“Non viviamo in una repubblica di ayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul diritto civile”. Lo ha affermato il presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, intervenendo a ’24 Mattino’ su Radio 24, dopo le dichiarazioni del cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, sul caso di Eluana Englaro.
“Non entro in merito alle dichiarazioni del cardinal Poletto che invita i medici cattolici all’obiezione di coscienza – ha aggiunto Bresso – perché sono valutazioni religiose. Ma dico che l’obiezione di coscienza che nel nostro Paese è consentita solo per l’interruzione di gravidanza, evidentemente sarebbe rispettata anche in un caso del genere. Nessuno può essere obbligato a fare qualcosa se ritiene di non poterlo fare”.
“Se fossi un medico e mi fosse chiesto di applicare il decreto – ha detto la Bresso – lo farei, ma con la morte nel cuore. Ma penso che sia altrettanto disumano pretendere che per un tempo infinito una persona che non è più in stato di vita debba essere tenuta artificialmente in vita con lo strazio della famiglia. La morale propria comunque non deve essere mai applicata agli altri”.
Alla domanda se vi siano stati contatti con la famiglia Englaro, Bresso, che due giorni fa aveva dichiarato la disponibiltà del Piemonte ad accogliere Eluana, ha infine risposto: “C’erano stati in passato. Non posso giurare che non ci siano stati contatti ora. Ma se mai ci fossero non lo dichiareremmo”.
“Se parlo, dicendo che non ci saremmo tirati indietro di fronte a una richiesta della famiglia Englaro, lo faccio per accertata disponibilità delle nostre strutture”, ha aggiunto poi in un ‘faccia a faccia’, su Repubblica tv, con il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella.
“Non ci saremo tirati indietro, ma la decisione spetta alla famiglia – chiarisce -, che sta conducendo ancora una battaglia per avere il diritto di farlo nella propria regione di residenza”.
Per il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano “quando il cardinale Poletto richiama l’inviolabilità di ogni vita umana, qualunque sia la sua condizione, non recita la versione cattolica dell’ayatollah: sottolinea un dato di diritto naturale, constatabile da chiunque, qualunque sia la sua confessione religiosa”.
”Non è in atto una guerra di religione – osserva -, ma di civiltà della vita. E quanto la presidente Bresso dice del cardinale Poletto è obiettivamente incivile”, conclude.
Intanto, Ines Domenicali, presidente della clinica ‘La Quiete’ di Udine, è stata contattata per verificare la disponibilità della struttura ad accogliere la donna lecchese in stato vegetativo permanente da 17 anni, per eseguire il decreto che dispone l’interruzione dell’alimentazione e idratazione artificiale. “Martedì pomeriggio abbiamo ricevuto una telefonata dal sindaco di Udine – ha riferito -: ci chiedeva se fossimo disponibili ad accogliere Eluana Englaro. E noi abbiamo cominciato le verifiche per capire se è possibile ospitarla”.
Dopo la telefonata con cui il primo cittadino Furio Honsell, contattato dalla famiglia Englaro, sondava il terreno, è partito il consueto giro di verifiche “per valutare sia la fattibilità da un punto di vista tecnico sia la presenza di tutte le garanzie necessarie”, spiega Domenicali all’Adnkronos Salute. La clinica, prosegue, potrebbe sciogliere le riserve la prossima settimana.
Fonte: Adnkronos