Gli aumenti dei prezzi di pandoro e panettone non trovano giustificazione nell’andamento del grano le cui quotazioni sono praticamente dimezzate rispetto all’inizio dell’anno su valori inferiori a quelli di venti anni fa. E’ quanto afferma la Coldiretti commentare i dati del Codacons sui sensibili incrementi dei listini dei dolci tipici di Natale con un aumento per la spesa dei cenoni.
Al Chicago Board of Trade, punto di riferimento per il commercio mondiale delle materie prime, dalla fine del mese di marzo, quando le quotazioni avevano raggiunto i 12,5 dollari per bushel, il prezzo del grano – precisa la Coldiretti – ha iniziato a crollare per raggiungere il valore minino di poco superiore ai 5 dollari per bushel a novembre.
La situazione – conclude la Coldiretti – è drammatica anche in Italia con il grano tenero che è sceso sotto i 16 euro per quintale e quello duro sotto i 22 euro per quintale, valori che non consentono di coprire i costi di produzione in forte ascesa (+56 per cento in un anno per i concimi) e mettono a rischio le prossime semine e con esse anche le forniture per la pasta Made in Italy.