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Sassuolo, Luca Caselli: “Trasferimento moschea, accordo poco convincente”

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Il trasferimento della moschea in Via Regina Pacis può essere condiviso o meno, ma di certo l’accordo tra il Sindaco e l’Associazione El Huda nasce debole per alcuni specifici motivi.

In primo luogo, tra le condizioni che il primo cittadino doveva imporre agli islamici c’era – con ogni evidenza – quella di trovare un accordo con la moschea di Via Cavour affinché anche quell’associazione fruisse dell’unico spazio di preghiera in Via Regina Pacis, insieme a El Huda.
In questo modo, al contrario, si legittima il principio che ogni comunità islamica della città possa avere una propria moschea: se domani, infatti, si presentassero altri, cosa farebbe Pattuzzi, troverebbe uno spazio di preghiera anche a loro?
In secondo luogo, dal punto di vista giuridico, ho dei dubbi sulla validità dei patti stipulati, che comunque mi riservo di valutare: se il sindaco avesse accolto l’appello – non solo mio, ma anche di parte della cittadinanza, di trattare la questione insieme alle minoranze, forse avremmo potuto dare utili indicazioni in merito.
Ammesso, poi, che sia valido, rimane il fatto che per risolvere un contratto occorre una causa ordinaria, della durata di circa 6-7 anni: e qui si spiega perché El Huda ha firmato, posto che questo contratto non vincola di certo loro, ma noi sassolesi a conservare in città ben due moschee!
Infine, mi chiedo come si possa avere fiducia in una associazione che per ben due volte ha violato non soltanto i patti, ma anche le norme dettate dal Comune.
Forse Pattuzzi avrebbe dovuto aspettare ed essere più cauto sul problema, ma ha preferito agire da solo come sempre, forse per l’approssimarsi della competizione elettorale.

Luca Caselli (PDL)
Candidato Sindaco Sassuolo