Per effetto del contenimento dell’inflazione nel 2009 gli aumenti di spesa per l’acquisto di alimenti scenderanno di oltre un miliardo di euro e ulteriori risparmi potrebbero venire dalla riduzione della insostenibile forbice tra prezzi alla produzione e al consumo per garantire redditi adeguati agli agricoltori ed acquisti convenienti ai consumatori.
È quanto stima la Coldiretti, in riferimento alla diffusione dei dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione a dicembre, nel sottolineare che con il calo dell’inflazione possono ripartire i consumi rimasti pressoché stagnanti (+ 0,3 per cento) nel 2008 anche per effetto dell’aumento dei prezzi degli alimentari del 5,4 per cento, nettamente superiore alla media generale del 3,3 per cento.
Per ogni euro speso dai consumatori in alimenti – denuncia la Coldiretti – ben 60 centesimi sono andati alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori. Questo significa chiaramente che – precisa la Coldiretti – i prezzi sono aumentati in media di cinque volte dal campo alla tavola e che esistono dunque ampi margini da recuperare, con piu’ efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica.
Un caso eclatante è quello della pasta che fa registrare il record dell’ aumento dei prezzi nel 2008 (+ 28,3 per cento a dicembre) nonostante il prezzo del grano duro sia piu’ che dimezzato al di sotto dei valori di venti anni fa determinando una situazione drammatica nelle campagne dove – continua la Coldiretti – non si riescono a coprire i costi di produzione.
La spesa alimentare delle famiglie è pari in media – precisa la Coldiretti – a 466 euro al mese destinati nell’ordine principalmente all’acquisto di carne per 107 euro, di frutta e ortaggi per 84 euro, di pane e pasta per 79 euro e di latte, uova e formaggi per 62 euro, pesce per 42 euro, zucchero, dolci e caffè per 32 euro, bevande per 42 euro e 18 euro per oli e grassi.
Le vendite – continua la Coldiretti – sono calate nei negozi al dettaglio specializzati e stabili negli ipermercati, mentre crescono esclusivamente, fatta eccezione degli hard discount, i mercati rionali, le bancarelle e soprattutto gli acquisti diretti dai produttori. Un vero e proprio boom con un aumento dell’8 per cento nel valore delle vendite che hanno toccato i 2,7 miliardi di euro, giustificato dal fatto che secondo l’Indagine Coldiretti/Swg per la grande maggioranza degli italiani (48 per cento) gli aumenti dei prezzi sono imputabili ai passaggi intermedi dal produttore al consumatore, ma sotto accusa sono i ricarichi commerciali e le speculazioni.
STRUTTURA DEI CONSUMI ALIMENTARI DELLE FAMIGLIE EURO/MESE
– Carne 107 euro
– Pane, pasta e trasformati di cereali 79 euro
– Latte, formaggi e uova 62 euro
– Ortaggi, frutta e patate 84 euro
– Pesce 42 euro
– Zucchero, dolciari e caffè 32 euro
– Bevande 42 euro
– Oli e grassi 18 euro
In totale 466 euro
Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Istat