Modena, come le altre stazioni intermedie della “via Emilia”, paga un grosso contributo in
termini infrastrutturali all’Alta Velocità ma tarda a vederne i vantaggi. L’attivazione della tratta AV
Milano-Bologna prevedeva nuovi collegamenti Eurostar e nuove tracce per il trasporto regionale, che ad oggi sono ben lontani dall’essere realizzati. Ancora una conferma della “politica dei due tempi” che suona come presa in giro per i cittadini e che non sarà affatto scontato sanare nei prossimi anni.
Dopo gli annunci enfatici di Trenitalia, il 14 dicembre 2008 sono state attivate le sole
infrastrutture funzionali alla vendita dei collegamenti AV Milano-Roma. Una “metropolitana d’Italia” che
per essere tale salta troppe fermate e che spesso esclude la stessa Bologna. Un costosissimo sistema AV/AC pagato dai contribuenti che, se realizzato in modo incompleto, non può garantire lo sviluppo complessivo del trasporto ferroviario. Per i treni delle ferrovie regionali che trasportano l’80% degli utenti, il Gruppo FS non intende investire risorse, rovesciando il problema su Governo e Regioni.
Questi i principali interrogativi che riguardano il bacino ferroviario modenese:
· Per il trasporto regionale, il nuovo orario conferma con difficoltà i precedenti livelli di servizio. Un incremento dei posti offerti, è stato introdotto dalla Regione con risorse proprie. Incrementi poco visibili per l’utenza per un servizio “a pioggia”, non cadenzato e che non tiene conto di coincidenze con Sassuolo e Carpi-Mantova. Mentre la Regione prosegue con il progetto “MiMuovo” all’integrazione tariffaria, l’integrazione tra i diversi vettori peggiora. Come peggiora il materiale rotabile, soggetto al progressivo invecchiamento e deterioramento.
· I collegamenti con Bologna risentono di pesanti “aumenti dei tempi di percorrenza” per le
precedenze in ingresso/uscita dalla stazione di Bologna Centrale. Maggiori tempi di percorrenza
tra Modena e Bologna inseriti in orario e che ora si attestano sui 30/40 minuti. Una
situazione di aperta soggezione alle esigenze AV che non termineranno prima del dicembre 2011,
termine previsto al completamento della nuova stazione AV di Bologna.
· Ancora peggioramenti del servizio sulla linea Modena-Carpi-Mantova, in questo caso senza
responsabilità dell’Alta Velocità. A causa della vetustà dei treni utilizzati, Trenitalia ha
deliberatamente aumentato i tempi di percorrenza della linea, in media di 5 minuti su Mantova e 10 su Verona. Le “corsette” Modena-Carpi, in un primo tempo soppresse, sono state
ripristinate con treni diesel della FER (Regione E.R.). Un servizio misto di mezzi e gestori diversi, che non può garantire agli utenti la necessaria affidabilità. Una nuova relazione diretta Bologna-Modena-Carpi e ritorno di metà pomeriggio, risulta inadeguata alle esigenze degli utenti per l’orario di collocazione e i lunghi tempi di percorrenza.
· Molto carente l’attuale situazione dei collegamenti Eurostar da Modena, addirittura peggiorati rispetto all’orario precedente. Non è stato introdotto alcun collegamento Eurostar per Milano e Torino, in particolare al mattino. Il primo Eurostar del mattino(7,34) su Napoli è stato “limitato” a Roma. L’Intercity 585 che lo sostituisce arriva a Modena già pieno e prevalentemente in ritardo.
L’EsCity 9775 da Milano per Ancona ha tempi di percorrenza più lenti degli stessi regionali!. In questi giorni, il sindacato ha annunciato la minaccia di FS di un ulteriore taglio del
30% di treni Intercity, IntercityPlus ed Espressi, già nel corso del 2009.
· La stazione di Modena sarà l’ultima a dotarsi di tabelloni luminosi e indicazioni per l’utenza. Non
è stato ancora risolto il problema dell’arrivo “differito” al binario 5 per i treni provenienti da Carpi-Mantova. Necessitano risposte concrete e rapide sui tempi di realizzazione della “messa a
modulo” della stazione, il completamento dei lavori di interconnessione con la linea AV e il nuovo ingresso della “linea storica”. Limiti infrastrutturali che ora sembrano pregiudicare il miglioramento dei collegamenti da Modena con il resto d’Italia.
Quanto sinteticamente sopra indicato è sostanzialmente noto alle Istituzioni modenesi e
riassume lo “stato dell’arte” del bacino ferroviario modenese. Un bacino che riversa ogni giorno migliaia
di utenti sulle rotaie, in particolare sulla direttrice Modena-Bologna. Un’utenza che ogni giorno compie
la scelta, non scontata, dell’uso del mezzo ferroviario. Un’utenza che, come dimostra l’esperienza
positiva della stazione di Castelfranco Emilia, non chiede altro che un’offerta di servizio efficace ed
affidabile, ad un prezzo equo.
D’intesa con Federconsumatori di Modena e al fine di meglio tutelare i cittadini modenesi, si
richiama l’attenzione delle Amministrazioni modenesi ad una presenza più incisiva sulle scelte che
riguardano il trasporto ferroviario, ora necessaria dopo il “disimpegno” di Trenitalia a sostenere gli oneri
del servizio “universale”. Un nuovo impegno finalizzato ad ottenere dalle società del Gruppo FS
certezze sui tempi per la realizzazione delle opere, le caratteristiche dei servizi futuri e il livello qualitivo
di questi servizi. Un livello di qualità che oggi per il bacino modenese, è inferiore a quanto pagato da
utenti e amministrazioni per tutte le categorie di treni, sia quelli del trasporto regionale, sia quelli della “lunga percorrenza”.