazione emergenza alluvione 2023”.

Abbiamo istituito una raccolta fondi per l’emergenza alluvione nel territorio faentino, per dare sostegno alle famiglie e alle realtà più colpite. Si tratta di una raccolta fondi per aiutare i concittadini ad affrontare questa prima fase di emergenza, in risposta alla generosità di tanti che ci hanno già chiesto come poter aiutare. Vi comunicheremo presto altre modalità con cui associazioni, imprese e liberi cittadini possono dare una mano.

COME DONARE AGLI ALLUVIONATI DELL’EMILIA ROMAGNA ATTRAVERSO LA REGIONE EMILIA ROMAGNA “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA” RACCOLTA FONDI PRO ALLUVIONATI EMILIA ROMAGNA.

IBAN: IT69G0200802435000104428964  

Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna. Per agevolare le donazioni nell’ambito della raccolta fondi avviata dalla Regione, “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, chi intende versare sul conto corrente indicato può utilizzare anche l’intestazione abbreviata: AGENZIA REGIONALE SIC.T. PROTEZIONE CIVILE EMILIA ROMAGNA.

Ogni euro raccolto e l’utilizzo che ne verrà fatto, verranno resocontati pubblicamente, così come è stato fatto per precedenti raccolte fondi (ricostruzione post sisma, emergenza Covid, emergenza Ucraina).

Venerdì sera in Sala Biasin incontro sul tema “Lavoro precario, vite precarie”

Venerdì sera in Sala Biasin incontro sul tema “Lavoro precario, vite precarie”Venerdì 26 Maggio 2023 alle ore 20.30, in Sala Biasin,  via Rocca 22, Sassuolo,  un  incontro con la Prof.ssa Eloisa Betti sul tema “Lavoro precario, vite precarie” e sulla storia del precariato nel lavoro dagli anni Cinquanta ad oggi.

E’ consuetudine del Circolo porre al centro degli eventi programmati la valorizzazione del saper fare femminile. L’attività di ricerca storica della prof.ssa Eloisa Betti è di recente approdata alla pubblicazione di due importanti studi sulla precarietà del lavoro come fenomeno di lunga durata. In essi l’autrice ripercorre le principali fasi della storia della precarietà nell’Italia repubblicana: la sua scoperta negli anni del boom economico, la costruzione del lavoro stabile tra Parlamento e legislazione negli anni Sessanta, l’affermarsi della stabilità e la diffusione di rinnovate forme di lavoro precario negli anni Settanta, l’emergere del paradigma della flessibilità negli anni Ottanta, la nuova ondata di precarietà tra anni Novanta e Duemila, la sua normalizzazione negli anni della crisi globale.

La prof.ssa Eloisa Betti  è attualmente affiliata all’Università di Padova. E ’stata docente di Storia del lavoro presso l’Università di Bologna, dove nel 2011 ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia d’Europa. È co-coordinatrice del Feminist Labour History Group (European Labour History Network) e responsabile scientifico della Rete Archivi Udi Emilia-Romagna e dell’Archivio UDI di Bologna, per il quale è coordinatrice scientifica del progetto “Genere, lavoro e cultura tecnica tra passato e futuro”. Coordina (con Carlo De Maria e Maura Grandi) il progetto Bologna metalmeccanica.

È autrice delle monografie Precari e precarie. Una storia dell’Italia Repubblicana (Carocci 2019), Le ombre del fordismo (Bononia University Press 2020), e di altri saggi in italiano e in inglese.

La Regione riconosce l’eccezionale impegno dei Consorzi di bonifica

La Regione riconosce l’eccezionale impegno dei Consorzi di bonificaSono oltre un centinaio le pompe idrovore, arrivate anche da altre zone d’Italia insieme a mezzi operativi e personale, manovrate dai Consorzi di bonifica unitamente alla Protezione Civile per contribuire, sotto il coordinamento degli enti preposti, al contenimento ed al prosciugamento della disastrosa alluvione, che da giorni sta sommergendo ampi territori della Romagna; tali pompe si integrano con le stazioni idrovore già esistenti, riuscendo così a smaltire una quantità di risorsa idrica, maggiore rispetto a quella, per cui le centrali sono state progettate. Nei giorni scorsi, caratterizzati dalla straordinaria  manovra idraulica di inversione del flusso d’acqua lungo l’asta del canale  C.E.R.,  i Consorzi hanno potuto contare anche su impianti idrovori mobili, arrivati in Romagna dalla Slovenia e dalla Slovacchia.

