Se è vero che la politica ci ha abituati a vederne e digerirne di tutti i colori non ci risulta però che i formiginesi si siano mai resi esattamente conto di ciò che ha significato la decisione di Richeldi “Augusto Sindaco” di affidare, dopo due anni di mandato, le insegne imperiali della Giunta a Costantino Mufid e di abolire la carica guida di Sindaco per farla seguire a quella del Vice Sindaco Finelli.
Da quel giorno Richeldi si è trovato così con un piede a Modena ed uno a Costantinopoli, da quel giorno è iniziato il suo calvario.
Giunta e maggioranza si riunivano di tanto in tanto per avvallare le decisioni di questo o di quello e ciò che più impressiona è che lo consideravano un fatto di ordinaria amministrazione da valutare come una provvida riunificazione dell’impero dopo la divisione fattane da Costantino.
Ma la storia si ripete inesorabile e solo gli illusi credono che il domani debba sempre essere migliore, questo, almeno, doveva ricordarlo ai colleghi l’Assessore alle Politiche culturali e, piuttosto che restare muta nel suo silenzio eloquio, avrebbe dovuto ammonire l’oligarchia pericolosa che stava prendendo piede reagendo almeno alla “svendita” del castello, immagine simbolo della nostra identità.
Nulla di tutto questo.
Si consentiva così che tutto passasse sopra Formigine e che Formigine subisse decisioni di altri con l’ossequioso rispetto dovuto ad un timore riverenziale che via via diventava sempre più evidente.
Dall’appropriazione indebita del Corpo di Polizia Municipale alla trappola di Enpa e del canile, dal silenzioso assenso alle scelte immutate della ferrovia che Modena meglio per se risolverà alla fusione di Sat in Hera passando attraverso l’obbligo di portare danaro per un doveroso spirito di squadra in cui qualcuno guadagnerà perché ricordiamolo: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Così, a pochi giorni dalla fine della legislatura, Sindaco, Vice Sindaco, Giunta e maggioranza sono implosi in loro stressi facendo crollare l’impero di cartone che avevano costruito senza fondamenta.
L’ultimo Consiglio Comunale, quello del 2 aprile v.s., avrebbe dovuto significare, nell’immaginario collettivo un momento di coscienziosa maturità, con la surroga di tre consiglieri e due Assessori, per dire basta alla presupponenza e all’arroganza del passato ed invece si è rivelato un disperato colpo di coda per nascondere la malattia incurabile che li ha pervasi.
L’ignobile risposta del Sindaco alla sommessa richiesta su quanto stava accadendo avanzata dal Consigliere Levoni ed il supplemento del Vice Sindaco di discutere in Commissione un ordine del giorno da lui stesso portato in aula hanno svelato lo sbando assoluto di gente che non è più in grado di mantenere lucidità nemmeno nel loro irrazionale.
Per concludere, il nostro programma sarà chiaro e semplice perché si pone obiettivi attesi da tutti e possibili da attuare ma, per quanto sia, è evidente che mai Formigine vivrà un momento di buio e di pochezza politica come quello a cui questo centrosinistra ci ha abituati.
(I Consiglieri Comunali di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Popolari Liberali ne “Il Popolo della Libertà”)