Con l’avvio, il 14 dicembre scorso, dell’Alta velocità e la conseguente entrata in vigore del nuovo orario, i disservizi sulle tratte del Servizio
ferroviario metropolitano e i disagi per i treni dei pendolari, soprattutto in alcune linee, sono diventati purtroppo una costante. Ciò conferma,
peraltro, tutte le preoccupazioni che erano già state manifestate da più parti sul nuovo orario.
In particolare, i continui ritardi e le frequenti
soppressioni di treni stanno mettendo a dura prova le tante migliaia di cittadini della provincia che ogni giorno raggiungono il posto di lavoro o
di studio nel Capoluogo (e viceversa), già destabilizzati dalla “rivoluzione” degli orari. Del resto, col passare del tempo la situazione
non sembra affatto migliorare e stabilizzarsi in senso positivo, tanto che aumentano le proteste e in diversi casi le rinunce al servizio ferroviario
da parte degli utenti a vantaggio del negativo ritorno al trasporto privato.
In questo quadro, il vice presidente della Provincia Giacomo Venturi, ha deciso di convocare urgentemente il “Comitato per il Nodo di Bologna”, di cui è presidente. Il Comitato, istituito nel 1994, è l’organismo preposto a
vigilare sul rispetto degli impegni assunti e sulla funzionalità dei trasporti pubblici nell’area metropolitana bolognese da parte di tutti i
soggetti coinvolti. Fanno parte del Comitato, tra gli altri, i rappresentanti del ministero dei Trasporti, gli assessori ai Trasporti e alla Mobilità della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna, i dirigenti di Rete ferroviaria italiana, di Trenitalia e della Tav. La
riunione si terrà a palazzo Malvezzi nei prossimo giorni, e avrà all’ordine del giorno la valutazione della situazione venutasi a creare con l’avvio dell’Alta velocità e dei nuovi orari, e la “definizione di misure urgenti per ripristinare la funzionalità e l’efficienza del servizio ferroviario” con particolare riferimento ai treni dei pendolari.