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Mancato accordo sulla procedura di mobilità Emilceramica

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Ieri, presso la sede della regione Emilia Romagna è stato sancito il mancato accordo sulla procedura di mobilità riguardante i 116 lavoratori
dello stabilimento di Solignano di Emilceramica.


L’assessore regionale Campagnoli, alla luce del confronto svoltosi, ha presentato alle parti una proposta di accordo con i seguenti contenuti:
· ritiro da parte di Emilceramica della procedura di licenziamento per i 116 dipendenti;
· attivazione di un piano di riorganizzazione comprendente la cessazione dell’attività produttiva dello stabilimento di Solignano;
· utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria (con definizione a livello aziendale delle modalità di svolgimento) riguardante tutti gli
stabilimenti Emilceramica per 24/36 mesi;
· apertura di una procedura di mobilità riguardante unicamente i lavoratori che raggiungano i requisiti pensionistici oppure che vi
aderiscano volontariamente;
· impegno aziendale a ricollocare i lavoratori in esubero in base ai posti di lavoro che si rendessero disponibili, in virtù dei pensionamenti e della mobilità volontaria, negli stabilimenti di Fiorano;
· verifica tra le parti (sei mesi prima della conclusione del periodo di cassa integrazione straordinaria) della situazione relativa agli eventuali esuberi residui rispetto agli iniziali 116, per dar corso ad eventuali ulteriori iniziative necessarie, ivi compreso il ricorso ad una procedura di mobilità considerando le strutture produttive che al momento della verifica stessa saranno in funzione.
La delegazione sindacale ha condiviso tali proposte mentre, da parte dell’azienda, è stata respinta l’ipotesi di mediazione istituzionale al
fine di raggiungere un accordo.
L’azienda ha formalizzato la propria immutata posizione relativamente a:
– disponibilità al ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione dell’attività solo per lo stabilimento di Solignano;
– possibilità di ridurre il numero degli esuberi di Solignano sottraendo il numero di lavoratori degli stabilimenti di Fiorano che si rendano volontari
alla collocazione in mobilità e/o raggiungano i requisiti pensionistici;
– corresponsione di un incentivo all’esodo in favore di quanti accedano alla mobilità, pari a 12.000 euro lordi.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU giudicano gravissimo e irresponsabile l’atteggiamento dell’azienda che in queste settimane ha tenuto posizioni ambigue e contraddittorie, alternando fasi in cui si coglievano apparenti disponibilità, ad altre di rigidità irragionevole, fino a giungere alla posizione assunta nel corso del confronto di ieri che ha determinato il
mancato accordo.
La delegazione sindacale ritiene che la proposta di accordo presentata al tavolo istituzionale contenga le soluzioni necessarie per giungere alla
positiva conclusione della difficile vertenza, tenendo conto delle varie posizioni espresse dalle parti, fornendo strumenti per affrontare la difficile crisi aziendale e tutelando i lavoratori.
Risulta pertanto incomprensibile e inaccettabile il rifiuto dell’impresa ad accettare la soluzione proposta al tavolo regionale, che non può essere
giustificato se non dalla volontà di avere completa mano libera nella gestione della crisi aziendale e nel voler determinare unilateralmente gli strumenti da utilizzare.
Nei prossimi giorni saranno messe in campo ulteriori iniziative di lotta a sostegno della vertenza affinché l’azienda modifichi la propria posizione di chiusura pregiudiziale e dannosa per il futuro dell’impresa e dei lavoratori.

(FEMCA CISL – FILCEM CGIL – UILCEM UIL Modena, RSU EMILCERAMICA)