Ora che la campagna elettorale è in pieno svolgimento e le forze politiche si sono presentate alla cittadinanza con liste, coalizioni e rispettivi candidati a sindaco, è possibile fare una riflessione sull’attuale scenario politico locale e le sue contraddizioni.
L’aspetto più tangibile emerge dai numeri. Formigine, un paese di 33.000 abitanti, ha presentato 12 liste e 7 candidati a sindaco. Uno sproposito che, se da un lato convalida i principi della democrazia, dall’altro é indice di insoddisfazione politica verso un bipartitismo che non riesce a soddisfare le esigenze di tutti. Il fiorire di liste cittadine è l’espressione di questo disagio, della sfiducia che l’elettorato ripone nei partiti, incapaci di accomunare gente attorno ad una visione politica convincente, lucida e disincantata, ma anche di una perdita del senso comune.
Gli effetti negativi di tanto frazionamento sono la dispersione dei voti e la mancata individuazione di precisi obiettivi d’area da perseguire.
Un lettore attento può cogliere, all’interno di un quadro generale disordinato, le diverse sfumature delle coalizioni e scoprire chi lavora
“Pro domo sua”senza vere e proprie finalità comuni e chi collabora ad un progetto di più ampio respiro per il bene del paese.
Succede così che candidati della stessa area politica non condividano le stesse prospettive politiche distrettuali, che un candidato prometta un rimpatrio nella realtà formiginese del comando della Polizia Municipale oggi di stanza a Sassuolo e che, un presunto futuro assessore e collega auspichi, con lo stesso comune, un accorpamento per la costituzione urgente di un’ASP.
Al di fuori della realtà formiginese si giunge, per assurdo, ad utilizzare un aspetto negativo del proprio “curriculum” (la non territorialità), quale
punto di forza su cui incentrare la propria campagna elettorale.
In generale si combatte a percentuali di quote rosa e presenza giovanile, senza tenere in debito conto: preparazione, professionalità ed esperienza, veicolando dunque, un messaggio sbagliato. Non è sufficiente, infatti, essere giovani entusiasti o donne più o meno avvenenti per avere le credenziali in regola per fare attività politica Tali caratteristiche possono funzionare da corollario e certo non disturbano, ma non ne rappresentano l’essenza.
E’ necessario, invece, cercare di ricucire lo scollamento evidente fra le reali necessità delle persone e quelle delle Amministrazioni Comunali cui si chiede, in maniera sempre crescente, di allargare gli orizzonti e tener conto di obiettivi che superino i confini comunali per ridurre gli sprechi ed espandere la possibilità occupazionale.
Noi dell’Italia dei Valori di Formigine siamo così sensibili al problema della comunicazione fra cittadinanza ed istituzioni da aver chiesto di
inserire nel programma della coalizione, recentemente presentato dal candidato sindaco Franco Richeldi, l’attivazione di un servizio di
collegamento Internet, in modo da offrire la possibilità ai cittadini di assistere, da casa, alle sedute del Consiglio Comunale.
Lo scopo è quello di diffondere la cultura della partecipazione e di sensibilizzare la cittadinanza verso i problemi del paese per il raggiungimento del benessere dei più. Attraverso l’informazione ed il coinvolgimento auspichiamo il raggiungimento di una maggiore democrazia e
una più obiettiva capacità di giudizio.
Ovviamente consideriamo questo solo un primo passo per contribuire a risvegliare l’interesse della gente di Formigine verso la politica attiva,
quella che scuote le coscienze per la difesa dei diritti e aggrega per il raggiungimento di uno scopo, quella che fa discutere “la piazza” e la
rianima di persone e di ideali che solo nella comunione d’intenti possono trovare concretezza.
Renza Bigliardi
Italia dei Valori Formigine