26.7 C
Comune di Sassuolo
martedì, 5 Agosto 2025
Home Blog

La Giunta regionale stanzia 4 milioni di euro per il restauro della Garisenda

La Giunta regionale stanzia 4 milioni di euro per il restauro della Garisenda“E’ con grande soddisfazione che ieri abbiamo approvato lo stanziamento di 4 milioni di euro per salvare la Garisenda, un vero e proprio simbolo di Bologna. Nel cuore del centro storico, la Torre, insieme alla ‘gemella’ degli Asinelli, rappresenta da sempre un’immagine iconica legata indissolubilmente alla città e ai suoi abitanti: le Due torri note in tutto il mondo”.

Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, commentano l’approvazione della delibera che stabilisce il finanziamento di 4 milioni di euro come contributo onnicomprensivo assegnato al Comune di Bologna per il restauro della Garisenda e l’approvazione dello schema di convenzione tra Regione e Comune valida fino al 30 giugno 2029.

“Siamo al fianco del Comune di Bologna dall’avvio del processo di definizione del complesso intervento sulla Garisenda- proseguono presidente e assessora-. Contribuire in modo così determinante al suo restauro, oltre che motivo di orgoglio, è anche un chiaro esempio dell’attenzione della Giunta alle Città d’arte dell’Emilia-Romagna, degli elementi architettonici che ne definiscono i profili, della loro storia e di stretta connessione con le comunità che ci vivono e lavorano. Siamo quindi felici di essere parte attiva e concreta di questa rinascita, un gesto di amore per la nostra cultura e per la nostra identità”.

Peste suina africana: a Reggio Emilia e a Modena il punto della situazione

Due incontri con le istituzioni, i rappresentati delle associazioni agricole e agroalimentari, il personale sanitario e veterinario (Got) e gli ambiti territoriali di caccia (Atc) locali, per fare il punto sulla gestione dell’emergenza Peste suina africana (Psa) e sulle misure messe in campo dalla Regione per tutelare gli allevamenti e la filiera suinicola nelle province di Modena e Reggio Emilia.

Sono stati questi i temi al centro degli incontri che si sono svolti oggi a Modena e a Reggio Emilia, ai quali hanno partecipato gli assessori regionali all’Agricoltura, Alessio Mammi, e alla Sanità, Massimo Fabi, insieme commissario straordinario alla Psa, Giovanni Filippini.

“Il settore suinicolo è fondamentale per l’economia dell’Emilia-Romagna e la filiera dei salumi è la più consolidata e strutturata a livello nazionale, dove vale 20 miliardi, di cui 5 miliardi alla produzione nel nostro territorio – sottolinea Mammi-. Per difendere l’eccellenza straordinaria nell’attività di trasformazione delle carni è necessario mettere in campo tutti gli strumenti di difesa e continuare ad agire in modo unitario: seguendo una strategia nazionale, come per ogni infezione virale, che coinvolga i cacciatori, gli imprenditori agricoli, il sistema veterinario territoriale in tutto il Paese”.

“Il nostro territorio si trova lungo il fronte di espansione della malattia- prosegue l’assessore-. Si tratta di un territorio complesso da difendere, visto che si trova per la gran parte in Appennino, e la sfida per contenere la diffusione del virus è ancora lunga e difficile. Con il contenimento territoriale e il depopolamento dei cinghiali nelle province di Reggio e Modena, abbiamo ottenuto buoni risultati, anche grazie  alla preziosa collaborazione degli allevatori, che sono stati attenti e partecipi e si sono formati e al servizio veterinario territoriale, e hanno attivato le misure di biosicurezza negli allevamenti sulle quali abbiamo investito 11 milioni di euro. Ringrazio il commissario Filippini per il suo lavoro e come Regione continueremo a fare la nostra parte in tutti i territori coinvolti”.

“La Regione sta schierando tutte le sue competenze: dal sistema sanitario, all’agricoltura fino ai cacciatori per fronteggiare la malattia, con i gruppi operativi territoriali (Got) dell’Emilia Nord che stanno svolgendo un ruolo fondamentale, lavorando in maniera coordinata per lo stesso obiettivo- ha affermato Fabi-. Oltre alle barriere fisiche abbiamo disposto anche barriere operative che attraverso procedure costanti e quotidiane servono a scongiurare la presenza del virus”.

Il commissario straordinario Giovanni Filippini è intervenuto illustrando nel dettaglio la strategia di contenimento dell’infezione sottolineando l’importanza della costruzione di una linea di contenimento in Appennino, al confine con le regioni limitrofe, che permetterà di ottenere un confine libero da virus.

Le risorse messe a disposizione finora in Emilia-Romagna

Per contrastare la diffusione della peste suina africana, la Regione Emilia-Romagna ha messo in campo un piano articolato di interventi, combinando misure economiche, venatorie e di controllo del territorio. Sono stati attivati quattro bandi per un totale di 11,1 milioni di euro, che hanno sostenuto oltre 150 aziende colpite. A questi si aggiungono 3 milioni di euro destinati alle attività di depopolamento dei cinghiali e dei fossori, di cui 1,1 milioni alle polizie provinciali e quasi 2 milioni alla struttura commissariale nazionale, con il coinvolgimento di ditte specializzate. Sul fronte venatorio, la caccia al cinghiale è stata estesa da tre a quattro mesi, è stata introdotta la possibilità di selezione tutto l’anno con orari ampliati, e la caccia in controllo è ora consentita in qualsiasi periodo e orario, senza limiti quantitativi al prelievo. Queste misure hanno già prodotto risultati concreti: i danni da cinghiale sono passati da 800mila euro a poco più di 200mila. Inoltre, è stata istituita una rete di Gruppi Operativi Territoriali (GOT) da Piacenza a Bologna per garantire un presidio costante ed efficace sul territorio.

I numeri della filiera suinicola in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna ci sono 981 allevamenti e poco meno di un milione di capi, si macellano circa 3milioni e mezzo di suini, il 39% a livello nazionale, e operano 42 macelli specializzati.

Sono circa 250 le imprese, di cui 211 salumifici, coinvolte nella trasformazione (macelli, salumifici, affettatori) di Prosciutto di Parma DOP, Coppa piacentina DOP, Pancetta piacentina DOP, Salame piacentino DOP, Coppa di Parma IGP, Salame felino IGP, Cotechino di Modena IGP, Mortadella Bologna IGP, Zampone di Modena IGP, Salame Cremona IGP, Salamini italiani alla cacciatora DOP, Culatello di Zibello DOP, Prosciutto di Modena DOP.

