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Fiorano: documento approvato dal Consiglio in seduta straordinaria sulla scuola

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In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dei Bambini e dei Ragazzi, il Consiglio Comunale di Fiorano Modenese si è riunito in seduta straordinaria lunedì 24 novembre 2008 presso la Sala Consiliare in Via Santa Caterina, presenti l’assessore provinciale all’istruzione Silvia Facchini, il dirigente Csa di Modena Gino Malaguti, il segretario Cgil Scuola di Modena Cinzia Cornia, il segretario Snals Scuola di Modena Giovanni Massarenti, la componente della segreteria Cisl Scuola di Modena Monica Barbolini, il presidente del Consiglio d’Istituto Scuola Secondaria di I grado Bursi Ettore Storti.

In apertura di serata è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria dello studente di Rivoli Vito Scafini, deceduto a causa del crollo del soffitto del liceo scientifico Darwin.
La serata si è conclusa con la votazione di due documenti, uno proposto dai gruppi della maggioranza e uno dal gruppo di minoranza, perché non si è trovato l’accordo. In conclusione è stato approvato il seguente documento della maggioranza:
“Proposta di riforma della Scuola primaria.
Auspici sui decreti attuativi del cosiddetto Decreto Gelmini”
Il Consiglio comunale di Fiorano Modenese,
PREMESSO che la Costituzione repubblicana afferma (art.34):
“La scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto”
VISTI
i recenti provvedimenti assunti dal Governo, in particolare il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri in data 28 agosto 2008 – che reintroduce la figura dell’insegnante unico nella scuola primaria e riduce il tempo scuola a 24 ore – e la cosiddetta manovra estiva, che taglierà nel settore scuola 7 miliardi e 800 milioni di euro in tre anni, 87mila insegnanti e 43mila unità di personale Ata;
EVIDENZIATO
come la scuola pubblica è la principale sede dell’esercizio al diritto all’istruzione (che prelude al diritto alla cittadinanza “attiva”) e luogo fondamentale dell’integrazione sociale
VALUTATO
che, se effettuati, i provvedimenti sopra citati potrebbero causare la compromissione nella scuola elementare del modulo, del tempo pieno e del tempo prolungato, andando così a modificare quei modelli didattico-organizzativi che hanno elevato i livelli di apprendimento dei bambini, ridotto le disuguaglianze sociali e consentito di accrescere il tasso di occupazione femminile
CONSIDERATO
inoltre che la conoscenza dei provvedimenti sopra richiamati hanno suscitato un ondata di forte preoccupazione nell’opinione pubblica e nel mondo della scuola, sia a livello del corpo docente, che degli studenti che delle associazioni sindacali dei lavoratori impiegati ed inoltre che vi potrebbero essere ricadute negative anche per l’Ente Locale, che potrebbe dover andare a supplire aspetti organizzativi risultanti deficitari dopo le possibili manovre suddette
RITENENDO
che la Scuola italiana necessiti di implementazioni e miglioramenti al fine di incrementare da un lato la percentuale di studenti che arrivino a conseguire la laurea dall’altro il rapporto fra qualità dell’istruzione e inserimento nel mondo del lavoro.
Che i problemi della scuola media e superiore non possono essere risolti da una contrazione della spesa annuale.
Che il sistema di studio Universitario possa essere rivisto, ma non senza verificare la disomogeneità del mondo degli Atenei per qualità dell’istruzione, costi specifici, performance ottenute, nonché la capacità di fare ricerca.
ESPRIME
Soddisfazione per il fatto che il governo, a fronte della mobilitazione di genitori, studenti e società civile, abbia presentato un nuovo testo del decreto in discussione al Senato che prevede l’accorpamento della dirigenza a partire dall’anno scolastico 2009-2010 e il dimensionamento della rete scolastica a decorrere dall’anno scolastico 2010-2011 mediante un’intesa in sede di Conferenza unificata.
APPRENDE
con piacere che , di fatto, salta per ora l’ipotesi di chiusura dei piccoli plessi
AUSPICA
quindi che il Governo, nella fase di stesura dei decreti attuativi:
1) non operi senza prima aver ascoltato i pareri dei docenti, delle associazioni dei genitori e dei consigli di istituto su possibili miglioramenti della manovra sui tagli dei finanziamenti all’istruzione;
2) non abolisca ivi il tempo pieno;
3) non metta a repentaglio l’appoggio di quegli studenti con difficoltà di apprendimento e/o di tipo fisico;
4) più in generale, che non si riducano le ore di lezione settimanali nelle varie scuole di ogni ordine e grado;
5) e infine che i previsti tagli ai finanziamenti si svolgano con procedure di merito e non in maniera generalizzata.
Che il Presidente della Repubblica continui ad invitare alla discussione parlamentare, senza la quale i provvedimenti previsti avrebbero il significato di decisioni unilaterali di taglio contabile, senza un vero progetto riformista se non di mero carattere ideologico, con il solo fine di non risolvere realmente i problemi della scuola italiana.