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Cgil Modena: le ragioni e le modalità dello sciopero generale del 12 dicembre

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La Cgil chiama a raccolta tutti i lavoratori pubblici e privati allo sciopero di 8 ore venerdì 12 dicembre 2008 contro la crisi e i
provvedimenti insufficienti del Governo e per rivendicare più lavoro, più salario, più pensioni e più diritti.


Lo sciopero di 8 ore (o dell’intera giornata) coinvolge i lavoratori di tutti i settori, fuorché il trasporto pubblico che sciopererà per 4 ore (a
fine turno) e gli addetti del servizio pubblico radiotelevisivo (Rai) e della stampa che sciopereranno il giorno prima, giovedì 11 dicembre, per garantire adeguata informazione in diretta della mobilitazione.
Sono previste manifestazioni in tutti i territori, e per l’Emilia-Romagna si svolgerà la manifestazione regionale a Bologna con cortei per le vie del centro storico sino a piazza Maggiore dove a fine mattinata si terrà il comizio conclusivo del segretario generale Cgil Guglielmo Epifani.

Da Modena e provincia la Cgil conta di portare 10.000 persone fra lavoratori e pensionati, che partiranno con 90 pullmann, 500 posti nei treni speciali in partenza da Piacenza e con mezzi propri e/o prenotazioni
ferroviarie individuali.
La Cgil di Modena sta preparandosi allo sciopero attraverso una vasta campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e fra i pensionati per spiegare le ragioni della mobilitazione e le proprie proteste per fronteggiare la
crisi.
Fra le iniziative preparatorie anche l’Attivo dei delegati e attivisti il prossimo 9 dicembre alla presenza di Guglielmo Epifani, che sarà a Modena
anche per partecipare al pomeriggio presso la fondazione Biagi all’incontro con il mondo dell’università e della scuola pubblica. Presente per l’occasione anche il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Modena e
Reggio-Emilia.

La Cgil sta inoltre avviando incontri di presentazione delle proprie proposte contro la crisi che sono alla base dello sciopero del 12 dicembre, con tutti i partiti politici e le associazioni e i movimenti giovanili
modenesi per confrontarsi sui problemi sociali che la crisi economico-finanziaria sta acutizzando anche nella nostra realtà.
Il Governo sta affrontando la crisi economica con provvedimenti che la Cgil giudica ancora insufficienti e per questo rivendica con la mobilitazione del 12 dicembre le proprie proposte.
In particolare due sono le priorità per la Cgil in questo momento: rilanciare domanda e consumi attraverso una riduzione strutturale della
pressione fiscale su salari e pensioni; affrontare l’emergenza occupazione destinata ad aggravarsi nei primi 6 mesi del 2009 e che colpirà il settore
manifatturiero ma anche i servizi e in particolare il commercio.
“Anche a Modena non c’è settore che non sia toccato dalla crisi o denunci
preoccupanti segnali di difficoltà” ha detto il segretario della Cgil Donato Pivanti stamattina in conferenza stampa. “Si registrano a oggi 1.500
iscrizioni in meno in Cassa Edili (il ché significa 1.500 posti di lavoro in meno nell’edilizia), un aumento spropositato del ricorso alla cassa
integrazione ordinaria e straordinaria in ceramica con numerose chiusure programmate dal 12 dicembre e al 12 gennaio, 1.500 metalmeccanici coinvolti in mobilità, cassa integrazione o cessazione dei contratti, settori mai prima coinvolti da crisi come l’oleodinamica, problemi in due grandi
aziende come Maserati e Ferrari con revisione dei piani di crescita e 300 precari a rischio. Calo dei lavoratori somministrati e degli avviamenti in
generale”. “La crisi – ha aggiunto Pivanti – rischia di estendersi a cascata ai settori dei servizi alle imprese come mense e pulizie, a settori qualificati come le rivendite di automobili, dove ogni giorno ci arrivano
segnalazioni di licenziamenti o mancati rinnovi contrattuali. La cosa preoccupante è che si profila l’espulsione massiccia di giovani dal mercato del lavoro in assenza di adeguati sostegni e interventi da parte del Governo”.

Con la sua piattaforma “Occupazione, redditi e investimenti. Serve un accordo per uscire dalla crisi. Le proposte della Cgil” (in allegato), la
Cgil chiede un intervento forte a sostegno dei tanti lavoratori che stanno perdendo il posto, l’estensione degli ammortizzatori sociali anche a quei lavoratori che ne sono sprovvisti (precari, interinali, piccole imprese, commercio, ecc…). Il tutto in un percorso che risponda all’emergenza, ma che sia anche parte di un percorso di riforma degli ammortizzatori sociali
da finanziare con risorse destinate alla detassazione degli straordinari (circa 1 miliardo) che in un momento di crisi si sta rivelando un provvedimento inutile.
Sul fronte del rilancio dei consumi, sono necessari interventi strutturali e non una tantum elargite occasionalmente. Si chiede la restituzione del fiscal drag già nelle tredicesime di quest’anno pari a circa 13 miliardi e
sgravi sulle retribuzioni e sulle pensioni a partire dal 2009, oltre alla necessità di detassare la tredicesima a dicembre, all’introduzione di nuovi criteri per la rivalutazione delle pensioni e l’estensione della 14° mensilità. Una manovra che complessivamente costerebbe lo 0,7% del Pil per quest’anno (pari a 13 miliardi di euro) e altrettanto per il 2009.
Fra le altre proposte che la Cgil chiede di discutere in un tavolo con il Governo e tutte le parti sociali, il rilancio degli investimenti e delle
politiche industriali, investimenti in infrastrutture immediatamente cantierabili, sostegni ai processi di risparmio ed efficienza energetica nella produzione, nei trasporti e nel civile, investimenti nella bonifica di aree industriali inquinate, interventi per l’edilizia popolare e sostegni agli affitti, ampliamento dei servizi all’infanzia e per la non autosufficienza degli anziani.
Infine, sospensione della legge Bossi-Fini per gli immigrati che perdono il lavoro per crisi aziendali evitando così la condizione di clandestinità e il rischio di espulsione. Fondamentale anche procedere alla
regolarizzazione di tutti gli immigrati già presenti sul nostro territorio che sono irregolari e alimentano il lavoro nero e sommerso.