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Modena, lavoro: protocollo tra Provincia e Inail

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Creare le condizioni per un effettivo ritorno al lavoro degli invalidi, anche con la realizzazione di specifici interventi di formazione e riqualificazione professionale. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato dall’assessore al Lavoro della Provincia di Modena Gianni Cavicchioli e dal direttore Inail della sede di Modena Antonio De Filippo giovedì 12 marzo in occasione della presentazione del Rapporto annuale sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, curato dall’Azienda Usl e dall’Inail, nell’ambito del quale è stato presentato anche un approfondimento sul fenomeno infortunistico tra le lavoratrici.

Il protocollo prevede che la Provincia definisca un programma di inserimenti lavorativi degli invalidi iscritti all’elenco provinciale che si trovano in stato di disoccupazione (attualmente sono 64) sulla base dei rispettivi profili professionali e delle convenzioni da stipulare con le aziende. Una volta valutate le opportunità occupazionali, l’Inail provvederà alla progettazione personalizzata degli interventi di riqualificazione e formazione, da realizzare dagli enti accreditati in stretta collaborazione con i datori di lavoro.
Caratteristica di questi interventi sarà quella di prevedere anche percorsi con forte integrazione tra parte formativa e azienda (brevi stage e alternanza, visite guidate in impresa, incontri con testimoni aziendali e sul campo) e forte sviluppo della didattica attiva (laboratori, simulazioni lavorative e di processi reali di impresa).
Sono previste anche agevolazioni per le imprese che, inserendo invalidi, hanno necessità di adeguare i posti di lavoro all’esigenza di non avere barriere architettoniche. Al contributo previsto dall’Inail per l’abbattimento delle barriere architettoniche potrà aggiungersi, a integrazione del finanziamento, anche il contributo della Provincia utilizzando le risorse del Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili o del Fondo regionale per l’occupazione dei disabili.

In aumento gli infortuni alle donne
Ogni cento infortuni sul lavoro nel modenese, sono 28 quelli di cui sono vittime le donne. E’ il dato medio registrato nel triennio tra il 2005 e il 2007 con un andamento costante di lieve crescita (dal 27,71 al 28,68 per cento) e un valore leggermente superiore alla quota nazionale del 25 per cento ma in linea con la media regionale anche in virtù di un percentuale più alta di occupazione femminile. Il dato è emerso dall’approfondimento del Rapporto annuale sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, curato dall’Azienda Usl e dall’Inail, presentato giovedì 12 marzo nella sede della Provincia di Modena.
La fascia di età più colpita tra le donne è quella tra i 35 e i 49 anni, che conta quasi la metà delle infortunate. Rispetto al tipo di conseguenza emerge che in tutti settori, a parte la sanità, la durata media dell’inabilità temporanea è inferiore a quella degli uomini e lo stesso avviene anche per l’inabilità permanente, dove si aggiunge il settore della pubblica amministrazione. Nella media complessiva, la durata dell’inabilità è di 24 giorni per le donne rispetto ai 27 giorni degli uomini.
Il settore “Attività immobiliari” è quello nel quale si concentrano non solo il numero maggiore di infortuni femminili (477 in un anno rispetto a un totale di poco più di 3.700), ma anche il maggior numero di casi di inabilità permanente.
Gli infortuni mortali registrano invece una diminuzione e costituiscono un fenomeno che interessa prevalentemente i maschi: rispetto ai 54 infortuni mortali verificatesi nel triennio in provincia, solo quattro hanno avuto vittime donne e tutti sono incidenti stradali.
Gli infortuni in ambito domestico interessano praticamente solo le donne: 117 denunce totali tra il 2001 e il 2008, 115 quelle femminili.