Si è svolta venerdì 29 maggio, nella Sala Conferenze del Teatro Donizetti di Bergamo, la cerimonia della consegna della XX edizione del Premio Franco Abbiati, assegnato al termine di ogni Stagione dall’Associazione dei critici musicali italiani.
La giuria ha designato i vincitori nel corso di una riunione che si è svolta nel maggio scorso.
Angelo Foletto, critico musicale de La Repubblica e presidente della giuria, ha consegnato la medaglia e il diploma al Fidelio di Abbado – presente il Teatro di Reggio Emilia – alla Fedra di Henze, nell’ambito del Maggio Musicale Fiorentino, al direttore Roberto Abbado per la direzione d’orchestra – presente la moglie -, al regista russo Dmitrij Tcherniakov, al Quartetto Hagen, a Daniela Dessì e Vito Priante come migliori cantanti, a Filemone e Bauci di Haydn invece il premio speciale e al Festival Musicale Estense Grandezze & Meraviglie. La consegna del premio al festival modenese è stata preceduta da un breve video e da una presentazione del critico musicale de L’Unità, Paolo Petazzi che aveva il compito di motivare la scelta.
Ha sottolineato che non si premiava un’edizione di particolare importanza di una manifestazione, ma il Festival Musicale Estense in sé e questo è un evento del tutto inusuale nella storia del premio. Ha inoltre aggiunto che, considerato il grande pregio dell’iniziativa, Grandezze & Meraviglie avrebbe potuto ricevere prima il riconoscimento, ma ciò non è accaduto per una semplice mancanza di conoscenza della sua esistenza.
Il premio è stato ritirato da Enrico Bellei, direttore del Festival. La motivazione ufficiale addotta per assegnare il premio come migliore iniziativa individuata nel 2008 al Festival Musicale Estense Grandezze e Meraviglie è “per la capacità di coniugare la divulgazione dei repertori antichi e barocchi europei con la valorizzazione del patrimonio musicale estense (in particolare quello delle Raccolte Ducali) in una programmazione oramai decennale affidata a complessi di ricercata autorevolezza, inquadrata in un contesto interdisciplinare e diffusa capillarmente nel territorio”.