L’archeologia e le nuove tecnologie. La ricerca scientifica e la divulgazione. Sono gli ingredienti di una ricetta, il “Cherchel – projetc”, che ha lo scopo di indagare la storia della città algerina Iol (odierna Cherchel) all’epoca dei Fenici, a cui si deve una straordinaria e ancora poco conosciuta civiltà del Mediterraneo.
Un terreno d’incontro tra discipline diverse. Un ponte, fatto di bit e di cavi, per collegare luoghi lontani nello spazio e nel tempo. Non poteva essere individuato strumento migliore, il web, per raccontare una cultura, quella fenicia, che in Algeria fu il crocevia di scambio e contaminazione tra i navigatori venuti da Oriente per reperire materie prime e le popolazioni numidiche locali del Nord Africa. Una complessa identità culturale di frontiera, che per di più risulta oggi dispersa nelle collezioni di diverse istituzioni del mondo, da Algeri a Parigi, da Mosca a Beirut.
“Cherchel Project” è il nome del nuovo Portale di archeologia, preludio alla realizzazione di un vero e proprio museo virtuale per la ricostruzione del patrimonio archeologico del centro fenicio. Navigandolo si troverà un’ampia sezione dedicata alla vita quotidiana che ricostruisce una casa punica e in particolare una cucina, con riferimenti precisi alla cultura materiale e agli usi e costumi dell’epoca. Spazio anche alla magia, che nel mondo antico era strettamente legata alla religione. Il frequente rinvenimento nelle tombe di amuleti e scarabei testimonia l’importanza e il prestigio che aveva la magia egiziana nel mondo fenicio. Particolare interessante, a proposito degli scarabei, rinvenuti anche nei contesti funerari algerini (ad es. nelle necropoli di Gouraya e Cherchel) è che essi condividono con le monete e i gioielli le stesse tecniche incisorie (nel sito ci sarà un link dedicato proprio all’argomento). Non mancheranno di certo le monete, conservate nei musei europei ed extraeuropei (il Cabinet des Medailles di Parigi, le collezioni numismatiche del Pushkin di Mosca e del Museo nazionale di Beirut). E, ancora, le raccolte della documentazione cartografica e fotografica relative alla città e agli scavi archeologici. Documenti importantissimi che concorreranno all’elaborazione di uno studio sulla città, nel contesto geografico ed economico del suo territorio.
“Il Portale è un’impresa innovativa – spiega Maurizio Tosi – che coniuga l’aspetto altamente scientifico con quello divulgativo. E non solo è da intendersi come un itinerario culturale virtuale in grado di valorizzare e far conoscere all’ampio pubblico l’Algeria antica, ricca di emergenze archeologiche ed artistiche, ma ricostruisce anche il duplice ruolo di Iol-Caesarea, come sede di stoccaggio di prodotti cerealicoli e minerari provenienti dall’entroterra e luogo privilegiato delle vie di penetrazione verso il sud algerino e delle rotte commerciali del Mediterraneo Occidentale. I Fenici, infatti, con il loro portato orientale, contribuirono a fare del Mare Nostrum il fulcro dei rapporti tra Oriente e Occidente, tra Sud e Nord, gettando le basi di una comunicazione interculturale nel Mediterraneo antico che oggi è di grande attualità: l’Algeria punica conserva la memoria storica di quel comune passato vitale, ricco e attuale”. E , lanciando uno sguardo al futuro “il museo virtuale non sarà una semplice raccolta di immagini – aggiunge Lorenza Ilia Manfredi – ma una rappresentazione di scenari e oggetti che potranno arricchire il contenuto informativo di una tradizionale musealizzazione anche attraverso la realizzazione di una carta archeologica del sito di Iol-Caesarea”.
Il progetto, che porta la firma dell’Istituto di Studi delle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (ISCIMA) del CNR (di cui è responsabile la dottoressa Lorenza Ilia Manfredi) e del Dipartimento di Archeologia dell’Alma Mater (diretto dal prof. Maurizio Tosi), si muove nel quadro dell’accordo triennale tra ISCIMA e Musée Nazionale des Antiquités d’Algeri, cofinanziato dal Ministero degli Esteri italiano.
A presentare il Portale web, martedì prossimo a Bologna, presso la sede del Dipartimento di Archeologia in piazza San Giovanni in Monte 3, saranno Maurizio Tosi, docente di Preistoria e Protostoria, il direttore del ISCIMA Paolo Xella, la ricercatrice del CNR Lorenza Ilia Manfredi, la ricercatrice dell’Alma Mater Maria Teresa Guaitoli. Con loro anche Naima Abdelouahab, conservatrice presso il Museo Nazionale archeologico di Algeri ed Erika Vecchietti, dottoranda presso il Dipartimento di Archeologia dell’Ateneo bolognese.
L’evento è patrocinato dall’Istituto di Studi sulle civiltà italiche del mediterraneo antico del CNR, Villa Giulia, Ascom-Bologna e dal Dipartimento di Archeologia dell’Alma Mater.