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Eluana, al Senato le mozioni sul testamento biologico

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L’aula del Senato ha iniziato la discussione delle mozioni presentate da Pdl, Pd e Idv in merito agli impegni sul disegno di legge sul testamento biologico all’esame della commissione Sanità, dopo la drammatica seduta di ieri in cui l’esame del ddl sul caso Englaro è stato interrotto poco dopo la notizia della scomparsa di Eluana.

Nella notte, il presidente del Senato Renato Schifani ha annunciato che è stata trovata una sintesi in base alla quale le opposizioni avrebbero rinunciato ad ogni ostruzionismo in cambio dell’arrivo in aula del ddl sul testamento biologico, indicando in due settimane e mezzo i tempi massimi necessari per tale approdo. Nelle mozioni di oggi vengono affermati i principi relativi al trattamento dei malati rispetto all’idratazione e all’alimentazione.”E’ sempre più urgente – si legge nella premessa alla mozione presentata dalla maggioranza al Senato – la discussione e l’approvazione di norme che garantiscano la certezza di cure idonee e di adeguata assistenza nella fase terminale dell’esistenza ovvero quando le condizioni personali non consentano di provvedere in maniera autonoma alle necessità vitali fondamentali, nella piena convinzione che nel nostro Paese nessuno debba più morire di fame e di sete”. La mozione, firmata anche dall’Udc, si conclude con l’impegno al governo “a garantire che in attesa dell’approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita, l’alimentazione e l’idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere negate da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi”. Nella mozione presentata in Aula dal Pd vi è una premessa articolata in diversi punti che esprime nel dettaglio i principi del gruppo. Si afferma in particolare che il testo del disegno di legge in discussione sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) deve contenere: ”la previsione che l’idratazione e l’alimentazione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, in quanto fisiologicamente finalizzate al sostegno vitale, non sono assimilate all’accanimento terapeutico e sono comunque e sempre garantite al paziente fino alla fine della vita, nonché la previsione che nell’ambito del principio di autodeterminazione è ammessa l’eccezionalità dei casi in cui la sospensione di nutrizione e idratazione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento”.Il documento presentato dall’Idv ricorda che Danimarca, Francia e Spagna “hanno provveduto a regolare la materia con delle normative al passo con i tempi e rispettose dei più basilari diritti all’autodeterminazione dell’individuo”, mentre anche in Germania e Inghilterra, “pur non in presenza di una normativa specifica, il principio dell’autodeterminazione dell’individuo e il diritto a non soffrire trova da tempo, senza scandalo alcuno, attuazione nella pratica e conferma nella giurisprudenza”.Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha espresso, per il governo, parere favorevole al documento della maggioranza e negativo alle mozioni Pd e Idv. Intanto, la conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso di cancellare dall’ordine del giorno di oggi dell’aula il ddl del governo sul caso Englaro, il cui esame era previsto per il pomeriggio. Alla Camera, in sostanza, torna il vecchio calendario con l’esame, alle 17, del ddl Brunetta. Nella riunione dei capigruppo, però, il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito ha impegnato i capigruppo a calendarizzare il ddl sul trattamento di fine vita dopo la sua approvazione in Senato.

Fonte: Adnkronos