“Abbiamo avuto la soddisfazione di vedere riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna nelle parole dell’Assessore, Alessio Mammi, il nostro, grande sforzo di concreto aiuto, nel segno della solidarietà operativa, che da sempre caratterizza questo mondo consortile” evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente nazionale, ma anche di ANBI ER.

Permane intanto molto preoccupante la situazione nella parte più depressa nel comprensorio del Consorzio di bonifica Romagna Occidentale, a ridosso del fiume Reno, dove insiste l’abitato di Conselice tuttora allagato. Vigilato speciale è il collettore generale della rete di bonifica nel territorio compreso tra gli alvei di Sillaro e Santerno, che è il canale di bonifica in destra di Reno: è un collettore della portata di circa 150 metri cubi al secondo e che raccoglie le acque di pioggia di tutto il reticolo di bonifica. Essendosi scaricati 400 milioni di metri cubi d’acqua, il destra Reno si è sovraccaricato oltre la sua portata di progetto, subendo una rotta nei pressi di Conselice. Ora la priorità è alleggerire il carico idraulico del destra Reno, attraverso pompaggi dal canale nei fiumi pensili; l’insieme dei gruppi idrovori dovrebbe ridurre di un decimo l’attuale portata nel tratto iniziale, provocando l’abbassamento di pochi centimetri nel livello idrico del collettore, sufficiente però ad evitare altre esondazioni. Grazie alle idrovore mobili, fornite tramite l’unità di coordinamento dei Consorzi di bonifica emiliano-romagnoli, si riesce attualmente ad avere una complessiva capacità di pompaggio, che è 10 volte superiore a quella degli impianti idrovori stabili.

“Ci vorrà tempo per far defluire tutta l’acqua, che ha inondato il territorio di pianura -indica Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Poi sarà il tempo della conta dei danni anche per il sistema della Bonifica. Basti pensare che, ad iniziare dal canale C.E.R. che ha stupito il mondo, gran parte della rete idraulica minore, prima invasa dall’acqua tracimata dai fiumi ed ora impegnata a farla defluire, è deputata anche al trasporto d’acqua per l’irrigazione, che produce cibo. Ripulirla dalle tonnellate di fango, lasciate dall’inondazione, sarà opera complessa e costosa, cui i Consorzi non potranno certo far fronte con le risorse di bilanci destinati all’ordinaria manutenzione. Dovendo, per legge, chiudere i conti in pareggio, necessiteranno solleciti finanziamenti straordinari per non pesare sulle economie di consorziati, già colpiti dagli ingenti danni dell’alluvione. Sarà questa quella, che definiremmo la lunga emergenza.”

Sassuolo: la raccolta differenziata sale dal 64 al 70% in un mese

Sassuolo: la raccolta differenziata sale dal 64 al 70% in un meseEra solo metà febbraio quando, presso le Case Smeraldo, si cominciava la distribuzione dei primi kit per la nuova raccolta differenziata. Di lì a pochi giorni le nuove modalità di gestione dei rifiuti cominciavano a prendere corpo, e parole come “cassonetto informatizzato”, “Carta Smeraldo” e “porta a porta” diventavano sempre più diffusi, tra timori e prudente curiosità. Nei quartieri San Michele, Musicisti e Parco, i primi a sperimentare le novità, il nuovo modello entrava a regime attorno alla fine di marzo.

Oggi sono disponibili i risultati del primo mese del nuovo modello di gestione dei rifiuti, risultati che parlano chiaro: in sole 4 settimane la raccolta differenziata è passata dal 64%, che caratterizzava il Comune di Sassuolo a inizio progetto, al 70% relativo al mese di aprile. Una crescita di 6 punti percentuali che, naturalmente, tiene conto della performance dell’intero territorio comunale, benché solo circa in metà di esso sia stati avviati i nuovi servizi. Un dato, quindi, destinato ad aumentare man mano che i tecnici e gli operatori procederanno nell’adozione del nuovo modello anche nel resto del territorio di Sassuolo.

