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La Provincia di Bologna e le “ferrovie dimenticate”

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Sul tema delle cosiddette “ferrovie dimenticate” e sul ripristino della ferrovia dismessa Budrio-Medicina-Massa Lombarda, trasmettiamo il seguente intervento del vice presidente della Provincia con deleghe alla Pianificazione e ai Trasporti, Giacomo Venturi.


“In occasione della “Seconda giornata nazionale delle ferrovie dimenticate”, indetta per il primo marzo dalla associazione Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do), la Provincia di Bologna intende manifestare la
propria convinta adesione all’iniziativa. E’ certamente necessario sensibilizzare le Istituzioni interessate, ai vari livelli, affinché le
linee ferroviarie dismesse non restino testimonianze mute di una ricchezza di connessioni e di infrastrutturazioni ormai perduta. L’occasione della Giornata può perciò servire per rilanciare e promuovere il recupero al
trasporto ferroviario delle linee, dove possibile; o comunque a favorire riusi e riqualificazioni del sedime ferroviario per la mobilità ciclabile o
collettiva, escludendo in ogni caso la costruzione di strade per la motorizzata privata. Il territorio della provincia di Bologna era, almeno fino all’ultima Guerra, fortemente innervato da una rete di ferrovie e di
tramvie provinciali, di cui in parte si è persa la memoria. Certo, non sempre è possibile restituire al territorio questo tessuto
infrastrutturale; in molti casi tutto è cambiato intorno ai vecchi tracciati, ma in alcune situazioni si può tener vivo l’interesse, e lavorare per delle soluzioni di recupero.
Voglio, in questa occasione, citare per il territorio bolognese il caso della ferrovia Budrio-Medicina-Massa Lombarda ed il riuso del sedime dismesso della linea Bologna-Verona (fortunatamente il caso della ferrovia Casalecchio-Vignola non appartiene più al novero delle ferrovie dimenticate, perché, pur con grande fatica si è riusciti a restituirla, anche se ancora parzialmente, al territorio).
Per la Ferrovia Budrio-Medicina-Massa Lombarda la Provincia di Bologna nel 2003 promosse e finanziò insieme alla Provincia di Ravenna ed alla Regione Emilia-Romagna lo studio di fattibilità del ripristino della ferrovia. Ne risultò che sussistono ragioni per mantenere aperta per il futuro l’ipotesi di ripristino della linea, in particolare come estensione e rafforzamento
dell’esistente connessione tra Bologna ed il bacino ravennate.
Certo servirebbero non trascurabili risorse di investimento e di esercizio (almeno 3 milioni di euro l’anno per l’esercizio al netto degli
ammortamenti degli impianti, e 150 milioni di euro di investimento, nella ipotesi più efficace ma più costosa, per il collegamento Bologna-Budrio-Ravenna). Per questo l’attenzione sul futuro ripristino
della Budrio-Massa Lombarda significa, in questo momento, il perseguimento, insieme ai Comuni, di un condiviso obiettivo di salvaguardia della fascia di territorio attraversato, comunque da destinare alla mobilità pubblica e/o privata ciclabile.
Nel caso del sedime dismesso della linea Bologna-Verona, la Provincia ha sostenuto, nel recente Accordo di programma per la Mobilità sostenibile sottoscritto con la Regione, primi interventi di riuso del vecchio
tracciato per la mobilità ciclabili nei territori dei Comuni di San Giovanni in Persiceto e Crevalcore, con un investimento complessivo di
600.000 euro, che può essere di avvio e di stimolo ad un progetto più ampio che possa coinvolgere anche la Regione Veneto e le Province di Modena e Verona”.