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sabato, 26 Aprile 2025
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Memoria e storia del Novecento, la Regione stanzia oltre 356 mila euro per produrre documentari, racconti teatrali, esposizioni, siti, ricerche sui protagonisti

Memoria e storia del Novecento, la Regione stanzia oltre 356 mila euro per produrre documentari, racconti teatrali, esposizioni, siti, ricerche sui protagonistiSocietà e valori antifascisti, concetti quanto mai attuali e sempre più al centro delle iniziative che la Regione Emilia-Romagna sostiene nell’ambito della legge regionale sulla Memoria e la storia del Novecento.

Sono 24 i progetti presentati da soggetti pubblici e privati dell’Emilia-Romagna, approvati dalla Giunta regionale per un contributo complessivo di oltre 356 mila euro per il 2023.

Mostre, seminari, laboratori, rappresentazioni teatrali e progetti innovativi che prevedono una svolta multimediale con il sempre maggiore coinvolgimento dei ragazzi. Per non fermarsi alle celebrazioni ufficiali, ma favorire sempre più la consapevolezza e il dovere di ricordare la Storia e di parlare alle nuove generazioni. Alcuni progetti poi puntano a valorizzare il patrimonio industriale e architettonico regionale.

Accanto alle tradizionali attività dedicate alla ricerca storica, agli itinerari culturali e ai convegni, sono stati premiati progetti collegati a ricorrenze come il centenario della morte di don Giovanni Minzoni (con il programma di eventi organizzato dal Comune di Argenta) e l’ottantesimo anniversario della caduta del fascismo (con la nuova sezione del portale “Storia e Memoria di Bologna / Il ventennio 1919-43”).

Tra i progetti presentati da soggetti privati (associazioni e fondazioni) si segnalano il concorso regionale per ragazzi “Oggi racconto io: figure di donne del ’900 in Emilia Romagna”, proposto dall’associazione Youkali (Bologna), e i percorsi architettonici legati all’era fascista realizzati dall’Associazione Atrium (Forlì).

Il bando regionale e i finanziamenti per province
Tra le 80 domande pervenute, ne sono state selezionate 24, di cui 19 provenienti da soggetti privati, per 263.400 euro e cinque di soggetti pubblici per 93.380.
In dettaglio sono stati finanziati 13 progetti tra pubblici e privati nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, 4 in provincia di Forlì-Cesena, 2 a Rimini, 2 nel Ravennate, 1 in provincia di Ferrara, 1 a Modena e 1 a Piacenza.
Potevano presentare domanda, in forma singola o di rete, associazioni e istituzioni culturali, Comuni e Unioni comunali.

Psicologia Clinica e di Comunità AUSL Modena, la nuova direttrice è Federica Ronchetti

Psicologia Clinica e di Comunità AUSL Modena, la nuova direttrice è Federica RonchettiFederica Ronchetti è la nuova Direttrice della Struttura Complessa di ‘Psicologia Clinica e di Comunità’ dell’Azienda USL di Modena, incarico che ricoprirà per i prossimi sei anni, succedendo alla dottoressa Giorgia Pifferi.

Ronchetti, già Direttrice del Distretto sanitario di Sassuolo di cui mantiene il ruolo, è stata psicologa e psicoterapeuta, nonché coordinatrice aziendale dell’Unità operativa Centro Adolescenza e Prevenzione e responsabile dell’équipe di Neuropsichiatria infantile, sempre del Distretto di Sassuolo.

Diversi i ruoli ricoperti nella sua carriera presso l’Ausl di Modena, tra cui quello di referente aziendale per la formazione continua in psicologia clinica e di coordinatore del gruppo Area Sud sui disturbi del comportamento alimentare.

Tra le competenze richieste dal nuovo incarico, c’è l’esperienza nell’utilizzo delle Linee Guida e raccomandazioni nell’ambito delle attività psicologiche territoriali ed ospedaliere, la conoscenza degli strumenti e delle procedure di valutazione diagnostica e terapeutica del disagio e dei disturbi psichici nelle diverse fasi del ciclo vitale, la capacità di promuovere tecniche di comunicazione idonee a soddisfare le aspettative dell’utenza, l’utilizzo di modelli organizzativi innovativi.

L’Azienda USL di Modena rivolge alla dottoressa Ronchetti i migliori auguri di buon lavoro per il nuovo incarico e ringrazia la dottoressa Giorgia Pifferi, che negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo assicurando un impegno costante per migliorare un’attività di grande supporto all’intera comunità

Efficacia dei vaccini anti COVID-19: i dati dopo due anni di follow-up

Efficacia dei vaccini anti COVID-19: i dati dopo due anni di follow-upA 18 mesi di distanza dall’ultima somministrazione, e anche contro le varianti Omicron, i vaccini anti COVID-19 continuano a mostrare un’elevata capacità di protezione contro le forme più gravi della malattia. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna.

La ricerca – che ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Ferrara e dell’ASL di Pescara – è la prima a valutare a due anni di distanza dall’inizio della campagna vaccinale l’efficacia dei vaccini contro il coronavirus. Per farlo, gli studiosi hanno seguito in questo arco di tempo l’intera popolazione della provincia di Pescara.

I dati raccolti hanno così permesso di analizzare diversi aspetti, tra cui le differenze tra vaccinati con due e tre dosi, la persistenza della protezione a 18 mesi dall’ultima dose, l’efficacia dei vaccini contro le varianti Omicron e le differenze tra popolazione giovane e anziana.

“I risultati che abbiamo ottenuto confermano innanzitutto che, anche a distanza di oltre un anno dall’ultima vaccinazione, chi ha ricevuto tre dosi di vaccino ha un rischio di ospedalizzazione o decesso per COVID-19 di circa l’80% inferiore rispetto a chi non è vaccinato”, spiega il professor Manzoli. “E abbiamo visto che la protezione di coloro che hanno ricevuto tre dosi è significativamente superiore a quella, pur buona, di coloro che hanno ricevuto solo una o due dosi”.

Le differenze più rilevati sono emerse tra gli anziani. Nella popolazione over 60 la percentuale di decessi per COVID-19 tra i non vaccinati è stata del 22%, contro il 3% tra coloro che hanno ricevuto tre o più dosi di vaccino. In altre parole, dopo l’infezione più di una persona anziana su cinque è deceduta tra i non vaccinati, contro una persona su venti tra chi ha completato il ciclo vaccinale.

I vaccinati non hanno invece mostrato una protezione significativa contro la semplice infezione da SARS-CoV-2. Un dato – sottolineano gli studiosi – che va però valutato considerando che le persone vaccinate avevano meno restrizioni in termini di accesso a luoghi pubblici e privati rispetto ai non vaccinati, e quindi una più elevata possibilità di entrare in contatto con il coronavirus.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Vaccines con il titolo “COVID-19 Vaccination Effectiveness in the General Population of an Italian Province: Two Years of Follow-Up”. L’indagine è stata coordinata da Lamberto Manzoli; hanno inoltre partecipato Matteo Fiore, dell’Università di Bologna, Maria Elena Flacco, Annalisa Rosso e Cecilia Acuti Martellucci, dell’Università di Ferrara, e Graziella Soldato, Giuseppe Di Martino, Roberto Carota, Marco De Benedictis, Graziano Di Marzo, Rossano di Luzio e Antonio Caponetti, della ASL di Pescara.

