Home Reggio Emilia Accordo per il metrobus Carpi-Correggio-Reggio

Accordo per il metrobus Carpi-Correggio-Reggio

# ora in onda #
...............




E’ stato siglato questa mattina in Provincia l’accordo per la progettazione di un nuovo sistema di trasporto pubblico con l’utilizzo di un mezzo innovativo, denominato metrobus Carpi-Correggio-Reggio. Si tratta di un mezzo che su ruote gommate, segue un percorso prestabilito da una traccia magnetica o luminosa e viaggia preferibilmente su una pista riservata, pur potendo circolare anche su strada.

L’intesa – che coinvolge le Province di Reggio e Modena, i Comuni di Reggio Emilia, Correggio, Carpi, Bagnolo, San Martino in Rio – si avvale del contributo economico della Regione Emilia Romagna ed ha l’obiettivo di studiare la fattibilità di un potenziamento del trasporto pubblico locale nell’area in questione, con particolare attenzione all’esigenze, oltre che dei cittadini, delle imprese della zona. Alla firma del protocollo erano presenti la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini, l’assessore alla Mobilità sostenibile Luciano Gobbi, l’assessore alle Infrastrutture Giuliano Spaggiari, l’assessore alla Mobilità del Comune di Reggio Emilia Paolo Gandolfi, l’assessore alla Viabilità Egidio Pagani della Provincia di Modena, il sindaco del Comune di Correggio Marzio Iotti, il sindaco di Bagnolo Giovanni Rossini, l’assessore all’Ambiente del Comune di San Martino in Rio Giovanni Casarini e l’assessore alla Mobilità del Comune di Carpi Carmelo Alberto D’Addese. A seguito della firma dell’intesa la Provincia di Reggio Emilia che coordinerà i lavori di progettazione, darà immediatamente l’incarico di progetto all’Act -agenzia per la mobilità di Reggio Emilia- che lavorerà congiuntamente con l’Atm di Modena.
Sulla direttrice Carpi-Correggio-Reggio ogni giorno si svolgono in media circa 20 mila spostamenti sistematici (casa-lavoro e casa-scuola).

“Questo sistema di trasporto pubblico innovativo, denominato metrobus, rappresenterà un importante tassello nell’ambito di un sistema integrato di trasporto collettivo – ha spiegato la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini – su una direttrice che è fra le principali dell’intera rete viaria della provincia. In questo modo si intende dunque perseguire un modello di mobilità sostenibile di elevata qualità e di minore impatto ambientale”.

La presidente Masini ha anche sottolineato “l’importanza di un lavoro comune fra territori limitrofi. Quando si lavora insieme in maniera sinergica, il beneficio è di tutti e soprattutto dei cittadini che vivono e lavorano in zone caratterizzate da confini più che altro amministrativi. Infatti, i tessuti economici e sociali di questi territori vedono di scambi quotidiani, in questo senso un sistema di mobilità efficiente, pensato in ottica di area vasta, è fondamentale. L’area industriale di Correggio è infatti un polo di attrazione per i territori limitrofi e occorre rispondere adeguatamente alle esigenze di mobilità di queste zone”.
Egidio Pagani, assessore alla Viabilità della Provincia di Modena, ha sottolineato come questo progetto “rappresenti una risposta positiva alla crescente domanda di mobilità. Un mezzo e un sistema di trasporto innovativi si pongono in maniera competitiva anche da un punto di vista economico sul fronte dell’offerta, potendo così rappresentare una scelta vantaggiosa. In questo modo si incentiva anche il cambiamento culturale, dall’uso del mezzo privato a quello pubblico”.
L’assessore alla Mobilità della Provincia di Reggio Emilia Luciano Gobbi ha affermato che “la firma di questa intesa è la concretizzazione di un percorso comune intrapreso già da diverso tempo dal territorio reggiano e da quello modenese”.

L’importanza di una “visione complessiva e interprovinciale nell’affrontare alcune problematiche” è stata ribadita dall’assessore alle Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia Giuliano Spaggiari.
L’assessore alla Mobilità del Comune di Reggio Emilia Paolo Gandolfi si è invece soffermato “sull’innovazione tecnologica, che rappresenta una risposta ai problemi di congestionamento del traffico attraverso l’uso di tracciati in sede propria, ma anche al problema dei costi di gestione elevati trasporto pubblico locale”. Il sindaco di Correggio Marzio Iotti ha affermato che “l’idea del metrobus nasce, da un lato, da un bisogno di mobilità e, dall’altro, da una risorsa, che in questo caso è il tracciato della ferrovia dismessa e che può essere in questo modo nuovamente valorizzata”.
Infine, l’assessore alla Mobilità del Comune di Carpi Carmelo Alberto D’Addese ha espresso l’auspicio “che questa collaborazione tra due Province possa rappresentare un messaggio che arrivi anche al Governo nazionale, affinché si decida ad investire sul trasporto pubblico locale”.
Il Protocollo, oltre a definire gli elementi su cui dovrà concentrarsi lo studio di fattibilità – che verrà effettuato dall’Agenzia locale per la Mobilità di Reggio Emilia in collaborazione con l’Agenzia locale per la Mobilità di Modena ed il possibile supporto di Fer – si pone gli obiettivo di: potenziare i sistemi di trasporto collettivo sulla direttrice in oggetto attraverso l’individuazione di un servizio di trasporto collettivo di tipologia innovativa che utilizzi anche percorsi protetti e dedicati, il miglioramento delle interconnessioni con i servizi ferroviari regionali e nazionali, il cadenzamento degli orari di servizio e la qualificazione delle fermate; verificare l’effettiva utilizzabilità del sedime dell’ex ferrovia Bagnolo-Correggio-Carpi per la realizzazione di un sistema di trasporto collettivo cadenzato, ad elevata velocità commerciale, adeguata frequenza, basso impatto ambientale, elevata capacità e comfort, interconnesso con i servizi ferroviari regionali nel Centro intermodale della mobilità (Cim) di Reggio Emilia e nella stazione di Carpi, integrato con i servizi urbani ed extraurbani di trasporto pubblico dell’area; orientare la pianificazione territoriale su tale linea di forza del trasporto pubblico locale, perseguendo l’obiettivo di concentrare i nuovi interventi urbanistici sui nodi d’interscambio della mobilità collettiva.