Riprende Giovedì 29 Gennaio, dopo la pausa Natalizia, la stagione teatrale del
Teatro Astoria di Fiorano Modenese.
La stagione che ha come titolo “della contemporaneità e dei suoi effetti”, propone
compagnie che appartengono ad un’area teatrale in fermento costante ed in continuo divenire, che non sfuggono commistioni né contaminazioni con i diversi linguaggi delle arti figurative. Sul palcoscenico dell’Astoria viene ospitato un
panorama artistico variegato, differente, che colma e completa l’offerta teatrale del modenese.
Nell’appuntamento di giovedì 29, viene presentata la nuova produzione della
compagnia Pianozerotre Teatro “TRE – una storia d’amore“. Scritto da Renato
Gabrielli, uno dei più interessanti scrittori per la scena contemporanea, con la regia di Sabrina Sinatti e coprodotto dalla compagnia Lombardi/Tiezzi. Sul palcoscenico saranno gli attori Massimiliano Speziani, Attilio Nicoli Cristiani, e Alessia Giangiuliani.
“TRE – una storia d’amore” scritto partendo da uno spunto di cronaca nera (una
recente storia di cannibalismo in Germania), racconta di un professore universitario e di una giovane donna che si incontrano in un bar cittadino a metà agosto; serviti da un cameriere, i due consumano un surreale aperitivo.
Sovrapponendo in un unico flusso verbale narrazione, dialoghi e pensieri dei suoi
personaggi spettrali e grotteschi “TRE – una storia d’amore” vuol essere una fantasiosa, ma non gratuita esplorazione della libertà disperante che tutti ci imprigiona: libertà di consumare o essere consumati, di divorare o essere divorati. Come precisa il titolo, lo spettacolo evoca le alte temperature emotive di
una storia d’amore, nei suoi sviluppi più estremi. Il desiderio amoroso fonda quella perdita di sé e quel contatto con un sentimento di vuoto, che muove la vicenda sul filo di una narrazione a cavallo tra letteratura e teatro. E’ l’azione
della scrittura come coazione di un pensiero tipicamente occidentale a generare
e fagocitare al tempo stesso le sue parti più sensibili, intime ed emotive, incarnate dalle figure della storia. E come le miniature di un libro illustrato tali figure prendono carne, perfettamente iscritte su uno sfondo di immagini e parole proiettate che le ingloba, infine divorandole. Quel che in questo paesaggio di
rovine sembra restare è una fame: di senso, d’amore, di corpi nella loro pienezza. E il governo su una realtà fatta di parole e gesti diventa allora effimero come in un’eterna ebbrezza.
Inizio ore 21.15. Costo del Biglietto intero E. 12 – Ridotto E. 8