Maggiore attenzione a lavoro, sviluppo economico e coesione sociale; Unione dei Comuni per attuare politiche distrettuali, a partire da quelle relative ai servizi alla persona. Sono le idee forti del programma che la Cisl di Sassuolo suggerisce ai candidati sindaci dei Comuni del comprensorio ceramico.
«Riconfermiamo le piattaforme avanzate da tempo a livello locale, sottolineando che non averle considerate con la dovuta attenzione è stato un errore e oggi ne stiamo tutti pagando le conseguenze – afferma Daniele Donnarumma, responsabile Cisl della zona di Sassuolo – Anziché chiederci quale sarà il nostro destino, noi crediamo che si debba costruire il nostro futuro ripartendo dal lavoro a livello locale. Le politiche territoriali e la contrattazione aziendale devono essere l’occasione per individuare soluzioni in grado di farci uscire dalla crisi e riagganciare la ripresa economica. Non dobbiamo, però, – continua Donnarumma – preoccuparci solo di economia e lavoro, ma anche di dinamiche sociali e ambientali, demografiche e culturali, istruzione e formazione, immigrazione e integrazione, casa e servizi».
Per la Cisl, insomma, è necessario parlare di qualità della vita, di vivibilità dei quartieri e delle città, di sicurezza e competitività complessiva del distretto ceramico. «La crescita della nostra comunità, infatti, non è un problema che riguarda solo le singole imprese, ma l’intero sistema territoriale. Anzi – sottolinea l’esponente della Cisl – sarà proprio il territorio a fare sempre più la differenza, nel bene e nel male. Perciò, se davvero vogliamo voltare pagina con le nuove amministrazioni che usciranno dalle elezioni del 6-7 giugno, occorre avviare un percorso politico e istituzionale finalizzato a una governance distrettuale. Per farlo occorre prima di tutto insistere sull’Unione dei Comuni e realizzare efficaci politiche nell’ottica dell’intero distretto, quindi non solo e non più nell’interesse dei singoli Comuni».
A questo proposito Donnarumma critica i Comuni per la mancata costituzione dell’Asp (azienda per i servizi alla persona) distrettuale, che avrebbe consentito di uniformare servizi come la domiciliarità, rendere più omogenee le rette e tariffe, migliorare i regolamenti di accesso, favorire la reale integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari
«Pur esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto in questi cinque anni in materia di welfare, non posso esimermi da alcune critiche agli enti locali. Il Comune di Maranello e la Regione Emilia-Romagna, tanto per non far nomi, – conclude il responsabile Cisl della zona di Sassuolo – hanno perso troppo tempo nell’affrontare i problemi del patrimonio dell’ex “Ipab Stradi”».