Gentile Redazione,
dopo avervi scoperto, siete diventati una sorta di dipendenza. Vi chiederei, però al contrario delle volte precedenti, per quanto già in entrambe le occasioni io avessi firmato col mio nome, di non utilizzare il nickname bensì il mio nome per esteso.
Oltre alla ricerca del mio quarto d’ora di notorietà (per quanto l’anonimato porta il pregio che poi nessun è in grado di darti del somaro per strada), la questione è che, purtroppo, il candidato sindaco della lista con la quale parteciperò alle prossime elezioni, non crede io sia parte di questa sorta di vostro forum online, e accusandomi di eccessiva pigrizia (in verità questa è una libera traduzione del termine utilizzato), minaccia di mandarmi in giro di notte ad attaccare i manifesti elettorali, ma lui non li legge i giornali ? Girare di notte per Sassuolo ? Mi ha scambiato per un supereroe ? Non sa che altri candidati sindaci si preparano alle ronde ?
Ebbene sì, anch’io “sono sceso in campo”, credo non esista terminologia più fastidiosa, ma tutti siamo a conoscenza che è una frase che in politica porta bene (e perché porsi dei limiti ?), candidandomi con l’UDC che sostiene la candidatura a sindaco di Corrado Scalabrini.
Tuttavia Vi risparmierò qualsiasi pistolotto sui miei travagli interiori e sulla necessità della mia presenza nella politica sassolese.
Portate pazienza, ma come dicevo devo dimostrare di esserci, altrimenti potrebbero anche mettermi a distribuire volantini.
Caratterialmente preferirei scrivere qualcosa di polemico e di irriverente, per mantenerci vivi e per fare contatti (così come dettano le regole del marketing). Potrei riagganciarmi alla vicenda della società di gestione immobiliare, di cui già abbiamo avuto modo di leggere, ma credo non otterrei comunque alcuna risposta. Questo argomento sarebbe già avvicinarsi ai veri poteri economici legati alla gestione della città, ed ho il dubbio che i due candidati sindaci più accreditati siano troppo interessati a mantenere tali privilegi per accettare di parlarne liberamente.
Si dovrebbe continuare con gli abbattimenti, ma chi ha letto le puntate precedenti sa che di palazzi colorati (fortunatamente il colore del palazzo dove vivo non dà nell’occhio, altrimenti avrei iniziato a preoccuparmi), ormai preferirei non parlare.
Vorrei invece sapere se anche qualcuno di Voi ha notato come questa campagna elettorale stia mostrando un duplice aspetto, una trasformazione che avviene al calare delle prime ombre della notte, come per i nemici del famoso investigatore Nick Carter.
A nessuno saranno sfuggite la competitività, l’animosità, la durezza, a volte anche l’astio che contraddistingue le attività elettorali diurne quali dibattiti, interviste, interventi on-line, ipotetiche sfide pubbliche e minacce di chiamate in giudizio.
Poi, come detto, sul calare della sera, assieme alla noia per queste vicende, entrano in gioco i dopolavoristi della politica, nel massimo rispetto che tale appellativo necessita. Coloro i quali, per passione, per curiosità, o perché non hanno saputo dire di no ad un amico, si trovano ad affrontare questa campagna elettorale e magari anche una candidatura (avete visto le liste saremo quasi in 500).
E lì i toni si abbassano, ci si addolcisce. A cena si scopre che l’amico si candida nella lista avversaria, non si capisce come sia possibile, ma ci si scola lo stesso un paio di bottiglie di lambrusco, e tutti parlano di politica, e si scherniscono della propria candidatura, con frasi tipo “…sai me lo hanno chiesto… ma non ci tengo, l’importante è che sia eletto qualcuno di serio, la mia carriera finirà il giorno delle elezioni”. Sembra tutti diventino più buoni. Un paio di sere fa ho assistito ad un incontro in gelateria tra due diversi candidati sindaci, i quali, forse rin.citrulliti da questa atmosfera notturna, si proponevano la condivisione dello stesso “negozio” elettorale.
E la mattina dopo, ancora accuse su quello che si sarebbe dovuto fare e non si è fatto, o rivendicazioni su quello che è stato fatto lottando contro tutti (magari qualche lustro fa), il più delle volte parlando al passato. Poi è nuovamente sera, e di nuovo si comincia a vedere cosa c’è da fare (cartelloni, volantini, foto, incontri), rubando ore al proprio sonno, con la certezza di essere assolutamente dalla parte della ragione, e decisi a non fare alcuno sconto sulle proprie convinzioni.
Mi sembra quasi che di giorno si segua una regola dell’apparire, che poi forse anche causa la stanchezza, lascia spazio all’essere. Non ci sono dubbi che io preferisco quest’ultima.
