La campagna elettorale volge al termine ed ancora gli elettori e i cittadini di Formigine continuano a chiedersi perché il Partito della Rifondazione Comunista non è alleato con i vecchi compagni. Noi non sappiamo rispondere.
In questi ultimi anni il Partito della Rifondazione Comunista è stato accusato di non riuscire a stare nella maggioranza, dimenticando i dissesti, la crisi e il rimpasto provocati dai consiglieri del Partito di maggioranza relativa.
Eppure a Formigine il Sindaco uscente ha preso la decisione di fare a meno della sinistra senza fornire motivazioni.
Rifondazione Comunista si chiede come mai?
• Forse aver lavorato con serietà e trasparenza può aver creato al sindaco qualche difficoltà?
• Forse aver sostenuto fortemente che il castello, patrimonio culturale fondamentale per i formiginesi, diventasse il polo culturale–turistico qualificato capace di attrarre studiosi e appassionati di castelli e del medioevo può aver bloccato altri intendimenti del sindaco?
Il nostro Assessore alla cultura ed attuale candidata a sindaco della Città, Clerici Donata, ha solo fatto sua una scelta delle amministrazioni precedenti ed ha sentito il dovere istituzionale di portare avanti questa scelta credendo nel suo sviluppo futuro, attraverso opportunità culturali di vario genere: dalla mostra di arte contemporanea, alla valorizzazione della cultura locale, laica e religiosa.
• Forse è dipeso dal fatto che l’assessore si sia astenuta alla delibera che riguardava l’integrazione del bando di concessione per la caffetteria e catering.
La decisione di avere un ristorante all’interno del castello è stato deliberato anche con il voto favorevole del Partito della Rifondazione Comunista, ma l’astensione è stata determinata per alcune integrazioni al bando; a nostro avviso, si evidenziano modifiche sostanziali rispetto al primo bando pubblico, che mettono a rischio il patrimonio storico senza un vero guadagno economico, se non per il nuovo gestore e, quel che più preoccupa, per la maggior difficoltà di un controllo pubblico.
• Forse aver sostenuto il sistema turistico territoriale I.T.E.R. (Ingegno, Territorio, Emozione, Relax) ha turbato orientamenti che nulla avevano a che fare con la gestione pubblica della promozione del territorio?
• Forse aver votato in Giunta contro il piano cave o la bretella Modena–Sassuolo?
La posizione del partito della Rifondazione Comunista rispetto a questi punti programmatici, erano già noti fin dal momento della adesione all’amministrazione uscente e poi anche il rappresentante dei Verdi ha votato contro! Da tempo il Sig. Richeldi ha deciso di imparentarsi con altre forze e di spostare l’asse del centro sinistra verso il centro o meglio il centro destra.
E’ bene che gli elettori sappiano cosa andranno a scegliere votando il 6 e il 7 giugno.
Mettere fuori la sinistra significa che i valori e gli ideali della tradizione di questo paese saranno svenduti per perseguire obiettivi che nulla hanno a che vedere con i bisogni dei lavoratori, in particolare dei precari e dei disoccupati; con il rispetto del territorio e dell’ambiente; con i giovani e con le loro difficoltà a costruirsi un futuro.
Rifondazione comunista li ha da sempre sostenuti e oggi più che mai ritiene giusto ribadirlo.
Giuseppe Cassetti
Il Segretario dei Circoli di: Sassuolo, Formigine, Fiorano e Maranello