Questo risultato si deve alla campagna informativa fatta, agli interventi dei tecnici del Gestore e dell’Amministrazione e soprattutto alla collaborazione della cittadinanza e del mondo imprenditoriale, che hanno generalmente adottato il modello con scrupolo e grande senso civico. A dimostrare questa positiva inclinazione, viene in aiuto un altro dato: se si considera l’intero territorio comunale oltre l’80% degli utenti ha già ritirato la tessera, mentre nelle aree già completamente a regime questo dato sfiora il 90%.

“Non è abbastanza – aggiungere il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – perché se aumentare la percentuale della raccolta differenziata è fondamentale e la scelta fatta da Atersir va in questa direzione, altrettanto fondamentale è mantenere decoro e sicurezza in città. Sacchi colorati a bordo strada fino a tardo pomeriggio non garantiscono né l’una né l’altra cosa. Per questo nell’ultimo incontro con Hera sono stati messi a punto alcuni meccanismi che, ci auguriamo, vadano nella direzione voluta perché i marciapiedi sono fatti per i pedoni, non possono essere occupati gran parte del giorno da sacchi colorati che mettono a rischio la sicurezza di chi, soprattutto quando sono tanti e quindi non disposti ordinatamente, è costretto a scendere e camminare lungo la carreggiata per passare. Così come è da affinare la funzionalità delle Carte Smeraldo che ancora difettano di alcuni problemi di gioventù e che, a volte, vengono riconosciute dai cassonetti ma non li aprono”.

 

I prossimi passi: completamento della trasformazione e recupero dei “dettagli”

Nelle prossime settimane gli operatori di Hera procederanno a ultimare le modifiche nelle porzioni del territorio comunale in cui ancora sono presenti i precedenti servizi. Inoltre, si concentreranno sulle “rifiniture”: in primo luogo, si promuoverà una ulteriore e ancora più capillare diffusione della Carta Smeraldo: senza questa importante tesserina, infatti, non è tecnicamente possibile utilizzare i nuovi cassonetti stradali. Chi ancora non avesse ritirato il kit, ora può farlo presso la Stazione Ecologica Arcobaleno, aperta martedì e giovedì con orario continuato (9 – 18), sabato solo la mattina (9 – 13).

In secondo luogo, molta attenzione verrà dedicata a correggere gli errori di esposizione dei rifiuti di carta e plastica raccolti porta a porta: affinché questo servizio sia efficiente e possa garantire il decoro che la città di Sassuolo merita, è importante non solo che il Gestore sia puntuale nel rispettare gli orari di raccolta, convenuti entro le prime ore del pomeriggio per la carta e per la plastica, ma che anche cittadini e imprese siano meticolosi nel non esporre i loro rifiuti né troppo presto (nel qual caso rimarrebbero sul suolo pubblico per troppo tempo, causando una sensazione di degrado, e attirando altri abbandoni) né troppo tardi, con il rischio che il ritiro in zona sia stato già effettuato: in questo caso, infatti, il rifiuto rimarrebbe in strada per diverse ore prima che intervenga il secondo passaggio “di controllo”, che viene sempre garantito ma solo alla fine dei turni ordinari.

Dunque, è di fondamentale importanza che i sacchi gialli e azzurri – ciascuno secondo il giorno indicato nel calendario – vengano esposti solo nella serata del giorno precedente la raccolta, che avviene a partire dalle prime ore del mattino.

Dalla Regione 1,5 milioni di euro per progetti in alcuni Paesi africani e in Palestina

Progetti concreti per aiutare le piccole comunità rurali dei Paesi compresi nel programma di cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna, tutte iniziative per sostenere e rafforzare l’assistenza sanitaria di base, la sicurezza alimentare, la scuola e le economie locali.

Sono alcuni degli obiettivi del bando annuale della Regione che stanzia 1,5 milioni di euro per interventi in Burundi, Costa D’Avorio, Camerun, Campi profughi Saharawi, Etiopia, Kenya, Marocco, Tunisia, Palestina, Mozambico e Senegal.

Pandemia ed esodo giovanile hanno ulteriormente peggiorato le prospettive di sviluppo di molte realtà nelle quali il contributo femminile e delle nuove generazioni può rivelarsi fondamentale per promuovere progetti di sviluppo locale e welfare. Tra le priorità individuate dal bando regionale vi sono anche gli interventi per rafforzare la rete dei servizi sanitari e l’adattamento al cambiamento climatico.

