“Anche in questi ultimi giorni in Emilia Romagna, diversi lavoratori sono morti sul lavoro. Cordoglio e indignazione, pur doverosi, non bastano, servono azioni concrete e puntuali. È ormai evidente, infatti, che per la sicurezza non sono sufficienti solo le regole formali, che pure impongono procedure e verifiche tese a garantire processi lavorativi sicuri”.
“Deve essere garantita l’effettiva applicazione di tali norme, deve esserne verificata l’efficacia. I tentativi sin ora portati avanti per rendere più sicuri i luoghi di lavoro hanno prodotto il risultato di ridurre le morti, ma siamo ancora lontani dal potere considerare le attività lavorative a basso livello di rischio e di danno per la salute. Non sono facilmente individuabili interventi risolutori, ma si possono invece attivare varie azioni che insieme concorrano a ridurre il rischio reale. La prima consiste nel potenziamento degli interventi di vigilanza e controllo, rivolgendo tali azioni alla verifica effettiva delle misure e dei comportamenti. La seconda è tesa a modificare gli atteggiamenti che vedono praticata in maniera prioritaria l’individuazione dei rischi e, solo in via secondaria, la loro riduzione o eliminazione. In terzo luogo le azioni, per essere efficaci, devono incidere direttamente su chi è tenuto a realizzarle, scoraggiando e colpendo le inosservanze e le inefficienze con un sistema snello, veloce, certo. Per ultimo, ma non per importanza, occorre certamente rafforzare la formazione alla sicurezza dei lavoratori. Il Comune di Modena ha contribuito alla nascita e allo sviluppo dell’osservatorio degli appalti ed impiega un nucleo specifico della Polizia Municipale per i controlli, supplendo anche ad evidenti carenze dell’apparato statale. Credo, però, che occorra procedere sulla strada tracciata con il recente testo unico della sicurezza, facendo della riduzione del rischio sul lavoro una priorità nazionale”.
L’assessore alle Politiche per la salute del Comune di Modena Simona Arletti