 

 

GD Distretto Ceramico e Provincia di Modena: la Politica ritorni a ideare il futuro della nostra Provincia

GD Distretto Ceramico e Provincia di Modena: la Politica ritorni a ideare il futuro della nostra Provincia
Alessio Bastai, segretario GD Distretto Ceramico

“Come Giovani Democratici del Distretto Ceramico cogliamo positivamente gli stimoli e le prospettive delineate dagli studi di fattibilità sul trasporto pubblico locale e sull’hub intermodale, presentati nei giorni scorsi in Consiglio comunale a Modena e che, se realizzate, interverrebbero concretamente su un tema dirimente non solo per le realtà territoriali interessate, generando benefici per l’intera provincia” – commenta così Alessio Bastai, coordinatore del Circolo GD del Distretto Ceramico.

“Nel primo studio – prosegue Bastai – incentrato sulla tratta ferroviaria Modena-Sassuolo, il cosiddetto ‘Gigetto’, viene analizzata la proposta di tram-treno, ed è emerso come questa soluzione, sfruttando le infrastrutture già esistenti, sia stata valutata positivamente dall’analisi costi-benefici sia in termini monetari che di risparmio dei tempi di viaggio.

L’approfondimento dell’Agenzia per la Mobilità conferma quindi una proposta di superamento dell’attuale mezzo di trasporto che negli anni, a più riprese, abbiamo richiesto, con la consapevolezza che sia necessario un forte cambio di prospettiva, volto a rendere realmente competitivo il trasporto pubblico rispetto all’auto privata, cosa che non sarà vera fintanto che Gigetto impiegherà 40 minuti per svolgere la tratta Sassuolo-Modena, contro i 20 del mezzo privato.

Il secondo studio si concentra invece sull’analisi di 4 linee principali di BRT (Bus Rapid Transit) che ricalcano quelle già esistenti, e va definisce corsie preferenziali per gli autobus per incrementare la rapidità nei collegamenti. A fianco di una maggiore rapidità negli spostamenti, riteniamo altrettanto cruciale investire su un aumento della frequenza delle corse per coprire specialmente le fasce orarie serali, attualmente scoperte.
In tal senso, le 4 linee citate andrebbero a coprire oltre il 70% della popolazione residente, mentre il collegamento con le altre zone sarebbe garantito attraverso la rete secondaria e l’aggiunta di 7 linee specifiche per tali zone.

Il terzo studio, infine, relativo alla riqualificazione dello scalo merci di viale Monte Kosika, nei pressi della Stazione FS di Modena, con la costruzione di un nuovo hub intermodale, permetterebbe la restituzione di oltre 12 mila metri quadri di verde pubblico alla comunità, creando un nuovo polmone verde in città”.

Continua il coordinatore: “Le grandi opportunità del Distretto Ceramico richiedono in primo luogo la volontà politica di smettere di ragionare sulla mobilità in senso strettamente territoriale.

Occorre pensare e progettare una mobilità intercomunale e sovracomunale, che permetta di valorizzare pienamente gli investimenti tra comuni e province: solo in questo modo potremo sviluppare una mobilità sostenibile, efficiente e conveniente.

Questo ipotizzando anche un TPL Distrettuale, un trasporto interconnesso tra la parte Modenese del Distretto Ceramico e la provincia di Reggio Emilia.

Un’attenzione particolare andrà rivolta agli under 25, una grande fetta di popolazione che coinvolge studenti delle superiori e universitari”.

Matteo Silvestri, Segretario provinciale GD provincia di Modena

“Rendere la viabilità dell’intera Provincia sempre più accessibile e sostenibile in termini ambientali è un punto politico importante su cui da diverso tempo abbiamo avviato un dialogo con le amministrazioni territoriali” – commenta Matteo Silvestri, Segretario provinciale dei Giovani Democratici della provincia di Modena.

“Siamo convinti che la sfida di rendere le nostre comunità sempre più interconnesse passi anche da una rete capillare, capace di collegare in maniera efficace e sostenibile i grandi centri della provincia alla pianura e alla montagna, come descritto negli studi di fattibilità, per concretizzare quella vera transizione ambientale che chiediamo, senza che nessuno sia lasciato indietro.

Per questa ragione, come GD della Provincia di Modena abbiamo avviato nei mesi scorsi una campagna di volantinaggio e questionari, per raccogliere le opinioni da parte della popolazione studentesca, storicamente interessata dalla mobilità pubblica provinciale, così da poter intervenire con maggior efficacia sulle criticità segnalate”.

Sul tema è intervenuto anche il Segretario regionale dei Giovani Democratici Emilia-Romagna, Filippo Simeone: “Già quando ero coordinatore del Distretto Ceramico, nel 2021, ritenevamo necessario investire su un cambio di prospettiva rispetto alla mobilità pubblica tra il Distretto Ceramico e la città di Modena, attraverso misure quali l’adozione del tram-treno e delle linee BRT, per rendere realmente appetibile il trasporto pubblico rispetto a quello privato.

In tal senso riteniamo che i tempi siano maturi per un ulteriore passo politico volto non solo a ripensare e ridisegnare la viabilità e la mobilità pubblica per l’intera provincia: in vista delle amministrative del prossimo anno pensiamo sia debba esserci un impegno a livello provinciale e territoriale per costruire insieme un progetto di una nuova viabilità, in cui si colleghino le aree interne tra loro, a Modena e viceversa, anche mettendo insieme competenze e tecniche di progettazioni su più livelli, fino a quello Europeo.

Questo dovrebbe inserirsi in un più ampio contesto di nuovo modello di sviluppo e crescita, sempre più attento all’ambiente di una tra le province maggiormente inquinate d’Europa. In tal senso, questo nuovo modello di mobilità dovrebbe avere tra i propri pilastri il contrasto al cambiamento climatico attraverso la riduzione di emissioni inquinanti per l’ambiente e per la salute collettiva e l’accessibilità a una mobilità efficiente ed efficace per le fasce più fragili e i giovani.

Per fare ciò crediamo sia cruciale mettere nelle condizioni i cittadini di poter progressivamente abbandonare l’utilizzo dei mezzi privati sostituendoli a quelli pubblici.

Come dimostrato, noi GD siamo attivi su questo fronte, anche attraverso i recenti questionari compiuti tra i nostri coetanei, perché riteniamo che compito della politica sia quello di ideare il futuro, e noi di Sinistra abbiamo il dovere di immaginarlo il più socialmente e ambientalmente sostenibile possibile”.

 

 

GD Distretto Ceramico e Provinciale: la Politica ritorni a ideare il futuro della nostra Provincia

GD Distretto Ceramico e Provincia di Modena: la Politica ritorni a ideare il futuro della nostra Provincia
Alessio Bastai, segretario GD Distretto Ceramico

“Come Giovani Democratici del Distretto Ceramico cogliamo positivamente gli stimoli e le prospettive delineate dagli studi di fattibilità sul trasporto pubblico locale e sull’hub intermodale, presentati nei giorni scorsi in Consiglio comunale a Modena e che, se realizzate, interverrebbero concretamente su un tema dirimente non solo per le realtà territoriali interessate, generando benefici per l’intera provincia” – commenta così Alessio Bastai, coordinatore del Circolo GD del Distretto Ceramico.

“Nel primo studio – prosegue Bastai – incentrato sulla tratta ferroviaria Modena-Sassuolo, il cosiddetto ‘Gigetto’, viene analizzata la proposta di tram-treno, ed è emerso come questa soluzione, sfruttando le infrastrutture già esistenti, sia stata valutata positivamente dall’analisi costi-benefici sia in termini monetari che di risparmio dei tempi di viaggio.