“Le priorità sono il frutto del confronto con i protagonisti della cooperazione internazionale regionale – spiega l’assessora alla Cooperazione internazionale Barbara Lori -. Parliamo di Comuni, associazioni, Ong, università che fanno parte dei tavoli paese istituiti sulla base della programmazione triennale. Un percorso partecipato che riteniamo contribuisca al buon esito dei bandi già presentati negli anni passati”.

Destinatari dei contributi regionali, che possono arrivare fino al 70% del costo del progetto, Enti locali, Ong, Onlus, organizzazioni di volontariato. Il termine per presentare le domande scade alle ore 16 di venerdì 16 giugno. Per ulteriori informazioni: https://fondieuropei.regione.emilia-romagna.it/coop-internazionale

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 25 maggio 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, giovedì 25 maggio 2023Piogge sparse al mattino in graduale esaurimento. Ampie schiarite dal pomeriggio con residue piogge sui settori emiliani occidentali. In prevalenza sereno dalla sera. Temperature minime stazionarie tra 15 e 17 gradi. Massime in lieve flessione comprese tra 21 e 24 gradi. Venti deboli orientali, in rotazione da ovest dalla sera. Mare poco mosso.

(Arpae)

Alluvione: Regione e parti sociali dell’Emilia-Romagna insieme a Roma

Alluvione: Regione e parti sociali dell’Emilia-Romagna insieme a RomaLa Regione e le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna incontrano il Governo, oggi a Roma a Palazzo Chigi, per una gestione il più possibile condivisa dell’emergenza alluvione e dell’assistenza alla popolazione colpita, e per impostare le condizioni per la ripresa economica, la ripartenza e la ricostruzione. Garantendo a cittadini, famiglie e aziende ristori e sostegno rapidi e adeguati. Sulla base di una piattaforma di proposte definita insieme dall’intero sistema regionale.

A incontrare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i ministri competenti per materia, una delegazione guidata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, e ai rappresentati delle associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, gli istituti bancari. Tutte organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna.

L’incontro si è svolto subito dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato misure per 2 miliardi di euro a favore delle aree alluvionate in Emilia-Romagna, fra cui lo stop a tasse e contributi fino al 31 agosto e la Cassa integrazione in deroga fino a 90 giorni per lavoratrici e lavoratori. Si tratta di un primo Decreto legge, cui seguiranno altri provvedimenti.

“Un grazie alla presidente Meloni e a tutto il Governo per la vicinanza dimostrata in questi giorni alla nostra terra- ha affermato il presidente Bonaccini, insieme alla premier e ai ministri-. Sta nella velocità che saremo in grado di imprimere e nella bontà delle risposte che daremo ai cittadini, alle famiglie e alle imprese l’efficacia del sostegno che sapremo dimostrare alle popolazioni colpite, tra cui gente che ha perso tutto o quasi tutto. Il sistema Emilia-Romagna ha saputo rappresentare questioni a cui il Governo ha dato una risposta coerente, ora dobbiamo impostare meccanismi efficaci per il rapido ristoro dei danni e l’avvio della ricostruzione”.

“Siamo qui oggi a Palazzo Chigi – ha proseguito – con il sistema delle imprese delle rappresentanze di imprese, dall’industria all’artigianato, dal commercio all’agricoltura e la cooperazione, coi professionisti e i sindacati: un modo di lavorare che abbiamo sperimentato in questi anni, insieme alla filiera istituzionale, con i sindaci in testa, tuttora impegnati nel territorio sull’emergenza, che ci è stato utilissimo, sia nelle fasi di pace che in quelle di guerra o di drammatica emergenza, come questa e come su il terremoto del 2012”.

“Oggi occorre lavorare per garantire la sicurezza delle persone, ma anche per far ripartire il prima possibile l’economia di una regione che fornisce un contributo rilevante alla crescita del Paese. Siamo pronti, nella massima collaborazione tra le istituzioni e il territorio, a dare una mano per arrivare a soluzioni, senza creare problemi, trovando insieme al Governo tutte le procedure e le misure che possono aiutare nella copertura economica laddove serve”.

