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Ue: l’Aceto balsamico di Modena conquista l’Igp

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aceto_balsamico_di_modena_lrgVia libera all’Aceto Balsamico di Modena a nuova Indicazione geografica europea (Igp) protetta dall’Ue contro imitazioni e falsi. Lo ha annunciato Michael Mann, portavoce della commissaria europea all’agricoltura Mariann Fischer Boel, precisando che la decisione è stata presa dal Comitato di gestione europeo e ora sono necessarie alcune settimane per trasformarla in normativa ufficiale. La decisione era attesa da tempo e garantira’ maggiore protezione al prodotto.

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Ci sono voluti ben 13 anni, ma alla fine l’Aceto balsamico di Modena ha
ottenuto l’Igp, Indicazione geografica protetta.

L’approvazione dell’Igp è avvenuta da parte del Comitato Permanente per le
Indicazioni geografiche e le Denominazioni di origine protetta che si è
tenuto sempre nella mattinata di ieri negli uffici della Commissione
europea a Bruxelles. Dopo 13 anni di attesa (la prima richiesta di
registrazione risale infatti al 1996),  questo storico prodotto di qualità
beneficierà delle tutele previste.

“Dopo tanti anni di attesa non possiamo che esprimere la nostra
soddisfazione per il risultato ottenuto – commenta la Cia Emilia Romagna –
ma ora vanno completate e attuate le intese con i produttori  di aceto per
collegare l’Igp alle produzioni viticole dell’Emilia Romagna e garantire
valore aggiunto ai viticoltori”.

Questa denominazione europea impone  inoltre regole certe per i produttori
e assicura garanzie per i consumatori. “In Emilia Romagna  – conclude la
Cia –  vengono coltivati i vitigni necessari alla produzione di mosto per
l’aceto, materia prima con caratteristiche di qualità e acidità del tutto
uniche”.

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Grande soddisfazione per il riconoscimento dell’Igp all’aceto balsamico di
Modena è stata espressa da Giovanni Battista Pasini, coordinatore del
Forum agricoltura del Pd di Modena. Il quale ha aggiunto: “E’ il
significativo riconoscimento, da parte dell’Europa, di un prodotto
d’eccellenza del nostro territorio. Dopo una lunga battaglia che ha visto
in prima fila i Consorzi, la Provincia di Modena e la Regione
Emilia-Romagna, l’aceto balsamico potrà finalmente contare su un efficace
strumento di salvaguardia contro i tentativi di imitazione e
contraffazione. Al tempo stesso – conclude Pasini – l’Igp consentirà di
valorizzare adeguatamente l’aceto balsamico di Modena con una positiva
ricaduta sulle aziende produttrici e su quelle agricole che forniscono le
uve”.

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“Siamo estremamente soddisfatti” – afferma Mauro Manfredini, Consigliere Regionale e Capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale a Modena – “per l’importante riconoscimento dell’IGP ottenuto dall’Aceto Balsamico di Modena.  Era la promessa che mi aveva fatto l’amico Luca Zaia appena nominato Ministro dell’Agricoltura e, come da tradizione leghista, la promessa è stata mantenuta.

Da molti anni” – continua Manfredini – “i nostri produttori dell’Aceto Balsamico aspettavano il riconoscimento e la tutela europea del loro prodotto ed ora, grazie alla Lega Nord, anche quest’ importante traguardo è stato raggiunto.

Il riconoscimento dell’IGP non è un mero fattore di prestigio, ma rappresenta un importante valore economico, che consentirà ai nostri produttori modenesi di migliorare la redditività, nell’interesse di tutta la collettività modenese.

Come sempre, la Lega Nord” – conclude l’esponente del Carroccio – “è in prima linea per difendere il patrimonio culturale ed agroalimentare della nostra provincia”.

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Ci sono voluti oltre 10 anni, ma alla fine l’Aceto balsamico di Modena ha ottenuto l’Igp, Indicazione geografica protetta. L’approvazione dell’Igp è avvenuta da parte del Comitato Permanente per le Indicazioni geografiche e le Denominazioni di origine protetta della Commissione europea a Bruxelles.

