Anche per le malattie del fegato le migliori possibilità di cura sono legate alla loro precoce individuazione. Per diagnosticare un danno epatico è sufficiente, nella maggior parte dei casi, effettuare un semplice esame del sangue: il dosaggio delle transaminasi.
Alla importanza ed efficacia di questo particolare test è dedicata la iniziativa Giornata Reggiana per la prevenzione e la cura delle Malattie del Fegato organizzata per Sabato 29 Novembre 2008 dalla Associazione per lo Studio e la Cura delle Malattie dell’Apparato Digerente (A.S.C.M.A.D.) e dalla Associazione Amici del Fegato Onlus in collaborazione con la Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova.
L’esame, effettuabile attraverso la puntura su un dito della mano, verrà eseguito gratuitamente presso il Centro Commerciale Meridiana (nell’orario 10.00-13.00 e 15.00-18.30) e, nella settimana successiva, in tutte le Farmacie che partecipano alla iniziativa di prevenzione.
Una alterazione dei valori, rivelata dal test, segnala la presenza di una patologia a carico del fegato. La successiva effettuazione di esami del sangue e di una ecografia permette di risalire alla causa della patologia e di procedere ad una specifica terapia, riducendo il rischio di complicanze.
Alle persone che presenteranno un risultato alterato del test saranno fornite istruzioni per eventuali ulteriori accertamenti presso il Reparto di Medicina III e Gastroenterologia dell’Arcispedale S. Maria Nuova.
Medici Specialisti Gastroenterologi, volontari dell’ASCMAD e dell’Associazione Amici del Fegato saranno disponibili, presso lo stand, per dare tutte le informazioni utili.
Sarà possibile, inoltre, contribuire alla ricerca sulle malattie epatiche con l’acquisto di una confezione di pasta di grano duro, offerta con il generoso contributo della Circoscrizione Centro Storico.
Ricordiamo che le malattie del fegato sono una causa frequente di ricorso alle cure mediche e la loro tempestiva individuazione consente di mettere in atto la c.d. prevenzione secondaria con la esecuzione delle cure specifiche più adeguate.
I professionisti medici sottolineano, tuttavia, che la pratica di stili di vita corretti rappresenta la più efficace forma di prevenzione poiché consente di diminuire il rischio di contrarre malattie del fegato. Si parla, in questo caso, di prevenzione primaria ed il consiglio è la riduzione del consumo di cibi grassi e di alcool. Gli specialisti segnalano che uno dei campi in cui la prevenzione primaria si rivela fondamentale è proprio la diminuzione del consumo di alcool. Negli ultimi anni, diversi studi hanno accertato che a fronte di un elevato consumo di bevande alcooliche (birra, vino, liquori) viene rilevato un proporzionale aumento del rischio di deleterie conseguenze sul fegato. Questo vale per qualsiasi soggetto, anche per coloro che hanno la convinzione di “reggere l’alcool” perché non hanno effetti immediatamente visibili.
Con riguardo alla epatite di origine virale viene confermata l’importanza di screening e vaccinazione (epatite tipo A e B).