Il valore alla produzione in Emilia-Romagna dei salumi DOP-IGP di carni suine è di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro (stima su dati ISMEA-Qualivita), di cui 932 milioni di euro solo per il Prosciutto di Parma.  Il valore al consumo è pari a 4,98 miliardi di euro, mentre l’export vale circa 601 milioni di euro.

Salute, privato accreditato: la Giunta regionale approva l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela della DGR 2133

La Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha approvato l’avvio del procedimento di autotutela in merito all’annullamento della delibera n. 2133 dell’11/11/2024 “Presa d’atto della condivisione con Aiop Emilia-Romagna delle procedure applicative della Dgr 344/2020 e della Dd 9898/2020”.

In sostanza, la mera presa d’atto del 2024, presentava profili risultati inapplicabili che sono stati evidenziati dopo gli ulteriori e necessari approfondimenti di legittimità delle strutture regionali e delle Ausl visti i nuovi contenuti della “Condivisione”, non previsti dagli accordi precedenti.

“La Regione Emilia-Romagna ha attraversato gli anni della pandemia garantendo sostenibilità a tutto il sistema sanitario, dentro un quadro normativo già complesso e in continuo mutamento per il susseguirsi di dpcm e decreti legge- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi-. Fra le misure adottate vi era stato anche un acconto di cassa per le strutture private accreditate a sostegno della loro liquidità nella prima fase emergenziale. Successivamente il Parlamento e il Governo avevano poi stabilito la facoltà e le modalità di ristoro alle strutture private accreditate fino al 90% del budget 2020, a prescindere dal suo raggiungimento. La delibera di Giunta del 2024, dopo un’attenta verifica da parte delle strutture tecniche della Regione e delle Ausl, si è dimostrata non tecnicamente applicabile, andando a prevedere indennizzi non conformi né alla legge nazionale, né alle delibere del 2020 adottate dalla Regione, e per questo non ha mai avuto concreta applicazione. Per questi motivi la Giunta, per garantire la massima trasparenza, ha dato avvio al procedimento di autoannullamento della delibera, dando 30 giorni di tempo ad eventuali parti interessate per fornire elementi utili alle decisioni. Un’amministrazione sana e trasparente è anche quella che è capace di identificare eventuali errori e correggerli prontamente senza avere nulla da nascondere”.

In particolare, nella delibera del 2024, la Giunta non aveva preso alcun impegno di spesa aggiuntiva per le spese ulteriori che l’applicazione della ‘Condivisione’ avrebbe comportato, spese che perciò la Regione non avrebbe potuto comunque garantire perché esulavano dai limiti imposti dalle leggi statali di stabilità finanziaria e di riconoscimento degli indennizzi Covid. La legge statale infatti consente alle Regioni di prevedere forme di ristoro per il Privato accreditato ma con procedure diverse da quelle previste. Inoltre, l’Ente operava allora in regime di prorogatio per via della imminente consultazione elettorale e non avrebbe potuto assumere atti se non di ordinaria amministrazione. Per tutte queste ragioni nessuna Ausl ha mai recepito e attuato la delibera regionale.

L’avvio del procedimento sarà comunicato ai soggetti interessati e alle Aziende sanitarie locali. Trenta i giorni a disposizione per eventuali controdeduzioni.

Carabinieri in azione nel weekend a Sassuolo: una denuncia per aggressione, tre patenti ritirate

Carabinieri in azione nel weekend a Sassuolo: una denuncia per aggressione, tre patenti ritirateNel fine settimana appena trascorso, la Compagnia Carabinieri di Sassuolo ha intensificato i servizi di controllo del territorio, concentrando l’attenzione sui fenomeni dell’uso di sostanze stupefacenti e dell’abuso di alcolici alla guida. L’attività straordinaria ha coinvolto militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni dipendenti, con pattugliamenti mirati nelle zone di maggiore frequentazione serale e notturna.

In particolare:

  • un 21enne di origine nordafricana, residente nel distretto ceramico, è stato denunciato per lesioni personali aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere, avendo colpito con una spranga un giovane connazionale nel corso di una lite avvenuta nel territorio di Formigine. L’arma è stata sottoposta a sequestro;
  • un 51enne modenese, controllato in serata a Maranello, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, con valori alcolemici accertati pari a 1,80 e 1,89 gr/lt. La patente è stata ritirata e l’auto affidata a terzi;
  • una 55enne residente nel comprensorio ceramico, è stata sottoposta a controllo etilometrico a Sassuolo nelle prime ore del mattino, mentre percorreva via Cavallotti a bordo di un SUV. L’alcoltest ha evidenziato un tasso pari a 0,75 g/l. La patente è stata immediatamente ritirata, con contestuale segnalazione alla Prefettura per i provvedimenti di competenza;
  • un 25enne reggiano, fermato in via Palestro a Sassuolo, è stato sanzionato amministrativamente per guida in stato di ebbrezza lieve (tasso alcolemico di 0,58 gr/lt). Anche per lui è stato disposto il ritiro immediato della patente di guida.

L’azione di controllo dei Carabinieri proseguirà per tutto il periodo estivo, con particolare attenzione alle fasce orarie serali e notturne, per garantire maggiore sicurezza e prevenire condotte pericolose per l’incolumità pubblica.

Il fatturato 2024 su un campione di imprese associate Lapam Confartigianato

Il fatturato 2024 su un campione di imprese associate Lapam ConfartigianatoCom’è andato il fatturato 2024 delle micro, piccole e medie imprese del territorio? Un interrogativo che si è posta Lapam Confartigianato che, tramite una ricerca effettuata dall’ufficio studi associativo, ha analizzato l’andamento di fatturato di alcuni settori nell’anno passato. L’associazione ha fornito servizi di contabilità in maniera continuativa durante gli anni 2023/2024 a 5.680 imprese associate che costituiscono il campione d’indagine. Secondo l’analisi, durante il 2024 il campione di imprese esaminato ha emesso fatture per vendita di prodotti o servizi per un valore di 2,2 miliardi di euro, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente.

Studiando il campione in base ai sei principali macrosettori di attività, il commercio al dettaglio registra un calo complessivo del 4,6%, con i negozi (il 62,1% del commercio al dettaglio) che segnano un -6,9%. Tra i servizi alle persone (tra cui rientrano istruzione, sanità, attività artistiche, sportive e di intrattenimento e altre attività di servizi) il fatturato del 2024 è cresciuto del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare i servizi di barbieri e parrucchieri registrano un incremento del 2,2%, mentre i servizi degli studi medici e odontoiatrici segnano un +6,1% del fatturato.