L’approfondimento dell’Agenzia per la Mobilità conferma quindi una proposta di superamento dell’attuale mezzo di trasporto che negli anni, a più riprese, abbiamo richiesto, con la consapevolezza che sia necessario un forte cambio di prospettiva, volto a rendere realmente competitivo il trasporto pubblico rispetto all’auto privata, cosa che non sarà vera fintanto che Gigetto impiegherà 40 minuti per svolgere la tratta Sassuolo-Modena, contro i 20 del mezzo privato.

Il secondo studio si concentra invece sull’analisi di 4 linee principali di BRT (Bus Rapid Transit) che ricalcano quelle già esistenti, e va definisce corsie preferenziali per gli autobus per incrementare la rapidità nei collegamenti. A fianco di una maggiore rapidità negli spostamenti, riteniamo altrettanto cruciale investire su un aumento della frequenza delle corse per coprire specialmente le fasce orarie serali, attualmente scoperte.
In tal senso, le 4 linee citate andrebbero a coprire oltre il 70% della popolazione residente, mentre il collegamento con le altre zone sarebbe garantito attraverso la rete secondaria e l’aggiunta di 7 linee specifiche per tali zone.

Il terzo studio, infine, relativo alla riqualificazione dello scalo merci di viale Monte Kosika, nei pressi della Stazione FS di Modena, con la costruzione di un nuovo hub intermodale, permetterebbe la restituzione di oltre 12 mila metri quadri di verde pubblico alla comunità, creando un nuovo polmone verde in città”.

Continua il coordinatore: “Le grandi opportunità del Distretto Ceramico richiedono in primo luogo la volontà politica di smettere di ragionare sulla mobilità in senso strettamente territoriale.

Occorre pensare e progettare una mobilità intercomunale e sovracomunale, che permetta di valorizzare pienamente gli investimenti tra comuni e province: solo in questo modo potremo sviluppare una mobilità sostenibile, efficiente e conveniente.

Questo ipotizzando anche un TPL Distrettuale, un trasporto interconnesso tra la parte Modenese del Distretto Ceramico e la provincia di Reggio Emilia.

Un’attenzione particolare andrà rivolta agli under 25, una grande fetta di popolazione che coinvolge studenti delle superiori e universitari”.

Matteo Silvestri, Segretario provinciale GD provincia di Modena

“Rendere la viabilità dell’intera Provincia sempre più accessibile e sostenibile in termini ambientali è un punto politico importante su cui da diverso tempo abbiamo avviato un dialogo con le amministrazioni territoriali” – commenta Matteo Silvestri, Segretario provinciale dei Giovani Democratici della provincia di Modena.

“Siamo convinti che la sfida di rendere le nostre comunità sempre più interconnesse passi anche da una rete capillare, capace di collegare in maniera efficace e sostenibile i grandi centri della provincia alla pianura e alla montagna, come descritto negli studi di fattibilità, per concretizzare quella vera transizione ambientale che chiediamo, senza che nessuno sia lasciato indietro.

Per questa ragione, come GD della Provincia di Modena abbiamo avviato nei mesi scorsi una campagna di volantinaggio e questionari, per raccogliere le opinioni da parte della popolazione studentesca, storicamente interessata dalla mobilità pubblica provinciale, così da poter intervenire con maggior efficacia sulle criticità segnalate”.

Sul tema è intervenuto anche il Segretario regionale dei Giovani Democratici Emilia-Romagna, Filippo Simeone: “Già quando ero coordinatore del Distretto Ceramico, nel 2021, ritenevamo necessario investire su un cambio di prospettiva rispetto alla mobilità pubblica tra il Distretto Ceramico e la città di Modena, attraverso misure quali l’adozione del tram-treno e delle linee BRT, per rendere realmente appetibile il trasporto pubblico rispetto a quello privato.

In tal senso riteniamo che i tempi siano maturi per un ulteriore passo politico volto non solo a ripensare e ridisegnare la viabilità e la mobilità pubblica per l’intera provincia: in vista delle amministrative del prossimo anno pensiamo sia debba esserci un impegno a livello provinciale e territoriale per costruire insieme un progetto di una nuova viabilità, in cui si colleghino le aree interne tra loro, a Modena e viceversa, anche mettendo insieme competenze e tecniche di progettazioni su più livelli, fino a quello Europeo.

Questo dovrebbe inserirsi in un più ampio contesto di nuovo modello di sviluppo e crescita, sempre più attento all’ambiente di una tra le province maggiormente inquinate d’Europa. In tal senso, questo nuovo modello di mobilità dovrebbe avere tra i propri pilastri il contrasto al cambiamento climatico attraverso la riduzione di emissioni inquinanti per l’ambiente e per la salute collettiva e l’accessibilità a una mobilità efficiente ed efficace per le fasce più fragili e i giovani.

Per fare ciò crediamo sia cruciale mettere nelle condizioni i cittadini di poter progressivamente abbandonare l’utilizzo dei mezzi privati sostituendoli a quelli pubblici.

Come dimostrato, noi GD siamo attivi su questo fronte, anche attraverso i recenti questionari compiuti tra i nostri coetanei, perché riteniamo che compito della politica sia quello di ideare il futuro, e noi di Sinistra abbiamo il dovere di immaginarlo il più socialmente e ambientalmente sostenibile possibile”.

 

 

Fiera di San Lorenzo a Formigine. Il 10 agosto, mercato e festa della parrocchia

Fiera di San Lorenzo a Formigine. Il 10 agosto, mercato e festa della parrocchia
immagine d’archivio

Nella notte delle stelle cadenti, Giovedì 10 agosto in centro storico a Formigine torna la tradizionale fiera di San Lorenzo. Oltre alle bancarelle, per il secondo anno consecutivo, la Parrocchia di San Bartolomeo organizzerà una festa con proposte gastronomiche a pranzo e a cena.

Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena – Nonantola, Vescovo di Carpi e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana presiederà la celebrazione liturgica delle ore 19.

Il castello sarà aperto dalle 17 alle 23.30. I visitatori potranno essere accompagnati alla scoperta del museo multimediale dalle guide (prenotazione consigliata al numero 059 416277, tramite e-mail a castello@comune.formigine.mo.it o tramite l’app Io Prenoto).

Alle 22.45 si terrà uno spettacolo “piroteatrale” davanti alla chiesa con musica e fontane luminose.

 

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 9 agosto 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 9 agosto 2023Sereno o poco nuvoloso per il transito di velature. Temperature in lieve aumento, minime tra 15 e 19 gradi, massime tra 27 e 32 gradi. Venti deboli di direzione variabile. Mare calmo o poco mosso.

(Arpae)

Gli orari degli uffici comunali formiginesi aperti ad agosto

Gli orari degli uffici comunali formiginesi aperti ad agostoAnche ad agosto i servizi comunali rimangono attivi.

Per tutto il mese lo sportello del cittadino resterà aperto fatta eccezione di sabato 12 e 19, lunedì 14, martedì 15 (ferragosto) e giovedì 24 agosto, in occasione delle celebrazioni del Patrono di Formigine. Nelle giornate di chiusura del 12, 14 e 19 l’Ufficio di stato civile resterà comunque aperto per denunce di nascita e morte (è possibile contattare il numero 328 1505300). Il 12 agosto l’Ufficio di polizia mortuaria risponderà al numero 346 1517145, mentre il 14 e 19 allo 059 416200. Gli sportelli Stranieri e Federconsumatori resteranno invece chiusi per tutto il mese.

