Il Burana, in risposta alle copiose e persistenti precipitazioni dell’inverno e facendosi, quando necessario, tramite nei confronti degli Enti locali per richiedere le occorrenti risorse finanziarie, ha destinato risorse in diversi comuni dell’appennino modenese per ripristinare il corretto deflusso idrico dei corsi d’acqua, specie in corrispondenza di strade e abitazioni civili a rischio di allagamento.
Sulla situazione di Montese, in particolare, il direttore del Burana Gianni Chiarelli sottolinea come diversi progetti siano in corso, accanto ad altri in attesa di appalto: “innanzitutto sono in fase di ultimazione lavori nelle frazioni di Castelluccio e Maserno per il ripristino dell’officiosità idraulica mediante la pulizia e la sistemazione dell’alveo e delle sponde dei corsi d’acqua colpiti dalle avverse condizioni meteorologiche del periodo tra fine novembre 2008 e inizio 2009. Si tratta di interventi sul Torrente Dardagnola (e affluenti minori), per ripristinarne il corretto deflusso dell’acqua evitando ristagni che ne pregiudicherebbero la stabilità delle pendici e della latistante strada provinciale ed abitazioni annesse. Sono invece in fase di appalto lavori analoghi per 35.000 €, finanziati dal Consorzio, sul Rio San Martino, sempre nel Comune di Montese. Il Rio San Martino, in località Chiozzo sarà presto oggetto anche di un ulteriore intervento richiesto dal Burana (valore dell’opera 15.000 €) e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna che prevede il ripristino e consolidamento di una briglia a traversone, nonché la pulizia di alveo e sponde”.
Il direttore Chiarelli aggiunge: “con le risorse economiche disponibili vale purtroppo più che mai lo slogan della “coperta troppo corta” che, in questo caso, è paragonabile ad un fazzoletto se rapportato alle esigenze del territorio montano: la realtà collinare e montana, infatti, è drammaticamente afflitta da una grave situazione di dissesto, che si rende ancora più evidente in periodi particolarmente piovosi come quello appena trascorso”.
Il presidente del Burana Fausto Balboni aggiunge: “continueremo a monitorare il crescente degrado per garantire la sicurezza dei cittadini che vivono nel nostro Appennino, facendoci portavoce anche presso le istituzioni locali e regionali delle reali esigenze economiche e continuando a cercare di massimizzare i benefici anche con le modeste disponibilità in nostro possesso. Per questo abbiamo fatto richiesta a Provincia e Comunità Montane di poter accedere ai finanziamenti del “Fondo di solidarietà nazionale” previsti dalla Legge 102 da destinarsi ai comuni che hanno presentato richiesta di risarcimento per riparare i danni alle infrastrutture di bonifica e alle pendici dei corsi d’acqua”.