Il comparto alloggio e ristorazione registra complessivamente un +1,6% rispetto al 2023, trainato dal +3% dei servizi di ristorazione.

Le costruzioni evidenziano un calo contenuto di fatturato che si ferma al -1,8%. Il settore è composto per il 16,2% da imprese che si occupano di costruzione di edifici, che segnano un -14,9% sull’anno precedente. Questo calo a doppia cifra viene però compensato dalla dinamica positiva dell’82,6% del campione che si occupa di lavori di costruzione specializzati (+2%). Tra questi, si osserva un incremento per le attività di demolizione e preparazione del cantiere edile che vedono una forte crescita e compensano il calo di fatturato di impiantisti e muratori.

Focalizzandosi sui servizi alle imprese (tra cui rientrano: trasporto e magazzinaggio, servizi di  formazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio e servizi di supporto alle aziende), il fatturato del 2024 cala complessivamente del 4,4% sul 2023. Nel dettaglio, le attività immobiliari segnano un -10,4%, le attività professionali, scientifiche e tecniche un -19,2%, di cui le attività di ingegneri e geometri un -36,3%.

Il comparto della manifattura segna il calo complessivo più marcato, pari al -11,6% del  valore del fatturato rispetto al 2023. Tra i principali settori maggiormente rappresentati, la meccanica osserva un -22,2%, mentre la moda segna un -13,1%.

Considerando la dimensione aziendale delle imprese con dipendenti, le micro imprese con 1-4 dipendenti, che rappresentano il 66,3% del campione in esame, risultano mantenere livelli stazionari di fatturato. Si osservano invece variazioni negative sia per le micro imprese con più di 5 ma meno di 10 dipendenti (-2,1% rispetto al 2023) sia tra le piccole imprese con 10-49 dipendenti (-3,3%).

«L’analisi evidenziata dall’ufficio studi – commenta in conclusione Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato – testimonia come nel 2024 alcuni settori abbiano sofferto più di altri: è il caso del commercio, ma anche della manifattura. Nel contesto attuale, caratterizzato da grandi incertezze e politiche commerciali instabili, mantenere la competitività risulta essere una grande sfida: questi studi, però, devono servire alle istituzioni per capire che le imprese del territorio hanno bisogno di sostegno, di incentivi e soprattutto di politiche che aiutino a valorizzare il made in Italy e a garantirne quel simbolo di eccellenza mondiale che ci permette di essere riconoscibili e apprezzati all’estero».

A Modena e provincia vendite in stallo. Confesercenti: “la ripresa resta un auspicio”

A Modena e provincia vendite in stallo. Confesercenti: “la ripresa resta un auspicio”E’ in stallo il quadro economico provinciale, con una ripresa che, al momento, rimane un obiettivo auspicato ma non ancora concreto. I dati relativi al commercio al dettaglio, in linea con il trend nazionale, evidenziano segnali contrastanti: Confesercenti Modena rende noto che il mese di giugno ha registrato un lieve recupero congiunturale rispetto a maggio, ma il confronto su base annua mostra una flessione media del -0,7% in volume, che si accentua fino al -3,5% per le imprese operanti su piccole superfici, secondo le stime dell’associazione.

Il bilancio del primo semestre 2025 risulta particolarmente critico: si rileva una contrazione media del -1% in volume, che raggiunge il -2,5% per le piccole attività commerciali. Le vendite di giugno, inoltre, sono state influenzate negativamente dall’“effetto attesa” legato all’avvio dei saldi estivi.

Il commercio al dettaglio tradizionale continua a perdere quote di mercato, a vantaggio della grande distribuzione e dei discount, che mostrano segnali di maggiore dinamismo. In particolare, nel comparto alimentare, le piccole superfici registrano un calo delle vendite in volume vicino al -4,5%, aggravando ulteriormente le difficoltà delle attività di vicinato.

Secondo Confesercenti Modena “lo scenario al ribasso si inserisce in un contesto segnato da forte incertezza geopolitica, in particolare per la questione dazi”. Per l’associazione sono necessari interventi urgenti a sostegno del mercato interno e della ripresa dei consumi. “Rinnoviamo l’appello alle istituzioni per una riforma fiscale che alleggerisca il carico sulle famiglie e per l’introduzione di misure mirate a tutela delle piccole imprese locali – sottolinea Confesercenti – solo così si può evitare che l’attuale fase di debolezza si trasformi in stagnazione economica nei prossimi mesi”.

 

 

 

Il ‘Lions Club’ dona un elettrocardiografo all’Ospedale di Sassuolo

Il ‘Lions Club’ dona un elettrocardiografo all’Ospedale di SassuoloCon un’importante donazione destinata all’Ospedale di Sassuolo, il Lions Club Sassuolo conclude l’anno lionistico 2024/2025. Martedì 5 agosto è stato consegnato ufficialmente all’Ospedale di Sassuolo un nuovo elettrocardiografo, strumento fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio delle patologie cardiovascolari. Il nuovo strumento è stato affidato all’Area Verde, reparto di Medicina diretto dal Dott. Stefano Pederzoli.

Alla cerimonia di consegna, che si è tenuta stamattina presso la struttura ospedaliera, erano presenti Angela Ninzoli, presidente uscente del Lions Club Sassuolo, Maurizio Agradi, nuovo presidente, alcuni soci del Club, la Direzione del Reparto e la Direzione Sanitaria della struttura.

“L’iniziativa si inserisce all’interno delle numerose attività di service che il Lions Club promuove sul territorio a favore della comunità, volendo quindi concludere l’anno con un gesto tangibile di vicinanza all’Ospedale di Sassuolo, con la consapevolezza dell’importanza che la diagnosi precoce riveste nella cura delle malattie cardiovascolari” – spiega Angela Ninzoli. “Il Lions Club Sassuolo conferma così il proprio impegno a favore del benessere della comunità, rinnovando la propria missione di servizio con attenzione alle reali esigenze del territorio” prosegue.

Un grazie sincero per questa donazione, sentirsi sostenuti nel nostro lavoro è davvero prezioso. Ed è gratificante anche per i nostri operatori” ha voluto sottolineare il Direttore Sanitario Silvio Di Tella.

 

Desertificazione bancaria in Emilia-Romagna, First Cisl ER: a rischio fasce deboli della popolazione, territori e imprese

Oltre 35mila cittadini emiliano-romagnoli risiedono in comuni totalmente privi di sportelli bancari, e più della metà di loro ha perso l’accesso al servizio nell’ultimo decennio. A questi si sommano ulteriori 214mila residenti che vivono in territori serviti da un solo sportello, con un incremento di oltre 17mila persone nell’ultimo anno: segnale inequivocabile della progressiva rarefazione della rete bancaria.