La biblioteca Daria Bertolani Marchetti e la biblioteca ragazzi Matilda saranno chiuse dal 7 al 15 agosto e giovedì 24. Per il resto del mese, gli orari di apertura restano invariati: lunedì dalle 14.30 alle 19, dal mercoledì al venerdì dalle 9 alle 19 e sabato dalle 9 alle 18. Fino a venerdì 11 agosto, sotto il portico della biblioteca ragazzi resterà comunque aperto il box per la restituzione dei libri h 24. La sala prove musicali resterà accessibile su prenotazione negli orari di apertura della biblioteca.

Il centro per le famiglie Villa Bianchi di Casinalbo sarà chiuso dal 7 al 29 agosto, con riapertura il 30.

Il Museo del Castello sarà aperto fino al 20 agosto tutte le domeniche dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Dal 21 sarà poi visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Aperture straordinarie giovedì 10 agosto dalle 17 alle 23.30 e martedì 15 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

 

Scuola e territorio, la Regione investe oltre 800mila euro per sostenere le pluriclassi nelle aree montane

Scuola e territorio, la Regione investe oltre 800mila euro per sostenere le pluriclassi nelle aree montanePotenziare l’offerta educativa delle scuole primarie nelle zone appenniniche dell’Emilia-Romagna finanziando progetti innovativi che i Comuni, singoli o in partenariato tra loro, s’impegnano a realizzare insieme a istituzioni scolastiche, enti e organizzazioni del territorio, per valorizzare le potenzialità delle pluriclassi.

Con alcuni precisi obiettivi: sostenere, appunto, le classi composte da studenti e studentesse di età diversa, che costituiscono una realtà tipica delle aree montane; mantenere attivi i piccoli istituti appenninici che devono spesso fare i conti con un numero basso di iscritti; garantire didattica e servizi innovativi agli alunni e alle famiglie che vogliono restare o hanno deciso di andare a vivere in montagna.

Un progetto, avviato in via sperimentale dalla Regione a inizio dell’anno scolastico 2022-2023 in 6 plessi scolastici e 12 pluriclassi di montagna delle province di Reggio Emilia (Comune capofila Ventasso) e Forlì-Cesena (Comune capofila Portico e San Benedetto), che ora viene esteso a tutto il territorio. Con un bando appena approvato dalla Giunta regionale e finanziato con 812mila euro del Fondo Sociale Europeo Plus, si dà la possibilità a tutti i 61 Comuni delle aree montane in cui sono presenti pluriclassi di realizzare progetti didattici e servizi innovativi anche grazie agli incentivi economici, che ammontano a 3.000 euro per ogni pluriclasse attivata, più 5.500 euro per ciascun plesso scolastico coinvolto.

Il programma si inserisce nell’ambito dei cosiddetti “Patti di Comunità” – nati per rafforzare l’alleanza tra scuole e territorio e per sostenere i servizi educativi che si fondano sul modello delle pluriclassi nelle aree montane – ed è stato definito con la condivisione dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna.

Contenuti e obiettivi sono stati illustrati oggi in conferenza stampa in Regione dagli assessori alla Scuola, Paola Salomoni, e alla Montagna, Igor Taruffi.

“Quello all’istruzione- sottolineano Salomoni e Taruffi – è un diritto primario da garantire a tutti i bambini e le bambine in qualsiasi contesto socio-abitativo, a partire dalle aree di montagna, dove le famiglie devono poter contare per i propri figli su opportunità formative di qualità, anche attraverso l’alleanza educativa, civile e sociale tra le scuole e le comunità territoriali. Un progetto che fa parte della più ampia strategia messa in campo dalla Giunta per rafforzare i servizi e favorire lo sviluppo socio-economico e l’attrattività dei paesi appenninici, a partire dagli incentivi alle giovani coppie che scelgono di andarci a vivere, con un migliaio di interventi finanziati e 25 milioni di euro stanziati in tre anni. Come avevamo promesso – chiudono Salomoni e Taruffi – la sperimentazione avviata efficacemente lo scorso anno scolastico viene ora estesa a tutti i Comuni montani interessati, che siamo certi sapranno cogliere l’occasione di mettere in campo progetti innovativi, a servizio degli studenti, delle famiglie e dell’intera comunità”.

Risorse disponibili

Sono 61 i Comuni di montagna dell’Emilia-Romagna dove nell’anno scolastico 2023-2024 saranno attivate pluriclassi, in totale 124 (dati Ufficio Scolastico Regionale).

Il bando prevede un investimento di 812.000 euro. Il sostegno finanziario previsto va da un minimo di 8.500 euro nel caso di un Comune con una sola pluriclasse facente parte di un unico plesso scolastico, per arrivare a oltre 40.000 euro a favore di quei Comuni, singoli o capofila di un progetto più ampio che abbraccia altri enti locali, con diverse pluriclassi attivate e più di un plesso scolastico coinvolti.

I progetti finanziabili

I Comuni, per partecipare al bando, dovranno co-progettare con le istituzioni scolastiche iniziative e progetti finalizzati all’arricchimento e all’innovazione dell’offerta didattica a vantaggio degli alunni e delle alunne delle pluriclassi delle scuole primarie – anche attraverso professionalità aggiuntive – e, più in generale, al rafforzamento dei servizi scolastici sul territorio. Rientra nel primo ambito, ad esempio, l’ampliamento del tempo-scuola con attività extra curriculari che spaziano dall’educazione ambientale a quella civica, anche con il coinvolgimento delle famiglie e delle realtà associative e produttive. Prevista la possibilità di scambio con alunni di pari età e la collaborazione con i diversi attori locali, anche per la riscoperta di tradizioni o la valorizzazione del territorio: la socializzazione è infatti un elemento chiave nelle aree meno popolate.

Domande entro il 20 dicembre

Le domande per accedere ai contributi da parte dei Comuni, singoli o in qualità di capofila, possono già essere presentate, e il termine massimo è entro il 20 dicembre 2023, al Settore educazione, istruzione, formazione e lavoro della Regione Emilia-Romagna all’indirizzo mail progval@postacert.regione.emilia-romagna.it

A supporto della richiesta di sostegno finanziario va presentata la “Scheda progetto di intervento” con l’indicazione dei macro-obiettivi, dei risultati attesi e la descrizione delle azioni da mettere in campo, compreso l’elenco dei servizi aggiuntivi per l’arricchimento dell’offerta formativa. Spazio, infine, alla presentazione delle reti e delle modalità di collaborazione con i diversi attori dei territori coinvolti.

Sabato alle Salse la “Notte degli allocchi”

Sabato alle Salse la “Notte degli allocchi”Sabato 12 agosto, ore 20.30, ritorna un’iniziativa molto amata da grandi e piccoli: “La notte degli allocchi”. Alle ore 20.30 a Ca’ Tassi dopo un momento introduttivo sulle abitudini degli allocchi e di altri rapaci delle nostre zone, si procederà alla liberazione degli esemplari salvati e curati dai volontari del Centro di Recupero Fauna Selvatica Il Pettirosso, in collaborazione con l’Ente Parchi Emilia Centrale e il Comune di Fiorano Modenese.

Partecipazione gratuita ma con obbligo di prenotazione al link online: https://bit.ly/prenota-alle-salse, reperibile sulla pagina fb della Riserva o sul sito Fiorano Turismo.

