Una vendetta per aver bruciato un’automobile. E’ questo il movente del tentato omicidio di Cristian G., il 24enne di Filadelfia (Vibo Valentia) legato e bruciato vivo a Curinga (Catanzaro) nella notte del 31 dicembre.
I carabinieri hanno arrestato tre persone che, secondo quanto si apprende, hanno ammesso le loro responsabilità. Si tratta di P.M. di 20 anni, S.A. di 34 anni ed E.C.di 20 anni. Abitano tutti a Filadelfia, centro del vibonese dove vive anche la vittima.
Poco dopo le due di notte hanno portato il giovane in macchina fino a Curinga e lì lo hanno picchiato, legato e dato alle fiamme. Dopo qualche ora un contadino che abita nelle vicinanze ha sentito i lamenti provenienti dal piazzale dove il ragazzo era stato abbandonato e ha chiamato i soccorsi e i carabinieri. La pista della vendetta era stata indicata dal padre del giovane, che aveva riferito di minacce subite dal figlio.
Attualmente Cristian Galati si trova nel reparto grandi ustionati del Policlinico di Bari con il cranio fracassato dalle bastonate e si teme ancora per la sua vita. In queste ore i medici sono intervenuti per ridurre un ematoma molto esteso alla testa, causato da un’emorragia cerebrale.
Fonte: Adnkronos