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Luca Sofri e Pancho Pardi alla Gabella di Reggio Emilia

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Due incontri della Scuola di Etica e Politica previsti per questa settimana alla Gabella di via Roma. Due ospiti di eccezione, il primo è un giornalista Luca Sofri, figlio di Adriano, che ha iniziato a far sentire la sua voce dai microfoni di La7 per approdare alla radio e diverse riviste italiane. Luca Sofri sarà in Gabella mercoledì 26 novembre alle 21 per affrontare alcune questioni chiave del mondo politico italiano che ha toccato con le proprie mani in veste da giornalista e non solo. Venerdì 28 novembre sempre alle 21 sarà la volta di Francesco “Pancho” Pardi, uno dei leader girotondini che affronterà uno dei temi su cui è più ferrato, quello della società civile.

Luca Sofri ha 42 anni è laureato in architettura e vive a Milano con la sua famiglia. Ha guadagnato qualche notorietà conducendo per una stagione Otto e mezzo, su La7, facendo per quattro anni Condor su RadioDue, tenendo un blog che si chiama Wittgenstein, dal 2001, e scrivendo un libro sulle canzonette (Playlist, Rizzoli). Scrive su Vanity Fair, sul Foglio, su Internazionale, su GQ, sulla Gazzetta dello Sport. Ha seguito da subito la campagna di Ivan Scalfarotto nel 2005, e poi è rimasto in contatto con le persone che se ne erano occupate. E’ stato anche tra i fondatori e ha lavorato con i referenti del progetto dei Mille.
Francesco “Pancho” Pardi è nato a Pisa il 25 aprile del 1945. Dal ’51 al ’61 ha vissuto a Torino, dove il suo padre Leo (Premio Balzan per l’Etologia nel 1989) teneva la cattedra di Zoologia. Dal ’62 vive a Firenze. Laureato in Filosofia con una tesi in Antropologia culturale, è stato borsista e ricercatore nella Facoltà di Architettura. È professore associato nella stessa Facoltà, dove insegna ora Analisi urbanistica. La sua attività di ricerca, nel Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del territorio, si è rivolta negli ultimi quindici anni allo studio del paesaggio e alle relazioni tra i suoi caratteri geomorfologici e storici.
Nel gennaio 2002 è stato tra i promotori della prima manifestazione italiana per la libertà d’informazione e l’autonomia della giustizia, attaccate dal governo di centrodestra. Pochi giorni dopo, invitato al raduno dell’Ulivo a piazza Navona, ha dato voce al generale sentimento di critica alle insufficienze dell’opposizione. Alla fine di febbraio è intervenuto al Palavobis di Milano dove quarantamila cittadini arrivati da tutta Italia hanno testimoniato la crescita del movimento. A Firenze, insieme a Paul Ginsborg, ha discusso con D’Alema la necessità di un’opposizione più intransigente. È tra i fondatori del Laboratorio per la democrazia, la cui attività, esercitata su numerosi temi sociali e politici, si è ampliata dalla città all’ambito regionale e nazionale.
Ha partecipato a numerosi dibattiti pubblici promossi in tutto il paese da partiti, associazioni e in particolare dai gruppi spontanei che andavano nascendo. Importanti sono stati anche i dibattiti in Germania e in Francia a cui è stato invitato da italiani all’estero e da intellettuali preoccupati delle sorti dell’Italia. Ha collaborato intensamente a numerosi organi di stampa: L’Unità, Micromega, il Manifesto, la Rivista del Manifesto, la Rinascita, Avvenimenti, Carta, il Tirreno. Sta per uscire presso l’editore Garzanti il suo libro dal titolo “La spina nel fianco. I movimenti e l’anomalia italiana”. Candidato come capolista nella circoscrizione Toscana per l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, alle elezioni politiche italiane del 2008, Pardi è stato eletto senatore della XVI Legislatura.