Al via la riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica
dell’Emilia-Romagna, che scenderanno da 16 a 8, mentre gli attuali confini verranno ridefiniti per renderli il più aderenti possibile a quelli dei
bacini idrografici. E’ quanto prevede il progetto di legge “Rideterminazione dei Comprensori di bonifica e riordino dei Consorzi” approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e che da gennaio 2009 passerà all’esame dell’Assemblea legislativa.
La nuova organizzazione prevede 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po, 2 comprensori per il Bacino del Fiume Reno e 1 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del
Marecchia-Conca.
Rimane invece invariato il Consorzio di bonifica di 2° grado del Canale Emilia-Romagnolo.
“Si tratta di un primo significativo intervento sui Consorzi di Bonifica – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – cui
seguirà , all’inizio del 2009, la ripresa del confronto sulla proposta di legge di riforma generale della bonifica, con l’obiettivo di arrivare ad approvarla in corso d’anno”.
“Proprio la maggiore corrispondenza con i bacini dei fiumi – ha spiegato ancora Rabboni – permetterà infatti di aumentare l’efficacia operativa dei Consorzi, mentre la riduzione del numero comporterà una riduzione dei costi. Si tratta di un altro tassello della politica di
riorganizzazione e semplificazione, già avviata per le Comunità Montane, gli Ato, le Agenzie per la Mobilità e che ci consente di dire che la
Regione fa sul serio”.
Rabboni ha espresso il proprio ringraziamento alle associazioni agricole regionali “per il contributo di merito dato e la responsabilità che si sono assunte condividendo il riordino”, ma ha anche sottolineato l’importanza “del confronto con il tavolo del’imprenditoria regionale e con Confindustria Emilia-Romagna”.
La riorganizzazione prevede che l’Assemblea legislativa nomini dal 1° settembre 2009 i consigli di amministrazione provvisori dei Consorzi ai quali spetterà il compito di adottare i nuovi Statuti e di indire le elezioni degli organi consortili. E’ previsto che in ogni Cda non
possano ricevere compenso più di 3 consiglieri, compresi il Presidente e il vicepresidente e che in sede di prima attuazione del riordino “vengano valorizzate le professionalità esistenti” anche allo scopo di corrispondere alle legittime aspettative sindacali.
Le specificità dell’impianto di Pilastresi e dei comuni bolognesi a sinistra del Reno
“Questa riorganizzazione – ha sottolineato Rabboni – nasce dalla scelta precisa di far coincidere i nuovi confini con la struttura fisica dei bacini idrografici, per rendere più funzionale l’azione stessa dei nuovi Consorzi. La legge tuttavia presta una particolare attenzione a certi
territori di confine, salvaguardandone le specificità”. E’ il caso dell’impianto idrovoro di Pilastresi che pur trovandosi in provincia di
Ferrara è gestito dal Consorzio modenese e svolge importanti funzioni soprattutto per il Comprensorio di Ferrara e che pertanto verrà gestito in forma concordata, tramite un’intesa tra il Consorzio modenese e quello ferrarese.
“E’ inoltre prevista – ha spiegato anche Rabboni – una attività concordata, anche su proposta dei singoli Comuni o della loro Associazione, tra il Consorzio modenese e quello bolognese per quanto riguarda i comuni bolognesi di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore e S.Agata, a sinistra del fiume Reno, in quanto le acque di questi comuni scolano nel fiume Panaro e quindi nel bacino del Po, anziché nel fiume Reno”.
Gli 8 Consorzi di bonifica
I 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po sono i seguenti: Comprensorio 1 in provincia di Piacenza; Comprensorio 2 in provincia di Parma; Comprensorio 3 in provincia di Reggio e in parte
dell’Appennino e della pianura modenese; Comprensorio 4 in provincia di Modena e in parte della pianura bolognese e ferrarese;
Comprensorio 8 in provincia di Ferrara rientrante nel sottobacino Po di Volano e una piccola parte della provincia di Ravenna.
Sono stati inoltre individuati: il Comprensorio 5 per il bacino idrografico del fiume Reno, quasi interamente in provincia di Bologna;
il Comprensorio 6 ancora per il bacino del Reno in provincia di Ravenna e in parte dell’Appennino bolognese tra cui Imola; il Comprensorio 7 per i
Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-Conca nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.