Non meno preoccupanti sono le ripercussioni sul tessuto produttivo regionale: 2.400 imprese operano in comuni privi di sportelli, e altre 15mila in aree dove è presente un’unica filiale, a testimonianza di un indebolimento delle condizioni minime di accesso al credito e ai servizi finanziari.

Pur mantenendo una percentuale di comuni desertificati (8,2%) inferiore alla media nazionale, l’Emilia Romagna non è immune da rischi: su 303 comuni, 27 risultano completamente desertificati e altri 70 contano un solo sportello, delineando uno scenario in cui oltre un quinto dei comuni potrebbe, in assenza di interventi strutturali, scivolare verso un’ulteriore emarginazione finanziaria.

La dinamica nazionale conferma la gravità del fenomeno: nei primi sei mesi del 2025 sono stati chiusi 261 sportelli e 34 nuovi comuni si sono aggiunti alla mappa della desertificazione. “Sebbene la digitalizzazione dei servizi bancari avanzi con ritmo sostenuto, essa non può sostituire in modo inclusivo la presenza fisica sul territorio, soprattutto nei piccoli centri e tra le fasce più anziane della popolazione, dove l’home banking resta poco diffuso”, sottolinea Stefano Manzi, segretario generale dei bancari (First) Cisl Emilia Romagna.

“In questo contesto – continua il leader regionale della First -, l’Emilia Romagna si distingue per una tenuta relativa, favorita dalla storica presenza della cooperazione di credito e da un radicamento territoriale che ha saputo, in alcuni casi, attenuare l’impatto delle chiusure. Il ruolo delle banche di Credito cooperativo (Bcc) si rivela qui ambivalente: da un lato partecipano, seppur marginalmente, al trend di razionalizzazione; dall’altro, conservano una presenza capillare e, in taluni contesti, offrono un presidio attivo contro la desertificazione bancaria”.

“Tuttavia, quello della desertificazione bancaria, resta un fenomeno grave che continueremo a monitorare costantemente con particolare attenzione, e non solo per intervenire in caso di tensioni occupazionali o forzata mobilità territoriale, ma anche per essere pronti a schierarci con le comunità montane e le fasce più fragili della popolazione, le più colpite dell’abbandono dei territori da parte di chi eroga servizi di primaria importanza. Anche per questo – conclude Manzi – ci impegniamo quotidianamente attraverso l’osservatorio, i convegni che organizziamo e la contrattazione decentrata nelle aziende creditizie”.

 

 

Sassuolo, “Polemiche sterili contro risultati concreti”: la maggioranza fa quadrato

Sassuolo, “Polemiche sterili contro risultati concreti”: la maggioranza fa quadrato“Ormai ogni seduta consiliare si apre con la solita richiesta di dimissioni. La prima – surreale – fu rivolta al Sindaco Mesini il giorno stesso dell’insediamento. Poi è toccato ai consiglieri Rossi e Dragonetti. Ora l’obiettivo è l’Assessore Pennacchia. Un copione stanco e ripetitivo, che ha ben poco a che vedere con la politica e molto con la propaganda.”
Così i gruppi di maggioranza replicano alle ultime richieste di dimissioni, avanzate durante l’ultima seduta da Menani e Macchioni e rivolte all’Assessore ai Lavori Pubblici Mara Pennacchia.

“Il fatto che oggi si chiedano le dimissioni proprio mentre si è chiuso con tre settimane di anticipo il cantiere più critico della città – quello di Ponte Veggia – dà la misura del livello di serietà con cui l’opposizione sta affrontando il dibattito. Chiedere le dimissioni di chi sta portando risultati tangibili è semplicemente ridicolo”.

“Noi continuiamo a preferire i fatti alle polemiche. La gestione delle opere pubbliche in questo primo anno di mandato è stata complessa, ma concreta. Abbiamo trovato criticità lasciate in eredità da chi oggi si limita a puntare il dito: progetti avviati senza copertura completa, dettagli tecnici trascurati, pianificazioni da rivedere. Abbiamo dovuto intervenire con risorse aggiuntive, ma l’abbiamo fatto, senza alzare la voce e senza cercare scuse”.

“Oggi i risultati sono evidenti: dal Ponte Veggia alla mensa della scuola Caduti per la Libertà al 189, passando per il recupero delle Paggerie, il miglioramento della viabilità e la cura del decoro urbano. Il lavoro della Giunta e dell’Assessore Pennacchia è misurabile anche nei bandi vinti e nei finanziamenti ottenuti a livello regionale e nazionale.
Sassuolo è tutto tranne che ferma.
Chi chiede dimissioni davanti a questi risultati non sta facendo opposizione: sta solo giocando al tanto peggio tanto meglio. Noi, invece, continuiamo a lavorare. Su tutti i fronti aperti. Per la città di Sassuolo”.

(City Lab Sassuolo – Movimento 5 Stelle – Partito Democratico – Sassuolo Guarda Avanti)

Crédit Agricole Italia e UniCredit al fianco di Molino Dallagiovanna per supportare uno sviluppo sostenibile del comparto agroalimentare Made in Italy

Sostenere concretamente le aziende del territorio contribuendo al contempo a rafforzare il comparto agroalimentare italiano: è questo l’obiettivo del finanziamento dell’importo complessivo di 12 milioni di euro che Crédit Agricole Italia (Banca agente) e UniCredit hanno erogato a favore di Molino Dallagiovanna Srl, storica azienda d’eccellenza, specializzata nella macinazione dei cereali, che dal 1832 produce farine di alta qualità nello stabilimento di Gragnano Trebbiense (PC).

L’operazione ha l’obiettivo di sostenere il piano investimenti dell’Azienda al 2025/2027, che prevede l’incremento della capacità produttiva e la disposizione di investimenti a favore di efficientamento energetico e automazione industriale. Esso permetterà la creazione di un impianto fotovoltaico che garantirà autosufficienza a Molino Dallagiovanna nella produzione di energia pulita e consentirà la realizzazione di silos dedicati allo stoccaggio di grano, con la conseguente riduzione delle emissioni di CO2 e una maggiore conservazione delle materie prime senza l’utilizzo di pesticidi.