Poi le proposte dell’Emilia-Romagna: “Insieme abbiamo condiviso con tutte le parti sociali, il mondo del lavoro e delle professioni, fino al Terzo settore, le misure necessarie, che già sono state raccolte dal Governo. Poi servirà una fase due, altrettanto veloce, che preveda ristori dei danni ma, soprattutto, così come fatto nel 2012 con il sisma, norme che consentano procedure speditive. Abbiamo bisogno, oggi come allora, di semplificazione, per garantire interventi adeguati al bisogno di una ricostruzione che venga fatta bene e nel pieno rispetto della legalità”.

Bonaccini ha anche preannunciato la visita giovedì in Emilia-Romagna della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “L’Europa ci stia vicina, attraverso l’accesso al Fondo di solidarietà europeo, risorse importanti, così come le centinaia di milioni di euro che furono stanziati sempre durante il post sisma”.

“Abbiamo davanti una strada che non sarà breve, ma vogliamo riuscire insieme a rialzarci- conclude Bonaccini-. Nel 2012, l’Emilia era spezzata ed eravamo in ginocchio e siamo riusciti a ripartire e a rialzarci tutti insieme. Sono sicuro che faremo così anche per la Romagna: ovviamente questo sarà possibile attraverso un lavoro corale e comune fra le istituzioni nazionali e quelle territoriali, mettendo al centro persone e comunità”.

L’assessore Mammi ringrazia i Consorzi di Bonifica per l’impegno nelle zone inondate dall’acqua in Romagna

L’assessore Mammi ringrazia i Consorzi di Bonifica per l’impegno nelle zone inondate dall’acqua in Romagna
Alessio Mammi (Copyright Regione Emilia Romagna – Autore Fabrizio Dell’Aquila)

“Un ringraziamento sentito per il lavoro importante svolto dai Consorzi di Bonifica associati ad Anbi in questi giorni e in continua operatività per le attività di immediato intervento”. E’ quanto ha voluto esprimere l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, in relazione all’impegno dei Consorzi attivi in questi giorni nelle zone alluvionate della Romagna.

“Sono stati coinvolti tutti i Consorzi di Bonifica regionali, oltre al Canale Emiliano Romagnolo, attraverso la messa a disposizione degli impianti idrovori mobili, di altri strumenti e attività e soprattutto del lavoro sistematico di persone molto competenti, con il coordinamento e la sinergia delle amministrazioni locali, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine, della Protezione Civile e dei volontari, e della Regione- continua Mammi-. Un lavoro instancabile che ha permesso di gestire le fasi di emergenza a strutture civili ed economiche colpite dall’esondazione dei fiumi e dall’alluvione, nell’attività di smaltimento delle acque”.

Coldiretti: alluvione, ora intervenga fondo UE

Coldiretti: alluvione, ora intervenga fondo UE“Un primo passo per affrontare l’emergenza dell’Emilia Romagna dove a seguito della devastazione dell’alluvione saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione Europea”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Coldiretti Emilia Romagna e vicepresidente Nazionale Nicola Bertinelli all’incontro di Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni, assieme ai Presidenti provinciali Valentina Borghi, Nicola Dalmonte, Massimiliano Bernabini, in rappresentanza dei territori della nostra regione colpiti dall’alluvione e del Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri e dopo il varo del primo pacchetto di aiuti da parte del Consiglio dei Ministri sull’emergenza maltempo.

“Ci sono le condizioni – ha sottolineato Bertinelli – per attivare al più presto il fondo Ue di solidarietà per accedere agli aiuti europei per le catastrofi naturali come è già avvenuto per i 613 milioni di euro assegnati alla Germania per l’ultima alluvione nel 2021, dopo che la stessa Commissione europea si è detta pronta a fornire assistenza al popolo italiano”.  “Da quando è stato istituito il fondo europeo ha stanziato oltre 5 miliardi per 24 paesi europei colpiti da 80 calamità naturali fra inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità” ha aggiunto Bertinelli nel sottolineare che “l’eccezionalità del disastro che ha travolto l’Emilia Romagna impone uno sforzo da parte di Bruxelles per aiutare le nostre popolazioni che affrontano la catastrofe rimboccandosi le maniche, ma che non possono e non devono essere lasciare sole”.

“Serve al più presto – ha concluso Bertinelli – il commissario del Governo per la ricostruzione che possa tagliare la burocrazia e fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle popolazioni e alle imprese”.

