“Tre temi caldi in materia di lavoro” in particolare salari bassi, crescita bloccata e lavoro precario. Questa sera, lunedì 1 dicembre alle 21, alla Gabella di via Roma all’interno della scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” si terrà un incontro con il Senatore Pietro Ichino, giuslavorista da sette anni sotto scorta a causa delle numerose minacce. Ichino dal 1997 è editorialista del Corriere della Sra, è stato dirigente sindacale e professore ordinario di Diritto del Lavoro all’Università Statale di Milano.
Ichino è sostenitore di una riforma dei contratti di lavoro che, in riferimento a tutti i nuovi contratti di lavoro (salvi quelli stagionali o puramente occasionali), abolisca le forme di lavoro precario e i contratti a progetto, prevedendo l’assunzione subito a tempo indeterminato come forma normale di assunzione, principale e più diffusa nei rapporti di lavoro, ma con un periodo di prova di sei mesi, poi un regime di protezione crescente con la durata del rapporto di lavoro. Propone anche una riforma della disciplina dei licenziamenti. In particolare, propone di mantenere la vecchia forma di protezione (art. 18 dello Statuto dei Lavoratori del 1970) per i licenziamenti disciplinari e contro i licenziamenti discriminatori o di rappresaglia, mentre per i licenziamenti dettati da motivi economici propone che si applichi una protezione costituita da un indennizzo crescente con l’anzianità di servizio e un’assicurazione contro la disoccupazione molto rafforzata, finanziata interamente con un contributo a carico dell’impresa, determinato secondo il criterio bonus/malus, e conseguente lievitazione del costo dell’assicurazione per l’imprenditore che ricorra più sovente al licenziamento. Sostiene che con questa riforma dei licenziamenti si realizzerebbe una sostanziale eguaglianza di opportunità per tutti i lavoratori che accedono al tessuto produttivo, con superamento dell’attuale dualismo caratteristico del mercato del lavoro italiano. Alle aziende con meno di 15 dipendenti sarebbe estesa la tutela reale e il diritto di reintegra per i casi di licenziamento disciplinare, discriminatorio e di rappresaglia; nelle aziende che hanno più di 15 dipendenti verrebbe invece applicato il nuovo meccanismo di tutela ispirato ai principi della flexicurity per i licenziamenti dettati da motivo economico od organizzativo. Ichino sostiene anche lo spostamento del baricentro della concertazione collettiva dagli accordi nazionali alla contrattazione di secondo livello nelle aziende. Tra il 2006 e il 2008 è stato protagonista di una forte iniziativa volta a correggere le inefficienze delle amministrazioni pubbliche italiane, centrata sugli obbiettivi della trasparenza totale (accessibilità in rete di tutti i dati relativi al funzionamento di ciascuna amministrazione), attivazione di nuclei di valutazione indipendenti in tutti i comparti, introduzione della cultura della misurazione e valutazione, applicazione del metodo del benchmarking comparativo per premiare le strutture più efficienti e produttive e costringere le altre a riallinearsi. Su questa linea alla fine del 2006 è stato presentato, in entrambi i rami del Parlamento, un progetto di legge, sul quale era stata raggiunta una parziale convergenza tra maggioranza e opposizione, prima dello scioglimento delle Camere. Su questa stessa linea ha predisposto, su incarico del Presidente della Regione Lazio, un progetto articolato in quattro esperimenti pilota, che lo stesso Presidente Piero Marrazzo ha presentato il 4 febbraio 2008 e sta muovendo i primi passi. Ancora su questa linea si colloca un nuovo disegno di legge, aggiornato e integrato rispetto al precedente, presentato il 5 giugno 2008 da Ichino come primo firmatario, con le firme della presidenza del Gruppo PD del Senato e del coordinatore del Governo-ombra Enrico Morando, in materia di trasparenza e valutazione nelle amministrazioni pubbliche.
Per informazioni è possibile consultare il sito Scuola di etica e politica.