Molino Dallagiovanna Srl è uno storico mulino del territorio piacentino a conduzione familiare attivo dal 1832 nella produzione di farine di alta qualità destinate ai mercati nazionale ed internazionale. Il rispetto per la tradizione e l’attenzione per la salvaguardia dell’ambiente sono, insieme agli elevati standard qualitativi dei prodotti – è l’unico Molino in Italia a lavare ancora il grano con acqua –, i pilastri fondanti del business odierno dell’azienda.

Sistemi agrivoltaici, la Regione sigla una convenzione con ateneo di Bologna, Cattolica del Sacro Cuore e Associazione italiana agrivoltaico sostenibile

La Regione Emilia-Romagna punta sempre più sulla transizione energetica, e in campo agricolo sceglie l’agrivoltaico come soluzione per coniugare produzione e sviluppo delle energie rinnovabili. Con una particolare attenzione alle vocazioni dei territori e al modello agricolo emiliano-romagnolo.

Sono le basi della convenzione firmata tra Regione Emilia-Romagna e sistema dell’università e della conoscenza, per sostenere lo studio e lo sviluppo dei sistemi agrivoltaici che permettono di incrementare il reddito delle aziende agricole, migliorando le performance agronomiche con una migliore qualità dei frutti grazie alla protezione dalla troppa acqua e dal troppo sole.

Partner dell’accordo, sottoscritto dal vicepresidente con delega allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla, sono l’Associazione italiana agrivoltaico sostenibile, che include aziende e istituzioni pubbliche e private, organizzazioni e associazioni, cooperative e professionisti dei settori tecnologico, agricolo e agroalimentare; l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che possiede competenze di ricerca per analizzare la produzione agricola dei sistemi agrivoltaici e sviluppare tecnologie di decarbonizzazione delle filiere agroalimentari dell’Emilia-Romagna; l’Università di Bologna, col Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, che ha sviluppato progetti di ricerca sui frutteti agrivoltaici, con gli effetti dell’ombreggiamento sulle piante e le strategie migliorative per la crescita dei frutti.

“Abbiamo l’obiettivo- spiega il vicepresidente Colla- di realizzare la transizione verso un’economia sostenibile che si misuri con le grandi sfide in campo ambientale investendo su innovazione, ricerca e conoscenza, nel pieno rispetto e valorizzazione delle colture di pregio. Proprio per sostenere le scelte strategiche in questo ambito promuoviamo, attraverso strumenti come questa convenzione, la collaborazione con soggetti negli ambiti della ricerca e dell’impresa, per costituire un vero e proprio patrimonio di conoscenza e studio aggiornato e trasparente”.

La corretta integrazione dell’agrivoltaico con le colture richiede sperimentazione, ri­cerca e innovazione, per migliorare e rendere questa nuova tecnologia sempre più compatibile e coerente con le produzioni agricole, e anzi di supporto nell’a­dattamento delle stesse ai cambiamenti climatici mediante l’ombreggiamento, il ri­sparmio idrico, la protezione dall’irraggiamento eccessivo e dagli eventi metereolo­gici dannosi.

È quindi essenziale studiare l’agrivoltaico e raccogliere dati sugli impianti e sulle sperimentazioni, per svi­luppare le possibilità di innovazione delle tecniche di coltura verso l’agricoltura di precisione, attraverso l’efficientamento dei consumi e la produzione di rinnovabili, e trovare le giuste forme di inserimento nel paesaggio.

La Regione per energie rinnovabili e Green economy

In coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi, la Regione si è dotata di un Piano energetico regionale e di un contesto normativo e programmatico per la transizione del sistema territoriale ed economico verso le energie rinnovabili e la Green Economy, nonché di obiettivi specifici di decarbonizzazione entro il 2050. Il sistema agrivoltaico è stato individuato come tecnologia di produzione di energia da fonti rinnovabili associabile alle colture che rivestono importanza fondamentale nell’economia regionale, e che pertanto con questa tecnologia possono essere valorizzate e generare nuova ricchezza per il territorio.

Previsioni meteo Emilia Romagna, mercoledì 6 agosto 2025

Soleggiato al mattino, addensamenti pomeridiani sui rilievi con isolati rovesci temporaleschi, aumento della nuvolosità in serata con possibilità di rovesci temporaleschi sul settore centro-occidentale.

Temperature senza variazioni di rilievo con valori minimi circa tra 16/19 gradi, massime attorno ai 29/31 gradi delle zone di pianura interne e i 27/29 delle coste e delle pianure orientali. Venti deboli variabili al mattino con tendenza a divenire generalmente moderati orientali, locali rinforzi specie sulle coste e il settore centro-orientale della regione. Mare poco mosso al mattino ma con tendenza a divenire mosso dal pomeriggio.

(Arpae)

Istituzione di una Commissione consiliare di Controllo e Garanzia, nota dei Consiglieri di PD, Sinistra Ecologista e Gruppo Civico Sassuolo dell’Unione distretto Ceramico

“In risposta alle recenti dichiarazioni del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e del suo coordinamento provinciale, desideriamo fare chiarezza sulla posizione espressa in Consiglio dell’Unione riguardo all’istituzione di una Commissione consiliare di Controllo e Garanzia.

Anzitutto, respingiamo con fermezza l’accusa di scarso rispetto dei principi democratici. Proprio per rispetto delle istituzioni e della trasparenza, abbiamo accolto con attenzione la mozione presentata, riconoscendone le intenzioni dichiarate. Tuttavia, come spiegato in sede consiliare, il nostro voto contrario non è stato dettato da logiche di partito o da una chiusura pregiudiziale, bensì da motivazioni giuridiche, istituzionali e operative ben precise.

L’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico è un ente di secondo livello, privo di rappresentanza diretta, e costituito esclusivamente per la gestione associata di alcune specifiche funzioni delegate dai Comuni aderenti.

Infatti è necessario ricordare che la principale leva di controllo e indirizzo democratico resta, com’è giusto che sia, nelle mani dei consigli comunali. Questi ultimi, infatti, non solo designano i membri del Consiglio dell’Unione, ma sono anche frequentemente chiamati a ratificare gli atti adottati in sede unionale, garantendo già oggi una verifica democratica multilivello.

Va inoltre sottolineato che già oggi esistono ulteriori e non meno importati, strumenti efficaci di controllo e trasparenza, come la pubblicazione degli atti, il controllo contabile e gestionale affidato ai revisori dei conti, e — soprattutto — il lavoro delle commissioni consiliari permanenti, in particolare quelle sul bilancio e sui servizi sociali, che svolgono un ruolo fondamentale di verifica, approfondimento e indirizzo. Proprio attraverso queste commissioni, che operano con regolarità e rigore, viene assicurata una vigilanza concreta e continua sulle scelte dell’Unione, spesso con il contributo costruttivo delle minoranze. È questo, nei fatti, il presidio democratico più attivo e utile per i cittadini.