Formazione e lavoro: rete politecnica, la Regione rafforza l’investimento post diploma

Formazione e lavoro: rete politecnica, la Regione rafforza l’investimento post diploma
Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

La Regione rafforza l’investimento nei percorsi di formazione post diploma, fondati sulla collaborazione con le imprese per consentire ai partecipanti di alternare momenti formativi in aula e periodi di formazione pratica sul lavoro. E’ l’offerta della Rete politecnica, programmata dalla Regione con risorse complessive per 31,5 milioni di euro per fornire a giovani e adulti competenze tecniche e scientifiche richieste dalle imprese dell’Emilia-Romagna per sostenere i processi di innovazione, specializzazione intelligente, transizione ecologica e digitale e incrementare l’attrattività degli investimenti.

“La Rete Politecnica- spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Formazione, Vincenzo Colla- rappresenta una vera e propria leva strategica per sostenere l’inserimento lavorativo e accompagnare il sistema economico e produttivo nei processi di innovazione e nella duplice transizione verde e digitale. L’offerta della Rete politecnica per il prossimo anno formativo- continua- trova riferimento nelle strategie e nei documenti di programmazione regionali ed europei, a partire dal Patto per il lavoro e per il clima e in coerenza con le linee regionali definite nella strategia S3 e con i fabbisogni delle imprese del territorio”.

Della Rete politecnica fanno parte i percorsi biennali delle Fondazioni degli Istituti tecnici superiori (Its), i percorsi annuali di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e i percorsi più brevi per conseguire qualifiche professionali di elevata specializzazione (Formazione superiore).

I percorsi sono finanziati dalla Regione con risorse nazionali e del Fondo sociale europeo Plus.

Gli Istituti tecnici superiori (Its) in Emilia-Romagna
La Giunta regionale ha approvato l’offerta formativa che le sette Fondazioni Its dell’Emilia-Romagna – di cui fanno parte imprese, università, enti di ricerca, istituti scolastici, enti di formazione professionali ed enti locali – potranno avviare nell’anno formativo 2023/2024. Si tratta di 56 percorsi biennali che con uno stanziamento di circa 18,5 milioni di euro permetteranno a circa 1.200 persone di acquisire un diploma di tecnico superiore, nelle più varie discipline che vanno dalla meccanica e meccatronica fino alla mobilità di persone e merci.

I sette Its sono l’Istituto Tecnico Superiore  per La Mobilità Sostenibile, Logistica e Mobilità delle persone e delle merci, a Piacenza; l’Istituto Tecnico Superiore, Area Tecnologica Nuove Tecnologie per il Made in Italy, Ambito Settoriale Regionale Agroalimentare, a  Parma; l’Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie della Vita, a Mirandola (Mo); l’Istituto Tecnico Superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica, Packaging, a Bologna; l’Istituto Tecnico Superiore, Territorio, Energia  Costruire, a Ferrara; l’Istituto Tecnico Superiore Tecnologie Industrie Creative, a Cesena; l’Istituto Tecnico Superiore Tecnologie Innovative per i Beni e le Attività Culturali – Turismo – Turismo e Benessere, a Rimini.

Maggiori informazioni su tutti i percorsi Its sono reperibili sul sito dell’Associazione Scuola Politecnica Its Emilia-Romagna che riunisce le sette Fondazioni Its dell’Emilia-Romagna: https://itsemiliaromagna.it/ e  sulle pagine web delle singole Fondazioni a cui è possibile accedere attraverso il seguente link.

I percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts)
Dai tecnici per la realizzazione di modelli in tre dimensioni a programmatori web, dai progettisti di allestimenti per il teatro agli specialisti di sicurezza delle reti informatiche: sono 74 i percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore per l’anno formativo 2023-2024, approvati dalla Giunta regionale con un investimento di 10,6 milioni di euro del programma Regionale Fse+. I percorsi formeranno competenze specifiche tecnico professionali, organizzative e relazionali necessarie ad attivare, accompagnare e supportare i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di transizione ecologica e digitale di sistemi e filiere produttive di beni e servizi.

Ogni percorso formativo, che dovrà essere avviato entro il mese di aprile 2024, si rivolge a circa 20 destinatari e ha una durata complessiva di 800 ore. Per iscriversi è necessario sostenere e superare una prova di accesso.

L’offerta formativa prevede la possibilità di acquisire il titolo in apprendistato.

Tutti i corsi sono consultabili a questo link.

Corsi di Formazione superiore
Per l’anno formativo 2023/2024 l’offerta della Rete politecnica sarà inoltre arricchita da corsi di Formazione superiore (300-500 ore) per il conseguimento di una qualifica professionale del Repertorio regionale delle Qualifiche, progettati per permettere ai potenziali destinatari di completare il proprio sistema di conoscenze tecniche e professionali di base, con competenze specifiche e specialistiche.

L’offerta sarà approvata in esito a un bando in scadenza a ottobre 2023 e prevede un investimento di 3 milioni di euro.

Sviluppo e innovazione, oltre 33 milioni di euro di investimenti per tre progetti del programma europeo Ecsel

Sviluppo e innovazione, oltre 33 milioni di euro di investimenti per tre progetti del programma europeo Ecsel
Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Superare le difficoltà esistenti nel processo di digitalizzazione. Accelerare l’innovazione nei dispositivi elettronici medici. Definire una strategia integrata per ottenere elevati livelli di affidabilità dei dispositivi e sistemi elettronici. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi che si pongono tre progetti internazionali del programma europeo Ecsel (Electronics components and systems for european leadership) che coinvolgono anche imprese e soggetti emiliano-romagnoli quali la Menarini Silicon Biosystems Spa con sede a Castel Maggiore (Bologna) e il Consorzio nazionale interuniversitario per la nanoelettronica (IU.NET) costituito da 14 Università Italiane attive nell’area delle tecnologie elettroniche con sede a Bologna.

Attraverso ‘Accordi di innovazione’, i tre progetti, selezionati proprio nell’ambito del Programma Ecsel, saranno cofinanziati anche dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, ha deliberato il via libera a sottoscrivere, nei prossimi giorni, ciascuno dei tre ‘Accordi di Innovazione’.

I tre progetti prevedono investimenti complessivi per 33,2 milioni di euro con agevolazioni per oltre 10,1 milioni di euro, di cui 2,9 milioni in Emilia-Romagna. Il cofinanziamento della Regione sarà di circa 240 mila euro.

“Il programma Ecsel- spiega Colla- è uno dei pilastri portanti della strategia industriale dell’Unione europea per contribuire, attraverso il finanziamento di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, alla competitività nel settore dei componenti e dei sistemi elettronici a livello internazionale. Questi tre progetti- prosegue l’assessore- permetteranno anche di coinvolgere tutta la rete di Alta tecnologia di questa regione, ma soprattutto di effettuare scambi a livello di ricerca con altri enti del Paese. In sintesi- conclude Colla- stiamo operando per non perdere tutti gli investimenti che nascono dalle linee di finanziamento europee; siamo fermamente convinti che l’Emilia-Romagna debba porsi sempre più su questa scala dimensionale”.

