Arrivano le feste e con loro il classico cenone di Natale. Attenzione, però, a quanto si acquista: il rischio è quello di mangiare fino al 15 marzo cibo acquistato sotto Natale. Sono questi, infatti, gli incredibili risultati di un’inchiesta del Codacons sugli avanzi del cenone e del pranzo di Natale una volta passato Santo Stefano.
Che, visti gli sforzi in cucina, quanto si cucina a Natale venga riciclato anche a Santo Stefano, è un fatto assolutamente consigliato e normale. Ma che alcuni cibi si finiscano di mangiare il 15 marzo, ci pare francamente troppo. Anche perchè, per la nostra salute e dieta, un conto è mangiare cibi ricchi di grassi e succulenti a Natale, un conto è mangiarli da Natale all’Epifania.
Il Codacons, sulla base di un’inchiesta sugli avanzi fatta nel 2007, ha quest’anno elaborato un’interessante proiezione per calcolare quando finiremo i prodotti alimentari che abbiamo acquistato per Natale, sempre che non si modifichino le nostre abitudini di acquisto.
I risultati sono interessanti: l’ultima a morire sarà la frutta secca, che le famiglie finiranno di mangiare il 15 marzo 2009, seguita da vini e spumanti.