Il Regolamento del Consiglio dell’Unione, all’art. 11, prevede la possibilità di istituire commissioni consiliari solo con riferimento a servizi esercitati direttamente dall’Unione. Laddove ciò non avvenga — come nel nostro caso, in cui la maggior parte dei servizi è di supporto o tecnico-gestionale — istituire una Commissione permanente di garanzia significherebbe sovrapporre competenze, con il rischio di appesantire inutilmente i processi decisionali.

Infine, riteniamo profondamente sbagliato e ingiustificato definire “ferita amministrativa” una scelta espressa legittimamente da un organo elettivo nel rispetto delle regole. Le Istituzioni si difendono anche rispettando il principio di proporzionalità e l’equilibrio tra costi e benefici delle strutture che si vanno a istituire.

Continueremo a lavorare con serietà, trasparenza e spirito di servizio, utilizzando e rafforzando gli strumenti già in essere per garantire controllo, pubblicità e responsabilità nell’azione amministrativa. Restiamo naturalmente aperti a confronti costruttivi su come migliorare i meccanismi esistenti, ma respingiamo ogni tentativo di delegittimare il lavoro istituzionale attraverso accuse infondate e toni allarmistici”.

(Gruppi Consiliari del PD, Sinistra Ecologista e Gruppo Civico Sassuolo)

 

I Vigili del fuoco ricordano i colleghi morti tragicamente sul Gran Zebrù

I vigili del fuoco ricordano il 28esimo anniversario della scomparsa dei colleghi deceduti tragicamente sul Gran Zebrù. Lauro Vecchi, 51 anni, Fedele Cocchi, 39 anni, Ivan Pagliani, 37 anni, in servizio al comando di Reggio e il loro amico Fabrizio Campani, 45 anni, salirono, il 5 agosto 1997, dal versante della Valle di Solda (Bolzano) e raggiunsero la vetta del Gran Zebrù nel gruppo Ortles Cevedale a quota 3859 metri. Durante la discesa, verso le 9:50, affrontando un manto nevoso instabile, furono vittime di una slavina.

Legacoop Bologna finanzia un campo estivo a Gaza: socialità e educazione per i bambini

Legacoop Bologna aderisce alla campagna nazionale promossa da Legacoop Nazionale e WeWorld-GVC per sostenere la realizzazione di campi estivi destinati alle bambine e ai bambini della Striscia di Gaza, territorio piegato da una gravissima crisi umanitaria. L’Associazione territoriale delle cooperative bolognesi finanzierà la realizzazione di un campo estivo e invita l’intero movimento cooperativo e la cittadinanza a unirsi alla raccolta fondi.

Ogni campo, della durata di un mese, accoglie 60-70 minorenni, offrendo attività educative e di socializzazione, un pasto quotidiano e kit scolastici. Il progetto si affianca agli interventi di emergenza che WeWorld-GVC continua a garantire (beni di prima necessità e acqua potabile), grazie anche al sostegno della Akelius Foundation.

«Ci muove un principio semplice – sottolinea la presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini – la cooperazione non è soltanto un modello economico, è un modo concreto di riconoscersi nell’altro. Finanziando un campo estivo a Gaza – e invitando tutte le nostre imprese, socie e soci a fare lo stesso – vogliamo affermare che la pace si costruisce anche con gesti di cura quotidiana, restituendo ai bambini spazi sicuri in cui crescere, imparare, tornare a sperare. È la traduzione operativa di quei valori di mutualismo, giustizia e solidarietà che da 80 anni guidano il movimento cooperativo bolognese».

 

Come contribuire

È possibile versare il proprio contributo sul conto EMILBANCA intestato a WeWorld GVC

IBAN IT47 R 07072 02411 000000092736

Causale “Campi estivi a Gaza – Legacoop”

 

Cultura e diritto alla pratica sportiva per tutte e tutti, al via l’Accordo tra Regione e Coni Emilia-Romagna

Diffondere e favorire la cultura e il diritto alla pratica sportiva per tutte e tutti. Con questo obiettivo Regione e Coni Emilia-Romagna hanno siglato un accordo valido fino al 2026 che entra ora nella fase operativa.

Alla base, il riconoscimento del valore dello sport come collante sociale, anche per promuovere comportamenti leali, inclusivi, non violenti, nel rispetto delle regole comuni, e di contrasto a tutte le forme di discriminazione, dal razzismo al bullismo. E come alleato per la promozione del benessere psico-fisico individuale e collettivo, per perseguire sani stili di vita e nella prevenzione delle malattie, basti pensare che una recente ricerca della Scuola regionale dello Sport quantifica in 5,86 euro il risparmio del servizio sanitario per ogni euro investito in ambito sportivo.

E non solo, perché lo sport è anche veicolo di valorizzazione e conoscenza turistica del territorio e di sviluppo sostenibile.

Cuore dell’accordo, dunque, la collaborazione tra i due Enti al fine di realizzare programmi comuni di formazione e promozione sportiva, in particolare la valorizzazione del patrimonio culturale della pratica sportiva di cui il Coni è massimo depositario e interprete, oltre ad attività di studio e ricerca in collaborazione con gli atenei dell’Emilia-Romagna.

Questi i temi al centro dell’incontro, oggi a Bologna in viale Aldo Moro, tra il presidente della Regione, Michele de Pascale, il presidente del Coni regionale, Andrea Dondi, firmatari dell’accordo, alla presenza dell’assessora regionale a Sport e Turismo, Roberta Frisoni.

“Lo sport è parte integrante e strategica dell’azione regionale- affermano de Pascale e Frisoni-. Sia per il valore aggiunto che la pratica sportiva porta nella società, valorizzando e diffondendo il dialogo e il rispetto tra le persone attraverso comportamenti leali e inclusivi, sia per l’indubbio contributo alla promozione della salute a tutte le età. Senza contare l’impatto, economico e reputazionale, che i grandi eventi sportivi hanno sul nostro territorio, insieme allo spirito positivo di emulazione che sono in grado di generare soprattutto nei giovani che si approcciano alla pratica motoria. Riteniamo che la collaborazione con il Coni regionale, che ringraziamo, potrà quindi formare una nuova leva di operatori e manager capaci di promuovere a tutto tondo lo sport e i suoi valori tra le cittadine e i cittadini e di realizzare lo sviluppo di progetti per rendere l’attività motoria un diritto praticabile da tutte e tutti”.

