Home Politica Demolizione palazzo via S.Pietro 6: risposta al Sindaco di Bondi e Orienti

Demolizione palazzo via S.Pietro 6: risposta al Sindaco di Bondi e Orienti

# ora in onda #
...............




Risposta al Sindaco Pattuzzi di Giovanni Bondi ed Antonio Orienti, candidati nella lista del PdL alle elezioni per il Consiglio Comunale di Sassuolo.

“In merito alle dichiarazioni del Sindaco Pattuzzi circa l’abbattimento del Palazzo di Via San Pietro 6 vorremmo precisare quanto segue: siamo stati nella Giunta, di cui faceva parte anche un autorevole esponente del Pd oggi candidato consigliere comunale (il Sindaco non ricorda?), guidata da Renzo Sola e sostenuta dal ‘vecchio’
centro-sinistra (Dc, Psi, Psdi e Pri) dal luglio 1990 al giugno 1992, in un periodo in cui i palazzoni, oggetto della furia distruttiva del Sindaco
e della sua Giunta, c’erano già da anni ed erano abitati ‘normalmente’, senza i problemi che oggi sono presenti causa la colpevole inadeguatezza
dell’amministrazione comunale, ammantata prima da ipocrita buonismo ed ora da ancora più ipocrita severità distruttiva (qualcuno si potrebbe chiedere il perché di questa così subitanea e tempestiva inversione di tendenza, lasciando perdere magari qualche voce circa interessi bene individuabili), con un mutamento radicale degli abitanti del condominio e quindi dei relativi problemi.

Vorremmo precisare che abbiamo affrontato come Giunta, nel luglio 1991, l’emergenza dell’incendio della Campanella, provvedendo tempestivamente e ricevendo i complimenti dell’allora Vicepresidente della Provincia, Paola Manzini, e del Viceprefetto. Non abbiamo lasciato ‘maturare’ una situazione che è divenuta drammatica, con indubbia commistione di problemi legali relativi alla proprietà degli immobili (in nome della salvaguardia della proprietà privata, principio costituzionale
fondamentale e talvolta, strumentalmente, dimenticato dal Sindaco e dalla sua ‘squadra’), perché allora non c’erano affitti aleatori e convivenze numericamente strampalate.

I problemi relativi all’immigrazione ed alle
sue conseguenze sul tessuto sociale sassolese erano già all’ordine del giorno, ma il loro aggravarsi è dovuto al lassismo ed al falso buonismo dell’attuale Giunta e di quelle del sindaco Tosi; guardare indietro può essere giusto e giustificato, basta però ricordare (o farsi ricordare, perché il sindaco Pattuzzi allora non era forse troppo a conoscenza della realtà di Sassuolo) con esattezza e precisione, non un tanto al braccio.
L’ignoranza (cioè la non conoscenza di norme e fatti) non è scusabile, dice un principio del diritto ed anche della politica”.