Finalmente questo storico prodotto di qualità beneficerà delle tutele previste – commenta la notizia Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena – L’Igp è frutto del lavoro sinergico delle istituzioni modenesi: ora il prodotto avrà maggiore protezione contro le imitazioni e i falsi, e i consumatori maggiore chiarezza. Da oggi, accanto alla DOP del Balsamico Tradizionale, la nostra città può fregiarsi di un altro riconoscimento ufficiale che attesta la qualità di un prodotto unico“.

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L’approvazione della Indicazione geografica protetta (Igp) per l’aceto balsamico di Modena da parte della Commissione Europea «è un risultato importante, che premia il nostro impegno e lo sforzo fatto in questi anni dalle istituzioni e dai consorzi di produttori. E’ un giorno di festa per il territorio modenese, che può aggiungere una nuova medaglia al già ricco patrimonio di prodotti agroalimentari con marchio europeo di tutela».

Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini esprime «piena soddisfazione per questo riconoscimento, atteso da oltre vent’anni. E’ un obiettivo al quale la Provincia, la Regione Emilia Romagna e i governi che si sono succeduti soprattutto dal 2005 ad oggi hanno lavorato con impegno, affiancando i Consorzi e supportandoli in ogni fase del procedimento (comunicato n. 639). Ricordo che la Provincia, insieme alle altre istituzioni, ha sempre sostenuto, anche a livello giudiziario, il disciplinare di produzione e l’intero percorso per arrivare alla registrazione dell’Igp. E’ la dimostrazione che, quando le istituzioni sono capaci di fare sistema, si possono ottenere buoni risultati. Adesso – aggiunge Sabattini – i produttori hanno uno strumento in più per promuovere uno dei prodotti di eccellenza di questo territorio. Le istituzioni locali continueranno a lavorare per consolidare questo risultato, a cominciare da una forte azione di difesa dell’aceto balsamico di Modena da ogni tentativo di imitazione e concorrenza sleale, fino ad arrivare alla realizzazione di accordi di filiera per sostenere questo prodotto consolidandone il radicamento territoriale».

Dal disciplinare del 2004

Con l’approvazione della Igp per l’aceto balsamico di Modena da parte del Comitato permanente per le Indicazioni geografiche e le denominazioni di origine protetta della Commissione Europea si chiude un percorso avviato oltre vent’anni fa per arrivare al riconoscimento di tutela.

Dopo diversi tentativi, nel 2004  i tre consorzi di produttori – Comitato produttori indipendenti aceto balsamico di Modena, Consorzio produzione certificata aceto balsamico modenese, Consorzio aceto balsamico di Modena – hanno inviato alla Commissione Europea la domanda di registrazione del marchio Igp per l’aceto balsamico di Modena. Nell’ottobre 2006 la Commissione Europea ha risposto però che quella indicazione non poteva essere accolta, sostanzialmente perché non era possibile dimostrare scientificamente per quale motivo solo i mosti dell’Emilia Romagna sarebbero adatti per produrre Abm; di conseguenza tale restrizione sarebbe stata in contrasto con il mercato libero. La Provincia di Modena e la Regione Emilia Romagna, insieme al ministro alle Politiche agricole De Castro, hanno cercato di trovare insieme ai consorzi una soluzione. E’ stata quindi organizzata un’audizione dei rappresentanti dei tre consorzi davanti alla Commissione Europea, la quale ha nuovamente espresso l’impossibilità di procedere sulla strada indicata. In seguito ad ulteriori approfondimenti si è giunti, il 27 novembre 2006 presso la sede della Provincia di Modena, alla firma di un documento che prevede una modifica del disciplinare presentato nel 2004, inserendo l’indicazione di sette vitigni (lambruschi, sangiovese, trebbiani, albana, ancellotta, fortana, montuni) che rappresentano la quasi totalità della produzione viticola della regione, oltre a due parametri riguardanti l’acidità totale minima e l’estratto secco minimo dei mosti, come da indicazioni della Commissione Europea.

Il 6 luglio 2007 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea la domanda di concessione del marchio Igp, al quale hanno presentato opposizione le autorità di Francia, Germania e Grecia. Il 25 giugno 2008 consorzi e istituzioni locali hanno concordato e sottoscritto, alla presenza dei rappresentati del ministero, le risposte alle opposizioni, grazie alle quali si è potuti arrivare adesso all’approvazione definitiva dell’Igp.