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Reggio E.: domani in Gabella incontro con l’On.Giovanni Bachelet

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Giovani, università e ricerca, sono queste le tre direttici dell’incontro che si terrà alla Gabella di via Roma domani, venerdì 21 novembre alle ore 21. Nell’ambito della Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” sarà ospite l’On. Giovanni Bachelet, membro della Commissione cultura della Camera e docente di fisica all’Università La Sapienza. Un tema scottante che si rivolge a tutte le persone che hanno a cuore il “futuro” del paese, partendo dalle nuove generazioni fino al sistema formativo e di produzione di conoscenza del nostro paese.


Figlio di Vittorio Bachelet, ucciso nel 1980 dalle Brigate Rosse al termine di una lezione universitaria. Giovanni, allora venticinquenne al funerale di suo padre lanciò un segnale che fece riflettere e fermare l’intero paese, nella Preghiera dei fedeli disse: “Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alle giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri.

Impegno politico
Ha partecipato alla fondazione dell’associazione Libertà e Giustizia. Mentre nel 2005 è stato uno dei fondatori del comitato, ora associazione, “Salviamo la Costituzione”. Su proposta di Romano Prodi nel 1995 e ’96 ha coordinato i Comitati Prodi a Roma e Provincia. Nell’ottobre 2007 è stato eletto alle primarie del PD nella lista di Rosy Bindi al collegio di Roma centro. Alle elezioni politiche dell’aprile 2008 è stato eletto parlamentare alla Camera dei Deputati.
Sull’Università
“Con le norme ‘ammazza precari’ il ministro Brunetta non sarebbe diventato professore”. Lo denuncia nel suo intervento in aula alla Camera il deputato del Pd componente della commissione Cultura, Giovanni Bachelet, che aggiunge: “Quello che più critichiamo – prosegue Bachelet – è che il Governo con la finanziaria blocca il turnover della università ed impedisce nuovi concorsi e con l’emendamento ‘ammazza precari’ ferma le stabilizzazioni. In questo modo tutte le linee di accesso alla ricerca e all’università vengono chiuse simultaneamente. E’ un vero e proprio delitto dal momento che senza concorsi liberi e senza stabilizzazioni si uccidono le università”.
Il padre
Vittorio, il padre di Giovanni Bachelet è stato uno dei protagonisti del secolo scorso. Vittorio Bachelet fu nominato da Papa Giovanni XXIII nel 1959 vicepresidente dell’Azione Cattolica Italiana: nel 1964 Paolo VI lo elesse Presidente generale per la prima volta (verrà riconfermato anche per i due mandati successivi, fino al 1973). In tal veste, si adoperò per adeguare l’AC allo spirito del Concilio Vaticano II, spingendo per la democratizzazione della vita interna e per la valorizzazione della funzione dei laici nella vita ecclesiale. Promosse anche un progressivo distacco dell’associazione dall’impegno politico diretto. Ricoprì anche la carica di vicepresidente del Pontificio consiglio per la famiglia, della Pontificia commissione Justitia et Pax e del Comitato italiano per la famiglia. Esponente della Democrazia Cristiana, grande amico di Aldo Moro, dopo le elezioni amministrative del giugno del 1976 venne eletto Consigliere comunale a Roma: il 2 dicembre dello stesso anno venne anche eletto vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Il 12 febbraio 1980, al termine di una lezione, mentre conversava con la sua assistente Rosy Bindi, fu assassinato da un commando delle Brigate Rosse (di cui faceva parte Annalaura Braghetti) nell’atrio della facoltà di Scienze politiche de La Sapienza, con sette proiettili calibro 32 Winchester.