I tre progetti

“Arrowhead Tools (Arrowhead-II)”. È un programma realizzato da Stmicroelectronics Srl (proponente), da Eurotech Spa, Santer Reply Spa e Politecnico di Torino. Il soggetto regionale coinvolto è il Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica (IU.NET). L’investimento totale è di 18 milioni e 585 mila euro di cui 5 milioni e 832 mila di agevolazioni e sarà cofinanziati da: ministero delle Imprese e del Made in Italy, Regione Lombardia, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Emilia-Romagna, Regione Siciliana. Obiettivo del progetto è quello di superare le difficoltà esistenti nel processo di digitalizzazione oggi in corso nella società civile e industriale. L’ipotesi di lavoro si muove in due direzioni: creare tool per integrare tecnologie stato dell’arte in piattaforme esistenti, in modo da renderne efficiente la diffusione; facilitare l’integrazione di piattaforme eterogenee di grande diffusione appoggiandosi a un framework risultante da un precedente progetto pilota di Artemis (AIPP Arrowhead). Il tutto con una soluzione che possa abilitarne una implementazione efficiente e sostenibile.

Open Technology Platforms for Medical Devices (Moore4Medical). È un programma realizzato da STMicroelectronics Srl (proponente), Menarini Silicon Biosystems Spa (Castel Maggiore, Bologna), Università di Pavia, Università di Firenze, Università “Roma tre”. L’investimento totale è di 6 milioni e 913mila euro e una agevolazione di 2 milioni e 79 mila euro e sarà cofinanziati da ministero delle Imprese e del Made in Italy, Regione Emilia-Romagna, Regione Lombardia e Regione Lazio. Il contributo della Regione Emilia-Romagna è di quasi 79 mila euro. Il progetto si pone l’obiettivo di accelerare l’innovazione nei dispositivi elettronici medici, indirizzando applicazioni emergenti che offrono nuove opportunità significative per l’industria. Moore4Medical si concentrerà in particolare sullo sviluppo di piattaforme tecnologiche aperte per questi settori emergenti e contribuirà a colmare i gap tecnologici in tempi più brevi ed a costi più sostenibili, aumentando la competitività nazionale ed europea e rendendo più sostenibile il sistema di assistenza medica. Le piattaforme tecnologiche aperte saranno accessibili a diversi end users e costituiranno una base tecnologica comune per diverse applicazioni mediche emergenti.

Intelligent Reliability 4.0. È un programma realizzato da Infineon Technologies Italia Srl (proponente), Tekne Srl Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica (Iunet), Università degli Studi dell’Aquila. L’investimento totale è di 7 milioni e 758 mila euro e l’agevolazione di 2 milioni e 240 mila euro. Il cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna è di 74 mila euro. Il progetto punta a sviluppare un approccio integrato per ottenere gli elevati livelli di affidabilità per migliorare la qualità di sistemi di produzione autonomi richiesti ai dispositivi e sistemi elettronici per le attuali e future applicazioni pratiche. Tra gli obiettivi quello di definire una strategia integrata per ottenere elevati livelli di affidabilità dei dispositivi e sistemi elettronici. Il focus del progetto sarà, dunque, sull’affidabilità dei dispositivi e sistemi elettronici, considerando però tutta la supply chain per la loro produzione, al fine di acquisire una dettagliata conoscenza dei meccanismi e modelli di guasto e delle loro cause prime, e di valutarle, controllarle, prevenirle e mitigarle.

Oltre un milione di biglietti digitali acquistati sui bus SETA nell’ultimo anno e mezzo: risparmiate circa 1,5 tonnellate di carta

Oltre un milione di biglietti digitali acquistati sui bus SETA nell’ultimo anno e mezzo: risparmiate circa 1,5 tonnellate di cartaOltre un milione di biglietti digitali acquistati in poco più di diciotto mesi, con un deciso miglioramento per gli utenti occasionali, che non devono più preoccuparsi di reperire il titolo di viaggio prima di salire sul bus ed un risparmio di carta (rispetto ai corrispondenti ticket a banda magnetica) stimato in circa 1,5 tonnellate.

E’ questo il positivo bilancio della svolta digitale avviata da SETA a fine 2021, allorché tutti i mezzi urbani SETA di Modena, Reggio Emilia, Piacenza, Carpi e Sassuolo sono stati dotati dei nuovi validatori elettronici con tecnologia EMV (acronimo di Europay Mastercard e Visa) che consentono di pagare la tariffa di corsa semplice direttamente a bordo dei bus utilizzando bancomat e carte di credito contactless (anche nella versione virtualizzata su smartphone o smartwatch), senza costi aggiuntivi e senza doversi registrare preventivamente.

Il nuovo sistema ha incontrato subito il favore degli utenti – in particolare di quelli non fidelizzati – grazie alla semplicità e rapidità d’uso, ma anche per il vantaggio aggiuntivo di poter accedere alla tariffa urbana giornaliera best fare: il sistema, infatti, effettua il calcolo di quanto dovuto in automatico, addebitando solo un massimo di tre corse per giornata, quindi in pratica dalla quarta corsa in poi si viaggia gratis.

Dopo un primo necessario periodo sperimentale, il sistema di pagamento digitale a bordo ha rapidamente conosciuto un vero e proprio boom: nel primo semestre del 2023 gli utilizzi sono quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2022, ed oggi oltre il 40% degli acquisti di biglietti effettuati sui mezzi urbani SETA avviene in questa modalità.

“Con l’installazione dei nuovi validatori digitali a tecnologia EMV – che abbiamo realizzato grazie al decisivo contributo della Regione Emilia-Romagna – viaggiare in autobus è diventato più semplice, comodo, sicuro ed anche conveniente. Non va inoltre sottovalutato il valore positivo per l’ambiente reso possibile dalla dematerializzazione dei titoli di viaggio più utilizzati dagli utenti occasionali. Il pagamento elettronico rappresenta un indubbio elemento di attrattività per il trasporto pubblico locale, ed il forte aumento di acquisti digitali che stiamo registrando a bordo dei nostri mezzi dimostra che investendo fortemente in innovazione tecnologica, flessibilità di utilizzo, qualità e sicurezza del servizio è possibile raggiungere nuovi target di utenza. I risultati dei primi diciotto mesi sui mezzi urbani ci confortano e rappresentano un ottimo auspicio per l’estensione di questo servizio anche alle flotte extraurbane, che è già stato avviato e che nel bacino di Modena verrà completato entro settembre 2023. In tal modo tutti i nostri utenti, anche quelli delle zone più periferiche, potranno acquistare a bordo il biglietto, con facilità e senza sovraprezzo” dichiara Antonio Nicolini, Presidente di SETA.

Pagare il viaggio con la propria carta bancaria o di credito contactless è estremamente semplice, basta accostare la tessera o lo smartphone/smartwatch al validatore verde ed attendere che sul display appaia l’indicazione di avvenuto riconoscimento del titolo (luce verde, suono e messaggio testuale di conferma). Le carte accettate sono le carte di credito VISA e Mastercard e le care di debito Maestro e VPay abilitate ai pagamenti contactless.

Il costo del biglietto urbano di corsa semplice acquistato a bordo con questa modalità rimane invariato rispetto all’acquisto a terra. Inoltre, pagando il bus con carta contactless si può accedere – come già detto – alla tariffa urbana giornaliera best fare.Anche in caso di cambio del bus non si rischia di pagare due volte, purchè si rimanga entro i 75 minuti di validità dalla prima convalida: basta ricordarsi di passare la carta al validatore quando si sale su ogni bus e il sistema automaticamente verificherà la validità temporale del biglietto.

Ogni carta posseduta può essere digitalizzata su differenti dispositivi elettronici, facendo attenzione ad utilizzare sempre lo stesso supporto in caso di interscambio. Per verificare quando è stato timbrato il biglietto e qual è la validità temporale residua basta toccare il tasto Info titolo presente sul validatore ed avvicinare la carta: sul display compariranno i dati dell’ultima convalida. Oltre all’estrema facilità d’uso, è garantita la totale sicurezza e riservatezza delle transazioni grazie all’omologazione dei validatori secondo i requisiti dei terminali POS.

