In Lombardia i 4 salumi emiliano-romagnoli sfideranno altri 20 prodotti di 13 regioni. In gara solo i salumi buoni, naturali, senza additivi e con una lista degli ingredienti certa e trasparente. La premiazione il 25 a Treviso in camera di commercio.
L’Emilia Romagna è l’unica regione italiana ad arrivare alla finale del IV Campionato Italiano del Salame con ben 4 prodotti. Sono il Salame stagionato di mora romagnola, di Ca’ Lumaco, prodotto a Zocca (Modena); il Salame gentile, di Antica Corte Pallavicina, di Polesine Parmense (Parma); la Salsiccia passita, ancora di Ca’ Lumaco, di Zocca; infine La Mariola, di Antica Corte Pallavicina. Andranno a sfidare nella finalissima di Brescia altri 20 finalisti di 13 regioni. Immaginate un torneo tra i migliori salami regionali: ventricina abruzzese e sopresse venete, salumi di mora romagnola e soppressate calabresi. La finale è in programma alla CastAlimenti di Brescia (via Serenissima 5). La premiazione si terrà il 25 giugno in camera di commercio di Treviso.
Questa la lista dei salumi giunti in finale:
Abruzzo
La Ventricina del Vastese prodotta da Fattorie del Tratturo, di Scerni (Chieti);
Basilicata
La Soppressata Lucana, di Associazione Agraria Aziende Cafra, di San Chirico Raparo (Potenza)
Campania
La Soppressata sannita, di Società Agricola “Di Maria”, di Circello (Benevento)
Emilia Romagna
Il Salame stagionato di mora romagnola, di Ca’ Lumaco, prodotto a Zocca (Modena); e il Salame gentile, di Antica Corte Pallavicina, di Polesine Parmense (Parma); e la Salsiccia passita, ancora di Ca’ Lumaco, di Zocca; infine La Mariola, di Antica Corte Pallavicina
Friuli Venezia Giulia
La Pitina di pecora della Valtramontina, prodotta da Macelleria Filippo Bier, a Meduno (Pordenone); e la Pitina di cervo delle Valli Pordenonesi, di Macelleria Polesel Gioacchino, di Maniago (Pordenone)
Liguria
Il “Come cent’anni fa”, un salame misto Santolcese, prodotto da Salumificio Parodi, a Sant’Olcese (Genova); e il “Salame 3 Valli”, di Anidagri, di Borzonasca (Genova)
Lombardia
Il “Salam ne la ola”, prodotto dall’azienda Berlinghetto, a Berlingo (Brescia); e il Salame Cremasco, prodotto dall’azienda Galmozzi a Ripalta Cremasca (Cremona).
Marche
Il Ciauscolo di fegato dell’azienda Calabrò Carni, di Visso (Macerata)
Molise
La Soppressata, di Antonelli Salumi, prodotta a Castel del Giudice (Isernia); e la Soppressata di Frosolone, di Macelleria “La Nostrana”, Frosolone (Isernia).
Piemonte
Il “Salame senza salnitro” e il “Salame nella rosa al nebbiolo”, prodotti da Agrisalumeria Luiset, a Ferrere (Asti)
Toscana
Il salame di cinta senese, prodotto da Fattoria il Patricino, di Castelfranco di Sopra (Arezzo)
Trentino
La Mortadela affumicata della Val di Non, di “Dal Massimo Goloso” (Trento)
Umbria
il Salame lardellato e il Mazzafegato biologici di cinta senese, prodotti dall’azienda Terre del Verde di Gualdo Tadino (Perugia);
Veneto
La Sopressa, dell’azienda agricola Dalla Valle Antonio, di Altissimo (Vicenza) e la Sopressa “Forme e Sapori”, di Matteo Refatto, di Arzignano (Vicenza).
IV Campionato Italiano del Salame
Immaginate un torneo tra i migliori salami regionali: ventricina abruzzese e sopresse venete, salumi di mora romagnola e soppressate calabresi. Il Campionato Italiano del Salame, IV edizione, è un’originale sfida tra prodotti naturali, tracciabili, senza adittivi, organizzato dall’Accademia delle 5 T, l’associazione no-profit che promuove in campo agroalimentare i valori di: Territorio, Tipicità, Tradizione, Tracciabilità e Trasparenza. E che pubblica il bimestrale “Sapori d’Italia”, diffuso in tutta Italia in edicola e in abbonamento.
In base al regolamento possono gareggiare al Campionato Italiano del Salame solo prodotti naturali: buoni, genuini, coerenti con la tradizione storica del territorio di origine, e dei quali si conoscono la lista completa degli ingredienti, la tracciabilità delle carni ed eventuali certificazioni. Esclusivamente salumi crudi, preparati artigianalmente con carni magre o grasse, macinate o tagliate a coltello e insaccate in budello o vescica naturali. Sono ammesse spezie, erbe, aromi e condimenti naturali previsti nelle ricette storiche del territorio o in ricette innovative del produttore. Sono invece esclusi dal concorso i salami contenenti additivi chimici, fatta eccezione per nitrati (in dosi nettamente inferiori ai limiti di legge), eredi di quel “salnitro” usato anche dai vecchi contadini. Sono vietati inoltre ingredienti quali: derivati del latte e zuccheri, pur naturali, utilizzati per alterare i tempi della stagionatura, accelerare le fermentazioni o trattenere acqua.
Una novità della IV edizione è che i ragazzi delle scuole alberghiere hanno fatto una ricerca sul territorio per individuare le aziende e organizzare le pre-selezioni locali.
“Il Campionato Italiano del Salame – sottolinea il presidente dell’Accademia delle 5T, Guido Stecchi – è nato con diversi obiettivi: monitorare i migliori prodotti sul mercato, scoraggiare l’uso di addittivi, formare gli addetti ai lavori, informare correttamente il consumatore e promuovere la didattica nelle scuole e negli istituti alberghieri. A questo proposito è stato realizzato un video sul salame, con la sequenza di produzione in tre diverse regioni e interviste a nutrizionisti, tecnologi alimentari e specialisti, dedicato proprio al mondo della scuola”.
Il Campionato Italiano del Salame ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, di Confcommercio Nazionale ed è organizzato con il supporto di Ascom Treviso, Camera di Commercio di Treviso, UnionCamere del Veneto, corso di laurea in Scienze Gastronomiche di Parma, corso di laurea in Cultura della Gastronomia e della Ristorazione di Castelfranco Veneto, Icif di Torino, CastAlimenti di Brescia.
Il regolamento e le informazioni sul IV Campionato Italiano del Salame sono sul sito internet Accedmia delel 5T. Un resoconto ampio e dettagliato sui salumi, i produttori e le curiosità del IV Campionato Italiano del Salame saranno pubblicate su “Sapori d’Italia”, il bimestrale dell’Accademia delle 5T.