Spiacenti nel constatare come Francesca Gatti, candidata sindaco per la “coalizione che, con tutta onestà e con onore, rappresenta” non conosca il significato di termini come “incoerenza” e “fanfaronate”.
Il primo, rivolto al nostro indirizzo, presupporrebbe un cambiamento d’opinione relativamente all’utilizzo futuro del castello, che in realtà non è mai avvenuto.
Infatti auspichiamo si possano trovare soluzioni alternative che abbiamo peraltro sollecitato appellandoci all’intervento di privati, non potendo fare altro al momento.
Il secondo, da noi utilizzato al vostro indirizzo, è equiparabile a smargiassate, spacconate. Termini che calzano a pennello dai quali è possibile dedurre la differente area politica d’appartenenza.
Se si aspettava delle scuse rimarrà delusa! Infatti, come potrebbe definirsi diversamente una candidata che si presenta come già certa della vittoria, che si esibisce annunciando quale sarà la sua prima ordinanza da sindaco, che ha la presunzione di anticipare le nostre scelte e ratificare i nostri accordi?
Poiché ci invita a spiegare compiutamente la nostra posizione circa la vicenda della ristorazione nel Castello, semmai ce ne fosse bisogno dacché è chiara a tutti tranne che a lei, eccola accontentata.
Noi dell’I.d.V. non rinneghiamo le nostre posizioni iniziali. Col nostro precedente articolo, intendevamo limitarci a fare una pubblica riflessione coinvolgendo la cittadinanza, così come è nostro costume in quanto esclusi dai giochi di potere, sullo stato attuale delle cose, preso atto di una situazione mutata rispetto alle priorità.
La finalità? Evitare che i cittadini rimangano abbagliati dagli specchietti per le allodole che la destra è tanto abile nel maneggiare.
Ci sentiamo talmente forti delle nostre posizioni da essere intervenuti per primi sull’argomento. Non temiamo confronto alcuno in fatto di credibilità. Il chiodo andava battuto, quando c’erano i presupposti per farlo e noi l’abbiamo fatto con incisività pur non possedendo, a differenza vostra, strumenti politici sufficienti. Oggi è insostenibile porre al vertice della scala dei valori la questione del castello. Voi, non noi, eravate all’opposizione, avevate accesso a tutti i documenti e ai dati necessari ad informare i cittadini e non avete saputo essere incisivi nello stimolare il loro interesse per il problema.
Troppo spesso l’opposizione dimentica che è anche a causa della loro inefficacia, per usare un eufemismo, se ora tutti sono costretti a considerare risibile il problema “ristorante nel castello oppure no” se confrontato con quelli più gravi ed impellenti che toccano direttamente la vita delle famiglie.
Vi suggeriremmo volentieri di recitare il “mea culpa!
Adesso, in un contesto di criticità, vi ricordate del nostro “no” e vorreste avvalervene a nostro danno spacciando, la nostra preoccupazione per la gestione futura di questa crisi, come opportunismo politico. Vergogna! Non ci troverete impreparati e se battaglia deve essere che sia!
Ci contestualizzi meglio, la candidata, come intende risolvere la questione della riqualificazione del castello come polo culturale, poiché ci sembra che l’abbia trattata con eccessiva faciloneria.
Siamo dolenti di informarla che non avete inventato niente spendendovi nell’esibizione di un progetto culturale che prevede l’intervento, pressoché gratuito, di associazioni, circoli e gruppi artistici disposti a collaborare.
Noi non solo abbiamo valutato tali possibilità e vantiamo, al nostro interno, artisti che potrebbero rappresentare una fucina d’idee e ravvedere in ciò un’interessante opportunità, ma il problema che si pone non è riempire un contenitore vuoto, bensì metterlo a reddito. Mettiamola così, per usare un linguaggio tecnico, variando la prospettiva cambia il punto di vista!
Sfugge, alla portavoce della coalizione, i fallimentari incassi di mostre di artisti famosi, organizzate in edifici storici di città con attrattive turistiche di gran lunga superiori a quelle che Formigine è in grado di offrire.
Che la candidata sindaco si documenti meglio in merito poco ci importa. Ci interessa, invece, fare informazione, valutare insieme ai cittadini il problema in tutta onestà e trasparenza fornendo dati che fungano da termometro di una situazione la cui soluzione è ben più complessa di quella che la destra intende veicolare.
Per concludere, viene da chiedersi come mai, ad una destra così capace, non sia stato possibile attuare almeno qualcuna delle meravigliose idee che solo oggi sfodera come miracoloso antidoto agli effetti venefici di quel “boccone amaro” che, vorrebbe vedere trangugiato da altri, quando impunemente, essa stessa, ha accettato d’ingoiare per un’intera legislatura.
Italia dei Valori – Formigine