I validatori con tecnologia EMV si affiancano a quelli già presenti sui mezzi SETA, che rimangono attivi per la convalida di tutti gli altri titoli cartacei e delle tessere, così come resta possibile l’acquisto a bordo mediante emettitrice automatica o dall’autista (in questi due casi, però, il prezzo del biglietto è maggiorato).

Alluvione-Romagna: firmata l’intesa operativa tra il Commissario Figliuolo e l’Autorità Distrettuale del Fiume Po per la fase di ricostruzione

Alluvione-Romagna: firmata l’intesa operativa tra il Commissario Figliuolo e l’Autorità Distrettuale del Fiume Po per la fase di ricostruzione
veduta aerea del fiume Po (foto Davide Bertuccio)

Dopo una serie di incontri tra i rispettivi staff tecnici il Commissario straordinario alla ricostruzione sul territorio delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche Generale Francesco Paolo Figliuolo e il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti hanno sottoscritto l’intesa che avvia celermente tutte le attività di collaborazione tra i due enti affinché si raggiungano in tempi adeguati gli obiettivi prefissati dal decreto legge dello scorso primo giugno “Interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi nel maggio di quest’anno convertito in legge il 31 luglio”.

Verso questo fondamentale traguardo la struttura commissariale del Governo opererà in stretta sinergia e azione congiunta e omogenea con L’Autorità del Fiume Po per definire il quadro esaustivo sullo stato del dissesto del territorio di pianura di quello collinare e montano “teso ad un riassetto territoriale resiliente in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici”. In quest’ottica le analisi approfondite degli uffici competenti nel processo di ricostruzione si confronteranno sulle tematiche economiche , della sostenibilità ambientale e sociale, della transizione digitale per “garantire la valorizzazione e lo sviluppo secondo principi di sicurezza e di sostenibilità ambientale”.

 

ALCUNI DEI TERMINI DELL’ACCORDO SOTTOSCRITTO:

Definizione ed elaborazione dei piani speciali con l’individuazione delle opere prioritarie, in quanto rilevanti ed urgenti per il corretto assetto e protezione del territorio o del contesto quali , a titolo di esempio: opere di messa in sicurezza, strutture ed infrastrutture strategiche, sotto-servizi e ogni opera o intervento il cui differimento limiti o condizioni il corretto e spedito procedere dell’attività di ricostruzione.

Sviluppo degli elementi conoscitivi per l’aggiornamento della pianificazione di bacino e della programmazione generale degli interventi di riassetto territoriale di breve, medio e lungo termine.

Verifica della coerenza e compatibilità dei programmi di ricostruzione con gli strumenti di pianificazione e programmazione (Piano per Assetto Idrogeologico, Piano di gestione del rischio alluvione, Piano di gestione delle acque, Piano di bilancio idrico) anche al fine di acquisire le indicazioni necessarie per le delocalizzazioni, le nuove destinazioni, le nuove costruzioni e il recupero, per garantire la sicurezza e/o il miglioramento della qualità ambientale, nonché la salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico.

Coinvolgimento attivo del territorio al fine di sviluppare una progettazione partecipata che individui esigenze, istanze, necessità, specificità e potenzialità che potranno essere parte integrante e fondante dei progetti da realizzare.

La convenzione/accordo che avrà la durata dell’intero mandato del Commissario straordinario sarà pubblicata nella sua completa estensione sul portale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (WWW.ADBPO.IT) .

 

Chiusure programmate su Tangenziale di Bologna, A13, A14 e D23

Chiusure programmate su Tangenziale di Bologna, A13, A14 e D23Sulla Tangenziale di Bologna e sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione del sottovia “Stalingrado”, dalle 22:00 di martedì 8 alle 6:00 di mercoledì 9 agosto, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura:

Sulla Tangenziale di Bologna:

-sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo 7 “Bologna Centro” e lo svincolo 7 bis “SS64 Ferrara”, in entrambe le direzioni.

In alternativa si consigliano i seguenti itinerari:

verso San Lazzaro di Savena/A14 Bologna-Taranto: dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo 7 “Bologna Centro”, percorrere Via Stalingrado, Viale Aldo Moro, Viale della Fiera e rientrare sulla Tangenziale allo svincolo 8 bis “Viale Europa”;

verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo 7bis “SS64 per Ferrara”, percorrere la SS64 Porrettana, Via Ferrarese e rientrare sulla Tangenziale allo svincolo 7 “Bologna Centro”.

Sulla A14 Bologna Taranto:

-sarà chiusa la stazione di Bologna Fiera, in uscita per chi proviene da Ancona.

In alternativa si consiglia di uscire alla stazione di Bologna San Lazzaro, sulla stessa A14, o a Bologna Arcoveggio sulla A13.

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Sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 22:00 di giovedì 10 alle 6:00 di venerdì 11 agosto, sarà chiuso il tratto compreso tra Villamarzana Rovigo sud e Rovigo, verso Padova.

Nella stessa notte, ma con orario 21:00-6:00, sarà chiusa l’area di servizio “Adige est”, situata all’interno del suddetto tratto.

In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Villamarzana Rovigo sud, percorrere la viabilità ordinaria: SS434 Transpolesana e SS16 adriatica, per rientrare sulla A13 alla stazione di Boara.

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Sulla A14 Bologna-Taranto, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 22:00 di mercoledì 9 alle 6:00 di giovedì 10 agosto, sarà chiusa la stazione di Bologna Fiera, in entrata in entrambe le direzioni, Ancona e A1 Milano-Napoli.

In alternativa si consiglia di entrare alla stazione di Bologna San Lazzaro, sulla stessa A14, o di Bologna Arcoveggio sulla A13 Bologna-Padova.

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Sulla D23 Diramazione Ferrara sud (Raccordo Ferrara-Porto Garibaldi), per consentire lavori di manutenzione del margine della piattaforma autostradale, sarà chiuso il tratto compreso tra lo svincolo per la SS16 adriatica e quello per la SS64 Porrettana, in entrambe le direzioni, A13 Bologna-Padova e SS16-Porto Garibaldi, nei seguenti giorni e con le seguenti modalità:

-dalle 22:00 di mercoledì 9 alle 6:00 di giovedì 10 agosto, verso Porto Garibaldi;

-dalle 22:00 di giovedì 10 alle 6:00 di venerdì 11 agosto, verso la A13 Bologna-Padova.

In alternativa si consiglia di utilizzare la SS16 adriatica e la SS64 Porrettana.

 

Coldiretti: il maltempo fa sparire 6 pere su 10 dalle tavole

Coldiretti: il maltempo fa sparire 6 pere su 10 dalle tavoleL’ultima ondata di maltempo fa salire il conto de danni provocati dai cambiamenti climatici che quest’anno fanno sparire dai frutteti italiani oltre sei pere su dieci (-63%). Grandine, alluvioni, caldo record e attacchi degli insetti alieni, con un effetto dirompente sul raccolto 2023 di frutta. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Prognosfruit rispetto allo scorso anno diffusa in occasione dell’ondata di maltempo che ha investito la Penisola, aggravando una situazione già drammatica per le coltivazioni nazionali.

