Al fianco de ‘La Stampa’ e del ‘Corriere della Sera’ dopo il duro attacco di Silvio Berlusconi ai due quotidiani. La “solidarietà ai colleghi” è arrivata dai giornalisti della Rai riuniti ad Assisi per l’XI Congresso statutario nazionale dell’Usigrai. ”Le critiche al lavoro dei giornalisti – affermano – devono essere sempre rispettose dell’indipendenza della nostra professione, e lo devono essere soprattutto quando a portarle è chi ha la responsabilità del governo del Paese”.
“L’attacco ai direttori Mieli e Anselmi – sottolineano ancora – va respinto come ogni altra ingerenza indebita della politica. Quella stessa politica che non riesce a dare le giuste risposte istituzionali, come nel caso della commissione parlamentare Rai, chiamata, in primo luogo – concludono – a decidere del futuro del servizio pubblico radiotelevisivo”. Articolo 21 annuncia una grande mobilitazione. ”Ad essere oggetto degli attacchi non sono solo i quotidiani ‘comunisti’ o affini che hanno la ‘grave colpa’ di esprimere un dissenso nei confronti di chi governa – afferma il portavoce Giuseppe Giulietti – ma addirittura il ‘Corriere’ e ‘La Stampa’ che non sono certo tacciabili di ‘simpatie bolsceviche”’.
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Come interpretare – prosegue Giulietti – le dichiarazioni di Berlusconi che invita i direttori Mieli e Anselmi a cambiare mestiere se non un editto pari a quello che aveva determinato la cacciata di Biagi, Santoro e Luttazzi? Perché anche questa ennesima esternazione parte dallo stesso identico concetto: la cancellazione di qualsiasi dissenso pur pacato espresso nei confronti suoi e del suo governo”.
”Si può essere d’accordo o meno con la posizione espressa da un quotidiano ma un presidente del Consiglio non può permettersi di invocare la defenestrazione di un direttore perché il suo quotidiano si permette di criticarlo. Per questo – conclude Giulietti – serve una grande mobilitazione. Il 10 dicembre saremo davanti a Viale Mazzini proprio per rivendicare un diritto alla libertà di informazione e di espressione che è ogni giorno più negato”.Duri commenti arrivano anche da parte politica. ”Berlusconi sta attuando un modello di regime sudamericano – rimarca il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro – Oltre ad annichilire il ruolo del Parlamento, oltre a impedire alla magistratura di svolgere le sue funzioni, oltre ad essersi impossessato della commissione di Vigilanza, oggi i quotidiani e i giornalisti che non rispondono a lui vengono attaccati e invitati ad andare in pensione. Credo che neanche Videla sia arrivato a tanto”.Oggi sul ‘Corriere’ in risposta al Cavaliere sono apparse poche righe in prima pagina, riconducibili al direttore Paolo Mieli, in sui si dice che il quotidiano continuerà ad informare come sempre ”anche se qualche volta ci è capitato e ci capiterà di dare un dispiacere al presidente del Consiglio in carica”. Il ‘Corriere della Sera’ ricorda inoltre di aver espresso, sulla vicenda Sky, il suo ”giudizio critico”, ma ”sempre con lo scrupolo di riportare compiutamente tutte le posizioni emerse in questo dibattito”.
Fonte: Adnkronos