“Per il movimento sportivo si tratta di una grande opportunità – ha detto alla firma dell’accordo il presidente del CONI Emilia Romagna Andrea Dondi – per la quale ringraziamo il presidente Michele de Pascale e tutti coloro che hanno lavorato a questo accordo, dall’assessora Roberta Frisoni al coordinatore delle politiche sportive Giammaria Manghi. Grazie a questa intesa sarà per noi molto più facile andare incontro alle esigenze del mercato sportivo, riuscire a cogliere le opportunità per un costante miglioramento dell’offerta della Scuola Regionale dello Sport, aumentare il numero dei praticanti, contribuire ad aiutare gli amministratori locali a progettare impianti sportivi dedicati e utili alle esigenze del loro territorio ed una collaborazione sempre più stretta per la realizzazione di bandi sportivi regionali con l’obiettivo che possano andare sempre più incontro alle esigenze concrete delle società sportive nella realizzazione degli eventi e nell’elaborazione di progetti per la crescita quantitativa e qualitativa del mondo sportivo”.

L’accordo

Tra gli obiettivi dell’accordo di collaborazione, l’attivazione di seminari di insegnamento e allenamento rivolti a più destinatari, spaziando da corsi e seminari specifici per il mondo dello sport – con un focus sullo ‘sport management’ -, ad attività informative sui valori e le potenzialità sociali dello sport e la promozione di corsi di formazione da realizzare insieme alla Regione e agli organismi sportivi (FSN/DSA/EPS/AB), per il tramite della Scuola Regionale dello Sport del Coni, per formare persone con competenze anche trasversali  in grado di accompagnare il cambiamento nel mondo dello sport.

E poi, sostegno alla diffusione della cultura sportiva, anche al fine di prevenire forme di bullismo e razzismo e sviluppo di studi e ricerche anche in collaborazione con le Università della Regione.

Sono previste azioni finalizzate a rendere la pratica delle attività motorie e sportive il più accessibile possibile, ampliandone l’accesso soprattutto per quanto riguarda i giovani e gli over 65, nonché le persone in situazioni di disagio psico-fisico e/o sociale. Spazio alla diffusione dei valori di lealtà, correttezza e legalità in contesti disagiati e caratterizzati da un alto rischio di criminalità e dispersione scolastica, con attività da promuovere anche negli istituti penitenziari. Infine, la realizzazione di iniziative sportive legate alla promozione territoriale attraverso l’integrazione delle politiche sportive con quelle turistiche, in particolare nei luoghi e contesti storici, paesaggistici e naturali, nelle aree attrezzate e nei parchi della Regione rilanciando, attraverso lo sport, lo sviluppo sostenibile del territorio e il rafforzamento di collaborazioni istituzionali, in particolare sui progetti centri Coni, quali Educamp, oltre alla partecipazione della rappresentativa regionale alle fasi finali dei Trofei Coni.

La Regione Emilia-Romagna esprime parere favorevole al Contratto di Sviluppo di Ducati focalizzato su innovazione tecnologica e ampliamento della gamma prodotti

Un piano strategico pluriennale fortemente orientato all’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di consolidare la posizione da protagonista del mercato motociclistico e ampliare una gamma di prodotti sempre più all’avanguardia.

Ducati Motor Holding Spa ha illustrato il proprio programma di investimento industriale e di ricerca e sviluppo alla Regione Emilia-Romagna, che delinea un piano strategico per il quinquennio 2025-2029. Un piano che punta ad un importante investimento in attività di ricerca e sviluppo, con l’introduzione di tecnologie innovative e sostenibili e l’ampliamento della gamma prodotti, oltre che al potenziamento della capacità produttiva dello stabilimento di Borgo Panigale attraverso l’ottimizzazione degli spazi del polo produttivo. L’investimento è destinato ad avere un impatto positivo anche sull’occupazione.

Il contratto di sviluppo è stato presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, allo scopo di accedere a un contributo pubblico. La Regione è stata chiamata a esprimere un parere, in merito alla coerenza della proposta con la propria programmazione: coerente con la legge regionale sulla promozione degli investimenti e su quanto previsto dal Patto per il Lavoro e il Clima.
Il parere positivo di viale Aldo Moro è stato notificato ufficialmente a Invitalia, delegata alla procedura dal Mimit, ed è arrivato dopo la presentazione da parte dei proponenti al vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla.

“Un investimento significativo, che punta a rendere il polo produttivo di Bologna, a Borgo Panigale, un hub di livello internazionale sempre più all’avanguardia e orientato all’innovazione e alla sostenibilità – ha commentato Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega allo Sviluppo Economico. “Considero una grande opportunità che proprio nello stabilimento ‘storico’, localizzato sul nostro territorio, nel cuore della Motor Valley, si continui ad investire in ricerca e sviluppo di tecnologie innovative, con l’obiettivo di ampliare la gamma di prodotti all’avanguardia e non perdere nessuna occasione commerciale nel mondo. Questo investimento consolida e rafforza le ottime relazioni istituzionali che abbiamo con questa eccellenza italiana”.

“Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto il parere favorevole da parte dell’Emilia-Romagna al Contratto di Sviluppo presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresenta un importante riconoscimento della qualità del nostro piano strategico- ha commentato Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati-. Il progetto è incentrato sull’adozione di nuove tecnologie e processi produttivi all’avanguardia, con l’obiettivo di rafforzare la competitività globale di Ducati nel lungo periodo e creare valore per il territorio, a cui siamo legati da un profondo senso di appartenenza”.

Parchi e riserve tra le stelle, sabato prossimo a Fiorano

Sabato 9 agosto 2025, nella notte che precede il giorno dedicato a San Lorenzo, tutti con gli occhi al cielo, per osservare le stelle cadenti alla Riserva naturale delle Salse di Nirano.

Dalle 21 alle 23, presso il Centro visite di Cà Tassi, guide esperte metteranno a disposizione un telescopio per l’osservazione della volta celeste e aiuteranno i partecipanti a riconoscere i pianeti, le costellazioni estive, i miti del cielo e, con un po’ di fortuna, si potranno vedere anche le prime stelle cadenti..

L’attività idonea dagli 88 anni in su è gratuita ed è organizzata da Ente Parchi dell’Emilia Centrale in collaborazione con il Comune di Fiorano Modenese. Non è richiesta prenotazione.

Si consiglia una felpa, torcia e stuoia da stendere.

Per informazioni: salse.nirano@fiorano.it, 0522 343238 – 342 8677118.

