Due romeni sono stati catturati per lo stupro della ragazza di 14 anni, aggredita insieme al suo fidanzatino nel parco della Caffarella a Roma il giorno di San Valentino. I due sono stati arrestati dagli agenti della Polizia della Squadra Mobile di Roma, con la collaborazione dei colleghi della Polizia romena e del commissariato Primavalle.
Il primo, A.I.L., 20 anni, è stato posto in stato di fermo questa notte a Primavalle nella capitale. Condotto in questura, ha confessato. Mentre il secondo, K.R., 36 anni, è stato catturato dopo qualche ora in un campo nomadi di Livorno ed è stato poi trasferito a Roma. Quest’ultimo è sospettato anche per lo stupro del 21 gennaio scorso a Primavalle. Il pubblico ministero Vincenzo Barba ha ipotizzato per i due romeni i reati di violenza di gruppo e rapina. Disporrà inoltre una perizia sulle tracce biologiche rilevate nel corso delle indagini.
Secondo quanto emerso entrambi i romeni avrebbero sottoposto a violenza la ragazza. Ad approfittare di lei sarebbe stato per primo il 20enne. I due romeni – ha spiegato il capo della Squadra Mobile Vittorio Rizzi – vivevano entrambi in un campo nomadi di Primavalle ed erano già stati identificati il 24 gennaio scorso, fotosegnalati nell’ambito delle indagini per lo stupro di una donna di 40 anni al Quartaccio. I due aggressori sono stati rintracciati grazie ad un lavoro di ”investigazione tradizionale”, portato avanti senza l’aiuto del supporto tecnologico, ”lavorando sullo schedario fotografico e grazie all’identikit ricostruito dalla polizia scientifica con l’aiuto delle giovani vittime, che sono state lucidissime nel lavorare con noi e con gli psicologi che ci hanno dato una grossa mano”. Dopo il riconoscimento dei suoi aggressori, la vittima della violenza sessuale, una ragazzina di 14 anni, ha detto: ”Non fatemi vedere questa foto, non la voglio vedere più questa foto”. Inoltre, ”non è da escludersi che ci sia qualche aggancio da parte di uno dei due romeni fermati anche per quanto riguarda la vicenda dello stupro di una donna di 40 anni al Quartaccio”, ha aggiunto il questore di Roma Giuseppe Caruso. I maggiori sospetti riguarderebbero il romeno di 36 anni fermato in un campo nomadi a Livorno. Come hanno riferito gli investigatori, l’uomo si era allontanato dalla capitale domenica scorsa. Nelle prossime ore la sua foto verrà mostrata anche alla vittima della violenza sessuale avvenuta a Primavalle il mese scorso.
”Lo stupro è un reato seriale – ha spiegato il capo della Squadra Mobile – ma per poter contestare i fatti ci vogliono le prove”. I due romeni hanno anche precedenti per furto e ricettazione. Come ha confermato l’ufficiale di Polizia romena presso l’Ambasciata d’Italia, il romeno arrestato a Livorno era già stato condannato in Romania per furto aggravato e aveva scontato per quella pena tre anni di reclusione dal 1999 al 2002. Il romeno di 20 anni, come ha spiegato il questore di Roma Giuseppe Caruso, nel 2008 era stato colpito da un provvedimento di espulsione che però non era stato convalidato dall’autorità giudiziaria. I due frequentavano i parchi della Capitale. ”Erano soliti andare in giro per i parchi, in questo caso a scopo di rapina”, ha spiegato il capo della Squadra Mobile. ”Il 20enne romeno – ha aggiunto – ha raccontato che avevano avvicinato la coppia per rapinarla ma che poi avevano trovato la ragazza molto carina. Da qui sarebbe nato il proposito di abusarne”. Nella tenda del giovane ”abbiamo trovato dei pantaloni dove sembrano esserci macchie ematiche che sta esaminando la polizia scientifica”. Dopo il ritrovamento di queste tracce, ha spiegato Rizzi, ”il giovane si è reso conto che non aveva possibilità di scampare all’esame biologico e ha reso una piena confessione davanti al pm Vincenzo Barba”.
Fonte: Adnkronos