“Sul Pereto Italia si sono abbattuti quest’anno gelate, ondate di calore, grandinate e nubifragi, compresa la disastrosa alluvione in Emilia-Romagna, dove si produce quasi il 60% della produzione nazionale – sottolinea il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli­­. Tra frutti ustionati dal caldo record o dal freddo, devastati dai chicchi di ghiaccio grandi anche come palline da tennis o finiti sott’acqua, il risultato è un raccolto stimato in 187mila tonnellate, che potrebbe peraltro essere rivisto ulteriormente al ribasso”.

L’Italia perde così anche la leadership produttiva nell’Unione Europea, dove lo scorso anno ben una pera su quattro era tricolore – spiega Coldiretti – e pesa sul bilancio finale della stessa produzione dell’Unione Europea, che fa registrare un calo del 13% rispetto al 2022, dove ad eccezione del nostro Paese e dei cugini francesi (-29%) tutti gli altri ottengono buoni risultati.
Il crollo del raccolto di pere segna ulteriormente un’annata nera per l’agricoltura italiana – prosegue Coldiretti – dove a causa dei cambiamenti climatici quest’anno si registra un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti. In difficoltà sono anche le atre produzioni ortofrutticole bruciate dal caldo torrido con ustioni che provocano perdite, dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane.

“Il clima non ha risparmiato neppure gli allevamenti – continua il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – con i picchi di calore che hanno causato un calo della produzione di latte fino al 10%, mentre le api, stremate dal caldo, non riescono neppure a volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline. I danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali sono così destinati a superare i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna”.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – precisa Coldiretti –. I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Un obiettivo che richiede un impegno delle istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al pressing di Coldiretti, sta finalmente aprendo le porte.

Si sta già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie che, per esempio, consentiranno un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato. Ma per l’adattamento climatico è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr. È cresciuto del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che fra droni, robot, satelliti e controlli da remoto per supera i 2 miliardi di euro di investimenti per salvare i raccolti anche contro gli effetti del meteo pazzo fra siccità e maltempo, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano.

 

Burattini, spettacolo a Bell’Italia: martedì 8 agosto “Re Teodoro di Vallecupa”

Burattini, spettacolo a Bell’Italia: martedì 8 agosto “Re Teodoro di Vallecupa”Martedì 8 agosto alle ore 21 nel Parco di quartiere di Bell’Italia quarto appuntamento della rassegna Estate Junior: in scena “Re Teodoro di Vallecupa”, spettacolo di burattini della Compagnia I Burattini della Commedia, di e con Moreno Pigoni. Uno spettacolo divertente e coinvolgente, rivolto ai bambini dai 3 anni e ai loro genitori. Ingresso gratuito, in caso di pioggia sarà annullato.

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 8 agosto 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, martedì 8 agosto 2023Sereno o poco nuvoloso per il transito di velature. Temperature minime in lieve diminuzione su valori compresi tra 13 e 17 gradi. Massime senza variazioni di rilievo e comprese tra 26 e 29 gradi. Venti deboli sud occidentali sui rilievi, da est/sud est in pianura. Mare poco mosso.

(Arpae)

I gironi del XII Memorial Nardino Previdi edizione 2023

I gironi del XII Memorial Nardino Previdi edizione 2023Anche in questa edizione le detentrici al titolo saranno otto squadre suddivise in due raggruppamenti. Il gruppo A è formato da Sassuolo, Reggiana, Bologna e SPAL; mentre il B è composto da Roma, Modena, Hellas Verona e Lugano.

Mercoledì 30 agosto ci saranno i due anticipi Sassuolo-Bologna (partita inaugurale) e Hellas Verona-Modena.

Il giorno seguente si svolgerà il primo turno del girone eliminatorio: Bologna-SPAL, Modena-Lugano, Sassuolo-Reggiana e Roma-Hellas Verona.

Venerdì 1° settembre si giocherà la seconda giornata con due match in programma, SPAL-Reggiana e Lugano-Roma.

Sabato sarà il giorno dei verdetti; si decideranno le quattro semifinaliste che si affronteranno nel pomeriggio. Al mattino si sfideranno Sassuolo-SPAL, Lugano-Hellas Verona, Bologna-Reggiana e Roma-Modena.

Domenica mattina si decreterà la vincente dell’edizione 2023 e a seguire le premiazioni.

Tutte le informazioni aggiornate sul Previdi sono disponibili sul sito web www.memorialprevidi.it, sulla pagina facebook www.facebook.com/MemorialNardinoPrevidi e sulla pagina instagram del torneo @memorialprevidi.

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 7 agosto 2023

Previsioni meteo Emilia Romagna, lunedì 7 agosto 2023

Violenza alle donne: la Regione conferma il proprio impegno per il reddito di libertà

Violenza alle donne: la Regione conferma il proprio impegno per il reddito di libertà
Copyright immagine:
Regione Emilia Romagna – Autore: Francesco Pierantoni

Un aiuto concreto per le donne vittime di violenza che scelgono un percorso di autonomia. La Regione conferma il proprio impegno a sostegno del reddito di libertà, stanziando anche per il 2023 1,3 milioni di euro. Risorse del bilancio regionale che permetteranno di integrare in modo significativo quelle nazionali in calo e dare una risposta alle domande ancora non accolte per mancanza di fondi.

È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora alle Pari Opportunità Barbara Lori.

A fronte dei 9 milioni di euro stanziati nel biennio 2021-2022, quest’anno i finanziamenti previsti a livello nazionale ammontano a 1 milione 850 mila euro. “In attesa del riparto tra le Regioni, è comunque evidente che ci troviamo di fronte a una diminuzione drastica delle risorse in arrivo anche in Emilia-Romagna- spiega l’assessora Lori-. Un taglio tanto più grave se pensiamo ai dati allarmanti e in crescita che ci consegnano le cronache, confermati anche all’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Per questo riteniamo doveroso intervenire, ribadendo un impegno che vede l’Emilia-Romagna in prima fila a sostegno di questo strumento così importante per accompagnare le donne nel percorso di uscita dalla violenza e nella riconquista di una propria autonomia, in linea con quanto previsto anche dal Piano regionale contro la violenza di genere”.

Già nel 2022 la Regione aveva stanziato risorse proprie per 1,3 milioni di euro, integrando in questo modo gli 873mila euro che le erano stati assegnati dallo Stato per il periodo 2020-2022. Una scelta che aveva permesso di finanziare 265 richieste aggiuntive, portando il numero complessivo degli assegni erogati in Emilia-Romagna a 443.

Anche nel 2023 l’impegno della Regione contribuirà in modo sostanziale a dare una risposta positiva alle domande al momento non accolte per insufficienza di budget: 244 secondo i dati forniti dall’Inps e aggiornati al 12 luglio.

Il reddito di libertà

Il reddito di libertà è rivolto alle donne vittime di violenza e prevede l’erogazione di un assegno mensile fino a 400 euro per un periodo massimo di un anno. Destinatarie sono le donne con figli minori o senza figli, seguite da un Centro antiviolenza ufficialmente riconosciuto e in condizioni di bisogno economico. Per questo, la domanda che le interessate possono fare al proprio Comune di residenza deve essere corredata oltre che da un’attestazione del Centro antiviolenza relativa al percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso, anche da una certificazione dei Servizi territoriali che dimostri le condizioni di difficoltà socio-economica. L’assegno viene erogato dall’Inps in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità, pari dunque a 4.800 euro. Tra le spese che possono essere coperte anche quelle per l’istruzione e la formazione dei figli.

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