Controlli straordinari della Polizia di Stato sabato a Sassuolo

Nella giornata di sabato 2 agosto, la Polizia di Stato ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio a Sassuolo, finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori, dell’immigrazione clandestina e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Il servizio, che ha visto il rinforzo del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, ha interessato in particolare il centro cittadino e la zona della stazione ferroviaria di Sassuolo e il comune di Formigine, con particolare attenzione nella frazione di Casinalbo.

Nel corso dell’attività, sono state identificate complessivamente 59 persone, di cui 11 cittadini stranieri, controllati 30 veicoli, anche con la predisposizione di 5 posti di controllo per il monitoraggio dei flussi veicolari in ingresso ed uscita dalla città.

Prezzi, Coldiretti: “Sos speculazioni sul grano”

Sos speculazioni sul grano che viene pagato agli agricoltori quasi venti euro in meno a tonnellata rispetto allo scorso anno nonostante una produzione sotto la media, con l’Ismea che ha confermato le previsioni fatte da Coldiretti e Cai – Consorzi Agrari d’Italia a inizio trebbiatura con un raccolto atteso di circa 3,7 milioni di tonnellate. Una quantità nettamente inferiore rispetto alle stime ottimistiche diffuse da industriali e realtà ad essi collegate.

La provincia di Foggia, che detiene il primato nazionale per superficie coltivata a cereali e contribuisce con circa il 20% alla produzione italiana di grano duro, è tra le aree che hanno registrato i risultati più deludenti. Le condizioni di siccità hanno infatti determinato un calo produttivo di almeno il 20% rispetto al consueto potenziale.

Nonostante risultati al di sotto delle aspettative, i prezzi pagati agli agricoltori restano bassi, con le quotazioni del grano duro che a luglio hanno perso un altro 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e 15% rispetto a Febbraio 2025 , secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea relativi alla borsa di Foggia, punto di riferimento per i prezzi dei cereali. Dall’altra parte i costi di produzione aumentano e a tali condizioni si mettono a rischio le prossime semine autunnali del grano.

A pesare è ancora una volta il fenomeno delle importazioni selvagge, con i primi quattro mesi del 2025 che hanno visto un incremento degli arrivi del 28%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate nello stesso periodo rispetto alla campagna commerciale precedente.

Si tratta di una vera e propria invasione, che conferma un trend ormai consolidato: negli ultimi anni diversi Paesi, dal Canada alla Turchia fino alla Russia, si sono alternati nell’inondare il mercato italiano di grano. Gli arrivi aumentano proprio in prossimità del periodo di raccolta nazionale, contribuendo al crollo dei prezzi.

A destare ulteriore preoccupazione è il fatto che il grano estero venga spesso coltivato utilizzando sostanze da tempo bandite in Europa. Un esempio è quello del Canada, dove il grano viene trattato in pre-raccolta con glifosato, una pratica vietata in Italia.

 

 

Alcune delle chiusure previste nei prossimi giorni su A1 e A14

Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di manutenzione delle barriere di sicurezza, dalle 00:00 alle 5:00 di mercoledì 6 agosto, sarà chiuso, per chi proviene da Milano, il ramo di immissione sul Raccordo di Casalecchio (R14), verso Ancona. In alternativa, si consiglia di uscire alla stazione di Bologna Borgo Panigale, al km 4+800 della A14 Bologna-Taranto.

Sulla A1 Milano-Napoli, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 21:00 di mercoledì 6 alle 5:00 di giovedì 7 agosto, sarà chiusa la stazione di Modena nord, in entrata e in uscita. In alternativa, si consiglia di utilizzare la stazione di Modena sud o di Reggio Emilia, situate rispettivamente al km 170+800 e al km 137+100 della stessa A1 o la stazione di Campogalliano, sulla A22 Brennero-Modena.

Sulla A14 Bologna-Taranto e sulla A13 Bologna-Padova, per consentire lavori di pavimentazione, dalle 00:00 alle 5:00 di giovedì 7 agosto, saranno adottati i seguenti provvedimenti di chiusura: Sulla A14 Bologna-Taranto, sarà chiuso il tratto compreso tra Bologna San Lazzaro e Bologna Borgo Panigale, verso la A1 Milano-Napoli.

Di conseguenza, sarà chiusa l’entrata verso la A1 delle stazioni di Bologna San Lazzaro e di Bologna Fiera. Inoltre, per chi proviene da Ancona, non saranno raggiungibili le uscite di Bologna Fiera sulla A14 e di Bologna Casalecchio sul Raccordo di Casalecchio.

In alternativa, si consigliano i seguenti itinerari:

-per chi da Ancona deve raggiungere Milano: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli, il Ramo Verde e rientrare in A14 a Bologna Borgo Panigale;

-per chi da Ancona deve raggiungere Firenze: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di Bologna San Lazzaro, percorrere la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli ed entrare sul Raccordo di Casalecchio a Bologna Casalecchio;

-per chi da Ancona deve raggiungere Padova: dopo l’uscita obbligatoria alla stazione di San Lazzaro, percorrere la Tangenziale verso Casalecchio di Reno/A1 Milano-Napoli ed entrare in A13 a Bologna Arcoveggio.

In alternativa alla chiusura dell’entrata di Bologna San Lazzaro e Bologna Fiera, si consiglia di utilizzare:

-per chi è diretto verso Padova: Bologna Arcoveggio, sulla A13 Bologna-Padova;

-per chi è diretto verso Milano: Bologna Borgo Panigale, sulla A14;

-per chi è diretto verso Firenze: Bologna Casalecchio, sul Raccordo di Casalecchio. Sulla A13 Bologna-Padova, sarà chiusa, per chi proviene da Padova, l’immissione sulla A14 Bologna-Taranto, verso la A1 Milano-Napoli. Si ricorda che, sulla stessa A13, l’uscita della stazione di Bologna Arcoveggio è chiusa, in modalità continuativa, da entrambe le provenienze, per lavori di ammodernamento delle barriere di sicurezza. Pertanto, si consiglia di immettersi in A14 verso Ancona, uscire alla stazione di Bologna Fiera, al km 15+500, percorrere la viabilità ordinaria: via Michelino e viale Europa e proseguire sulla Tangenziale di Bologna verso Casalecchio/A1 Milano-Napoli e raggiungere la stazione di Bologna Casalecchio, n direzione di Firenze. Chi è diretto verso Milano, dovrà proseguire sul Ramo Verde ed entrare in A14 alla stazione di Bologna Borgo Panigale.

 

 

# ora in onda #
...............