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Giovanardi (Gruppo Misto) sulla messa in liquidazione di Iris Ceramiche

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Le previsioni annunciate di un 2009 terrificante sotto il profilo occupazionale si sono concretizzate oggi con l’annuncio della chiusura degli stabilimenti del gruppo IRIS Ceramica.
Non è mistero che il settore ceramico è in forte crisi ormai da un paio d’anni, prima per la crescente competitività dei mercati asiatici e di paesi emergenti, poi per la crisi finanziaria partita dagli Stati Uniti d’America che ha generato, in tutti i settori industriali mondiali, quell’effetto domino che ha letteralmente sconvolto l’intero pianeta, mettendo in ginocchio intere nazioni.


Era prevedibile che la crisi si sarebbe abbattuta pesantemente anche sul nostro comparto ceramico e non a caso la scelta simultanea del ricorso alla cassa integrazione per oltre settanta aziende ne è stata la prova. Senza voler essere profeti credo che l’allarme occupazionale in qualche modo lo avevamo previsto quando, io e il consigliere Cardone del Gruppo Misto, abbiamo presentato nel novembre scorso, la richiesta di un Consiglio Comunale aperto a tutti i Comuni del distretto Ceramico e alle parti Sociali per incominciare a predisporre azioni comuni. Da allora non vi è stata alcuna risposta, nonostante abbiamo più volte sollecitato l’incontro.
Certo è che la scelta che è stata fatta da Iris Ceramica di chiudere tutti gli stabilimenti del gruppo e con essi i quasi ottocento dipendenti a casa, senza contare l’indotto che le ruota intorno, sono un segnale di grande preoccupazione che potrebbe creare fortissime ripercussioni negative su altre aziende del settore. Politicamente credo che la scelta di chiudere gli stabilimenti di un grande gruppo storico come Iris Ceramica , dopo avere chiesto e ottenuto un periodo di un anno di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione, e dopo avere speso parole di speranza anche in questo difficile momento, sia inaccettabile e pretestuosa e che debba essere assolutamente rivista e concordata con tutte le parti sociali e politiche. Non è affatto chiaro del perché sia stata fatta questa scelta improvvisa, certo è che non può essere nata ieri, ma forse già pianificata dopo la partenza di Graziano Verdi da Graniti Fiandre. Come tecnico che da trent’anni lavora in questo gruppo, che ha creduto nelle scelte strategiche del Dott. Minozzi, sono come tutti i 780 dipendenti amareggiato e preoccupato per il futuro che ci attende, non comprendendone le vere ragioni.
Chi conosce il dott. Minozzi sa che è uomo di grandi capacità intuitive e che sempre ha stupito tutti per la sua lungimiranza ed il senso degli affari, e forse questa scelta anticipa i tempi di una grave crisi del settore, dove si conteranno migliaia di morti, inteso ovviamente come perdita di posti di lavoro. Certo è che avremo un inverno molto freddo, glaciale per molte famiglie che hanno entrambi i coniugi a lavorare in questi stabilimenti e che da un momento all’altro si trovano a casa, senza più un lavoro e magari con il mutuo da pagare o i figli da fare studiare.
Come Gruppo Misto ci associamo alle parole di forte preoccupazione espresse dal Sindaco Graziano Pattuzzi e ribadiamo la necessità di un incontro tra i comuni del distretto, subito!
Probabilmente siamo all’inizio di un nuovo periodo di forti tensioni sociali e di lotte sindacali come non si vedevano ormai da tanti anni. In giugno si andrà a votare, e allora chi sarà al timone della nave ,dovrà avere tanta forza per potere superare questa tempesta la cui durata nessuno conosce.

Gabriele Giovanardi
Gruppo Misto