Chissà cosa resterà di noi dopolavoristi allo scoccare dell’8 giugno, se prevarrà la soddisfazione di avere lavorato per la propria città, o se i sentimenti di gioia e tristezza saranno legati unicamente al risultato elettorale.
Se la delusione per non essere riusciti a fare eleggere nessuno della propria lista si trasformerà in disappunto quando poi ci si ritroverà con il proprio capolista come assessore o dirigente comunale (o assunto dalla società di gestione immobiliare), e si scoprirà di essere stati in qualche modo strumentali alle strategie di questi “marpioni” della politica locale.
Ma la politica, soprattutto quella locale, è qualcosa di concreto, che si scontra con i problemi di tutti i giorni. Ed è per questo che, giustamente, sono stati inventati i programmi elettorali, tutti vogliamo sapere dove andremo a parare, prima di affidare il nostro voto.
E qui iniziano i primi sorrisi, perché alla base di alcuni dei litigi “diurni”, ci sono le reciproche accuse di scopiazzamento (?). Ed effettivamente è vero, leggendoli sembrano più o meno tutti uguali.
Non potrebbe essere diversamente. I problemi di Sassuolo li conosciamo tutti, e soprattutto si conoscono le paure dei suoi abitanti, per cui si sa bene dove puntare il dito.
Avanti quindi, tutti d’accordo, si potenzierà sostanziosamente la polizia municipale soprattutto nelle ore notturne, si aboliranno i parcheggi a pagamento, verranno potenziate le infrastrutture (tra cui ancora i marciapiedi), si faranno sconti sulla TOSAP, e verranno dati sostanziosi aiuti ai cassaintegrati. Qualche candidato sindaco, direi per inesperienza, si è lasciato andare e (proprio da queste pagine online) ha inserito anche il ritorno (?) del turismo a Sassuolo. Effettivamente parlare di ritorno del turismo laddove abbiamo avuto sempre e solo un unico albergo, è eccessivo, ma non togliamoci neppure questa opportunità, magari sarà un modo per riconvertire qualche struttura privata colpita dalla crisi, quindi ben venga (assieme a qualche procace ragazza nordica e per par condicio qualche giovane muscoloso).
Al riguardo, io sento il dovere di porre come secondo punto del mio personale programma, il reperimento dei fondi per finanziare tutte queste opportunità, soprattutto adesso che a livello nazionale hanno deciso di ridurre più o meno del 70/80% gli introiti dell’ICI.
E pertanto se mi sarà data la possibilità di sedere, anzi quando siederò (perché in campagna elettorale bisogna dimostrarsi sicuri), in Consiglio Comunale proporrò che venga coniata una nuova moneta locale, che chiameremo il “Sassolino”, vedremo se da utilizzare con un carta di credito o con le banconote del monopoli. Andate quindi a cercare nelle soffitte il vostro futuro economico.
Comunque, come tutti sanno, l’importante è la salute, soprattutto quella dei nostri futuri consiglieri. Avrete sicuramente notato nell’ultimo mandato quante delibere sono state approvate con maggioranze di 12, 13 consiglieri su un totale di 31. E allora, poiché noi si è mai sentito parlare del voto di scambio, e non si può pensare che gente piena di certezze in campagna elettorale accetti di astenersi su qualche ordine del giorno, non resta che attribuire tale fenomeno a frequenti stati di indisposizione, e mi verrebbe da dire soprattutto nelle fila della precedente minoranza all’opposizione.
Ed è per questo che come primo punto del mio personale programma se verrò eletto, anzi quando verrò eletto, chiederò che ogni consigliere si sottoponga periodicamente ad una vaccinazione antiinfluenzale. Gli appartenenti alla mia lista hanno già dato tutti il loro assenso al riguardo.
Rimane il problema a chi consegnare il proprio voto.
Al riguardo sono sereno. Infatti, avrete intuito, io la mia collocazione l’ho già trovata all’interno di un gruppo con cui condivido valori e formazione di provenienza, che sono bene esplicitati nel simbolo che ci rappresenta. Non conosco bene le origini anagrafiche di tutti, ma questo è un dettaglio di ognuno che non credo sia sintomo di buon senso o voglia di fare.
Tranquilli non vi tedierò sulla bontà della mia scelta, ma siamo in campagna elettorale e quindi concedetemelo, sfruttando un tormentone televisivo: VOTATEMI, VOTATEMI, VOTATEMI.
Poi se non vi ho convinto, pazienza, siate generosi però, datemi una mano leggendo e rileggendo questo articolo, vi prego.
Se raggiungerò un certo numero di contatti il mio candidato sindaco mi consentirà di girare una sera intera con la Sua macchina pubblicitaria, quella con la Sua foto e le scritte in latino. Questo sì che mi piacerebbe altro che attaccare manifesti o distribuire volantini.
Gian Luca Guarino
Candidato per l’Unione di Centro