Influenza di Capodanno per quasi 180mila italiani, costretti a un brindisi sottotono dall’infezione australiana. Secondo quanto emerge dai dati del servizio di sorveglianza Influnet, aggiornati dall’Istituto superiore di sanità, nella prima settimana del 2009 la curva epidemica ha segnato infatti un deciso rialzo, raggiungendo un’incidenza pari a 2,98 casi ogni mille assisititi (per un totale di 175.820 connazionali malati), simile a quella registrata nella stagione 2004-2005 caratterizzata da una particolare virulenza.
Colpiti dal ‘mal d’inverno’ sono soprattutto i bimbi da zero a 4 anni, con un’incidenza pari a 6,70 casi ogni mille assistiti.
“Tutto come da previsioni”, commenta all’Adnkronos Salute il virologo dell’università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco.Il virologo si dice convinto che “con la riapertura delle scuole l’epidemia si diffonderà ulteriormente, per toccare il suo picco entro le prossime 3-4 settimane”. Dunque tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Ma accanto all’Australiana galoppano anche i virus parainfluenzali, con numeri “almeno 5 volte superiori” rispetto ai quelli segnati finora dall’influenza ‘doc’: “Gli italiani gia’ colpiti dalle cosiddette infezioni ‘cugine’ sono almeno 2-2,5 milioni – calcola l’esperto – con complicanze nei soggetti più fragili”. Sul podio delle regioni più ‘influenzate’ svetta la Valle d’Aosta (7,05 casi per mille assistiti), seguita da Umbria (6,65) e Lazio (5,69).
Fonte: Adnkronos