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Sassuolo: torna il progetto “Epochè”

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Anche per il 2009, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Sassuolo promuove il progetto “Epochè” – supporto alle persone e alle famiglie in periodi di forte disagio lavorativo volto alla prevenzione dell’esclusione sociale.

Obiettivo è sostenere economicamente e con la creazione di una rete di supporto, le persone che nell’arco dell’anno in corso si trovano in situazione di particolare vulnerabilità sociale, dovuto alla perdita del posto di lavoro.
“Il periodo difficile che sta attraversando la nostra economia – commenta il Vicesindaco di Sassuolo Susanna Bonettini – oltre alle naturali conseguenze economiche, rischia di portare naturali ricadute sociali per le famiglie, soprattutto quelle monoreddito.
Connesse alla perdita del lavoro, infatti, ci sono varie ricadute sul piano psicologico e socio – relazionale che possono portare a condizioni di esclusione sociale poi difficilmente rimuovibili. Il progetto Epochè – prosegue Susanna Bonettini – è rivolto soprattutto a chi è solo a portare avanti la famiglia, spesso senza legami e reti sociali di supporto significativi, si pone nell’ottica di intervenire prima che si manifestino segnali di processi che possono condurre a difficoltà maggiori. Occorre favorire processi che portino alla capacità di rispendersi, riqualificarsi ed eventualmente riorganizzare, nel periodo dell’assenza di lavoro, i propri stili di consumo e di organizzazione dei tempi”.

Si tratta della terza edizione del progetto Epochè: nel 2006, quando il bando fu di soli 2 mesi, le domande accolte furono 18; divennero 27 nel 2007 (il bando durò 6 mesi) e 51 nel 2008; per un totale di 96 domande accolte.
Possono partecipare tutti i cittadini residenti nel Comune di Sassuolo, che, al momento della domanda, siano disoccupati, abbiano perso il lavoro per cause non ascrivibili alla propria volontà, non percepiscano indennità di mobilità e non abbiano diritto alla cassa integrazione. Gli elementi innovativi del progetto sono: non solo Isee nella valutazione del disagio economico ma disagio attualizzato alla condizione attuale; viene dato rilievo anche ad altri elementi quali: l’assenza di reti familiari e la presenza di impegni di cura all’interno della famiglia; implica impegni ed atteggiamenti attivi da parte del beneficiario, forte coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che hanno collaborato alla definizione del progetto e che avranno un ruolo attivo anche attraverso verifiche periodiche.
Viene data priorità a chi ha età più elevata, alle famiglie dove vi è la possibilità di un unico reddito, dove non vi sono redditi disponibili elevati sia prima della perdita del lavoro, che nel momento presente, a chi ha più impegni di cura.
Ad ogni beneficiario del sostegno economico è proposta la partecipazione a un gruppo di sostegno. L’assegno che è stabilito nella misura di € 300 al mese, per il richiedente che ha perduto il lavoro, a cui si sommano € 120 per ogni componente nella condizione di non poter lavorare perché minorenne, disabile, o anziano, viene concesso, per ogni mese in cui permane lo stato di disoccupazione, per un massimo complessivo di 9 mesi. Per i lavoratori con più di 50 anni, il periodo di erogazione è di 12 mesi al massimo e l’importo, in caso di necessità e di assenza di altre tutele, può essere raddoppiato.
“Abbiamo ampliato il periodo di erogazione del contributo e l’importo – spiega il Vicesindaco Susanna Bonettini – proprio perché la situazione economia attuale è particolarmente grave, ma confidiamo che possa migliorare entro i primi mesi del prossimo anno”.
La compilazione delle domande può avvenire, previo appuntamento, con il supporto dei Servizi Sociali Comune di Sassuolo, ovvero dei patronati presso le organizzazioni sindacali CGIL e CISL di Sassuolo.

Il commento di Cgil, Cisl e Uil
Cgil, Cisl e Uil esprimono apprezzamento rispetto al progetto EPOCHE’ poiché è un progetto che è nato su nostra esplicita richiesta nell’anno 2006 quando la crisi era solo competitiva e non finanziaria.
Oggi confermiamo la necessità che anche gli Enti Locali devono attrezzarsi per cercare di dare alcune risposte sociali alle famiglie che perdono il reddito, fermo restando, che il progetto è un palliativo alle difficoltà e che si rivolge soprattutto a quelle famiglie a quei lavoratori e lavoratrici che non hanno ammortizzatori sociali e che rischiano l’esclusione sociale.
CGIL CISL e UIL inoltre rimarcano che in questo scenario, oggi più di ieri, occorre recuperare, riscoprire l’importanza della coesione sociale che nella storia dei distretti ha accompagnato la crescita.
Oggi siamo tutti chiamati a maggiore condivisione a maggiori responsabilità, occorre quindi, che tutti ci impegniamo alla costruzione di un nuovo patto sociale che faccia sentire tutti partecipi e che affronti i temi all’ordine del giorno, quali il rilancio dell’impresa, le coperture sociali a favore dei lavoratori, le retribuzioni, la ricerca e l’innovazione. I presupposti fondamentali da cui partire, sono la concertazione e la contrattazione e capire che in questa fase tutti gli attori devono remare nella stessa direzione e che ogni attore deve metterci qualcosa per creare le reali condizioni di rilancio e sviluppo dell’intero distretto. Le soluzioni, vanno ricercate insieme, il progetto EPOCHE’, non è una soluzione ma è un modo per evitare che le famiglie rimangano senza reddito fermo restando che il rilancio deve ripartire dal lavoro e non dagli ammortizzatori sociali, pertanto, nell’interesse complessivo del territorio, occorre ridisegnare la nostra società: maggiore sviluppo economico, più coesione sociale, meno disuguaglianze, occorre conciliare lo sviluppo con tutte le sue trasformazioni in atto evitando di disperdere un patrimonio di risorse umane e materiale che per diversi anni ci ha visto leader nel mondo. Di contro, in assenza di proposte da discutere e interventi concreti rischiamo un ridimensionamento del distretto, con conseguente perdita di posti di lavoro che avrebbe un impatto sociale pesantissimo non solo in questo territorio, ma nell’intera provincia di Modena».