«Investire sul trasporto ferroviario per renderlo più competitivo, fare in modo che il treno possa essere utilizzato da un numero maggiore di passeggeri e trasportare quantità maggiori di merci, rafforzare i servizi per i pendolari». Egidio Pagani, assessore provinciale alla Mobilità, ha illustrato così gli obiettivi dell’aumento di capitale della Società ferrovie Emilia Romagna (Fer) approvato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole di Pd e Prc e quello contrario della Lega nord. Astenuta Forza Italia-Pdl.
«Obiettivi strategici di un rafforzamento della ferrovia regionale – ha aggiunto Pagani – sono anche aiutare l’economia e migliorare qualità dell’aria e sicurezza. Per raggiungerli sono necessari investimenti e una società più forte, maggiormente capitalizzata, che faccia massa critica in modo che i pendolari non debbano pagare le spese per l’attivazione della Tav, che pure resta molto positiva». Nel luglio scorso la Provincia di Modena ha deciso di non sottoscrivere l’aumento di 15 milioni del capitale sociale di Fer (che passa da 890 mila 888 euro a 15 milioni 890 mila 888 euro) rinunciando quindi al diritto di opzione spettante. L’aumento del capitale sociale è stato sottoscritto interamente dalla Regione Emilia Romagna e in questo modo la quota della Provincia di Modena, che rimane di 45 mila 190 euro, passa dal 5,07 per cento allo 0,28 per cento.
Dante Mazzi (Fi) ha motivato il voto di astensione affermando che «è importante essere presenti nella nuova società per dare attenzione alle esigenze dei cittadini. Con l’aumento di capitale si cerca di fare qualcosa di meglio e la Provincia non poteva fare di più». Più pessimista Giorgio Barbieri (Lega nord) che ha sottolineato che «la Regione detiene il 97 per cento delle quote e può smantellare la società come vuole. Mentre in tutta Europa si privatizza il sistema ferroviario noi continuiamo a inventarci società che non sappiamo gestire». Aldo Imperiale (Prc) ha replicato che «le soluzioni ai problemi non vengono dal mercato ma dalla politica, se è buona. È vero che sarà la Regione a decidere, ma dovrà rispondere a Province e Comuni non solo come soci ma come istituzioni». Per Demos Malavasi (Pd) il «potenziamento del trasporto ferroviario di merci e persone è la sfida decisiva dei prossimi anni. La decisione è quindi da accogliere positivamente ma ora dobbiamo capire quale scelta industriale verrà fatta per potenziare il trasporto regionale».