Nelle aree colpite secondo la Coldiretti sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. L’alluvione – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso.

Ai danni sulla produzione agricola – evidenzia Coldiretti regionale – si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali. L’alluvione ha invaso i campi con la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, in un contesto internazionale particolarmente difficile.

Ma l’esondazione ha sommerso – continua Coldiretti Emilia Romagna – anche i frutteti “soffocando” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare 15 milioni di piante di pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi. Ma preoccupante è la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati. Colpita anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica, colture da seme per cereali, bietole, girasole ed ortaggi con migliaia di ettari completamente coperti dal fango, oltre a ulivi e vigne sott’acqua travolti dalle frane nelle aree collinari.

È scattata nel frattempo l’iniziativa di solidarietà “Salviamo le nostre campagne” grazie alla quale sarà possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull’IBAN IT 55 U 02008 02480 000106765286, intestato a FEDERAZIONE REGIONALE COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA con causale “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA 2023”.

 

Sanità, dal 1^ maggio al 1^ giugno i residenti nelle aree colpite dall’alluvione non devono pagare le sanzioni per mancata disdetta

Sanità, dal 1^ maggio al 1^ giugno i residenti nelle aree colpite dall’alluvione non devono pagare le sanzioni per mancata disdettaSospesa dal 1^ maggio al 1^ giugno 2023 l’applicazione delle sanzioni per mancata disdetta delle prestazioni di specialistica ambulatoriale prenotate con il sistema sanitario regionale.

Il provvedimento, varato dalla Giunta regionale, riguarda i cittadini residenti nelle zone colpite dall’alluvione, quindi nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna (quindi anche Imola), Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, e comprende, oltre alle visite specialistiche, tutte le prestazioni legate alla diagnostica (ad esempio ecografie, radiografie, tac, risonanze magnetiche), gli esami da laboratorio, a partire da quelli del sangue, e le visite di collaudo dei dispositivi protesici.

Chi, dunque, purché residente in queste aree, a partire dal 1^ maggio scorso e fino al 1^ giugno non è riuscito o non riuscirà a presentarsi all’appuntamento, non dovrà pagare nulla, come solitamente avviene per la mancata disdetta.

Prima del termine del provvedimento si valuterà un’eventuale proroga.

La decisione è stata assunta dalla Regione per non aggravare ulteriormente i disagi dei cittadini che si trovano alle prese con questa straordinaria emergenza.

Resta tuttavia la necessità, sottolinea la Regione, per chi è nelle condizioni di farlo, di continuare a comunicare la disdetta per tempo, per favorire la riprogrammazione delle prestazioni e rimettere a disposizione di tutti i posti che si liberano.

Alluvione, rinviato al 30 settembre il termine di pagamento del bollo auto per i territori colpiti dagli eventi calamitosi del mese di maggio

Alluvione, rinviato al 30 settembre il termine di pagamento del bollo auto per i territori colpiti dagli eventi calamitosi del mese di maggioViene rinviato al 30 settembre 2023 il termine di pagamento delle tasse automobilistiche in scadenza il 30 aprile e il 31 maggio. L’ha stabilito, con apposita delibera, la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna.

Un provvedimento, questo, adottato per venire incontro alle difficoltà di cittadini e imprese colpiti dai pesanti eventi metereologici che si sono verificati in gran parte del territorio a partire dal 1° maggio, e che riguarderà dunque le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

“Abbiamo deciso di assumere questo provvedimento pienamente consapevoli delle tante difficoltà che stanno affrontando i nostri cittadini e le nostre imprese colpite da maltempo e alluvione- sottolinea l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano-. Come è già avvenuto in precedenza, abbiamo deciso di intervenire facendo slittare il pagamento di una tassa di competenza regionale”.

Viene dunque concesso tempo fino al 2 ottobre per pagare le tasse automobilistiche in scadenza il 30 aprile e il 31 maggio 2023, per le quali il termine ultimo di pagamento, previsto dall’articolo 1 del Decreto ministeriale n. 462/1998, risulta rispettivamente il 31 maggio e il 30 giugno 2023.

In base al provvedimento, i pagamenti sono effettuati senza l’applicazione di sanzioni e interessi se effettuati entro il 2 ottobre prossimo, primo giorno lavorativo successivo alla data di scadenza del 30 settembre 2023.

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